lunedì, aprile 02, 2007

[Da"Il Destino Umano"] La VERA COMPRENSIONE

LA VERA COMPRENSIONE
Una via per superare e disciogliere ogni residuo di egoità
e separatività dalle persone, dagli eventi, dalle situazioni e dalle cose



La comprensione, qualità indispensabile per stabilire il giusto rapporto con se stessi e con il prossimo, è insieme con l’autoconsapevolezza e con l’accettazione lo strumento più idoneo per entrare in rapporto con le forze egoiche di ciascun individuo, in cui si esprimono impulsi e istinti, desideri sentimenti e volizioni, ispirati e stimolati dalle forze dell’ostacolo. Serve a stabilire un costruttivo e cosciente equilibrio fra le istanze individuali e collettive che si esprimono nelle molteplici relazioni interpersonali nel quotidiano; inoltre, permette alle forze benefiche e positive necessarie in questa epoca dell’anima cosciente di manifestarsi nei diversi contatti umani.
Assistiamo ormai da molto tempo a manifestazioni sempre più significative della “guerra di tutti contro tutti” profetizzata dall’Apocalisse di Giovanni evangelista, cioè allo scontro continuo a tutti i livelli di opinioni e interessi, punti di vista, comportamenti, pensieri e sentimenti che portano a conflittualità personali, di classi sociali e di popoli.
Ci sono potenti forze negative che agiscono a livello inconscio in ogni individuo, specie mediocre, risvegliando impulsi e istinti antisociali che inquinano con conseguenze spesso irreparabili tutti i rapporti umani, sentimentali e di amicizia, consanguinei e interpersonali in genere.

Fine ultimo della vera comprensione

Lo scopo di queste pagine dedicate alla vera comprensione è quello di risvegliare in chi lo voglia, la reale capacità di comprendere tutto e tutti: persone e cose, eventi e situazioni, che per limiti di coscienza consideriamo avverse e ostili, indifferenti e “altre da noi”….
Nei rapporti sentimentali, molto spesso si ignora che alla base di un rapporto vero e costruttivo e positivo ci deve essere la capacità di comprendere e di capire se stessi e gli altri; anzi l’intensità, la qualità e la durata di una relazione sentimentale o di amicizia è proporzionale alla capacità costante di comprensione.
Come possiamo amare senza capire e comprendere l’altro, sperimentandolo interiormente nella sua concreta realtà umana? Solo con la forza della comprensione ci sarà consentito di sperimentare quanto vive e i sentimenti che prova chi amiamo: le sue gioie e le sue sofferenze, le sue problematiche esistenziali, i suoi conflitti, la sue paure e speranze, le sue frustrazioni ma anche le sue conquiste e i suoi sforzi….
Chi non comprende e non si immedesima nell’altro, non ama affatto, anzi si illude e si inganna di amare perché in realtà egli ama il mondo di bellezza che l’amato gli suscita che è invece soltanto suo.
Infatti, amiamo non la persona per quello che è realmente, ma solo quei sentimenti, emozioni e sensazioni che risveglia in noi con il suo comportamento, con il suo fascino e che ci entusiasmano e ci esaltano. In realtà amiamo noi stessi o, per meglio dire, l’amato filtrato dalla nostra interiorità; tutte le qualità che gli attribuiamo, spesso non corrispondono nel tempo, anzi sono il contrario.
La forza della comprensione è tale che, se saggiamente usata, supera ogni forma di amore egoistico; ma per arrivare ad una trasformazione sostanziale del modo di pensare e sentire, volere ed agire di un individuo, occorre che questi accetti e comprenda quanto il suo karma gli richiede attraverso gli eventi e le situazioni, i rapporti con le persone e con le cose, e tutte le possibili reazioni e comportamenti dei suoi Ego psicologici nello sperimentare quotidiano. Chi usa tale forza strumento, penetra nelle persone e nelle situazioni, negli eventi e nelle loro dimensioni corrispondenti, annullando ogni separatività da ciò che per proprio limite considera “altro”.
Innanzitutto, chi sviluppa la vera capacità di comprensione, cesserà di esprimere giudizi e critiche esternando inconsapevolmente in ogni occasione quel “secondo me”, cioè quella molteplicità di opinioni personali che molto spesso non hanno nulla a che fare con la realtà delle persone e delle situazioni.
Il “secondo me”, a livello di coscienza del Supergiudice Imparziale, rivela giudizi, opinioni e atteggiamenti suggeriti dalle potenze dell’ostacolo (vedi Vera libertà…pag.)

Che cosa è la comprensione

Comprendere significa sperimentare il mondo dell’altro; ciò presuppone la capacità di disciogliere tutte le possibili reazioni egoiche ai comportamenti e al modo di vivere quotidiano delle persone oggetto della comprensione. Tale forza è la sola che può e deve cancellare la tendenza troppo naturale a riferire tutto a se stessi, risvegliando reazioni consce ed inconsce che tendono a condizionare la coscienza, specie se non risvegliata.
Comprendere significa inoltre, penetrare e diventare l’altro, mantenendo la propria autonomia e sviluppando un vivo impulso ad estendere tale sentimento all’umanità intera, costituita da esseri come noi, con le stesse problematiche, le stesse difficoltà, le stesse gioie e gli stessi dolori…. È il modo più concreto per sentirsi parte integrante della stessa.
Nelle scuole occulte tibetane veniva insegnato ad ogni neofita che i vari mondi: minerale, vegetale, animale ed umano, se dovessero autodefinirsi direbbero: " Io sono" . Similmente, ogni individuo in misura che si risveglia alla nuova coscienza di Supergiudice Imparziale sentirà che “l’Io Sono” è in verità il suo vero nome, in quanto essenza di tutto il creato.
“ Io sono” è la vera identità, coscienza e dimensione reale di ogni essere umano ed è possibile sperimentarlo, quando dopo il risveglio di coscienza si giunge ad identificarsi con esso. La coscienza eterna si riconosce nell’ “Io sono” fonte inesauribile di forza vivente che per fluire all’esterno deve trascendere ogni Ego psicologico, riportandolo alla reale coscienza.
Prima che questa capacità di comprensione diventi naturale tendenza in modo da essere esercitata con continuità, è necessario impugnarla per proprio volere in tutte le occasioni che la vita offre, non solo relative ai rapporti personali ma anche agli eventi quotidiani; bisogna, quindi, sviluppare una contrapposizione positiva a qualsiasi forma negativa di apatia e ristagno, di limite ed impedimento ad "immedesimarsi" in tutto ciò che il Karma richiede, fino al totale discioglimento delle resistenze dei propri Ego.

Immedesimazione e compenetrazione

A tale scopo occorre praticare un esercizio d'immedesimazione, di compenetrazione in ciò che per limite ed ignoranza appare "altro", per rafforzare la capacità di porsi "neutri" dinanzi ad ogni sperimentare quotidiano; in tale modo si percepisce la vera realtà ed essenza di quanto si contatta ed osserva: persone ed eventi, situazioni e cose, senza pregiudizi o interferenze personali e si leggerà dietro le parvenze esteriori il loro vero significato.
Solo chi si pone da "neutro" dinanzi a se stesso e al mondo circostante, può acquisire una certa "veggenza" smettendo una volta per sempre di dare ascolto a quella molteplicità di valutazioni e giudizi, critiche e illazioni che i suoi Ego sono sollecitati ad esprimere per automatismo.
Chiunque impugni la forza della comprensione unita alla consapevolezza può trasformare se stesso e il suo Karma diventando via via efficace strumento della forza Amore. Per raggiungere tale meta, dovrà sforzarsi di capire, comprendere e guidare gli Ego psicologici che lo formano e che dopo il risveglio della sua nuova coscienza, considererà come un "doppio essere" da sublimare, trasformare e migliorare nel corso della sua esistenza terrena.
Infatti, ogni “risvegliato” vivrà in sé questa profonda esperienza, che nessun mediocre fino a quando rimarrà tale potrà mai sperimentare: l’esperienza della "disidentificazione" dagli Ego psicologici e al tempo stesso l’impegno a diventare necessariamente loro guida e consigliere, maestro ed amico.
Il vero problema di una giusta evoluzione è strettamente legato a questo processo che ogni risvegliato ben conosce e considera di primaria importanza, rispetto a tutte le altre problematiche esistenziali. Chi ancora non capisce l'importanza di stabilire questo intenso e profondo rapporto con le forze dei suoi Ego per renderli liberi attraverso una saggia sperimentazione, che solo il risvegliato può fare, deve ritenersi non ancora karmicamente pronto e maturo per dare inizio alla sua reale trasformazione personale.
Similmente chi pensa e crede di poter evolvere nel giusto senso in perfetta armonia con il proprio piano evolutivo, senza acquisire come prima cosa la piena consapevolezza degli Ego che lo formano, della loro singola natura, delle loro debolezze e del fatto che siano sventolati e vissuti da una o dall'altra opposta potenza dell'ostacolo, s'illude e si espone sempre più al gioco subdolo delle potenze ostacolatrici che lo trarranno in continui inganni e tranelli.( Vedi Vera libertà…pag.)
Solo chi tramite la Scienza Numerologica esoterica o qualche altra disciplina scoprirà la vera natura dei suoi Ego psicologici, che lo formano e delle varie richieste che il karma gli invia, potrà agevolare la sua maturazione personale senza alcun pericolo di smarrirsi. Ciò che importa innanzi tutto è produrre quel reale risveglio della nuova Coscienza Superiore che, quale spettatore obiettivo e neutro di ogni attività egoica, conosce la vera natura dei suoi Ego e il modo più costruttivo per agevolarne la crescita.
Senza questa impostazione più che concreta diventa molto difficile avanzare nel percorso evolutivo trasformando realmente e radicalmente quel doppio essere (agglomerato di molteplici Ego) che, volenti o no, sono la vera espressione di ogni karma individuale.

Esercizio di comprensione
A coloro che sentono l'esigenza interiore di sviluppare questa capacità di vera comprensione verso se stessi e verso i loro simili e tutte le richieste karmiche, suggeriamo dapprima un semplice esercizio interno di preparazione, per entrare nell’onda di tale sperimentazione. Crediamo che una volta compresa l'importanza e la benefica funzione della forza comprensione per la maturazione personale, sarà possibile a chiunque lo voglia, di trovare svariati modi ed occasioni per vivere ed esplicare tale forza, fino ad acquisire una naturale tendenza ad attuarla.
Consigliamo di creare un vuoto mentale, un silenzio interiore, quale prima necessaria condizione per poter sperimentare e rafforzare la propria capacità di comprensione verso i vari Ego psicologici, verso i propri simili e le richieste karmiche quotidiane.
Attenzione: in ogni attimo una molteplicità di contenuti consci ed inconsci filtrano la mente condizionandola e contaminandola in modo tale da offuscare spesso anche la nuova coscienza risvegliata da poco tempo a Supergiudice Imparziale. Quindi è indispensabile, prendere coscienza che questi contenuti egoici incessantemente tendono a proiettarsi su persone ed eventi, situazioni e cose dando loro una colorazione soggettiva; i giudizi e le valutazioni risultano molto personali e soggettivi per cui occorre esprimere a pieno la capacità di comprensione. A questo scopo è bene, per esercizio, convogliare questa forza verso una persona o un evento, analizzandoli particolarmente e cercando di spogliarsi della soggettività per cogliere le qualità e le caratteristiche della persona e capire il significato dei suoi comportamenti o dell’evento.
Infatti, tale realtà soggettiva sperimentabile da chiunque sia capace di una certa acuta osservazione e autoanalisi, è vissuta senza eccezione dalla grande maggioranza dell’umanità mediocre, priva di identità e di coscienza propria ed è la causa prima delle incomprensioni e dei contrasti, dei conflitti e delle disarmonie a tutti i livelli, dalla coppia ai rapporti interpersonali perché condiziona giudizi e comportamenti.
Solo coloro che tendono all'evoluzione e che hanno potuto risvegliare in sé la coscienza di Supergiudice Imparziale, sono in grado di scoprire nel loro pensare, sentire ed agire, le vere forze dell'ostacolo a livello soggettivo, creatrici di tutti i molteplici modelli di comportamento umano.
Premesso ciò, è di somma importanza per chi voglia rafforzare la capacità di comprensione verso se stesso e verso ciò che lo circonda, esercitare una immediata azione di discioglimento per svuotare la propria mente da ogni contenuto sia positivo che negativo per aprirsi obiettivamente alla realtà che si ha di fronte.
Solo in questo modo la pura forza della comprensione può dargli la capacità di penetrare in un vasto campo di sperimentazione.
Più si sceglieranno eventi e situazioni, rapporti e persone difficili e ostili, contrari o poco affidabili, più si dovrà impugnare “il potere dissolvente”, cioè la vera capacità di disciogliere tali contenuti formati da complicate reazioni degli Ego, che possono inquietare e alterare la propria interiorità.
Comunque sia, tale capacità di disciogliere ciò che disturba il proprio equilibrio psicofisico mentale è già di per sé una azione benefica e costruttiva anche ai fini dell'esercizio stesso.
Ecco praticamente come eseguire l’esercizio: è consigliabile sedersi o sdraiarsi comodamente e con rapida decisione scegliere un evento o una particolare situazione in cui si trova chi fa l’esercizio o una persona da voler sperimentare, totalmente liberato da ogni influenza egoica e da ogni reazione conseguente.
Per agevolare questa esperienza, si potrà ricorrere alla immaginazione e alla visualizzazione; l'importante è che con ogni mezzo lecito possa trapassare, a secondo della sua scelta, o nell'essenza dell'evento e della situazione o nella interiorità della persona, in modo da sperimentarne le problematiche e le gioie, gli impedimenti, i conflitti e i dolori. E' dunque importante farsi capaci di compenetrarsi ed immedesimarsi totalmente in ciò che si è scelto, disciogliendo ogni residuo egoico. Questa è la condizione necessaria per esplicare la vera capacità di comprensione.
Si verrà via via constatando che da tale esperienza vissuta e assimilata potranno scaturire solo azioni libere da ogni condizionamento ed influenze varie e dipendenze; azioni che sono il massimo contributo dell'individuo, azioni che la forza stessa della comprensione, che può definirsi Amore, suggerisce e stimola a compiere. Chi vive questa esperienza della vera comprensione, sentirà quanto siano forti le influenze ostacolatrici che ingannano e illudono ogni essere mediocre, facendogli credere di essere capace di comprendere, senza aver raggiunto un reale risveglio di coscienza, persone, eventi e situazioni, mentre invece rimugina su se stesso.
Questo sforzo di compenetrazione e di immedesimazione in ciò che si è scelto di sperimentare, deve, per diventare tendenza naturale acquisita, spingere chiunque ne senta una viva esigenza, a compenetrarsi il più possibile in tutto ciò che sperimenta nel quotidiano, cercando di vivere tutte le problematiche degli altri e le sue con piena consapevolezza senza eccessivo coinvolgimento, altrimenti si rischia di perdere il proprio equilibrio e la propria indipendenza interiore; ciò dovrà farlo per suo libero volere e in tale modo si farà capace di trasformarsi in strumento di vera comprensione e quindi, di amore universale e impersonale.
Esistono anche individui eternamente scontenti e insoddisfatti che, se si vorranno un po' di bene, dovranno modificare il loro egoistico atteggiamento in altro più propenso a donare; per loro sarà di grande aiuto compenetrarsi in quelle meravigliose parole di San Francesco che suggeriscono "di non preoccuparsi di essere consolati o pensati, quanto a consolare e a pensare al prossimo, e di non cercare di essere amati quanto ad amare, poiché è dando che si riceve, e morendo che si resuscita a vita eterna". Questo tipo di morte non significa altro che la morte dei propri Ego e la vera resurrezione in quella coscienza nuova che è reale proiezione umana della coscienza dell'eterno sé.
Cercando di vivere il più possibile non quanto si crede o si pensa che sia l'altro (persona ed evento, situazione o cosa), bensì quanto si viene a percepire e a sperimentare nel "porsi da neutro" e quindi, libero da ogni contenuto egoico, si rafforza la vera capacità di comprensione e la possibilità di stabilire un vivo rapporto con se stessi, con il prossimo e con il mondo circostante.

Le funzioni della forza della comprensione=amore
Anche la forza della comprensione, che è la forza Amore, svolge ed esplica due diverse funzioni; la prima, quando la si afferra, discioglie qualsiasi contenuto egoico, desideri e brame, appetiti e false rappresentazioni….. e, seconda, raggiunto questo obiettivo, non può che stimolare a penetrare nella vera essenza delle cose: eventi, situazioni e richieste karmiche, rapporti vari con persone….. in modo da sperimentarle nella propria interiorità obiettivamente, per ciò che sono e non per ciò che si credono; l'accortezza consapevole è di non riferirle a nessun proprio Ego, anzi di disciogliere ogni minimo residuo di egoità. Alto fine evolutivo!!
Come la forza Amore, che vuole fluire incondizionatamente sulle creature del mondo 24 ore su 24, la forza della comprensione, suo insostituibile supporto, permette a chi l'impugna di sperimentare ogni altro come fosse realmente parte integrante della sua coscienza risvegliata.
Chi riesce attraverso un continuo sperimentare a compenetrarsi nel dolore e nella sofferenza di ogni altro, al punto da sollevarsi in quella reale dimensione e coscienza, dove ogni problematica esistenziale si annulla, forse senza esserne cosciente, compie il più grande dei doni possibili alla entità uomo in evoluzione. Questo processo interiore è tale da sublimare e riassorbire ogni umano dolore nella nuova coscienza risvegliata.
Se la forza della comprensione permette di realizzare quanto abbiamo descritto, purtroppo l’incapacità di comprendere preclude ogni minimo avanzamento evolutivo, creando una molteplicità di problemi spesso difficili da risolvere.
Crediamo ugualmente importante affermare che ogni individuo che voglia crescere evolutivamente, indipendentemente da quanto gli richiede il karma quale compito evolutivo da esplicare nel corso della sua esistenza, dovrà sperimentare due ben distinti atteggiamenti; l'uno, di natura egoica, che mira a rafforzare il potere determinante e decisionale del Supergiudice Imparziale risvegliato, esercitando con continuità un reale controllo e dominio su tutte le reazioni egoiche, che il quotidiano può risvegliare tramite persone ed eventi, situazioni e cose; l'altro, ispirato e stimolato dalla stessa forza della comprensione, spinge a compenetrarsi in ciò che altri vive e sperimenta senza alcun bisogno di riferirlo a quel se stesso, agglomerato indistinto di Ego, che forma l'Io di ogni essere mediocre senza identità e coscienza propria.
Il primo atteggiamento dovrebbe essere assunto da tutti i giovani e non, che si sentono deboli e vulnerabili, vissuti da forze che non dominano, affinché possano compiere qualche passo nella loro crescita personale, esercitando controllo e dominio sulle forze caotiche, che filtrano la loro psiche e affrontando con maggior grinta e sicurezza le prove del vivere quotidiano.
Il secondo, tende a risvegliare la pura forza della comprensione in modo da sollevare chi la vive, al di sopra di ogni suo pensare, sentire, volere ed agire egoico, aiutandolo a penetrare e ad immedesimarsi in tutto ciò che per limite di coscienza viene considerato "altro" estraneo, diverso…
Questo atteggiamento ispirato dalla pura forza della comprensione e dell’amore è tale da abbattere ogni limite, ogni impedimento ed ostacolo e soprattutto ogni separatività tra il proprio mondo interiore e il mondo esterno.
Acquisire la forza della comprensione consente anche di evitare una serie di azioni egoiche non ragionate, in quanto discioglie all'istante ogni impulso ad agire istintivamente. Tale forza suggerisce solo azioni libere da ogni interesse troppo personale, da compiersi in ogni occasione favorevole. Inoltre, permette a chiunque la usi, di unirsi e fondersi a chi si desidera possedere, superando in tal modo ogni sentimento egoico, che crea sofferenza e separatività ed anche di penetrare in tutte le dimensioni fortemente desiderate dagli Ego psicologici.
E' proprio in queste dimensioni che si viene a sperimentare che quanto si desidera nella maniera suddescritta è già posseduto dalla nuova coscienza risvegliata. La forza della comprensione discioglie nel suo naturale esprimersi ogni influenza che le due potenze ostacolatrici esercitano sugli Ego di ogni essere umano, e le sublima senza combatterle, senza violenza alcuna, anzi avvolgendole e comprendendole nei loro limiti e nelle loro funzioni opposte. Conosce, unita alla consapevolezza, tutti i loro schemi di comportamento, per cui aiuta a crescere in modo equilibrato e cosciente chi la pratica; infatti, comprendere significa anche accettare se stessi e il prossimo aiutandolo e sostenendolo.
La comprensione nei confronti di ogni karma individuale interviene costruttivamente con impulsi tali da rinnovare tutto ciò che tende ad esaurirsi, a finire creando continue nuove cause nel presente per un futuro destino più benevolo e confacente alle esigenze di maturazione personale spirituale.
Considerazioni e riflessioni
Sviluppare la forza della comprensione significa prepararsi ad amare, è, dunque, il primo passo verso la più importante delle esperienze per un essere umano. Tale qualità consente di vivere a pieno la più alta espressione dell’amore: "Non Io amo, non qualche mio Ego per profittare di qualche certezza o per sentirsi accresciuto, bensì la forza Amore stessa fluisce tramite me incondizionatamente sulle creature del mondo". Non sarebbe affatto possibile vivere questa esperienza per chi sente la necessità di esprimere l’amore universale, senza aver acquisito non solo la piena consapevolezza di sé, ma soprattutto una vera capacità di comprendere e di penetrare in tutto quanto per limite di coscienza e per falsa impostazione egoica si considera "altro estraneo e diverso, nemico e indifferente" riferito a persone e situazioni, eventi e cose.

Compartecipazione attiva ad eventi e persone
La forza della comprensione, a differenza della consapevolezza che tutto osserva, constata e registra sia nella sfera della vita quotidiana, sia in quella del sogno e del dormiveglia, stimola e suggerisce di entrare con entusiasmo, con interesse e dedizione nella interiorità delle persone e nell'essenza degli eventi e delle situazioni, delle cose e di quanto si può percepire con i cinque sensi o con facoltà extrasensoriali.
E' la forza che per concretizzarsi, secondo la sua intima legge naturale, vuole avvolgere, penetrare e sperimentare ogni processo in continuo mutamento e trasformazione. Chi la usa, oltre a capire e a sviluppare i suoi molteplici Ego, ai quali deve rivolgersi con la massima disponibilità comprensiva, dovrà anche accettarli interamente con fiducia e quindi, considerarli parte integrante della sua natura come dell’umanità intera.
Chi comprende realmente, si trasforma e s'identifica per tutto il tempo che vuole, con ogni altro essere diventando quanto egli è e sperimenta. Inoltre, tale forza consente di provare il vero possesso di persone e il dominio di eventi, situazioni e cose in modo più reale di quanto sia concesso ad ogni mediocre; è la forza che discioglie ogni minimo residuo di separatività facendo sentire che ogni altro è se stesso agevolando la crescita degli Ego che formano ogni essere umano.
Per comprendere tutto e tutti è necessario che tale forza esplichi la sua azione liberatrice su tutte le forze egoiche presenti nella entità umana. E' quindi, uno strumento strettamente legato al Supergiudice Imparziale, il vero esecutore di quella logica dell'essere-amore, che per sua natura trascende le due logiche ostacolatrici, quella del possesso o della esaltazione di sé e della rinuncia.
Chi comprende, vive e sperimenta al di là di ogni coscienza mediocre vissuta e non consapevole. Chi non sviluppa tale capacità, si preclude ogni processo di crescita, rimanendo separato dal resto dell'umanità e del mondo circostante. La forza del comprendere non conosce barriere, giunge dove vuole, con rapida azione penetra e si compenetra in ogni problematica esistenziale, assumendo tutte le forme, come l’acqua in ogni recipiente.
Al tempo stesso per esplicare al meglio la sua funzione, si trasforma in correttivo di tutti i vari modelli di comportamento suggeriti dalle logiche dell’ostacolo; infatti, esercita la sua funzione liberatrice anche verso quegli Ego che, afferrati dalla potenza Luciferica, vivono "arroccati nel loro castello illusorio" credendolo l'unica realtà da vivere; discioglie tutto ciò che è spiritualità troppo abbagliante e troppo alta, che sfugge alla concretezza umana e che spinge l’individuo ad esistere da separato, considerandosi superiore agli altri. (vedi Vera Libertà …)
Chi comprende se stesso e il suo prossimo, esercita, consapevole o no, un'azione che tende a sublimare e redimere anche le due potenze dell'ostacolo. Non mira, come spesso anche i pseudo esoterici fanno, ad avversare tali forze, bensì a sperimentarle considerandole nei loro limiti e nella loro azione ritardatrice ed ostacolatrice, sempre necessaria all’evoluzione umana.
Sia la potenza Mefistofelica sia quella opposta Luciferica, dinanzi ad una vera capacità di comprensione, di accettazione e di Amore, si ritirano abbandonando il campo e la loro preda.

Annullamento del senso di separatività
Chi comprende, cessa automaticamente di giudicare o criticare persone e cose, eventi e situazioni varie. Sono gli Ego che esprimono critiche e giudizi, perciò è necessario che ogni individuo che giudica, ne diventi consapevole.
La forza della comprensione unita alla consapevolezza può far scoprire e quindi, disciogliere in ogni istante ogni impulso "antisociale", che la potenza Luciferica ispira, spingendo spesso a rompere per un nonnulla anche una salda amicizia; rivela, inoltre, a chi crede di amare dandogli la possibilità di superarli, i falsi atteggiamenti e le rappresentazioni che ogni "innamorato" crede vero Amore, mentre non è altro che un'attività egoica "accesa" da quanto gli ha potuto suscitare il partner. L'autoconsapevolezza può constatare tale sottile inganno, scoprendo che tutto l'Amore che si crede o si sente verso l'altro, quando si è innamorati, non è altro che amore per se stessi ma la comprensione supera l’inganno.
Qualsiasi possibile dolore o sofferenza che può provare un individuo "innamorato" non corrisposto o respinto, rivela null'altro che il suo egoistico modo di amare ed anche una incapacità di controllo e dominio su tutte le reazioni consce ed inconsce, che il suo partner gli suscita in ogni istante.
Se in tali casi, molto frequenti, si riuscisse ad usare la forza della comprensione in modo da compenetrarsi nella interiorità del desiderato partner, si verrebbe a sperimentarne il vero autentico "possesso" e quindi la fine della sofferenza.
Se un qualsiasi innamorato risvegliasse in sé, rispetto alla coscienza mediocre, la nuova coscienza di Supergiudice Imparziale, sua vera identità, si troverebbe nella possibilità di utilizzare due differenti ed opposte logiche: la prima, già accennata, che può definirsi egoica, in quanto può esercitare un vero controllo e dominio sui propri Ego coinvolti nell'innamoramento; la seconda, d'intonazione mistica ed emotiva, che consente ad ogni innamorato di immedesimarsi in chi desidera amare al punto da sperimentarlo in se stesso, senza perdere la propria identità.
Ciò presuppone un reale discioglimento di quell'egoistico pensare e sentire, volere ed agire nei riguardi del partner stesso. Comunque sono due possibilità che debbono essere sperimentate nel corso della propria esistenza.
Il Supergiudice Imparziale è l'unica forza che può usare le due logiche con il preciso intento di liberare i suoi Ego dalla influenza subdola e ingannevole delle due potenze ostacolatrici a riguardo dell'Amore, la cui forza del comprendere è la naturale espressione verso i suoi Ego e verso il prossimo.
Se dallo sperimentare la vera comprensione, ti solleverai alla forza Amore fino a farla fluire per tuo tramite incondizionatamente sulle anime che per Karma contatti, allora sperimenterai la più reale delle certezze, raggiungerai la più grande tra tutte le possibili realizzazioni e soprattutto capirai di appartenere alla piccola schiera degli evoluti, cioè di coloro che sono diventati degni strumenti della coscienza superiore.
Chi comprende i suoi Ego psicologici e il mondo che lo circonda, sperimenta nella sua coscienza risvegliata l’essenza dell’universo intero, del creato in continuo divenire, L’IO SONO; grazie a tale vera comprensione esplica la logica dell’Essere, che si esprime in un sentire e pensare vivente e creativo, proiezione dell’energia cosmica che vuole fluire esprimendosi in Amore in atto.
La forza del comprendere unisce chi la esplica a chi la riceve, l'avvolge con un’unica energia in un abbraccio cosmico che per sua qualità supera ogni intendimento umano.
La comprensione, al pari della forza Amore, è uno strumento universale in grado di misurare in ogni gesto, in ogni parola e comportamento se sei libero dai condizionamenti dei tuoi Ego. E' la forza che si esprime e si concretizza solo al di là di ogni egoico desiderare e volere.

Esercizi interni
Ti suggeriamo ora alcuni “esercizi interni” per sviluppare la vera capacità di comprendere te stesso, i tuoi simili e quella serie di eventi situazioni e vari rapporti, che per tuo limite consideri estranei alla tua esistenza, mentre, invece, sono attirati sistematicamente dal tuo Karma per farti capire che non esiste separatività da nulla e da nessuno:
1) Il primo esercizio interno: seduto o sdraiato comodamente, in un profondo silenzio interiore ed esteriore crea in te un vuoto mentale. Pronuncia il nome, immagina e visualizza la persona che gli corrisponde, e pensala cercando di stabilire con la medesima in quello schermo neutro che vedrai chiudendo gli occhi, un reale contatto che dovrai approfondire e plasmare servendoti della tua immaginazione.
Penetra in tale immagine completamente controllando pensieri e sentimenti, emozioni e desideri troppo personali. Ora tu sei penetrato nella sua interiorità e nella sua essenza fino a sperimentarne le gioie e i conflitti, i dolori, le problematiche e le aspirazioni senza alcuna tua influenza personale. Più ti conserverai neutro, più riuscirai a percepire chi è realmente questa persona che hai scelto, al punto da sperimentarne il totale "possesso", agevolato anche dalla assenza di desideri nei suoi riguardi. L’esercizio può avere come oggetto anche una situazione, un evento o un rapporto, l’essenziale è penetrare con l’immaginazione nel suo contesto.
Questa "sperimentazione" ha il fine di rafforzare in te una decisa capacità di comprensione nei confronti di persone ed eventi, situazioni e cose e di sollevarti al di sopra di ogni limitazione egoica. Inoltre, ti libererai dalla mediocre abitudine di formulare giudizi e critiche e di esprimere sempre il "secondo me" (opinioni personali prive di alcun interesse costruttivo). La capacità di comprendere e di immedesimarti in chi vorresti amare è tale da disciogliere una molteplicità di desideri egoici, è la prima condizione necessaria per poter amare da liberi e da indipendenti; nel caso di eventi e situazioni, la comprensione mostra gli aspetti più profondi, rivelatori del Karma, che sfuggono ad una analisi solo razionale.
2) Il secondo esercizio interno, molto efficace ai fini di un rafforzamento del tuo Supergiudice Imparziale, è quello di autodeterminarti in modo da sperimentare le varie problematiche che vivono altre persone, come fossero le tue e vivere le tue con lo stesso naturale distacco che assumi verso quelle degli altri. E' indispensabile sperimentarlo, seguendo la tecnica precedentemente spiegata, per capirne la grande importanza ai fini della propria crescita evolutiva. In tal modo diventi partecipe costruttivamente alle problematiche del tuo prossimo in modo sereno e consapevole.

3) Il terzo esercizio interno suggerisce di compenetrarti totalmente in una sofferenza o problema che ti viene narrato, fino a sentirlo tuo e reale come ogni altra cosa sperimentabile. Pensieri, sentimenti ed emozioni di sofferenza e dolore coinvolgeranno i tuoi Ego nell'esperienza stessa. A questo punto è necessario l'impiego di una volontà che non consente alcuna evasione e tanto meno una diminuzione della intensità di quanto si prova, ma che non permette un eccessivo coinvolgimento tale da far perdere autonomia e indipendenza interiore.
E’ una viva immedesimazione completa nell'altro che soffre e che gioisce. Da ciò devi recuperare un sopravanzo di forza interiore per sollevarti in quella reale dimensione, vera identità e coscienza di ogni risvegliato, dove ogni possibile dolore e problematica esistenziale si annulla, al pari del tempo e dello spazio (illusoria percezione dei 5 sensi). Questo processo ispirato e stimolato dalla pura forza della comprensione, è da considerare un reale contributo di amore che un individuo risvegliato a nuova coscienza potrà dare in piena libertà. Occorre però, sviluppare un controllo interiore molto attento, per non lasciarsi coinvolgere al punto di perdere l’equilibrio psicofisicomentale.

[Da"A Lezione da Stewo"] CAP.X Effetti delle energie pensiero o preghiere sui Trapassati

CAPITOLO X

Effetti delle energie pensiero o preghiere sulla condizione dei trapassati

I partecipanti a questi incontri praticano tutti la preghiera in senso esoterico, cioè la trasmissione a distanza di energie positive (telementazione) ai viventi e ai trapassati.
Verificare gli effetti di questo passaggio di forze sui vivi è facile, in quanto è possibile domandare all’oggetto di queste trasmissioni i risultati; è invece più difficile verificarli sui trapassati, anche se si può avvertire la condizione spirituale del defunto proprio attraverso la preghiera.
E’ nata quindi la necessità di domandare a Stewo quali sono realmente gli effetti di queste trasmissioni mirate verso i defunti:

Quando inviamo le energie positive al trapassato, ne alleggeriamo le sofferenze nel kamaloca o purgatorio e risvegliamo anche in lui le qualità che gli trasmettiamo: ad esempio, la consapevolezza, la comprensione, l’accettazione, la fede, la speranza? Le preghiere mirate a questo scopo, ottengono questi effetti?

Stewo: Sì, sicuramente, perché sono forze, flussi energetici mirati. Chi invia e chi riceve, sono coscienti di queste carenze che devono essere colmate e creano fra loro un ponte attraverso cui passano le energie, dal più forte al più debole, in modo da colmare le carenze.
La situazione che si viene a creare, uno che ha bisogno di aiuto e l’altro che lo dà, permette un miglioramento proporzionale all’intensità energetica impiegata.
Particolarmente si avvantaggiano quelle anime trapassate indecise, cioè che non prendono mai posizioni precise, nelle difficoltà non sanno mai che fare né scegliere e delegano agli altri le loro scelte.
Questi individui sono i più bisognosi e per loro le preghiere mirate servono molto, soprattutto a prendere coscienza di quello che sono e che vogliono essere, superando quello stato di indecisione che potrebbe durare anche nelle vite successive.
Le preghiere o trasmissioni di energie devono essere tante e forti, per influire sulla qualità della vita futura e per spingere l’anima al miglioramento strutturale. Per avere maggiore efficacia, prosegue Stewo, dovrebbero essere fatte “a catena” e da persone forti mentalmente (l’esercizio continuo rafforza le potenzialità) con la certezza che tutto ciò che pensiamo e che elaboriamo con forza nel nostro pensiero potenzialmente può verificarsi.
Comunque queste energie positive o preghiere aiutano tutti, i vivi e i non vivi, sono quindi molto importanti ed efficaci, non solo per contattare il trapassato, ma anche per rafforzare l’energia globale universale a cui tutti possono attingere, rendendola più forte e viva. Danno poi una maggiore spinta ai trapassati ad essere attivi, a fortificare i lati deboli del carattere e creano e potenziano quelle qualità che erano assenti o poco sviluppate in vita. Ad esempio, se un trapassato è stato carente in vita di consapevolezza e di capacità di accettazione, di comprensione e di fiducia, il vivo, che gli trasmette le sue energie, formulando il pensiero giusto, può colmare queste carenze trasmettendogli lo stimolo e la forza per sviluppare la consapevolezza, la accettazione ecc…
Quindi, pensare bene o male una persona viva o defunta, elaborando uno schema mentale per essa con energia, significa aiutare a crescere o distruggere le potenzialità di un individuo. Provare per credere.

Coord.: Siccome ciò che pensiamo potenzialmente può verificarsi, allora possiamo pianificare la nostra vita o pur avendo prestabilito un cammino, abbiamo possibilità di scelta e di decisione, cioè in una certa misura il “libero arbitrio” ? Ce ne hai già parlato, ma vorremmo ancora qualche spiegazione.

Stewo: Il pensiero corretto è questo: non abbiamo tutto pianificato nella nostra vita nei particolari minimi dal momento del concepimento, ma sin dalla nascita siamo accompagnati come da una “carta stradale del nostro progresso evolutivo” in cui sono segnati i punti di partenza e quelli di arrivo, legati alle decisioni e alle esperienze che abbiamo scelto di fare prima di reincarnarci (numerologia e astrologia leggono questi itinerari). Le strade sono molte e di diverse difficoltà per arrivare in un punto, perciò rimane a noi la scelta della via da seguire, ma tutte portano allo stesso obiettivo: pagamento o riscossione karmica, l’esperienza scelta si deve fare, non si scappa.
Tuttavia ogni strada rappresenta un importante aspetto dell’esperienza finale che condiziona la nostra vita e quando ci troviamo al bivio, la scelta di quel momento ha un importante significato.
La capacità di decisione risiede nella mente generatrice profonda: se ti fissi su una determinata cosa da fare, vuol dire che nel tuo subconscio (karma) vuoi fare quel tipo determinato di esperienza e alla fine si verifica la condizione per viverla.
Dovete fare molta attenzione a questa legge delle affinità: se pensi una situazione in negativo, questa può verificarsi, se pensi una situazione in positivo, anche questa può avvenire.
Le energie vi coinvolgono sempre ma occorre tenere d’occhio quelle negative o malvagie che arrivano prima, che vi circuiscono, vi avvolgono e tendono a spingervi per le vie più spiacevoli. Sta a voi fare una cernita delle persone che frequentate, delle ideologie che seguite, degli atteggiamenti e dei comportamenti che assumete: è qui “il libero arbitrio” nella sua forma più semplice ed efficace, è la scelta ai bivi lasciati in sospeso, perché l’uomo deve fare esperienza e vivere per crescere, ciò che guadagna in terra gli permette di avanzare e progredire anche nell’aldilà.
Mi spiego con un esempio: se devo arrivare a Piazza San Pietro in Roma partendo da Firenze, seguo la via migliore per me: posso metterci un giorno, due giorni, dieci giorni e arrivare a destinazione tranquillo, riposato e forte con tutte le mie energie e riservarmi delle ore per farmi una passeggiata godendomi il panorama oppure arrivare stanco morto in pochissime ore o dopo più tempo, dopo aver sbagliato più volte strada, o bagnato per il diluvio che in quel momento sta cadendo. In estate o in inverno, in primavera o in autunno, a piedi o in bicicletta, in macchina, in treno o in aereo: sono tutte mie scelte possibili.
Occorre aggiungere alla libertà di scelta un altro fattore che comporta dei guadagni personali: il rischio, più si rischia e più si guadagna in tutti i sensi.
L’abbuono, il guadagno deriva dall’impiego di energie, in specie a favore del prossimo aiutandolo a crescere. Ritornando all’esempio, se per giorni mi sono fermato a parlare molto tempo con degli amici e particolarmente con uno che aveva bisogno di aiuto, io ho acquistato un guadagno in quanto mi sono sacrificato e ho consumato energia. Questa motivazione per la scelta ai bivi è molto valida; più bivi ci sono nella vita, più possibilità di crescere ci sono, però si deve essere sempre in grado di dosare le proprie forze. Il rischio è giusto ma deve essere ragionato, perché qualche volta si tenta un investimento che richiede più energie della riserva a disposizione e non è condiviso da altri, allora la batosta, il fallimento è grosso.
Si deve sempre fare un calcolo preciso delle proprie potenzialità. Molte volte, infatti, si viene ingannati dalle situazioni e si rischia di cadere in grosse prove sproporzionate ed inganni.
Dovete soprattutto fare attenzione ai “vampiri energetici” che girano intorno a chi sprigiona forza e sicurezza per succhiare energia con mille artifici.
Il vostro è un mondo che divora, che distrugge perché tutti hanno il loro scopo da raggiungere e dove c’è competizione ma manca la coscienza sviluppata che il bene dell’altro è anche il proprio bene, la gente si approfitta, consuma e ammazza per un niente.
Ci sono famiglie in cui per questioni di eredità succede di tutto, perché non esiste coscienza che, se uno decide di cedere qualcosa a un altro, è perché questo ha più bisogno. I legami parentali o di amicizia servono ad alleviare difficoltà e problemi: tra parenti ed amici dovrebbe essere più facile risolvere certi problemi, specie se i legami sono forti e sinceri, è un modo di sviluppare comprensione e azione d’amore.
Ma se una persona ha coscienza che spiritualmente siamo tutti individui indipendenti ed autonomi, come mondi a sé stanti, può considerare padre, madre, fratello, sorella o figlio, una persona con cui non ha alcun legame di sangue, anzi in futuro, ma già qualcuno lo fa, sarà questa la condizione ideale: ognuno si sceglierà il fratello o il parente desiderato per affinità spirituali, instaurerà con chi gli pare un rapporto di armonia spirituale o sentimentale. Si arriva lentamente al concetto reale di famiglia allargata.
Come avviene attualmente nel rapporto d’amore: quando uno si innamora, è disposto a sopportare anche grossi stravolgimenti nella propria vita, lo fa per realizzare un rapporto di armonia e di scambi energetici superiore a quello di sangue.
Più i legami si vivono con determinazione, coraggio e consapevolezza, più essi diventano un pozzo energetico al quale attingiamo e nel quale tendono a convogliare le energie comuni. Infatti, è difficile trovare una persona cattiva, malvagia vicino ad una buona, perché le energie simili si attraggono. Se avviene il contrario, cioè che un buono viva vicino ad un cattivo, è per ragioni karmiche di evoluzione, generalmente il buono deve rafforzarsi nella sua tendenza al bene.

[Da"A Lezione da Stewo"]CAP.IX La Preghiera

CAPITOLO IX

Una forma di amore di altissima qualità: la preghiera


Stewo ha insegnato in vita ai suoi allievi la tecnica della telementazione o preghiera, cioè della trasmissione a distanza di energia pensiero, che lui stesso ha praticato per più di 60 anni: è una forma di amore in atto di altissima qualità, se usata senza secondi fini e a vantaggio del prossimo, senza avere nulla in cambio. Consiste nell’inviare forti e calde energie mentali ad una persona, ad esempio, per rinvigorirla e proteggerla e per aiutarla ad avere più fiducia e sicurezza in se stessa.
Ma Stewo ci presenta anche un altro aspetto della preghiera.

Coord.: Che effetti ha quel tipo di preghiere che tu ci hai insegnato e hai praticato per più di 60 anni nella vita terrena? Hanno realmente valore e significato?

Stewo: La preghiera si esprime nell’azione, nei gesti, nella comunicazione dei sentimenti e nella meditazione.
Stewo dice che non rinuncerà mai a questa forma di dono energetico positivo: - Tutto ciò che si è fatto, si fa e si farà con la preghiera, il vecchio e il nuovo, le cose nuove che si creano, sono importanti, purché siano fatte con la consapevolezza e l’amore, anche la meditazione è una preghiera.
Sono belle le cose codificate, preziose provenienti dal passato ma ancora più belle sono le cose vostre personali, i momenti di sconforto, il dare con amore senza pregare.
Il dare aiuto e anche dolore e comunicare i propri sentimenti ad una persona, sono forme di preghiera.
La preghiera più grossa è affrontare con fiducia e speranza le prove della vita, perché la soluzione dei problemi e le difficoltà che si incontrano ogni giorno, affinano lo spirito e attingono alla fonte più profonda delle nostre energie.
Tu nel risolvere il tuo problema convivi con esso, con il dolore e con il disturbo, con la paura e le fobie quotidiane; nel vivere cercando la soluzione dei tuoi problemi, stai pregando e cresci.
Problemi antichi e consapevolezza attuale ti creano le basi della progressione nella ricerca della felicità.

Coord.: Cosa pensi di quelle persone che seguono diverse religioni, frequentano centri di ricerca spirituale, pregano ma poi non si muovono per nessuno e non lavorano alla trasformazione di se stessi?

Stewo: Sono moltissime le persone che provengono da altre epoche e culture e non hanno la tendenza ad impegnarsi in prima persona mettendosi “in gioco”.
Stewo ripete molto spesso:- Mettetevi in gioco! Mettetevi in gioco! Questo è il segreto fondamentale per crescere!!
Si porta come esempio e gli allievi lo possono testimoniare: - Mi sono messo in gioco nel tipo di vita, nella reputazione, nelle amicizie e negli affetti, ho valutato tutto con amore mettendomi in gioco e spesso sbagliando.
Quelle persone che frequentano centri spirituali anche religiosi e non mettono in gioco se stesse e non danno nulla di sé con calore e sacrificio, hanno paura di autoanalizzarsi e di riconoscere i propri difetti e limiti e di mettere mano ad un lavoro che dura tutta la vita per trasformarsi e migliorarsi. Quelle persone sono ferme ad un’altra epoca e trovano più facile seguire certi insegnamenti e obbedire a certe regole imposte, mantenendosi sempre come sono, senza modificarsi.
Non è che non conti nulla ciò che fanno, è sempre qualcosa, ma non un motivo di crescita consapevole.
Se si vuole evolvere, bisogna mettersi in gioco col mondo e per il mondo.
Ci sono persone che hanno scelto di vivere nella preghiera e nella meditazione, ma sono poche e le loro preghiere non sono sterili, fatte in luoghi sterili e senza consapevolezza. E’ gente che se lo può permettere, cammina mezzo metro dal suolo e ha capacità di influenzare beneficamente altre persone, numerose persone.
Sono maestri che hanno un cammino ben definito, già tracciato da altre vite e che durerà ancora nel futuro, sono gli strumenti delle forze del bene su cui si può contare. Essi appartengono all’immensa ed inesauribile corrente di energie che favoriscono silenziosamente la crescita e il progresso umano, sono spiriti molto alti nascosti in luoghi sperduti nel mondo, ma molto vicini a Dio.

Coord.: Parli sempre di scelte in rapporto ai vari aspetti della vita, ce ne vuoi illustrare alcune?

Stewo: La vita in se stessa non è una scelta: tu sei già stato, sei ora, sarai nel futuro, sei una parte dello Spirito Universale, sei una scintilla dell’Energia Universale, sei come una mano o un piede di un corpo immenso, meraviglioso e importante. La mano non dice però: - Perché non sono il piede? e il piede non dice: - Perché non sono la mano?
Il piede ha le sue funzioni, capacità e possibilità, la mano, le sue.
Ognuno di noi deve dire: - Che cosa sono io? Che cosa sto facendo? Cosa sto valutando per scegliere, in merito ad una cosa che evolverà?
Però, nel campo di battaglia, vario e pressante della vita, del quotidiano, tutto può essere una scelta. Già il modo con cui tu reagisci alle cose crea un movimento, anche se hai fatto una banalità, hai fatto una scelta. Per questo, io vi esorto sempre a scegliere: l’alimentazione, il comportamento, gli amici, gli oggetti, il tipo di giornata, l’allegria e lo star bene. Vivete con entusiasmo questi momenti belli, pensate che ci sono anime rimaste terribilmente indietro, tanta strada indietro, perché non hanno capito il senso della vita e l’immenso valore delle scelte.

Coord.: Queste anime almeno nell’aldilà dovrebbero capire e poi, attraverso il processo di reincarnazione, acquisire la spinta a migliorare il proprio stato nella successiva.

Stewo: Sembrerebbe facile, ma riuscire a guadagnarsi questa certezza già in vita, significa capire e riflettere, mettersi in gioco e muoversi. Non è facile, il rischio di essere sviati è alto e frequente.
Le comodità ti danno il piacere, il benessere e la potenza, invece la conoscenza, la forza e il miglioramento derivano spesso dalla sofferenza e dal dolore. La scelta è spiacevole e comporta rinunce, sforzi e sacrifici, ma è lì che guadagni lo stato di coscienza superiore.
Non la guadagni, se ti aggiusti le cose a modo tuo, perché filino lisce!!
Comunque poi arriverà il giorno in cui, nonostante tutti i tuoi aggiustamenti, tu pagherai per tutto ciò che hai evitato, pagherai tutto un prezzo insieme, perché?
Certo, tutto ciò che ti dà fastidio ora puoi evitarlo, ma perdi tempo, il tuo tempo prezioso, ti stai ingannando, in quanto in realtà hai paura di affrontare tanti ostacoli: la solitudine, il soffrire mentalmente, il dolore e il sacrificio e anche le inimicizie e lo sforzo per crearti amicizie. Ma ad un certo punto devi fare il punto della tua situazione evolutiva e ti accorgerai che certi ostacoli li devi per forza superare, sono come gradini o scalini di una scala.
La reincarnazione è ciclica e comporta il ritorno ricorrente di certe prove: se tu superi in maniera ambigua quello scalino, quell’ostacolo te lo ritrovi sempre davanti.
Vivrai un lungo periodo della tua vita in cui quello scalino è un vecchio ricordo, pensi di averlo in qualche modo superato, l’hai dimenticato, ma lui non ha dimenticato te, te lo ritrovi davanti!!
Non devi lasciare nulla di insoluto, l’esistenza vista nella sua essenza, è l’occasione continua di prove per migliorarti, perciò non ti devi prendere in giro rinviando o evitando lo scontro frontale.