domenica, novembre 02, 2008

IL DOPPIO (2a parte)

Ancora le caratteristiche del doppio

Riagganciandoci alla problematica del “doppio” e alle sue dinamiche, è molto importante riconoscere e chiarire gli effetti dannosi di alcune qualità-ombra oscure, purtroppo molto diffuse, che causano conseguenze negative e comportamenti che avviliscono la dignità umana, specie quando si esprimono senza controllo: la vanità presunzione, l’invidia, l’ambizione e la menzogna, qualità molto legate fra loro e interdipendenti.
Ad una analisi attenta e obiettiva dei comportamenti delle persone nella vita quotidiana nella nostra società a qualsiasi livello, non sfugge che specie la prima, la presunzione vanità, sia la molla negativa che guida e stimola le azioni di parecchi individui.

Che cosa è la vanità presunzione?
Si potrebbe dare una definizione del suo significato psicologico,
cioè la tendenza di un soggetto a sminuire chiunque si ponga a confronto per innalzare se stesso, per brillare sopravvalutando i propri meriti, non sempre e stabilmente acquisiti, dando quindi più importanza all’apparire che all’essere.
E’ sempre più diffuso in qualsiasi ambito di vita di relazione sentire persone, anche giovanissime, esaltare le proprie qualità: i mezzi economici, lo stato sociale, il livello di cultura, l’aspetto esteriore, la bellezza, il sapere e le facoltà extrasensoriali, il possesso della verità assoluta e tante altre qualità,
eccetto l’unica e la più importante che, essendo fondamento dell’essere, cioè l’umiltà, non può far parte della logica dell’apparire.
In ogni ambiente di lavoro, infatti, c’è sempre chi vuole emergere dicendo di sapere e saper fare tutto al meglio, di saper organizzare con ottimi risultati e anche se non ha responsabilità dirette di comando, critica e impone le sue idee; e che dire di ciò che succede nelle riunioni di qualsiasi genere che si svolgono nelle comunità, nei gruppi, nelle associazioni, nei condomini ecc…. c’è sempre quello che ne sa di più, o per lo meno vuol dimostrare di saperne di più, preparatissimo nel suo campo, parla e dimostra facendo sentire gli altri ad un livello più basso e insignificante tanto è vero che parecchi si ritirano e cedono il campo?
E’ umano d’altronde che ci siano persone che tendono a sopravvalutarsi innalzandosi sugli altri dando dimostrazione di essere superiori, ma un conto è pensarlo e agire con rispetto degli altri, un altro è far pesare la propria superiorità schiacciandoli vanitosamente con comportamenti irrispettosi.
Anche nei rapporti sentimentali è la stessa musica, soltanto che in tali casi, un simile comportamento è più pesante e causa dei veri drammi: non è possibile sopportare a lungo chi ti vive vicino e tenta quasi sempre di sopraffarti con la sua personalità, ciò è causa di continui conflitti che possono sfociare in liti e separazioni.
Quindi, chi ha capito il senso della vita e la vive con vero rispetto non si lascia sopraffare dalle lusinghe degli ego vanitosi, dalla sopravvalutazione del proprio Io; cerca di capire le ragioni di tale comportamento, spesso molto profonde radicate nel subconscio ed effetti anche di esperienze vissute in vite precedenti. C’è sempre una causa nascosta che giustifica certi atteggiamenti, la persona consapevole la comprende, chi invece non ne è consapevole, è condizionato nel suo pensare sentire ed agire.

Comportamento del vanitoso presuntuoso
Il presuntuoso, lo abbiamo detto, sopravvaluta se stesso ma non esprime alcuna considerazione e lodi agli altri, è pieno di sé, impegnato a costruire il suo castello meraviglioso in cui si sente il re, il sovrano; gli altri chi sono?? I suoi sudditi.
Quante persone si comportano seguendo tale cliché ! E che cosa fanno per mascherare le proprie debolezze e manchevolezze di carattere che, per quanto si faccia per coprirle, si avvertono presenti e condizionanti nell’inconscio? Si servono della menzogna e dell’inganno per sostenere la loro ambizione di successo, di onori e riconoscimenti al solo scopo di illudersi di essere all’altezza di ogni situazione, di apparire forti e capaci di superare limiti, carenze e manchevolezze.
Ecco perché si danno arie di superiorità e tendono ad elevarsi ed apparire sempre migliori degli altri ma covano nel cuore a livello inconscio l’invidia verso chi sembra minimizzare e declassare il loro valore magari con meriti veramente acquisiti, reali.
L’invidia è molto diffusa in ogni ambito, dal lavoro ai rapporti interpersonali senza limiti o barriere di sorta, è contagiosa e spesso diviene l’arma segreta con cui la vanità si manifesta attraverso la critica sottile e tagliente che ricerca il pelo nell’uovo in ogni cosa mettendolo in risalto, anzi ingigantendolo, ciò per sminuire sempre gli altri; ambisce e si illude di essere più avanti e di progredire nella propria crescita personale senza fare il giusto sforzo, nel caso che il vanitoso abbia un minimo di consapevolezza, altrimenti è una persona irrispettosa sempre pronta a mettersi in mostra colpendo gli altri con accuse, rimproveri e disapprovazione, un modo veramente ansioso e distruttivo di manifestarsi ed esprimersi nei rapporti sociali.
Sì, perché crescere e maturare evolutivamente con risultati positivi richiede molto impegno, interesse e lavoro interiore, al presuntuoso (vanitoso) sembra una perdita di tempo, quando può ottenere più facilmente ciò con la sola apparenza, con la illusoria esteriorità.

Quale il giusto modo per superare la presunzione?
L’inganno e la menzogna, la critica tagliente e irrispettosa, la presunzione e la vanità si superano solo quando si sviluppa nel cuore e nella mente di chi vuole assumere il giusto atteggiamento verso se stesso, verso la vita e verso il prossimo, un sano e costante interesse e rispetto per lo sviluppo di se stessi e soprattutto per gli altri, quando si riconoscono i pregi e i meriti altrui, quando cioè l’altro è oggetto della nostra vera e sincera attenzione cura e partecipazione.
La più elementare forma di amore è l’apprezzamento e la considerazione equilibrata e meritata e la cura dell’altro che si possono raggiungere anche con lo sforzo di correggere certi giudizi critici cattivi, nati non da obiettiva constatazione dei fatti ma da superficiale spirito di antipatia ed invidia; infatti, molto spesso alcuni rapporti personali buoni, costruttivi e duraturi da lungo tempo si guastano perché una parola detta al momento sbagliato, una telefonata non fatta, un appuntamento mancato, suggeriti dalle forze inconsce del doppio, suscitano un quadro negativo dell’amico/a basato solo sulla gelosia, sulla permalosità, sul male interpretato amor proprio, sul proprio egoismo; magari per tali aspetti negativi si interrompono relazioni di amicizia o sentimentali di notevole contenuto evolutivo senza tener conto della strada percorsa insieme verso obiettivi di crescita personale.
Certamente il lavoro di riconoscimento e trasformazione degli aspetti del doppio, che sono veramente tanti, è impegnativo e continuo, però risulta essere l’unico mezzo per raggiungere la completa liberazione dalle energie negative-ombra che albergano chissà da quante vite nel fondo del nostro subconscio, causando malesseri e sofferenze, la visione distorta della realtà e allontanandoci dalla serena e saggia accettazione di noi stessi e della realtà circostante.
Tale senso di separatività è NONAMORE e significa il prevalere della parte oscura della persona, quindi esattamente il contrario di ciò che ricerchiamo con tutte le nostre forze: la luce della consapevolezza, il calore della unione con il nostro IO superiore; non sono parole belle e di effetto ma l’obiettivo che vogliamo raggiungere nella nostra vita interiore con sforzo, fiducia e speranza.
Per facilitare il riconoscimento e il superamento di tutti questi aspetti negativi del doppio, si è notato per esperienza diretta che alcune formule di autoterapia o autoaffermazioni sono molto utili ed efficaci:
  1. Vado sempre più controllando reazioni, sentimenti e giudizi negativi nei confronti di persone, situazioni ed eventi; il mio cuore e la mia mente sono positivi caldi e luminosi per l’amore e il rispetto verso il prossimo;
  2. Nutro interesse e partecipazione attiva per……….(nome della o delle persone) riconoscendone qualità e pregi che arricchiscono anche me; siamo insieme sulla via del nostro perfezionamento e lavoriamo con fiducia e amore fraterno;
  3. Mi accetto totalmente così come sono nel mio carattere con pregi e difetti sviluppando grande rispetto, attenzione, cura e considerazione per me e per tutti.
  4. Vivo la mia vita come occasione continua di conoscere il mio carattere profondo e di sviluppare la luce della consapevolezza e dell’accettazione amorevole dei miei Ego.

Il compito più importante della nostra esistenza è decisamente il riconoscimento e il superamento trasformazione del “doppio”, obiettivo finale di ogni individuo che tiene alla propria libertà e indipendenza interiori; l’amore attivo, inteso come sforzo di riconoscere e aiutare il prossimo come un compagno di viaggio con gli stessi comuni problemi e difficoltà, aspirazioni e obiettivi, coraggio e paure, è l’unico mezzo per giungere insieme felicemente alla meta.