martedì, aprile 15, 2008

[Da"Il Destino Umano"] Postfazione

POSTFAZIONE


A concludere il libro sono io, Mario, il fratello minore di Walterfranco trapassato alcuni anni fa, lasciando a me, che sono la persona più vicina a lui da vite, l’impegno di terminarne la stesura definitiva.

Il contenuto del libro è la sintesi del suo insegnamento di esoterico dalla inesauribile disponibilità umana, animato dalla ferma determinazione di guidare con sapienza e concretezza persone di ogni livello ed età a risolvere le proprie problematiche e ad acquisire identità e consapevolezza per sentirsi realizzati senza trascurare le esigenze karmiche, che condizionano ognuno nel proprio cammino, e specialmente la soddisfazione che si prova apprezzando a pieno tutti gli aspetti gioiosi creativi e positivi della esistenza. Ha svolto con amore e creatività (era anche un artista molto attivo e inventivo nelle arti figurative) per più di 60 anni il suo lavoro tenendo conto con il massimo rispetto della individualità di chi si rivolgeva a lui, perché ne intuiva l’intima natura e il particolare cammino che era destinato a percorrere (si serviva anche della numerologia di cui era maestro).
Infatti, il consiglio dato al lettore di seguire un suo itinerario personale di sviluppo è suggerito proprio dal bisogno di stimolare ognuno a conoscersi e a ricercare la via più confacente per il suo progresso, perché non tutti siamo eguali, abbiamo karma diversi ma il consapevole intuisce come muoversi per il suo bene.
Il nostro intento è quello di dare un saldo appoggio e strumenti efficaci sperimentati a chi ha volontà di diventare attore nella propria vita nel senso di vivere non più condizionato o limitato nelle aspirazioni o desideri di attuazione, come spesso succede se non si ha consapevolezza e determinazione nel seguire un progetto di miglioramento di sé, ma con l’entusiasmo e il proposito di fare scelte personali libere, anche a livello globale, appropriate alle spinte karmiche che si avvertono durante il vivere quotidiano.

Il contenuto del libro non è solo intellettuale, non è il solito accumulo di conoscenze e nozioni di cultura esoterica, trita e riciclata, come spesso accade di leggere, ma nasce da un’esigenza interiore e da un desiderio autentico di libertà di vivere la vita unica e irripetibile come un pretesto continuo e piacevole di maturazione e crescita e da una spinta a programmarla consapevolmente sfruttando al massimo e al meglio le infinite occasioni e le potenzialità personali.
Chi segue la strada tracciata da ogni singolo itinerario, è fuori dalle regole rigide di dottrine, discipline e insegnamenti alla fine stressanti, limitanti e tutto sommato repressivi della spontaneità e della libera scelta individuale. Le tecniche o strumenti sono mezzi diretti e naturali per risvegliare e sviluppare la forza della Coscienza Superiore o Io Sono, e quando si penetra in tale coscienza la vita cambia aspetto, diventa una creazione originale individuale attraverso esercizi, prove e sfide, conquiste e conferme che le danno un senso vivo e piacevole; anche la persona riflessiva che sfugge al contatto diretto con la realtà può sentirsi stimolata a sviluppare le proprie potenzialità nel silenzio del suo studio senza sentirsi avulso dalla concretezza del quotidiano.
Pertanto, ritengo che il lettore/lettrice attento e consapevole avrà senz’altro individuato nel contenuto del libro le risposte alle sollecitazioni più forti di questo periodo storico: il rispetto della identità personale e l’apprezzamento concreto della propria libertà in mezzo al caos più completo di pseudo valori e soprattutto il riconoscimento della potente e misteriosa forza spirituale dell’Io Sono, unico mezzo per raggiungere la più completa realizzazione.

[Da"A Lezione da Stewo"] Cap.XI La città di Roma e il papato

CAPITOLO XI

La città di Roma e il papato visti esotericamente

Noi del gruppo di ascolto e di lavoro ci riuniamo a Roma dove viviamo e lavoriamo; perciò avvertiamo in maniera molto forte tutte le forze contrastanti e contraddittorie che si esprimono nella capitale politica del paese e centro della religione cattolica.
Ne siamo consapevoli, perché affrontiamo quotidianamente tutte le difficoltà di contatti interpersonali, ostacolati dalle distanze quasi impossibili da percorrersi per il traffico, ma avvertiamo direttamente, più che in ogni altra città italiana, le vicende, le manifestazioni dei due massimi poteri, il politico e il religioso, che apparentemente dovrebbero rispettarsi. Ognuno è preposto, come insegna la nostra storia, a precise funzioni, quella civile politica ed economica sociale, il governo del paese, e quella spirituale umanitaria ed ecumenica, il governo della chiesa cattolica, ma spesso si condizionano.
Particolarmente, dall’anno del giubileo, si avverte una forte ripresa del potere religioso temporale del cattolicesimo, che influenza la vita della città e non solo.


Vorremmo chiedere come Stewo vede esotericamente Roma, nella sua realtà contraddittoria, come punto d’incontro-scontro di potenti forze contrastanti negative.


Stewo: Roma appare come la Sodoma e Gomorra del 2000, perché vi sono evidenti i segni che portano verso la distruzione di una società, che si sta sgretolando come i vecchi imperi, che raggiungono l’apice della loro potenza, per poi arrivare lentamente ma inesorabilmente alla loro distruzione.
E’ tutto saturo, dietro le apparenze, di negatività, di vecchi valori non più idonei e adeguati alle esigenze di una nuova società aperta alla spiritualità individuale attiva, contraria al pericolo di massificazione. Ma l’aspetto più evidente che porta alla affermazione del potere temporale sempre più presente e forte, sono i rituali del giubileo che la chiesa cattolica sta imponendo, riallacciandosi al passato. Siamo nell’anno 2000.
Si legge invece tra le righe, l’esigenza di forze nuove, di veri ideali cristici al di là delle cerimonie rituali, che rafforzano un potere, non certo quello che Cristo ha testimoniato con il suo sacrificio.
E’ un momento di crisi e di corruzione spirituale molto grosso, un momento di lotte tremende in seno ai due poteri, politico e religioso, in cui la chiesa sta ripartorendo il suo potere temporale affermandolo con energia.
Le persone che gestiscono politicamente la attuale situazione del paese sono dei fantocci, sempre meno intelligenti e preparati, non hanno ideali spirituali, perché anch’essi sono abbagliati dal potere materiale, che è la causa prima della corruzione morale.
Il benessere materiale è l’unico ideale che spinge l’operato dei governi ma senza un supporto di valori spirituali; è il momento in cui anime basse detengono poteri alti.
Anche nella chiesa si affermano sempre più poteri negativi dietro l’apparenza di umanità e spiritualità; chi li gestisce, e sono tanti i suoi ministri, non ne è consapevole, perché il potere di per sé ha un fascino splendido senza uguali, che abbaglia.
Comunque anche la chiesa col tempo sarà costretta ad elevare alla sua guida il diverso, il nero, il povero, quello che meno si adegua alla sua attuale condizione di potenza temporale spirituale, ma quello che si ispirerà veramente ai valori cristici: l’umiltà, la povertà e la grandezza spirituale che non hanno bisogno di apparenze.
Sarà allora il trionfo dei veri valori che ogni individuo cercherà di sviluppare in sé, senza delegarli ad una autorità esteriore o alla massa.
Roma riflette, quindi, nella sua lunga e tormentata storia, le crisi, le contraddizioni e i processi di disgregazione morale, le negatività proprie di ogni individuo e di ogni società nell’era cosciente.
Sta a voi, che ci vivete, prenderne consapevolezza e non lasciarvi intaccare nella vostra volontà di ricercare costantemente il dominio e il controllo di tutte le forze ostacolatrici in gioco, in voi stessi e nell’ambiente in cui vivete.

Coord.: A proposito del potere religioso in Roma, chi sono stati nelle incarnazioni precedenti i papi cattolici, compreso l’attuale?

Stewo: I papi seguono tutti più o meno lo stesso cammino; già nelle precedenti incarnazioni abbracciavano in maniera molto accentuata, oltre al potere religioso, quello temporale. Sono sempre loro che ritornano e sono tutti uguali in alcuni aspetti fondamentali, che caratterizzano la loro funzione di capi: godono delle grandi emozioni che provengono dalle masse dei credenti, avvicinandosi al concetto del Cristo e spesso sostituendosi ad esso; però sono emozioni non tanto di vicinanza spirituale ma di potenza.
Infatti, chi si vuole avvicinare al Cristo, si accosta per la intensità delle emozioni con umiltà e con l’intenzione di capire il mistero della vita: perché si nasce e si muore, perché le malattie, dove si va , da dove si viene,…cosa significa vicinanza a Dio. Loro fanno una “scorciatoia” scorretta; siccome arrivano all’onnipotenza in terra, pensano di avvicinarsi prima al Cristo, perché possono tutto.
L’unica cosa che non possono, è arrestare la malattia e la morte, la vecchiaia, ma la ricchezza e la completezza delle emozioni ce le hanno tutte, perché sono fondate sulla adorazione delle immagini, delle persone e dei rituali, ma questo non è il cammino che porta al Cristo-amore.
Essi hanno la consapevolezza che la vita è anche sacrificio, sofferenza e remissione ma provano tali e tante forti commozioni che per loro è difficile rinunciarvi.
Sono emozioni condensate che provengono da una fonte di energie pressoché inesauribile, l’energia di massa: milioni e milioni di fedeli pregano inviando le loro forze concentrate che provocano un grandissimo effetto: proteggono, vivificano, rafforzano la salute, il senso del potere, della bellezza di essere strumenti di potenza.
Sentimenti ed impressioni molto piacevoli e accattivanti, ma come in ogni cosa terrena, esiste il rovescio della medaglia.
Avvicinarsi al Cristo con umiltà senza maschere e coperture, pur soffrendo rinunce, sacrifici e coraggiosi sforzi, suscita un senso di pienezza, di sicurezza e di forza.
I papi, però, nel loro intimo nei momenti di riflessione e di meditazione capiscono che il senso di potenza temporale e spirituale e l’adorazione della loro persona non sono precisamente in armonia con il cammino del Cristo, verso il Cristo-amore. Provano allora dubbi atroci, senso di amarezza e di vuoto, precipitano nelle tenebre spirituali.
Non lasciatevi ingannare dalle apparenze esteriori, dall’apparato di grande efficienza e potenza che si manifesta nei riti giubilari e non, il papa è un uomo, tremendamente tentato dalle forze demoniache a sostituirsi a Dio, che rappresenta in terra.
Se è uno spirito cosciente e altamente evoluto, sta al gioco, se non è cosciente e agisce di conseguenza, si lascia sopraffare dalle forze demoniache negative, che se ne fanno un loro strumento di potere.
Per quella persona che per karma diventa papa, è una prova tremenda molto difficile a superarsi, specie in questo periodo di fortissime tentazioni per tutti, figuriamoci per quelli che guidano enormi masse di fedeli verso obiettivi spirituali.
Sapere se un papa la vive e la supera cristicamente, è praticamente impossibile finché è vivo; solo nell’aldilà si manifesterà, come per ogni essere umano, la verità sul suo comportamento in terra, di cui dovrà rendere conto nel suo karma futuro.