mercoledì, dicembre 12, 2007

[Da"Il Destino Umano?"] L'AUTOREALIZZAZIONE: un'altra via

L'AUTOREALIZZAZIONE, “UN'ALTRA VIA"

Una via concreta di grande valore evolutivo capace di trasformare chi è maturo
in strumento attivo del pensare creativo e della legge del karma

E’ una via di realizzazione interiore adatta a coloro che non sentono alcuna attrazione o interesse per la conoscenza esoterica o per le varie religioni e dottrine, perché indifferenti o educati al pensiero scientifico, cioè a quell’insieme di concetti e rappresentazioni “dimostrabili”, che non sempre però spiegano esaurientemente e soddisfacentemente la realtà psicofisica e spirituale dell’uomo, con l’insieme delle sue problematiche interiori, lasciando aperti molti interrogativi. Le risposte ai fondamentali quesiti sul valore della vita e sul significato individuale delle esperienze che si incontrano nel cammino di crescita personale, suscitano un senso di sicurezza e di serenità, perché illuminano la realtà psichica, ove esiste come velata e nascosta la spiegazione dei fenomeni e dei processi psicofisici dell’essere-uomo, microcosmo riflesso nel macrocosmo.
A chi è consigliata questa “altra via”
Gli individui che non hanno tempo di studiare e di interessarsi a quella conoscenza, che ha come fine la risposta ai problemi dell’essere, troveranno in questa via una reale possibilità di autorealizzazione indipendentemente dalle richieste che la legge del Karma rivolge loro, richieste che sempre impegnano l’individuo nella lotta quotidiana per l’esistenza materiale o per la ricerca di una sicurezza interiore, per affrontare con consapevolezza tutte le prove della vita.
Questa è una “via” adatta allo sviluppo dell’anima cosciente, siamo nell’età dell’Acquario, come richiedono i nuovi tempi e sintetizza al massimo gli insegnamenti essenziali di tutte le vie iniziatiche antiche più idonee a risolvere i problemi dei nostri giorni. Se verrà seguita e sperimentata con continuità, potrà favorire nella realizzazione di sé e dei propri ideali evolutivi, tutti coloro che si sentono distratti e impossibilitati a studiare, a meditare e a seguire pratiche e riti vari.
L'umanità è e verrà sempre più colpita da eventi catastrofici naturali, da crisi economiche e politico-militari, da situazioni sociali difficili, da guerre malattie ed epidemie, dal terrorismo e da una martellante informazione a livello planetario con notizie sconvolgenti (basta ascoltare telegiornali o leggere quotidiani) che tendono ad offuscare le coscienze mediocri e in parte anche quelle risvegliate; istillano il dubbio che possa esistere una ragione, e una spiegazione di ogni evento tragico, una Giustizia superiore ed un fine per il caos generale per tutti gli eventi disumani sconcertanti e scioccanti.
Nasce quindi una vitale esigenza di rafforzare le difese immunitarie non solo fisiologiche ma soprattutto psichiche e mentali.
Le capacità per l’immunità psicospirituale
Indipendentemente dal compito evolutivo che ognuno volente o no deve svolgere, occorre sviluppare ed esercitare almeno tre capacità, se si vuole salvare il minimo di identità di coscienza, per sentirsi umanamente realizzati.
La prima, l’acquisizione della consapevolezza, cioè la conoscenza di sé (non importa se all’inizio si presenta piena di difetti e carenze, guardiamo alle potenzialità!!, legate all’agglomerato di Ego) e del proprio compito evolutivo da svolgere (numerologia e astrologia possono aiutare al suo riconoscimento).
La seconda, l’autentica e attiva capacità di comprensione e accettazione, non solo di se stessi ma di eventi, situazioni, rapporti e persone, che per ignoranza vengono considerati avversi e nemici sempre negativi, contrari ed estranei.
La terza, analisi critica di tutte le percezioni sensoriali che condizionano rapporti interpersonali e giudizi sul mondo circostante, influenzati dal karma individuale.
Queste tre capacità, richieste dal Karma generale dei nostri tempi, dovranno diventare, non solo esperienza personale, ma punti solidi di riferimento nella vita psichica e mentale di ognuno, se si vuole evitare lo spegnimento di quel barlume di coscienza continuamente attaccato dalle forze dell’ostacolo che offuscano le certezze spirituali.
Un segno abbastanza positivo e confortante tra i tanti negativi che inquinano le sane coscienze, è la constatazione che una fitta schiera di persone, anche mediocri, consapevoli della loro impotenza a risolvere le tante problematiche esistenziali, sono spinte dall'istinto di autoconservazione e dal bisogno di certezze interiori alla ricerca affannosa di rimedi per la soluzione di tali problemi in se stesse, nello sviluppo di potenzialità individuali, perché deluse dall’illusorietà dei valori esteriori: ricchezza e potere, possesso e benessere economico.
L’altra via
Questa "via", che poco a poco stiamo esponendo, non apparirà affatto utopica né tanto meno astratta nemmeno a coloro che hanno di se stessi l'alta opinione di essere dei concreti, con i piedi a terra.. Le sue istanze prendono ispirazione, forma e contenuto dalla stessa Legge del Karma che guida il destino dei singoli, dei popoli, delle razze e dell'universo intero, sia esso manifesto ed immanifesto in continuo divenire.
Per sviluppare la dinamica di questa via prenderemo le mosse da un particolare aforisma, che dice: “Uomo, vivi ogni attimo dando il tuo massimo contributo ad ogni richiesta che il Karma t'invia, con amorevole e consapevole disinvoltura per amore dell'azione stessa, senza contaminarne la sua essenza eterna, senza alcun condizionamento e senza evadere dinanzi alle richieste troppo pesanti”.
Vivere l’attimo senza contaminarne l’essenza eterna, senza evadere dalle richieste, senza lasciarsi condizionare dalle influenze delle potenze dell’ostacolo, come recita l’aforisma, significa vivere con pienezza il presente, disciogliendo pentimenti, rimorsi e condizionamenti dal passato e vincendo la sottile tentazione di proiettarsi nel futuro, per scusare la propria impotenza e incapacità presente.
Solo così sarà concesso di ritrovare la vera libertà interiore e di sperimentare il senso dell’eterno che annulla la separatività, nel tempo e nello spazio (non è solo una esperienza mistica) penetrando nello stato di coscienza in cui tutte le problematiche umane assumono il loro giusto valore senza condizionare la vita psicomentale.
Per comprendere più a fondo il significato dell’aforisma, occorre richiamare l’attenzione su alcuni aspetti del vivere quotidiano, campo di applicazione di questo strumento, che tutti indistintamente devono affrontare.
Ogni mattina uomini o donne, ragazzi o ragazze, vecchi o bambini, devono per naturale esigenza compiere una serie di azioni rivolte al proprio corpo fisico: lavarsi, radersi la barba, truccarsi, vestirsi e fare colazione, prime e indispensabili necessità; poi uscire, guidare o prendere mezzi pubblici, intrattenersi con persone per lavoro o per studio o per obblighi sociali, telefonare ecc… azioni quasi sempre ripetitive, compiute con scarsa consapevolezza dell'atteggiamento che si assume nel farle.
Si mangia a casa o fuori in fretta, distratti pensando ad altro, anche quando si fa sesso spesso lo si fa per abitudine senza un certo impegno, calore e creatività, proiettati verso altre esperienze; si finisce col perdere contatto con se stessi e con l’altro. Nasce l’alienazione.
Se tutto questo agire fosse osservato dal Supergiudice Imparziale, scaturirebbe un duro giudizio che sarebbe all'incirca questo: “ Povero individuo! Assente, non consapevole di essere vissuto e sventolato al pari di una marionetta, senza identità e coscienza, totalmente offuscato da forze che ancora non è in grado di conoscere”. Pesanti gli effetti: non è in grado di riconoscere il significato di eventi anche gravi e condizionanti la propria vita e di cogliere al volo le occasioni importanti, tali da dare nuovi significati all’esistenza; non dà importanza alle esperienze vissute, che analizzate ed esaminate con cura esprimono messaggi e informazioni sui propri Ego psicologici per trasformarli positivamente.
Infatti, è diffusa questa abitudine: dopo aver vissuto una qualsiasi esperienza, si cancella ogni ricordo della medesima, si dimentica, si oblia per paura di ritornarci su, quanto, viceversa, si dovrebbe analizzare ed esaminare con il preciso intento di scoprire alcuni aspetti di se stessi, i vari Ego che formano ogni entità umana. Tale tendenza generale a non "autosservarsi" da Supergiudici Imparziali preclude ogni minima crescita ed impedisce di scoprire la molteplicità di ostacoli ed impedimenti consci ed inconsci ad una totale apertura e partecipazione alla vita.
Come attuarla?
Cosa fare per iniziare a percorrere questa via semplice ed efficace di autorealizzazione?
Suggeriamo all'inizio di continuare a fare tutte le azioni che normalmente si compiono quotidianamente, ma subito dopo qualche istante passarle in rassegna, vagliarle, comprenderle, illuminarle, e quindi, giudicarle a confronto di un modello di azione perfetta, esente da ogni possibile contaminazione in modo da scoprirne il senso, il limite e l'appartenenza a una o all'altra opposta logica dell'ostacolo: logica del possesso o dell’accrescimento egoico o della rinuncia.
E' necessario provare e riprovare incessantemente fino al punto che l'autosservazione diventi una vera tendenza, una piacevole abitudine acquisita.
Nell'osservare quanto si svolge nella propria sfera interiore quale attività dei propri ego psicologici, nel diventare consapevoli delle loro spinte ad agire con l'interesse di ottenere vantaggi materiali o un accrescimento egoico dall'azione compiuta o viceversa, nel preferire la rinuncia ad agire, si risveglia quel Supergiudice Imparziale, quel Supertestimone che già in sé esprime una nuova risvegliata coscienza, vera identità di ogni individuo.
A questo punto possono nascere delle domande che portano a delle riflessioni: perché la maggior parte degli individui, quando la sera si preparano per dormire, alla fine delle loro attività si sentono scontenti, insoddisfatti, spesso pieni di ansie e tensioni, rimorsi, ecc. ecc. ? Perché moltissimi giovani si drogano o si stordiscono nell'ascoltare musiche ossessive o correndo con le auto o le moto ad alta velocità?
Ognuno potrà essere in grado di scoprirlo, se azionerà il meccanismo dell’autoconsapevolezza risvegliando la sua vera identità assopita. Ad una indagine obiettiva scoprirà sempre presenti nella sua sfera psicomentale, le due spinte ostacolatrici: quella che si rivolge alla fisicità prendendo per fine tutti quei processi, che la logica dell'avere suggerisce: pensieri comportamenti, atteggiamenti adatti ad ottenere vantaggi materiali o quella opposta che spinge ad agire con il preciso fine di sentirsi accresciuti egoicamente oppure a rinunciare all’azione per debolezza o per paura di delusione.
L'essere umano è il campo di questa immane e continua battaglia e se vorrà vincerla dovrà per forza di eventi risvegliarsi prima e poi rafforzare la sua nuova coscienza di Supergiudice Imparziale per non essere "vissuto", dominato e condizionato dalle forze negative. Perciò la sua insoddisfazione, la sua scontentezza, il suo senso di non realizzazione, l’ansia e la paura ecc…rivelano allo sguardo cosciente delle carenze: evasione dalle diverse richieste e responsabilità che l'attimo gli richiede quale strumento del Karma o azione per ottenere, costi quel che costi, i frutti materiali o morali della sua attività; perciò, ogni individuo dovrà tramite l'autosservazione scoprire le cause del suo malcontento.
Il modo più efficace e concreto per dissolvere il malcontento è proprio la consapevolezza che risveglia la coscienza e la progressiva capacità di disidentificazione dagli Ego che compongono la psiche umana.
Ostacoli più comuni a vivere l’attimo presente
Purtroppo si deve fare una dura constatazione: la maggior parte delle persone non riesce a vivere totalmente l'attimo presente né tanto meno ad analizzarlo, perché si lascia condizionare dal suo passato (in quanto non vive il presente) o si proietta nel futuro, per sfuggire alla sua incapacità di dare il suo massimo contributo e, per massimo contributo, si intende un agire tanto disinteressato e distaccato dai frutti che ne possono scaturire, quanto pieno di entusiasmo e finalizzato ad una crescita personale.
Questa "via", tra le tante possibili che ogni individuo può percorrere, non richiede altro che una continua e costante presenza di sé a se stessi, una capacità di controllo e dominio sui vari Ego Psicologici. Ciò non significa che il Supergiudice Imparziale risvegliato, debba reprimere o soffocare impulsi, istinti e forze egoiche, (sarebbe un grande errore) ma solo guidarli, disciplinarli, e soprattutto stimolarli a dare il meglio di se stessi. Qualora gli Ego non riuscissero ad assumere un giusto atteggiamento nel compiere una loro azione, (ciò succederà molto spesso), è importante che il Supergiudice obiettivo prenda coscienza delle possibili carenze ed imperfezioni del loro agire, e dopo l’azione le metta a confronto con l'immagine o il quadro mentale di un agire perfetto, esente da macchia, libero da ogni contaminazione da parte delle due logiche, per dare all'Ego implicato nell'azione, il giusto esempio ed insegnamento capace di correggerlo.
Ciò non può che procurare una immensa e serena armonia e rafforzare questo nuovo rapporto stabilito tra coscienza risvegliata ed Ego Psicologici da educare e guidare, sempre più simile a quello tra maestro e discepolo, padre e figlio, consigliere e amico, guida e principiante, per dare agli Ego una reale possibilità di "sperimentazione", specie là dove il Karma non offre le occasioni e le condizioni adatte e favorevoli.
In misura che il suddetto rapporto si approfondisce e quindi gli Ego vengono sublimati nella propria coscienza, si avrà la sensazione reale che sia il Supergiudice Imparziale in ogni attimo a decidere di agire per Amore dell'azione e non dei frutti che ne possono scaturire e a manifestarsi come il vero strumento esecutore della Legge del Karma. Ciò non significa perdere la propria individualità per delegarla al Sé Superiore dipendendone, ma rafforzarla in modo da identificarsi nella nuova coscienza. Chiunque si trovi nelle condizioni Karmiche adatte a percorrere questa "via di autorealizzazione" non suggerita dalla conoscenza esoterica, dovrà farsi capace di cancellare dalla sua mente quanto ha potuto accumulare di detta conoscenza: rivelazioni, messaggi e insegnamenti.
Egli dovrà solo ed unicamente cercare nel profondo della sua psiche e della sua mente di stabilire un fiducioso, costruttivo e funzionante rapporto con se stesso da dove attingere nei momenti di grazia impulsi, motivazioni e ideali costruttivi.
Questa "via di autorealizzazione", esaminata attentamente alla luce della Legge del Karma e della reincarnazione, è da ritenersi perfettamente valida, perché chi la segue deve concentrare ogni suo sforzo per dare in ogni attimo il migliore contributo possibile alle varie richieste che riceve; ciò gli permetterà di saldare i debiti contratti in precedenti vite che il Karma ripresenta tramite eventi, situazioni e vari rapporti con persone e cose (quanto si riceve e si dà, è in stretto rapporto con tutto ciò che si pensò e si fece) ed inoltre gli consente di creare "nuove cause" di un migliore destino.
Chi ha compreso la tecnica della legge karmica sarebbe uno stolto, se sciupasse una quantità infinita di attimi, occasioni che non ritornano più, per immettere nuovi impulsi per fare azioni libere per suo volere (autodeterminazione) o per amore dell'azione stessa. Come si può pretendere di avere un Karma migliore senza creare le giuste cause, senza una reale trasformazione e crescita degli Ego Psicologici che vengono continuamente corretti dall'azione del Karma?
L'atteggiamento giusto d'assumere verso la vita e verso se stessi non può che essere ispirato e stimolato da tre ben distinte forze cosmiche che si manifestano nell’intimo di ogni essere umano: il principio superiore (spirito), la forza Amore (anima) e la forza del pensare vivente o volontà (corpo), che corrispondono alla triplicità o legge ternaria della vita (Pitagora), espressione della Monade Divina che regola la vita della natura, dell’uomo e dei mondi.
Considerazioni e riflessioni
Si sono prese le mosse per sviluppare la dinamica di questa via di autorealizzazione dall’aforisma: “Vivi l’attimo presente dando il meglio di te”; ce ne sono altri che possono con altrettanta efficacia risvegliare e stimolare in chiunque lo voglia l’atteggiamento più idoneo per agevolare tale autorealizzazione, cioè per divenire sempre più strumenti consapevoli e attivi di quella forza vivente che si esprime in queste parole di profonda saggezza al di là di tutte le Considerazioni sull'autorealizzazion ce ne sono altri che possono, con altrettanta efficacia, risvegliare e stimolare in chiunque lo voglia il giusto atteggiamento pi idoneo per agevolare tale autorealizzazione. Aale influenze ostacolatrici e al di là di quanto possono ispirare le varie dottrine e religioni, predicate da autorità esterne.
Chi è realmente maturo ed interessato, deve solo mirare a diventare strumento attivo e consapevole della forza che si è espressa in tali aforismi, deve compenetrarsi in essa, viverla totalmente, respirarla e mai lasciarsi distogliere ed ingannare da quelle sottili e subdole forze, che fanno credere purtroppo di aver pienamente realizzato quanto si è solo appreso attraverso libri o insegnamenti di persone; spesso è facile incontrare in vari circoli "cosiddetti esoterici" persone assolutamente mediocri che s'illudono di essere state grandi "individualità" a giustificazione della loro pochezza.
Un altro aforisma, che sicuramente suscita un costruttivo ed efficace atteggiamento per operare su di sé e sugli altri in perfetta armonia con il karma individuale e collettivo, dice: “Uomo idealizza costantemente tutto quanto ti viene incontro, tutto quanto penetra in te attraverso la "via dei sensi" (la realtà materiale) e concretizza in azioni corrispondenti "la forza del tuo pensare vivente” (ideali).
E ancora:” Uomo, muori e diventa incessantemente, tu vivi solo in misura che risorgi in ogni istante su tutte le forze negative che filtrano la tua mente”.
Queste due ultime massime di saggezza sono le molle che spingono chiunque abbia volontà di crescere sentendosi attivo, creativo pieno di iniziative, a materializzare i suoi ideali, le sue idee nel quotidiano e a idealizzare quanto di deludente, di carente incontra in tutte le più diverse situazioni e condizioni cominciando dai rapporti sentimentali.
Perciò, se si vuol migliorare il proprio Karma ed evitare di sperimentare la morte dell'anima, la disoccupazione interiore, la paura e la demotivazione, la noia, la pigrizia e l'apatia, l'indifferenza ecc. si dovrà penetrare ed afferrare la forza del pensare vivente e compiere per libera scelta qualsiasi azione anche la più insignificante, per diventare strumento attivo o, se ci si sentirà più maturi e pronti, si potranno immettere in ogni attimo azioni libere da ogni possibile contaminazione e quindi da ogni attaccamento ai frutti che ne possono scaturire, siano essi materiali o morali.
Non hanno importanza alcuna i credo religiosi, dottrinali e morali, ciò che importa è la fiducia in sé, da cui parte la volontà di concretizzare e materializzare il proprio contenuto morale, e la positività, l’ottimismo che evidenziano e valorizzano gli aspetti positivi, anche minimi, che meritano di essere riconosciuti e vissuti.
Ripetiamo ancora una volta che la forza contenuta in tali aforismi, se realizzati, è sufficiente a trasformare totalmente chiunque lo voglia in degno strumento di quelle forze cosmiche suaccennate; chi segue questa "via" non sente affatto alcuna esigenza di acquisire la conoscenza esoterica; egli sa per esperienza diretta che ogni acquisizione della medesima, se non si traduce in esperienza vissuta, se non si concretizza in azioni corrispondenti, diventa una forza dispersiva, anche se è in grado di creare le giuste rappresentazioni sulla vita.
Consigli e suggerimenti
Per percorrere tale via di autorealizzazione con naturale disinvoltura, occorre imprimere nella mente e tenerla costantemente viva e presente, una realtà ormai riconosciuta anche da una buona parte della comune opinione: l’individuo è l'unico responsabile, l'unico artefice di quel karma che sperimenta sistematicamente dalla mattina alla sera, sia di quello che incontra sul piano materiale: eventi, situazioni, condizioni incontri rapporti…. sia dell'altro sul piano morale o spirituale: capacità, attitudini, qualità atteggiamenti, comportamenti…. per cui, secondo quanto abbiamo rivelato sulla Legge del karma, tutto ciò che un individuo pensa, sente, vuole ed agisce, viene registrato nell'invisibile libro del suo karma sulle colonne del dare e dell'avere.
Da tale verità (fondamento essenziale della conoscenza esoterica accettata anche da coloro che pensano che l’individuo si faccia da solo) scaturisce una constatazione: che l’essere umano è schiavo, dipendente e debitore alla vita per quanto riguarda il suo passato (precedenti incarnazioni per chi crede alla reincarnazione o qualità del carattere negative per gli altri) ma può diventare al tempo stesso artefice e signore del suo avvenire; la via di autorealizzazione ne è uno strumento molto valido ed efficace, in quanto può creare le cause di un destino ottimale.
Il problema da affrontare, però, è quello di poter riparare e pagare i debiti della vita, cioè di chiudere giornalmente la partita del dare e dell’avere in pareggio nei rapporti con gli altri, nei doveri verso il lavoro, nelle responsabilità quotidiane, in poche parole di pareggiare il karma.
L’idea di pareggiare ed esaurire il karma rischia di bloccare l’iniziativa creativa, perché può diventare ossessiva, non è giusto; nel contesto quotidiano ci sono momenti in cui la persona attiva e consapevole può fare azioni libere che creano nuovo karma positivo al di là di ogni condizionamento.
Come pareggiare ed esaurire il Karma?
Alle domande che sovente ci vengono rivolte: “Come si possono pareggiare gli effetti negativi di cause generate in precedenti esistenze? Come saldare i vari debiti materiali che abbiamo contratto verso persone con le quali si era precedentemente in rapporto?
Rispondiamo che esiste in questo senso una unica possibilità: l'accettazione totale e consapevole di quanto ogni attimo ti richiede tramite eventi, situazioni e vari rapporti. L’accettazione consapevole che non è affatto passiva rassegnazione dinanzi all'incalzare delle varie prove, richiede una capacità di controllare e dominare tutte le possibili reazioni consce ed inconsce dei vari Ego ai vari eventi e richieste del Karma. Solo accettando con serena consapevolezza e pacatezza si possono saldare i vari debiti contratti in vite precedenti.
Chi viceversa si ostina e si ribella e non accetta quanto gli viene incontro nella sua vita e si sforza di modificare gli eventi e le persone a suo piacimento, sciupa inutilmente delle energie e indebolisce la sua vera identità ed il rapporto con se stesso, inoltre aggrava il suo fardello Karmico in quanto rafforza il suo Ego ribelle quale strumento di una o dell'altra logica dell'ostacolo.
L'accettazione consapevole risveglia in chi la sperimenta una molteplicità di forze costruttive e benefiche e soprattutto un reale rafforzamento della nuova coscienza di Supergiudice Imparziale nei riguardi dei suoi Ego Psicologici.
Prove di accettazione consapevole
Riteniamo utile portare un esempio di giusto comportamento di fronte ad una delle prove più difficili: la disoccupazione, che scatena e risveglia reazioni consce ed inconsce dei vari Ego colpiti e ridotti, dinanzi alla totale impotenza, frustrazione e dolore, invidia e sfiducia che il disoccupato sperimenta spesso passivamente, affondando in uno stato di prostrazione, depressione e pessimismo. In tale situazione è di somma importanza, per evitare la totale distruzione della propria limitata e vissuta coscienza, porsi quale Spettatore obiettivo e lucido, desto e distaccato, di fronte a quanto si svolge nella propria interiorità. E' indispensabile assistere a quanto si agita in se stessi, attraverso l'esercizio dell'autosservazione consapevole.
Si possono sperimentare, dipende dalle qualità caratteriali, l'autodistruzione, la morte animica, la follia e la disperazione, la più violenta ribellione, l'odio e la vendetta o sentirsi blasfemi contro quelle false concezioni e rappresentazioni di Dio, e con tutto ciò sperimentare che una parte di sé assiste desta, presente a tutto il marasma interiore. Solo in questo caso si è superata la "prova" e gli effetti sono: un risorgere interiore nella speranza, nella fiducia in sé, un diventare altro, che assiste come spettatore e Supergiudice, alle lotte degli Ego scatenati, un identificarsi nella vera identità e coscienza: questo è il risveglio della nuova coscienza che permetterà il superamento di qualsiasi prova karmica.
Consapevoli di questa nuova energia, che innalza notevolmente il livello evolutivo dalla coscienza mediocre alla schiera di coloro che tendono all'evoluzione o di quelli che hanno potuto "risvegliarsi" in una nuova coscienza, si sarà sempre più capaci di trasfondere nell'attimo presente un agire senza attaccamento o dipendenza dai frutti morali o materiali, un agire per proprio volere in piena libertà d'intenti o per amore dell'azione.
La via di autorealizzazione e superamento del karma
Questa è la via di autorealizzazione più concreta e reale che consente l’esaurimento del karma passato e la formazione del karma futuro positivo.
Gli individui così risvegliati si possono sentire parte integrante dell’umanità più cosciente, perché capaci di trattare ogni loro simile con il massimo dell’accettazione, della comprensione e dell’Amore.
In tale sperimentare consapevole questi processi interiori è riposto il grande segreto della cessazione ed esaurimento di qualsiasi "Karma presente"; con l’agire azioni libere dalle influenze delle due potenze dell'ostacolo, quindi fatte per proprio volere o meglio per Amore dell'azione stessa senza attaccamento alcuno alle conseguenze, si registrerà sulla partita dell'avere, nel grande Libro Invisibile del Karma, quanto verrà "restituito” tramite la stessa legge nella futura esistenza. Tutti coloro che pensano ed agiscono senza la minima consapevolezza che tutto il loro sentire, pensare ed agire viene registrato dalla Legge del karma o dell'Equilibrio, debbono considerarsi strumenti senza identità e coscienza propria. E' augurabile che al loro risveglio di coscienza comprendano il male che hanno potuto creare agli altri e a loro stessi con le azioni compiute a "ruota libera" senza controllo e consapevolezza.
Chi ha maturato in tale senso attraverso lo sperimentare interiore, ha trasceso e sublimato i suoi Ego psicologici, trasformandosi in strumento libero e creativo a tal punto da vivere la esperienza: “Non io agisco, non qualche mio Ego, per avere certezze, ma la forza amore fluisce tramite me sul mondo incondizionatamente”.
Non c’è bisogno di etichettare questa esperienza come cristiana o di altra dottrina o religione, è l’esperienza principe di ogni giusta e seria via evolutiva che trascende il bisogno di insegnamenti, conoscenze particolari, è una via di realizzazione cosciente concreta e validissima perfettamente adeguata alle richieste dei tempi nuovi: l’età dell’acquario.
Molte sono le persone diventate consapevoli che la cultura esteriore, il sapere nozionistico ed ogni altra cultura, sia essa esoterica, umanistica, scientifica o religiosa, presa come fina a se stessa, allontanano sempre più dalle realtà e verità soprasensibili, perché distolgono dallo stabilire un reale rapporto con l'energia pensante, con la fonte inesauribile di tutti i possibili attributi umani, se non sono riscaldati dalla forza del cuore, cioè se non diventano linfa del proprio essere.
Infatti, è nostro dovere e compito ripetere che, se la conoscenza non viene concretizzata in viva esperienza vissuta, crea una pericolosa scissione nella coscienza individuale: una parte che conosce e s'illude di aver trasformato in esperienza il conosciuto e un'altra parte egoica che rimane scettica indifferente e ridotta, senza speranza di crescere, perché non si sforza di realizzarla. Questo è il grande pericolo che rischia quella grande schiera di pseudoesoterici militanti nelle varie associazioni, comunità o gruppi di lavoro esoterico. Spesso, purtroppo molto spesso, le loro comunicazioni spontanee allo sguardo obiettivo e consapevole di una persona evoluta sono da considerarsi intelligenti, astute e subdole proiezioni di menti che in fondo temono il vuoto, il nulla e la morte interiore; si attaccano a delle illusorie ed ingannevoli verità, perché non si sforzano di trasformarsi, mettendosi in gioco. Il vero e spassionato ricercatore di verità è in grado di scoprire le più sottili ed intelligenti influenze della potenza Luciferica.
L’obiettivo finale di questa via di autorealizzazione mira a far cessare ogni affannosa ricerca al di fuori di se stessi e a far scoprire nelle profondità dell’essere, potenzialità, pregi e capacità che per ignoranza e pessima impostazione ricevuta, si ignora completamente di possedere e che pazientemente esercitate danno serenità, sicurezza e uno scopo alla vita.
Non possiamo perciò che consigliare e stimolare ogni individuo a vivere l'attimo presente dando il massimo contributo possibile senza evadere dalle varie richieste, occasioni irripetibili offerte dal karma, per compiere azioni libere da ogni interesse troppo egoistico morale o materiale.
Quando ciò non è possibile, che si diventi perlomeno consapevoli di quanto non è ancora possibile fare, paragonando le attuali azioni imperfette ad un modello di perfezione che tentando e ritentando si spera di realizzare.
Tale comportamento porta a vincere la propria battaglia e a trasformarsi in strumento attivo del più alto ideale evolutivo: accettare, comprendere ed amare i propri Ego, per renderli liberi e sublimarli fino a trascenderli ed assorbirli quali essenze nella coscienza risvegliata, per accettare comprendere e amare il prossimo di cui ogni individuo "risvegliato" sa di esserne parte integrante ed essenziale.
E’ una lotta e una condizione scomoda ed inquietante per tutti i mediocri, che sono afferrati e quindi resi strumenti inconsci di una o dell'altra opposta potenza dell'ostacolo, ma se l’individuo impegnato in questa conquista sviluppa sempre più consapevolezza del suo stato, riuscirà a raggiungere la sua meta. Infatti, è importante capire a quale logica dell’ostacolo si è maggiormente esposti: se alla logica dell’avere e del possesso (potenza arimanica), in quanto la vita attuale spinge al raggiungimento della ricchezza e del benessere, del potere e del comando attraverso speculazioni e attività illecite, calcolo e guadagno ad ogni costo e coinvolge maggiormente uomini e donne di potere e non solo: politici, industriali, uomini dell’alta finanza, personaggi dello spettacolo e dello sport; oppure alla logica dell’accrescimento egoico (potenza luciferica) molto comune fra quelle persone alla ricerca di riconoscimenti, meriti e approvazione, stima ed elogi per sentirsi “qualcuno”, pronti a fare azioni improntate a falso idealismo, a falsa spiritualità convinti di essere nel giusto, a differenza di quelli coinvolti nella “materialità”.
Noi tutti più o meno risentiamo degli influssi delle due logiche che si combattono sul campo di battaglia della psiche e della mente umane con effetti che, secondo la legge del karma, vengono registrati sulla colonna “del dare”, nel senso che ci costringono a pensieri, sentimenti e azioni non improntate all’amore e alla consapevolezza. Chi invece segue il sentiero dell’autorealizzazione, ne è pienamente cosciente; più si addentra nella conoscenza di sé, più si autosserva con obiettività e con sano “umorismo”, sereno e lucido, più si permette di criticare qualsiasi atteggiamento e comportamento con bonaria accettazione e comprensione, anziché con lo scetticismo stroncatorio dei falsi profeti, dei critici moralisti e dei benpensanti in cerca di riconoscimenti e dei protagonisti della storia del momento e maggiormente trova in sé la forza e l’entusiasmo di agire con spontanea e sana disinvoltura, in armonia anche con gli ideali evolutivi del tempo in cui vive. Può anche osservare tali persone protagoniste e sicure di sé, quando sono sulla cresta dell’onda ma che, quando la ruota della loro fortuna (del loro karma) gira facendo loro perdere la posizione di potere, si ritrovano poveri esseri senza nemmeno la consapevolezza di essere stati vissuti e sventolati, senza identità e coscienza, come marionette da un burattinaio a loro sconosciuto.
Per esemplificare un giusto atteggiamento verso se stessi e la vita, è importante riflettere e capire il profondo significato di un pensiero di Leonardo da Vinci, già analizzato precedentemente: “Stolto colui che si getta nella mischia, stolto colui che si astiene dal vivere nella mischia, saggio colui che vive nella mischia consapevole e circoscritto”. Il nocciolo della massima è riposto nelle due ultime parole, consapevole e circoscritto in cui si concentra il senso della via di autorealizzazione: consapevolezza di essere coinvolti nella realtà sensibile, nella sfera del mondo materiale, teatro degli scontri quotidiani di interessi e brame, desideri e aspirazioni concrete, che non devono essere scartati come valori opposti allo spirito, alla crescita evolutiva, ma usati come strumenti, non fini a se stessi, ma come mezzi e “prove” per crescere e sviluppare la propria identità e dimensione, cioè “lo spirito circoscritto” che crea sicurezza interiore.
Con tale atteggiamento la realtà sensibile, esteriore acquista il giusto valore come campo di lavoro, come “mischia” dove la volontà e la mente si rafforzano perché stimolate ad una continua “autosservazione”, unico mezzo che consente di penetrare nella dimensione di Supergiudice Imparziale, capace di scoprire la vulnerabilità, la fragilità dei propri Ego ad affrontare le “prove della vita” sul piano materiale e spirituale.
Ritirarsi, quindi, nella roccaforte dell’Io per paura, circoscriversi per sdegno contro i mali della società non approda ad effetti concreti ed efficaci, solo la consapevolezza dell’autoanalisi, la fiducia in sé e la volontà di amore sono i validi strumenti dell’autorealizzazione.
Esercizi
Le possibilità di esercizi sono infinite, quanti gli attimi che viviamo quotidianamente; tuttavia, è consigliabile scegliere durante la giornata alcune occasioni per sperimentare la richiesta e la realizzazione dell'attimo presente. Occorrono fantasia morale, autodeterminazione, libera scelta per cogliere l’idea e una capacità di concretizzarla in azioni.
I campi di applicazione sono tanti: il lavoro, lo sport, l’arte e particolarmente i rapporti sentimentali e personali, la crescita personale ecc…
Esempi di esercizi: 1) in un rapporto sentimentale, in una situazione di contrasto, mi sforzo di controllare e dominare le reazioni consce ed inconsce di aggressione e di critica, di ribellione, fastidio e paura, vivo l’idea di chi crea armonia, serenità ed equilibrio, facendo trionfare la comprensione e l’amore per libera scelta: mi realizzo nella forza amore nella coscienza superiore.
2) In una situazione lavorativa, difficoltà di iniziare, dubbi e incertezze o ribellione ad ordini e imposizioni, con coraggio e fiducia prendo la decisione più giusta al momento e mi sforzo di portarla a termine con convinzione ed entusiasmo senza calcoli o pretese eccessive: la conclusione sarà una positiva esperienza di vittoria su me stesso e sull’ambiente che mi circonda;
3) lo stesso esercizio si può fare anche riguardo ad un problema di crescita personale: volontà, iniziativa e decisione rapida, entusiasmo e capacità di concretizzazione non devono mancare per sentirsi alla fine realizzati con sforzi e sacrifici ma soddisfatti.

[Da"A Lezione da Stewo"] CAP.VI - Il Rapporto di Amore nella Coppia

CAPITOLO VI

Il rapporto di amore nella coppia

Uno dei problemi più sofferti e difficili a risolversi, il banco di prova della comprensione, della accettazione e dell’amore, è il rapporto di coppia. Dovunque ci si rivolga, si vedono coppie in crisi di identità, alla ricerca disperata di un po’ di armonia e di pace anche familiare.
Cosa si nasconde dietro queste esperienze, dure e deludenti che creano scontento e bruciano la gioia di vivere ed amare?

Coord.: Parlaci quindi del rapporto di coppia.

Stewo: Il legame di coppia è la combinazione ideale e più favorevole a grossi pagamenti o riscossioni karmiche e quando nascono dei figli, diventa una costruzione a forma di labirinto di un destino comune pieno di responsabilità.
E’ un grosso pagamento karmico perché il karma il più delle volte, per raggiungere i suoi scopi, illude e convince uno dei due o tutt’e due, mentalmente, psicologicamente e fisicamente, che l’altro è la persona migliore del mondo, che possiede le qualità migliori del mondo e che senza si potrebbe impazzire; se si arriva a questo stadio, il coinvolgimento è totale, il pagamento è presente e non ammette vie di fuga.
Ma esiste un termine del pagamento o della riscossione karmica, quando avvengono rotture inspiegabili e si continua la vita di emozioni e sentimenti in altri legami.
Tuttavia il grande amore, una volta incontrato, non finirà mai, resterà sempre; soltanto cambiando partner si affievolisce la memoria delle emozioni, degli impulsi, dei sentimenti, si indebolisce il ricordo di quelle esperienze a favore di altre più immediate sensazioni che prendono il sopravvento.
E’ comunque una evoluzione del rapporto con se stessi e con la forza-amore, l’altro diventa il pretesto per questo cambiamento richiesto dalla coscienza più profonda.
Quando il legame si spezza, è perché si passa oltre, spesso non dipende da voi e vi chiedete come mai sia avvenuta questa rottura; vi trovate come intessuti in un disegno a forma di labirinto in cui si intersecano sensazioni, sentimenti e desideri di nuove costruzioni. Chi accetta di spezzare più legami durante una unica vita, è come se accelerasse i processi di cambiamento e di rinnovamento.
Nelle amicizie avviene la stessa cosa; perdere un’amicizia non significa cancellarla del tutto ma affievolirne la memoria, perché magari si deve qualcosa a qualcun altro, dimenticando il ricordo di sensazioni, emozioni e sentimenti che nutrono un legame.
Se si dovesse soffrire in maniera troppo forte per un legame spezzato, non si crescerebbe mai, l’amore deve sposare la libertà pur avendo l’aspetto più umano, egoistico, che esige controllo e ti fa volare basso coinvolgendoti totalmente con la passione e il desiderio di possesso.
Se invece si vuole volare alto, allora prima bisogna crearsi degli alibi basati su ragionamenti “logici”, che fanno perdere la memoria del rapporto vecchio per iniziarne uno nuovo e avanzare, crescere e ampliare le proprie esperienze.
Nell’inconscio si comincia a dire: - Quella cosa fatta da lui/lei non la tollero, non me la sarei mai aspettata; non mi stimola più, non è più interessante, certe cose non vanno, quello che prima ci univa non ci lega più ecc… (questi argomenti valgono pure per interrompere un’amicizia).
In questo modo si sceglie un cammino più impegnativo, più alto, perché è molto più comodo non tagliare un legame di coppia (scelta karmica), anche se non si è più innamorati, è più facile trasformarlo in un rapporto di amicizia. Ci sono persone che preferiscono andare avanti così come amici, per non soffrire e altri, invece che si mettono in discussione, in gioco, soffrono di più e più volte ma alla fine maturano e capiscono che l’amore è soprattutto una ricerca continua di equilibrio ed armonia, di bellezza nel proprio intimo, prima di arrivare ad uno stato di coscienza “superiore” in cui “l’altro è te stesso”. L’amore è soprattutto il rapporto fiducioso con se stessi, per far nascere il giusto atteggiamento di amore verso tutto e tutti.
Allora in quello stato di coscienza tutte le lotte, le ricerche cessano di colpo e cade il senso di separatività dall’altro; capisci le ragioni karmiche che ti hanno spinto ad incontrare certe persone, che ti hanno fatto soffrire, per raggiungere la pace con te stesso e la fusione con l’energia cosmica di amore.
Questa esigenza non è ancora attuata da molti, è sentita ma non vissuta con sofferenza e impegno; ecco perché le coppie durano poco e si gioca al risparmio per non mettersi in discussione.

[Da"A Lezione da Stewo"] CAP.V- Il significato di alcune grandi realizzazioni umane

DA “ A Lezione da Stewo” :
CAPITOLO V

Il significato di alcune grandi realizzazioni umane e
testimonianze del divino

Le grandi realizzazioni umane, come le piramidi, la sfinge, le mura ciclopiche o i grandi templi orientali, hanno acceso la fantasia e la curiosità in tutti i tempi fra tutti gli uomini sensibili alla ingegnosità e alla bellezza delle opere artistiche.

Non vogliamo sapere chi le ha costruite, la loro storia ma semplicemente che significato possono avere tutte queste meravigliose creazioni del genio umano nella lunga storia del progresso degli uomini.

Stewo: Le piramidi egizie e azteche, i moai dell’isola di Pasqua, le cattedrali romaniche e gotiche e tutte le altre opere di ingegneria artistica, frutto di poche menti creative in civiltà e in tempi diversissimi, rappresentano la testimonianza che qualcuno è sicuramente arrivato oltre, ha raggiunto un traguardo di perfezione, di bellezza, di armonia e di benessere. La sfinge, le sette meraviglie del mondo, le mura ciclopiche, i templi greci e orientali hanno del miracoloso, ma il miracolo più grande resta la creatività umana, manifestazione di vita.
Come è riuscito l’uomo a creare queste opere, che cosa significano e dove si vuole arrivare, vi domanderete.
Lo scopo dell’uomo del passato, del presente e del futuro è stata e sarà il raggiungimento della perfezione, la realizzazione di un’idea di benessere fisico, inteso come felicità, completezza, unione con il divino, che è in noi e che si manifesta, esteriormente nella bellezza del creato e interiormente come compiutezza, culmine ideale di un qualcosa di irraggiungibile, indipendentemente da dove siamo, da cosa siamo e da quello che facciamo.
E’ proprio insito nella natura umana il bisogno e lo sforzo di raggiungere uno stato di armonia completa totale, mentale e fisica che si compendia nella parola, amore.
In realtà sono tutte opere, quelle sopra elencate, realizzate ai loro tempi, come simbolo del raggiungimento di questo stato di armonia e di benessere e sono legate alla storia di generazioni di popoli che avevano raggiunto il picco nella loro crescita, costruendo qualcosa di sbalorditivo; poi per legge di natura, la parabola è scesa degenerandosi o esaurendosi.
Anche la nostra civiltà sta arrivando a culmini strepitosi di conquiste e invenzioni, poi sicuramente ci sarà la discesa; è come se si percorresse, sempre su piani diversi, una curva parabolica in cui esiste un inizio, un punto centrale e una discesa, per poi riprendere sulla base di altre premesse, il percorso evolutivo.
Ogni civiltà ha dato un massimo di splendore e poi si è ricominciato da capo un altro ciclo indipendentemente dal fatto che il significato ultimo di quella civiltà sia stato positivo o negativo, bello o meno bello.
Nella preistoria le palafitte e le grotte decorate con segni sacri erano il massimo della bellezza per chi allora le costruiva o decorava; nell’antico Egitto le piramidi erano il massimo contributo all’uomo-dio, il faraone, ed erano belle come lo erano i templi greci e romani. Agli inizi della nostra civiltà moderna erano affascinanti, per fare un esempio significativo, le opere artistiche del ‘400 italiano ma attualmente l’orgoglio creativo potrebbe manifestarsi con mille creazioni del genio umano in tutti i campi, fra cui la rete universale di Internet, che collega tutto il mondo in tempo reale o le esplorazioni spaziali che hanno praticamente ridotto l’universo a dimensioni umanamente raggiungibili o la conquista della chiave per curare le malattie genetiche con la realizzazione del progetto Genoma.
Attualmente l’uomo è caduto nella trappola del successo ad ogni costo, per saziare l’egoismo e il desiderio di potere e voler fermare il tempo per raggiungere l’immortalità; ricercarla nella vita mortale è un grande errore, significa non aver capito che la vita terrena è la scuola per raggiungere l’immortalità dello spirito, che si manifesta tutta nell’aldilà, e solo in parte nel regno delle cose caduche e transitorie dell’al di qua.

Si parla sempre di Atlantide, il continente scomparso in cui l’umanità aveva raggiunto livelli di civiltà molto alti, che rasentavano la perfezione: desideriamo sapere se è veramente esistito.

Stewo: Atlantide è veramente esistito e la sua scomparsa è stato un pagamento karmico comune, la fine di un pezzo di storia dell’umanità in crescita, in formazione; da esso sono nate le nostre civiltà, dalle antiche orientali alla nostra occidentale.
La sua civiltà ha percorso tutta la curva parabolica giungendo a livelli di alta perfezione: Atlantide era bella, in Atlantide si stava bene, lì l’umanità aveva percorso tutti i gradini dell’evoluzione, poi, raggiunto l’apice e secondo la legge naturale evolutiva, è decaduta, è scomparsa dando origine alle civiltà orientali, tibetana, cinese, antica indiana ecc..
La nostra, che ha come scopo lo sviluppo della comprensione, della consapevolezza e del pensiero cosciente, quando avrà raggiunto il massimo del livello, si trasformerà in un’altra civiltà i cui protagonisti saremo sempre noi, ma ripartiremo dalle premesse gettate dalla precedente.
Così è stato per gli uomini di Atlantide e per tutti i grandi popoli seguenti e noi siamo i loro figli.
Ci sono nella storia umana, specie in quella relativa alle religioni dell’antico e del nuovo testamento, testimonianze, eventi, simboli e ricordi di miracoli che creano delle grosse incognite per la conoscenza razionale di fronte alle quali l’uomo riflette, resta attonito per la loro grandezza e il loro significato profondo e coinvolgente.

Coord.: Noi vorremo qualche delucidazione sul significato reale di alcuni di questi eventi e di queste testimonianze.

Stewo: Nella storia esistono grossi misteri e grossi interrogativi che racchiudono significati nascosti e affascinanti: per esempio, l’Arca dell’Alleanza, il candelabro dai 7 bracci, la Sacra Sindone, il calice del Santo Graal, il Santo Sepolcro, i miracoli del Nuovo testamento, di Lazzaro ecc… per citare i più conosciuti.
Sono tutte testimonianze della potenza spirituale che inginocchia l’uomo dell’epoca presente. Di fronte a queste manifestazioni di eventi miracolosi e al ricordo di oggetti particolari, gli uomini sensibili rimangono in sospeso, concentrati sul significato di queste grandissime espressioni di spiritualità, la storia sembra fermarsi.
Ma alcune di queste reliquie che attraggono e suscitano il senso religioso non si ritrovano più, perché distrutte dalle stesse energie spirituali che a suo tempo le generarono: l’Arca è stata fusa, il Santo Graal era di legno, il Santo Sepolcro probabilmente non è quello indicato dalla tradizione, perché le cose col tempo cambiano, si modificano.
Siete voi uomini legati alla terra che volete fermare il tempo rimanendo legati a quei simboli che hanno perso in parte il loro significato e il loro valore nel tempo.
Ma ciò che l’uomo può fare per rafforzare la sua spiritualità, per stimolare la ricerca della perfezione e conquistare mete sempre più alte conformi allo spirito del tempo, è attivarsi e risvegliare in sé, in armonia con i tempi, quella stessa forza spirituale che sta dietro quegli eventi: che significa la ricerca del Santo Graal? Il risveglio della consapevole volontà di venire a contatto, di trovare in se stessi il perfetto, manifestazione del divino; questa è stata e sarà sempre l’aspirazione più profonda della mente e del cuore umano. Ora occorre rafforzarla.
E il telo della Sacra Sindone? Il suo inestimabile valore non è solo quello della reliquia in sé, sulla cui autenticità si discute ancora, ma lo stimolo a ricercare nella propria coscienza quella immensa ed inesauribile energia universale, che si è incarnata nel Cristo avvolto, dopo la crocifissione, nel sudario.
Se volete capire i veri significati di alcuni eventi della storia umana e di alcune tradizioni, li dovete rivivere nella vostra coscienza e se farete ciò vi congiungerete alle inesauribili energie spirituali, che sono il vero motore degli eventi umani e cosmici, del progresso e dello sviluppo dell’umanità. Se vi aprite con il cuore alla immensa energia universale, che sta dietro a tutte le espressioni di spiritualità umana di ogni tempo, coglierete il vero significato essenziale di ogni cosa e di ogni evento al di là di tutte le sottili disquisizioni dell’intelletto umano, che spesso allontanano dalla realtà.