domenica, ottobre 01, 2006

CAP. 2 [Il Destino Umano] Gli Strumenti...

CAPITOLO 2

GLI STRUMENTI per acquisire un

PERFETTO EQUILIBRIO PSICOFISICO E SPIRITUALE


La descrizione degli strumenti che servono a superare i condizionamenti karmici, deve essere preceduta naturalmente dalla esposizione dei principi della legge del karma, perché questa, volenti o nolenti, si manifesta in ogni momento del vivere quotidiano: ciò non significa affatto che siamo sempre condizionati e determinati nelle nostre scelte e attività di pensiero, di sentimenti e nelle azioni, se siamo consapevoli e coscienti; ma se non lavoriamo su noi stessi, cercando di penetrare nell’energia cosmica, che è la fonte sostenitrice e ispiratrice del nostro essere, attraverso la pratica degli strumenti che seguiranno, non illudiamoci, non supereremo mai i limiti impostici dal karma.
Rispetto della piena libertà e creatività individuale

Attenzione!! Non vogliamo parlare di determinismo nel senso di negazione di ogni libertà dello spirito umano, ma vogliamo semplicemente fare appello proprio alla libertà di scelta e alla creatività di ogni essere, che da cosciente e consapevole può crearsi il suo mondo, la sua moralità, la sua piena dimensione e conquistare la sua identità.

Infatti, la catena di cause ed effetti non è una monotona ripetizione, ma anche un continuo fluire di cause nuove ed originali; questo è il vero fondamento e senso dell’evoluzione. (vedi La vera libertà concessa all’uomo)

L’energia cosmica pensante=amore, circola in ogni essere ma particolarmente nell’individuo libero e consapevole, capace di autodeterminarsi e di vivere nella sua piena creatività.

Prima di imparare a volere e ad agire liberamente in armonia della legge del karma o dell’equilibrio, è necessario conoscere come si forma il karma individuale e come si manifesta dinamicamente, affinché il mediocre pensare ed agire non appesantiscano ulteriormente il fardello karmico e invece la giusta conoscenza lo alleggerisca, rendendolo più rispondente a quanto di meglio si desidera, e crei al contempo molteplici nuove e positive cause.

Che si creda o no, le leggi del karma e della reincarnazione, governano l’umanità intera sul pianeta terra ( la legge del karma è la legge assoluta che regola tutti i mondi) e per tale motivo, una volta capite ed assimilate, possono fornire la più ampia spiegazione di tutte le apparenti contraddizioni ed ingiustizie presenti nella vita propria ed altrui.

Riteniamo giusto affermare che la conoscenza delle due leggi fondamentali dovrebbe eliminare almeno interiormente i motivi di contestazione, di ribellione e di rabbia. Ciò non vuol dire che gli eventi dolorosi e umanamente ingiusti non debbano essere affrontati con la dovuta energia e con tutti i mezzi che come uomini e cittadini abbiamo a disposizione, anzi “le prove” più difficili e pesanti della vita confermano l’esistenza e l’azione di tali leggi, che solo con la consapevolezza e l’accettazione diventano occasioni di trasformazione e crescita evolutiva.

Chi risveglierà in sé il Supergiudice Imparziale*, si identificherà sempre più alla nuova coscienza e se ne servirà come strumento di maturazione e di liberazione dalla costrizione, limitazione e condizionamento karmico.

Nota: Il Supergiudice Imparziale significa……..

Superamento del karma

Quando si afferma che il karma umano si può esaurire e superare, per chi conosce le leggi del karma e della reincarnazione, significa ciò: ogni evento, situazione o rapporto deve essere capito nel suo significato più profondo (consapevolezza) e vissuto fino in fondo con amore e disponibilità, non deve essere evitato ma accettato come occasione irripetibile per conoscersi e cambiarsi, solo così le forze che si mettono in moto otterranno il risultato sperato: l’esaurimento degli effetti dell’evento e contemporaneamente la semina di nuove cause karmiche, perché il vivere in tutte le sue implicazioni ed aspetti una situazione, un evento o un rapporto equivale a percorrere uno stretto cunicolo in galleria, che poi sfocia in una via più larga piana e in piena luce dove si respira aria pulita, se lo si è accettato e vissuto consapevolmente.

Gli strumenti di cui si parlerà in seguito, hanno la funzione di identificare alcuni modi per iniziare la trasformazione e la maturazione di se stessi.

Occorre fare però una premessa fondamentale alla spiegazione del meccanismo con cui opera la legge del Karma o del destino: essere ottimisti, positivi in tutte le occasioni, nel profondo, pensarsi continuamente attivi e creativi, sicuri ed efficienti in grado di risolvere ogni problema, sani fisicamente e mentalmente. Questo comportamento, pensato e vissuto nel contesto quotidiano con continuità, porterà come conseguenza sia nel presente che in vite future una predisposizione alla positività, creerà una struttura psicofisicomentale sana, forte e protetta da tutte le cause di malattie psicosomatiche.

Come opera il karma

Lo stimolo a modificare il modo di pensare e di essere, nasce dalla conoscenza del modo come opera la legge del Karma che unica permette a chi ha volontà e determinazione di intervenire attivamente e coscientemente nella formazione del proprio destino futuro, elaborandolo secondo i seguenti principi :

1) aspirazioni e desideri profondi si trasformano in capacita'; se si desidera fortemente acquisire qualità e attitudini e migliorare il proprio stato psicofisicomentale e sviluppare poteri e facoltà, occorre plasmare coscientemente le energie sottili che sostengono i desideri, le aspirazioni, gli intenti verso una meta: l'effetto nel tempo sarà l'acquisizione di nuove capacità; il bagaglio di tutte le qualità caratteriali, positive e negative, di un individuo è appunto il risultato di tale processo conscio ed inconscio attraverso le vite passate;

2) pensieri ripetuti diventano tendenze: soffermandosi continuamente con il pensiero su un determinato argomento o soggetto di qualsiasi genere o su un modo di essere, si plasmano le forze-pensiero in maniera da creare come un solco attraverso cui scorrono le energie che formano delle tendenze, cioè una familiarità e una predisposizione verso qualcosa; le persone che si esprimono con genialità in un campo hanno coltivato interesse e pensato costantemente in quel senso; il “genio” nel bene e nel male è il frutto di una costante ed intensa applicazione ed attività in una determinata direzione. Chi non ha tendenze né predisposizioni, è il risultato di vite vissute con apatia e demotivazioni;

3) volontà di azione diventa azione sul piano fisico: volere agire, immaginarsi in azione, efficienti, vedersi protagonisti di avvenimenti come nei film, crea disposizioni a concretizzare attivamente sul piano materiale le proprie idee;

4) azioni ripetute e indirizzate verso un determinato obiettivo si trasformano in circostanze favorevoli alla loro realizzazione: fare con continuità azioni finalizzate al raggiungimento di uno scopo significa crearsi situazioni e condizioni che permettono e favoriscono la concretizzazione degli scopi voluti; cosi' si spiega il successo anche strepitoso di individui nei più disparati campi, quando "la fortuna ti bacia in fronte"; non sono più un fenomeno strano da invidiare quelle persone che sono fortunate nel loro campo: cultura, potere, lavoro, amore e altro, perché raccolgono i frutti dei loro sforzi e sacrifici continui in molte vite precedenti;

5) esperienze diventano saggezza, conoscenza acquisita, poi, se sono sofferte e dolorose si trasformano in coscienza: chi e' saggio, sa dare consigli e sa interpretare la realtà fisica e spirituale con sicurezza, dimostra che ha già vissuto quelle esperienze, ne conosce tutti i processi, e' passato per tutti i gradini della sofferenza e della conoscenza.

Nulla di ciò che si possiede come bagaglio psico-fisico-mentale e spirituale e' nato cosi' per caso, ma e' frutto di lavoro più o meno cosciente, attraverso le vite e proprio da questa constatazione e conoscenza si possono prendere le mosse per elaborare il proprio karma futuro, per gettare i semi di un cosciente avvenire radioso e programmare (nel senso vero della parola, come già fanno quelle persone che dedicano pochi minuti del loro tempo a pensarsi in una determinata forma), le capacita', le tendenze, gli strumenti psicofisicospirituali che si vogliono acquisire nella vita successiva, ma con grande beneficio già nella presente, con una intensa attività di pensiero e azione secondo gli schemi suddetti.

Il segreto della propria realizzazione

Il segreto profondo e semplice della trasformazione del proprio karma sta in questo: nello sviluppare con continuità energie di amore attivo, contrapponendo il positivo al negativo seguendo la legge naturale che impone, per raggiungere l'equilibrio, una forza uguale e contraria a quella in atto.

Di esempi se ne possono portare moltissimi e tutti applicabili al vivere quotidiano : avverti fastidio, antipatia per una persona, ebbene, emetti almeno un pensiero, un sentimento di simpatia, di accettazione e comprensione di eguale intensità a quello che senti istintivamente in quel momento, anche se non riesci subito a tradurli in azione; pure verso situazioni, cose e ambienti occorre modificare i quadri mentali negativi in positivi.

Una determinata situazione potrebbe creare tensioni e malumore, ma se si e' in grado di modificare la primitiva impressione opponendo ad essa accettazione e simpatia, immediatamente si prova equilibrio, distensione e una condizione d'animo costruttiva che muta la condizione di determinato in quella di determinante.

L'anima cosciente ha a sua disposizione questo strumento poderoso, la capacita' di creare, di sviluppare forze attive di amore ricorrendo alla fantasia morale, in poche parole all'iniziativa cosciente della mente.

La stasi, il soffermarsi a rimuginare sulle cose, la eccessiva riflessione che non si traduce in azione immediata sono “le male erbe” che vanno estirpate e che col tempo causano gravi malattie psicosomatiche.

Non reggono più certe argomentazioni del tipo: non ho tempo, non ci sono le condizioni adatte a fare certi esercizi.... ed altre scuse.

Il Karma, e' bene chiarirlo una volta per tutte, e' come una casa fatta secondo i nostri intendimenti consci ed inconsci ma nella quale possiamo muoverci liberamente quando e dove vogliamo.

Trasformazione di se stessi

Siamo pienamente liberi di iniziare l'opera di trasformazione di noi stessi come di costruire una nuova casa in cui abitare più comodamente, non si pretendono effetti immediati ed eclatanti ma la posa della prima pietra e ogni tanto di mattoni, così la casa verrà su salda e sicura col tempo.

Le forze dell'ostacolo per impedire che un'anima sfugga al loro potere, la intimidiscono, creando in essa come un incantamento per mezzo di quadri mentali o forme pensiero di difficoltà, d’illusione, d’impotenza, di paura, ma se ha la forza di fare il primo passo nello sviluppo delle sue capacità creative latenti ed assopite, potrà provare in alcuni momenti la gioia di una certa indipendenza dal suo karma, proporzionata alle energie positive impiegate e soprattutto acquisterà la certezza di essere in opera nel formarsi un destino favorevole e positivo.

E' questa una convinzione che deve penetrare consapevolmente nel modo di pensare.

Il giovane, che deve arricchirsi di esperienze, proverà più piacere specialmente impegnando la sua volontà nel creare forze positive che fortifichino il suo carattere, le sue attitudini, capacità ed energie; l'adulto lavorando sulle reazioni consce ed inconsce agli eventi quotidiani avrà la possibilità di smussare e disciogliere tutte le negatività accumulate in anni di frustrazioni e di esperienze vissute non nel giusto senso, cioè non illuminate alla luce della consapevolezza e della volontà di risorgere alla vita.

Per avere una verifica della propria capacita' di vibrare positivamente agli eventi, ai rapporti quotidiani e alle situazioni più difficili o pesanti, occorre provare la sensazione di trovarsi nella corrente dei pensieri viventi, cioè di avvertire un flusso continuo di forze costruttive, di entusiasmo, di vita e di gioia che fanno provare soddisfazione di tutto, perché il tutto diviene pretesto alla creazione di situazioni nuove che sciolgono il blocco delle energie, la stasi dei pensieri, la negatività dei quadri mentali.

Non sappiamo vivere la vita, la sprechiamo illudendoci di aspettare qualche grande occasione, qualche evento che ci soddisfi come un grande dono che scende dall'alto, ma lasciamo sfuggirci gli attimi preziosi che formano l'eternità e le occasioni per sperimentare la nostra creatività anche nelle forme più semplici: dire una parola positiva, fare un sorriso, fare una telefonata ad un amico, una battuta umoristica e tante piccole altre azioni, significa essere nel flusso della vita, specie se questo comportamento serve a creare gioia e a spazzare via negatività.

Quindi le condizioni essenziali per elaborare il karma futuro sono quelle di vivere le richieste dell'attimo presente, sforzandosi di farne scaturire forze nuove illuminate dalla consapevolezza e dalla conoscenza dei principi esposti all'inizio; l'accettazione degli eventi e delle situazioni più strane come prove essenziali alla propria evoluzione; infatti, accettare senza ribellarsi significa sviluppare controllo e dominio su tutto quello che può turbare l'equilibrio psicofisico e causare effetti negativi; mai perdere l'entusiasmo e rafforzare l'amore per la propria evoluzione che deve diventare il capolavoro, l'opera alla quale dedicare tutte le attenzioni ed aspettative; la certezza che il lavoro interiore che si fa, crea degli effetti che si ripercuotono nella vita futura.

CONTATTI con l'autore:

MARIO RAMPONI

mario.ramponi1@tin.it

COLLABORAZIONE tecnica:

www.panflauto.it

CAP.1 [A lezione da Stewo] Condizione dell'Anima dopo il Trapasso

CAPITOLO I

Condizione dell’Anima dopo il Trapasso


Dopo il trapasso di Stewo a tutti i suoi amici e allievi è venuta la forte curiosità di sapere come ci si trova nell’Aldilà, perché in vita aveva parlato diffusamente di tutti i processi che ogni essere umano deve vivere, prima nel luogo di purificazione o Kamaloka o Purgatorio, dal momento del trapasso e poi in altre regioni del mondo spirituale.
Le sue risposte sono una conferma della realtà e della fondatezza di queste verità.

Coordinatore: E’ vero che al momento del trapasso l’anima è accolta da chi l’ha preceduta nell’Aldilà?

Stewo: Nel momento del trapasso chi ci ha preceduto e ci ha voluto bene, è lì, che ci attende.
Io li ho visti tutti: fratello, genitori, parenti, amici, discepoli ecc…; è tutta una festa, è come se si festeggiasse il ritorno di una persona cara da un lungo e faticoso viaggio. Tutti sono lì che attendono, non hanno altro da fare, salvo quelle anime che hanno precisi compiti da svolgere.
(come Stewo, dice Laura, che non si annoia mai, anzi è più impegnato ora che in vita, sembra che non abbia tempo sufficiente per svolgere tutti i suoi compiti, come diceva spesso in vita).

Coord.: Cosa succede all’arrivo di un’anima nell’aldilà?

Stewo:
Nel momento del trapasso vediamo tutta la nostra vita come in un lungo film, come se tutti gli eventi, i fatti e le situazioni vissute si ripresentassero a noi riassunte in pochi flash, i più importanti; potrei dire di avere visto 10 quadri della mia vita per averla riassunta tutta, i più significativi. Alla fine di questa visione sintetica, si presenta una splendida luce, immensa e abbagliante, poi inizia il cammino.
Ma non è per tutti uguale l’esperienza della vita passata. Quello che eri in vita e quello che hai fatto, specie negli ultimi tempi, significa molto.
I flash, i quadri mentali e le immagini che tu vedi al momento del trapasso, sono più o meno belli e piacevoli o pesanti e paurosi, a seconda della situazione morale e materiale che hai lasciato in vita negli ultimi tempi.
Una condizione di pace, serenità e armonia terrene ti dà un’immagine bella dell’aldilà e ti predispone ad un cammino altrettanto sereno e armonico in atmosfere belle, leggere e facili.

Laura dice che Stewo le fa vedere alcune anime che arrancano in terreni ciottolosi e deserti, a testimonianza delle difficoltà che queste devono superare per la loro maturazione spirituale, è come se subissero una vera e propria fatica fisica e morale, è un cammino duro e più lungo, ciò significa che in vita hanno lavorato poco al miglioramento di se stessi.

Coord.: Questo stato di sofferenza influenzerà la nuova reincarnazione?

Stewo:
Sì, infatti durante il periodo precedente alla reincarnazione si gestiscono gli effetti di vite precedenti e si gettano le basi per il cammino nella vita successiva, si capiscono gli errori e si cerca di ripararli con strategie appropriate.
Se, per esempio, un individuo ha fatto delle scelte o dei compromessi e non li ha mantenuti o realizzati in una vita (si cozza sempre sugli stessi errori, non facili da superare), allora dovrà lavorare nell’aldilà su quanto non ha risolto e compreso nell’ultima vita, aiutato da spiriti saggi e buoni, ben disposti a guidarlo e illuminarlo.
Gli effetti di questo lavoro, prima di reincarnarsi, si imprimono nel profondo della coscienza di quell’individuo, nel suo DNA spirituale, e lo spingono a ricercare nella vita terrena situazioni, eventi e rapporti, come occasioni per riparare errori e riscuotere crediti karmici, per raggiungere certi risultati con lo scopo di valorizzare a pieno tutte le esperienze della propria esistenza, perché nulla va sprecato.
Ecco spiegato il perché molte persone ricercano quel tipo di conoscenza che stimoli la consapevolezza, per capire tutto di sé e per crearsi capacità, attitudini e qualità tali da permettere loro di trasformarsi per inconsciamente riparare e soddisfare le promesse non mantenute. Avvertono come degli istinti inizialmente, che poi possono trasformarsi in una ricerca cosciente di persone, di ambienti e di cultura idonei a trasmettere quel sapere adatto al loro scopo.
Frequentano questo o quel centro di cultura e di conoscenza, già da giovani, fino a quando non incontrano ciò che li soddisfa oppure possono ancora una volta rinunciare a lavorare su se stessi senza portare a termine il loro compito di vita.
Stewo ripete sempre: - Seguite i vostri istinti per trasformarvi, per migliorarvi, così facendo, pareggiate il vostro karma e gettate le basi per un radioso destino futuro!!


Coord: L’anima ha coscienza del nuovo stato di trapassato?

Stewo: Durante l’esperienza delle immagini o dei quadri astrali della propria vita nel processo di purificazione, si riprovano gli stati emozionali corrispondenti ma molto concentrati: gioia ed entusiasmo, senso di affermazione, di vittoria e di soddisfazione ma anche sofferenza e dolore, paure e fallimenti, frustrazioni e rimorsi. In breve in questi momenti (non rapportati al senso terreno del tempo) un’anima fa il computo della sua vita gettando il succo del suo vissuto sui piatti della bilancia (un’immagine che compare in molti testi sacri di diverse culture), lo strumento della giustizia divina.
Se è stata disonesta, se ne rende subito conto, perché in questa esperienza assume una coscienza autentica e obiettiva, perciò è incapace di barare e quindi si giudica da sola serenamente, senza la paura di dover nascondere i propri errori o difetti ad alcuno.
Senza voler troppo complicare la comprensione di questo processo, questa fase di sperimentazione, che non dura moltissimo, inizia già prima del distacco dal corpo, cioè della morte fisica, a livello incosciente. Poi al momento del decesso, il processo si intensifica e le immagini diventano sempre più chiare e nitide, si stacca l’anima dal corpo fisico.
Tutto avviene simultaneamente e in forma armonica.
Lasciato il corpo, l’anima si solleva e controlla tutta la situazione, gli stati emozionali che la legano ancora alla condizione di uomo in terra e come tale, vuole sapere chi piange e chi no, chi lascia in disperazione o consolato.

Coord.: Allora il trapassato partecipa al suo funerale?

Stewo: In alcune occasioni avviene la sua partecipazione. Nel momento del distacco dell’anima dal corpo e dell’inizio del cammino ultraterreno, alcuni si soffermano a riflettere e a vedere i propri cari, altri invece, hanno bisogno di recuperare il tempo perduto e filano via, senza soffermarsi.

Coord.: Tu hai partecipato?

Stewo: Sì, ho partecipato vivamente e ho percepito tutte le vostre emozioni, i sentimenti contrastanti di dolore per la mia perdita e di gioia per il mio “rimpatrio”.
In quel momento ho sentito quanto sono profondi autentici e duraturi i nostri legami, tutti vi ho visti e da quel momento, karma permettendo, io vi sono vicino, vi ascolto e vi guido.

Coord.: Perché alcune anime filano via senza soffermarsi?

Stewo: Meno si è stati di esempio in vita e più si è pensato e si è attaccati a valori e cose materiali, più l’anima deve correre per riguadagnare il tempo perduto rispetto all’evoluzione spirituale e per capire la nuova situazione, prima di reincarnarsi nella successiva esistenza.
Quel tipo di “anima materialista”, durante il funerale sta proprio male, sa perfettamente che le persone presenti recitano una farsa. In realtà sono quelle che lui ha incontrato nei suoi rapporti falsi e opportunistici. Non ha voglia di rivedere tutti i legami ipocriti e di convenienza intrecciati in vita e inizia la sua sofferenza allontanandosi piuttosto rapidamente.
Il funerale è generalmente un momento che si controlla sempre, è come la nascita.
Questa, quando si risperimenta in immagini, causa una forte emozione che rimane impressa in ogni anima cosciente: ripropone il legame con la vita, l’unione con la madre, la generazione dal padre, il concepimento, la nascita, il legame d’amore e il cammino con la propria compagna, la nascita di altri figli.
Tutte queste emozioni così intense si provano al momento del trapasso, un cuore umano non riuscirebbe a sostenerle tanto sono forti vive e coinvolgenti.
Questo momento racchiude tutto il senso della vita ed è talmente bello profondo e importante che incute spavento.
Stewo continua: - Ho sperimentato il momento preciso della nascita, l’ho rivissuto a lungo, dura molto, è entusiasmante e supera ogni comprensione umana; ti dà una emozione eterna in cui vita e morte si somigliano, si accavallano e racchiudono lo stesso segreto denso di commozione.

Coord.: E’ vero che al momento del decesso si muore e si nasce nello stesso tempo; che significa ciò?

Stewo: E’ in gioco la stessa profondità di sentimenti essenziali: è uno sconvolgimento molecolare fisico ed emotivo… si muore e si rinasce nello stesso tempo in nuove sensazioni ed emozioni d’anima, è quindi un momento forte bello e coinvolgente. La totale visione di questo processo si vive a livello emozionale con il cuore e con la mente ma in maniera molto intensa che umanamente non si sosterrebbe (neanche medianicamente, aggiunge Laura). E’ un momento di passaggio, dall’abbandono del corpo fisico, deceduto, all’inizio dei processi di purificazione e sigilla così la trasformazione e come ogni mutamento richiede impegno e coinvolgimento.

Coord.: Cosa sperimenta chi muore all’improvviso?

Stewo: Anche in caso di morte improvvisa il rimbalzo dall’altra parte è lento ma direttamente condizionato da ciò che si è fatto in vita, da come si è agito.
Più è elevato spiritualmente chi muore, più ha intrecciato rapporti in terra, più desidera soffermarsi al limite controllando le emozioni anche delle persone rimaste.
In questa fase di morte immediata ci si sofferma su questi momenti, perché si vivono in maniera specifica e determinata, si provano profonde emozioni e sentimenti.
Ma alcuni individui saltano questo passaggio. Se hanno avuto in vita comportamenti e atteggiamenti crudeli e malvagi, causa di sofferenze e di dolori agli altri, si trovano con un balzo rapido e violento nell’aldilà, sperimentando da subito stati d’animo ed emozioni forti brutte e orribili, effetto del loro vivere aggressivo prepotente e brutale.
Iniziano immediatamente i processi animici di purificazione in condizioni di sofferenza.

Coord: …e le persone decedute in seguito a catastrofi naturali: terremoti, inondazioni, epidemie, carestie ecc….?

Stewo: Come in un quadro esistono una o più figure principali e quelle di contorno, così per quanto riguarda la vita ci sono soggetti, simili a dei perni di varie grandezze e importanza ed elementi di “contorno”.
Le persone colpite da catastrofi sono anime giovani evolutivamente, accomunate da quel destino karmico che comunque, prima di scendere in terra, hanno accettato.
A voi in vita, un evento naturale può sembrare disastroso, in realtà per noi, esso è l’occasione collettiva per cui alcuni individui, anime giovani, si incontrano e sperimentano per karma la stessa esperienza di sofferenza e morte. Queste persone nel momento della morte vivono l’esperienza personale in modo molto limitato, ovattato rispetto a quello di un individuo che ha un cammino molto avanzato.
In queste morti “collettive” si vivono stati d’animo di gruppo, come se un grosso schermo fosse messo a disposizione di più persone dove assistere, in forma più blanda, meno coinvolgente, ai processi che seguono il decesso, provando uno stato emozionale “comunitario”, meno forte, più leggero emozionalmente parlando.
Quando invece si arriva a livelli evolutivi alti, in quei momenti del trapasso lo stato emozionale è intenso e il grado di coinvolgimento e di consapevolezza è diverso. L’anima “preziosa”, che ha camminato in vita con le sue forze, che si è avvicinata con volontà al Cristo-Luce, prova più dolore, più emozioni ma ha pure in sé più energie, come un alito di vita, che le fa vivere queste esperienze più intensamente e costruttivamente.
Il calore, l’energia viva, frutto delle sofferenze, delle lotte ideali vissute in terra, ti permettono di avvicinarti a questi processi con maggiore vigore.