mercoledì, settembre 05, 2007

[Da"Il Destino Umano?" L'AUTOCONSAPEVOLEZZA

Da “IL DESTINO UMANO?”

L'AUTOCONSAPEVOLEZZA
La prima indispensabile qualità per produrre un reale risveglio di coscienza
scoprendo la propria vera identità


Abbiamo constatato, dopo vari anni di attività di numerologi, che la maggior parte dei problemi che affliggono l'umanità sono conseguenza di una errata impostazione verso la vita e di una totale ignoranza delle leggi che regolano il destino umano. Ciò comporta inevitabilmente la incapacità di accettare le varie richieste che la vita pone tramite gli eventi e le situazioni, con impegno e serenità e con la consapevolezza che in ogni istante l'uomo attira per legge di karma le conseguenze morali e materiali delle forze che giacciono sopite nel suo inconscio, effetti di vite passate.
Pertanto, chiunque voglia ristabilire il proprio equilibrio psicofisico dovrà sempre più abituarsi ad una sincera capacità di accettare tutto ciò che la vita gli propone come valido pretesto per trasformare se stesso, acquistando sempre più la coscienza delle leggi soprasensibili che regolano il destino umano.
Cosa intendiamo per trasformazione di se stessi?
Produrre un cambiamento di rapporto con tutte quelle forze che, filtrando la psiche e la mente attraverso il pensare sentire e volere, creano negatività e condizionamenti, dipendenze e conflitti, complessi e frustrazioni. Perciò, il primo passo da compiere è acquisire consapevolezza e quindi, indipendenza da tutto ciò che si agita in tali sfere.
In questo modo gli eventi, le situazioni e i rapporti umani, le gioie, le delusioni e le varie reazioni consce ed inconsce saranno sperimentati non più come fine a se stessi, bensì come mezzo-pretesto per sviluppare via via un consapevole controllo e dominio sull'agglomerato di Ego psicologici che compongono l'entità umana.
In ogni istante della giornata siamo attraversati, volenti o no, da varie forze che suscitano nella psiche e nella mente un complesso di reazioni consce ed inconsce: paura, gelosia e possessività, ribellione, invidia e sfiducia, insicurezza, tristezza e angoscia, autolesionismo e autodistruzione, emotività, depressione e lassismo, ostinazione, presunzione e timidezza, eccessiva valutazione dell'altro, ribellione, ecc. per elencare le più comuni.
Dai continui rapporti e contatti stabiliti in tanti anni di attività con persone di ogni livello sociale e culturale e di ogni età, abbiamo constatato che in verità sono pochissimi coloro che hanno acquisito la capacità di porsi dinanzi al loro destino con un giusto atteggiamento, che può definirsi di amorevole accettazione degli eventi e delle varie situazioni, inclusi i rapporti umani; normalmente, quando si ritengono difficili, vengono evitati o scartati con conseguenze molto più gravi di quanto si possa immaginare.
Consapevoli di questi vari limiti umani che impediscono di dare inizio ad una reale trasformazione di se stessi, il nostro sforzo si prefigge di aiutare chiunque senta l’esigenza interiore di mettere in movimento quelle forze benefiche che giacciono assopite nella profondità del suo essere; forze che, una volta risvegliate, possono produrre un reale cambiamento verso la vita stessa, accettandola nelle sue varie contraddizioni come pretesto valido da vivere intensamente, come semplice mezzo per verificare in ogni istante la maggiore o minore dipendenza o indipendenza da quelle forze succitate che in essa si esprimono.
Sempre più ogni individuo dovrà farsi capace di contrapporre in ogni attimo una reazione positiva reale e interiore dinanzi a tutto ciò che sperimenta di apparentemente caotico e tragico; dovrà imparare a risorgere con determinazione su quanto di negativo si agita nella sua psiche e nella sua mente, per sempre più controllare e dominare le forze negative che altrimenti travolgerebbero ogni sua umana resistenza.
Tale sforzo cosciente, oltre ad arricchire e rafforzare la propria egoità, permette di vivere con una maggiore serenità, fiducia ed equilibrio tutte quelle situazioni che per proprio limite si considerano avverse. La normale percezione sensoriale, tramite questa raggiunta consapevolezza, perde ogni capacità di ingannare, in quanto essa rivela il gioco delle potenze ostacolatrici.
Sarà sempre più indispensabile, per mantenere un sano equilibrio psicofisicomentale, operare su se stessi in modo da disciogliere gli effetti di tali forze negative che si esprimono in ogni istante nei pensieri e nei sentimenti, nelle sensazioni ed negli impulsi ad agire, se non si vorrà contaminare tutto ciò che si vive.
Riteniamo che lo sviluppo dell’autoconsapevolezza tramite l’esperienza costante nella quotidianità sia il prerequisito fondamentale per qualsiasi attività spirituale che mira alla trasformazione di se stessi.
Tecnica per esercitarla
L'autoconsapevolezza aiuta chiunque lo voglia a risvegliare in sé un supervisore, un Supergiudice Imparziale capace di osservare tutto ciò che filtra la mente e il cuore in ogni momento: pensieri, sentimenti e sensazioni, impressioni, desideri e impulsi di vario genere con assoluta obiettività e lucidità.
La prima cosa da fare per poterla sperimentare con immediatezza è sdraiarsi comodamente su di una poltrona o un letto, cercando di rilassarsi il più possibile; dopo qualche istante di riposo e di silenzio interno, ci si deve sentire nella coscienza di uno spettatore supercritico, che distaccato e sereno, lucido e obiettivo osservi passando in rassegna tutto ciò che si agita in lui con lo stesso atteggiamento di chi guarda uno spettacolo qualsiasi con interesse ma non con troppa partecipazione attiva.
Questa esperienza, specie se ripetuta ogni sera, permetterà di acquisire una sempre più reale e concreta conoscenza delle forze che compongono la nostra entità uomo e potrà sviluppare al tempo stesso la consapevolezza dei vari limiti, impedimenti ed ostacoli consci ed inconsci che, oltre a condizionarlo, gl'impediscono una totale apertura alle correnti positive della vita.
In quest'epoca dell'anima cosciente, o acquariana, è indispensabile, per chi voglia vivere e non lasciarsi vivere, compiere più volte al giorno questo esercizio dell'autoconsapevolezza, poiché è proprio tramite questo che verrà una prima trasformazione di sé, non solo, ma può essere anche utile sviluppare un atteggiamento umoristico verso quanto spesso di ridicolo e meschino, illusorio e non rispondente alla realtà si agita nella nostra interiorità.
Normalmente quando non si è raggiunta tale consapevolezza di sé, si è portati a definirsi erroneamente paurosi e gelosi, possessivi o tristi, angosciati, ribelli e pigri, ecc…., ma grazie a questi esercizi ci si accorgerà presto di quanto sia assurdo identificarsi con queste varie forze che filtrano la mente e quanto viceversa sia importante, per il raggiungimento di un sano equilibrio psicofisicomentale, l'assistere a ciò che si svolge nella sfera della psiche con assoluto distacco, controllo e dominio e disponibilità amorevole.
Ognuno allora potrà dire: “Non io sono pauroso, geloso, ribelle, pigro ecc., ma io assisto alla mia paura, gelosia ecc…e proprio perché ne sono oramai consapevole posso via via acquistarne dominio”. La stesso atteggiamento si dovrebbe assumere verso le proprie malattie. Ognuno potrà ugualmente dire: “Io assisto alla malattia che si manifesta in me e proprio per questo posso influire con le stesse mie forze risanatrici ad alleviarne le conseguenze”.
L’ignoranza di tale processo preclude alla grande massa di instaurare un nuovo rapporto tra la nuova risvegliata coscienza di spettatore o Supergiudice imparziale e quanto ogni mediocre considera la sua unica reale entità umana che, a sua insaputa, è formata da molteplici Ego psicologici.
Come si potrebbe altrimenti dare inizio alla propria trasformazione, se non sviluppando un tale risveglio di coscienza rispetto a quella che lo rende strumento completamente "vissuto" dalle due potenze dell'ostacolo? (vedi loro dinamiche nell'argomento della Vera Libertà).
E', dunque, più che indispensabile acquisire l'autoconsapevolezza di ciò che si è, quale agglomerato di Ego psicologici e per agevolarne la realizzazione, si può ricorrere alla Numerologia o ad altra disciplina in grado di scoprirne ed indicarne la loro intima natura.
Solo in tale modo il Supergiudice risvegliato potrà esplicare la sua funzione sui medesimi con il preciso intento di liberarli dalla loro congenita prigione, facendoli cioè vivere e sperimentare fino a poterli trascendere e riassorbire quali essenze sublimate nella coscienza dell'eterno sé.
Questi Ego psicologici si lasceranno guidare, consigliare ed ispirare dal loro Supergiudice Imparziale ,che sempre più sentiranno come padre cosmico, maestro e amico, consigliere e saggia guida. In ogni attimo riferiranno a lui ogni minimo problema, ogni dubbio sul fare o non fare, ed ogni loro esperienza, affinché siano illuminati e ben stimolati. Tutto ciò non può che aumentare e stimolare il potere determinante e decisionale del Supergiudice stesso nei riguardi di quella complessa e caotica attività egoica che si svolge nella interiorità di ogni essere vivente.
Esercizio
Cosa si deve fare per acquisire una completa autoconsapevolezza, oltre all’esercizio indicato prima, di farsi spettatore di quanto si agita nella propria interiorità?
Si deve esercitare il più possibile una intelligente e sottile "autosservazione" (consigliamo ai giovani di sperimentarla solo la sera, poiché tale esercizio potrebbe distoglierli da ogni spinta ad agire, contraria ai fini del loro sperimentare egoico). Suggeriamo, quindi, di prendere visione obiettiva ed imparziale di ogni minimo gesto, di ogni parola, di ogni comportamento che eventi e situazioni, persone e cose risvegliano in ogni istante del quotidiano, affinché si possa valutare il peso, il senso, il significato di quanto si è potuto pensare e fare, scoprendo le influenze subite da parte di una o dell'altra logica ostacolatrice.
Non sarà affatto difficile riconoscere tali influenze, in quanto la logica dell'avere spinge a compiere solo azioni per trarne un vantaggio materiale, spesso con astuzia e inganno, prepotenza e ricatto ecc…, mentre l'altra, dell'accrescimento egoico e della rinuncia, ispira e stimola ad agire solo per ottenere un potenziamento egoico tale da farci sentire "qualcuno" od anche a rinunciare ad ogni tipo di azione troppo coinvolgente e tesa “al materiale”.
Questa presa di coscienza modificherà completamente la tua esistenza, esercitando un’azione costruttiva e benefica sul tuo presente e futuro destino, specie se dopo aver compiuto qualcosa che non avresti dovuto, ti muoverai verso chi hai colpito o offeso per riparare il danno materiale o morale del tuo agire. Da ciò può realmente scaturire una più vera ed autentica morale in sostituzione di quella falsa, repressiva ed ipocrita che vuole solo salvare le apparenze.
Siamo certi che questi processi interiori vissuti con continuità ti consentiranno di non sentirti più solo, poiché hanno risvegliato nel tuo profondo essere, quel quid eterno, tuo sommo bene che ancora in esso dormiva. La tua esistenza grazie a tale risveglio e presa di coscienza non sarà più un’inutile, ripetitiva e monotona sofferenza senza speranza di un miglioramento, bensì una grande e irripetibile occasione per crescere evolutivamente fino a trascendere l'entità Uomo. Anche per te la vita diventerà una grande ed immensa palestra dove tutte le componenti egoiche potranno cimentarsi, sperimentarsi e quindi, spiccare il salto di qualità verso una dimensione talmente reale rispetto a quelle limitate e illusorie che conosci, da renderti completamente responsabile del tuo pensare, sentire, volere ed agire quotidiano.
Soffermati per qualche istante sulla tua illusoria e transitoria situazione quotidiana ed acquista consapevolezza che anche tu come milioni di mediocri sei vissuto, sventolato e spinto ad agire da forze che ti sono sconosciute; tu credi di pensare, di sentire, di volere, di agire da libero, mentre sei solo uno strumento filtrato da due logiche opposte, senza identità e coscienza propria, credi di possedere e sei posseduto dalle medesime.
Da ciò la tua impotenza, la tua insoddisfazione, la tua rabbia e ribellione. Più ti abbandonerai a tali impulsi, più ridurrai te stesso senza alcun rimedio e completamente condizionato e privo di libertà. Devi solo accettare ciò che il Karma ti invia in modo da esercitare un’azione attiva sulle possibili reazioni dei tuoi ego e non rassegnarti passivamente sentendoti parte di quel gregge sapientemente manipolato e ridotto ad anima collettiva, senza distinzione personale, da entità molto astute che ispirano gli uomini adatti a guidare popoli e nazioni intere di mediocri per fini occulti.
Sta dunque a te scoprire l’astuto comportamento delle due potenze ostacolatrici in modo da rafforzare la tua consapevolezza e sviluppare capacità di controllo e dominio.
Ora soffermati per qualche istante sulla nuova realtà che hai creato con il tuo risveglio; visualizza ad occhi chiusi e formula mentalmente l'idea e l'immagine corrispondente, che la tua vera identità e coscienza si esprime nella forza imparziale del tuo Supergiudice risvegliato. Puoi ben dire: "Io, spettatore obiettivo desto e vigile di quanto si agita in me, sono la vera guida infallibile, il vero padre, il vero maestro e consigliere di quel me stesso che credevo fosse la mia unica realtà. Io sono la nuova coscienza al di là di ogni umano pensare e sentire, volere ed agire, per cui non posso che accettarmi totalmente, comprendermi ed amarmi quale entità umana, conseguenza di passate esistenze; da me non può che scaturire la massima consapevolezza. Da ora in avanti so che fare, dove andare, cosa decidere in ogni istante e come ispirare e stimolare le giuste azioni creatici di nuove cause presenti e future e soprattutto dove rifugiarmi in tutti quei momenti difficili ed incerti e quindi poter sostare e riposare per poi reinserirmi nel gioco alterno della vita. Tale acquisita consapevolezza mi consente di penetrare in quella dimensione reale, mia vera identità e coscienza, dove ogni problematica esistenziale si annulla al pari dei dolori che ne conseguono.
La piena consapevolezza dei miei limiti egoici, della natura dei miei ego, dei modi che essi usano per manifestarsi come uomo o donna, mi fanno capire la piccolezza del mio essere uomo ma al tempo stesso mi sollevano ad un cosmico pensare vivente”.
Brevi considerazioni
La consapevolezza è strettamente legata allo sviluppo del Supergiudice risvegliato, è una forza attiva che non cessa mai di scoprire i molteplici aspetti dei tuoi ego, la loro natura e il loro alimento psichico. Può inoltre accorgersi di tutte quelle sottili proiezioni egoiche che ti spingono ad avversare o a stimare eccessivamente, quanto in altri individui è diverso o affine alla tua natura egoica. E’ il grande specchio che tutto riflette e registra senza venire minimamente influenzato. Sono infatti gli ego a proiettare in ogni istante il loro colore alla vita.
La consapevolezza è una fonte di luce alla quale è difficile nascondere un qualcosa che voglia sottrarsi. E' la prima richiesta del Karma generale ad ogni essere umano in questa epoca dell'anima cosciente, l’età acquariana. Non acquisirla, non tentare di svilupparla od ignorarla ti incatena alla grande schiera dei comuni mortali mediocri, a coloro che sono perituri, distruttibili e vulnerabili ai vari correttivi del Karma ed incapaci di accogliere il vivo impulso dell'epoca cosciente.
La consapevolezza è la forza che, penetrando nei meandri della coscienza mediocre, libera da tutte le identificazioni agli ego psicologici, permette di distaccarsi dalla loro attività condizionata da una o dall'altra potenza dell'ostacolo e da ogni coinvolgimento totale; deve risvegliarsi in ogni uomo che voglia diventare vero figlio di questa epoca cosciente.
Se da una parte è da giustificare quel naturale disprezzo e disistima verso coloro che nei vari comportamenti, gesti e parole rivelano la loro ipocrisia senza avere alcuna consapevolezza di ciò che realmente sono, ugualmente sono da giustificare anche la ripugnanza e il disgusto verso quella fitta schiera di repressi moralisti, falsi e bigotti, pronti a sputare il loro veleno e la loro rabbiosa collera per nascondere con abile strategia mefistofelica la corruzione e la balordaggine, la violenza sfruttatrice, l’avidità di potere e di protagonismo sotto una maschera umile, pia e devota.
Nasce per contrapposizione una vera ammirazione e stima per tutti coloro che hanno il coraggio di trasgredire e dissacrare quella falsa morale ipocrita che le persone comuni seguono supinamente per pigrizia perché non hanno voglia o hanno paura di migliorarsi. Costoro, aiutati dalle forze del Karma, si aggrappano alla pura forza della consapevolezza per scoprire e stanare quegli ego imperfetti, additandoli con sottile ironia e distacco tali da rivelare la loro già completa disidentificazione dai medesimi.
Chi si fa consapevole di quell'agglomerato di istinti, di brame, di appetiti bassi insiti in qualche suo ego e nel farlo si identifica alla sua nuova coscienza risvegliata, può considerarsi un vero ed autentico “uomo” che per mezzo della consapevolezza si è liberato dal gioco subdolo e sottile delle due potenze dell'ostacolo.
La pura forza della consapevolezza, per ubbidire alla sua intima legge, non può che osservare da obiettiva, desta e lucida e constatare, scoprire ed individuare ogni operato umano ed ogni attività che riguarda le potenze dell'ostacolo e gli ego psicologici che ne sono diventati strumenti, attraverso ripetute azioni compiute sotto la loro influenza in precedenti vite terrene. Perciò, critiche e giudizi, congetture, illazioni e ipotesi non sono alimentati dalla suddetta forza, bensì dalle stesse potenze dell'ostacolo tramite gli ego umani.
Renditi consapevole che tu mediocre non sei altro che un caotico agglomerato di modelli di comportamento suggeriti da una o dall'altra potenza dell'ostacolo e che sei da queste stimolato a pensare e sentire, volere ed agire da "vissuto", quindi privo di identità e coscienza propria. Tali potenze ti precludono di sperimentare sia la vera libertà sia la tua eternità. Questa presa di coscienza agevolerà il risveglio del tuo Supergiudice imparziale ed una molteplicità d'impulsi verso una "sperimentazione" del tutto nuova tale da farti provare gli strumenti qui riportati per crescere al di là della tua mediocre coscienza.

[Da"A lezione da Stewo"] PARTE II, CAP1: una delle tante disumane esperienze di guerra

CAPITOLO I

Una delle tante disumane esperienze di guerra

La domanda è stata rivolta a Stewo quando era in corso la tremenda, crudele e disumana guerra nel Kossovo, che ha sicuramente messo in dubbio in buona parte dell’opinione pubblica mondiale l’esistenza di una giustizia divina e umana efficiente: cosa c’entrano i bambini, le donne e i vecchi indifesi nella lotta per il potere politico e militare? Eppure anche loro fanno parte di un popolo che ha un suo preciso destino, come tutti i popoli sulla terra.

Coord.: Qual è il fine ultimo di queste disumane esperienze di guerra?
Stewo: La popolazione terrestre è suddivisa in tantissimi popoli, ognuno dei quali ha un proprio destino, come ogni singolo uomo; è la legge del Karma che guida aggrega e ispira i suoi componenti.
Proprio a causa di questa legge alcuni popoli sono nati nel disfacimento morale e fisico e hanno come innata tendenza, la spinta verso il male, l’odio mortale di razza e di religione. Per loro non esiste la misericordia, il rispetto del più debole o del diverso oppure la ricerca del bene, dell’amore, in una parola la ricerca e l’esperienza del messaggio cristico.
Hanno come unico scopo di vita produrre e diffondere sofferenza e dolore, seminare morti e stragi; fra di essi ci sono anime tentate dalla volontà di dominare il mondo, destinate allo sterminio senza pietà dei loro simili e come tali saranno sempre implicate in destini comuni di sofferenza e di dolore, fino a quando non cambieranno questo loro malessere interiore in una apertura alla considerazione e al rispetto della dignità del diverso razziale, religioso e politico.
Il Karma ha posto questo popolo, come tanti altri che vivono simili situazioni di guerra, nella condizione di prendere coscienza attraverso gli orrori della guerra, di questi aspetti del male, che vive nelle loro menti e nei loro cuori e di capire che per cancellare questo male interno, occorre ripartire da zero, dalla consapevolezza della sofferenza, subita o provocata, per riguadagnare i valori della comprensione e dell’amore. Proprio nella guerra, nelle stragi, nelle violenze e nei soprusi la gente di questo paese è stata messa di fronte alla possibilità di ricominciare a scoprire e ad accettare tutti quei valori che si sommano nel bene.

Coord.: Come mai è stato il popolo serbo a scatenare la violenza nei riguardi di quelle popolazioni diverse per religione e cultura?
Stewo: Quando avvengono distruzioni di popoli, c’è dietro un disegno karmico, è relativo il ruolo di una persona o delle persone che generano la scintilla del conflitto, perché quelle esperienze di dolore e di morte comunque si sarebbero in qualche maniera consumate.
Umanamente si dà sempre colpa al capo che decide e che ha sempre le sue gravi responsabilità, di cui dovrà rendere conto nel suo karma personale, ma in ogni individuo di quel popolo c’è quel progetto, è come un seme o meglio come un gene del DNA fisico-spirituale.
Se uno potesse prenderli singolarmente e aprire loro la testa e analizzarli, nel profondo scoprirebbe che in tutti c’è quella tendenza, che per loro è ragione di vita, è la molla che li spinge verso le loro realizzazioni future. Quali? Vi domanderete, è facile intuirle.
E’ vero che c’è un capo o i capi, c’è una gerarchia politico-militare, ci sono tutte le condizioni per considerare quel popolo militarmente pronto, ma tutti, dico tutti, sono portatori di questo germe di violenza e di morte.
Poi, come stanno facendo adesso i governi e gli organi internazionali, se si cerca di ragionare per risolvere il conflitto e riportare a casa la popolazione in balia della guerra, è come parlare due lingue diverse e stare sul palcoscenico a recitare ognuno la sua parte, tenendo in testa, gli uni, il disegno di morte, gli altri, i loro scopi umanitari: questa è la realtà.
La dura considerazione da fare, forse non accettata da tutti, è che, se non avvengono queste atrocità e sofferenze, certe persone non crescono, non capiscono, non superano dentro di sé i germi di morte, di distruzione e di dolore.
Quando esteriormente avvengono questi eventi, è come se una parte malata di un organo venisse amputata e le si presentasse una nuova occasione per rinascere con valori nuovi universali: rispetto, comprensione, accettazione e amore e questa ricerca di pace universale, mondiale, dice Stewo sorridendo amaramente, sarà soddisfatta solo quando tutte le incarnazioni saranno arrivate allo stesso punto: riconoscere che il bene dell’altro è il proprio bene.
Parecchie persone che hanno perso in modo violento parenti, amici ecc.. si rifiuteranno anche con grossi risentimenti di accettare queste dure verità, le giudicheranno consolazioni ambigue di sapore pseudo religioso, ma la legge del Karma o della giustizia distributiva, è la legge che governa l’evoluzione, spesso indigesta ma sempre benefica, perché è a favore dell’uomo per la sua crescita, accettarla significa eliminare sofferenze e illusioni e aprirsi alla forza di perdono e di amore, non accettarla, alimentare odio, ribellione e vendetta.

PARTE II: I problemi quotidiani alla luce delle leggi spirituali

PARTE SECONDA

I problemi dei nostri giorni alla luce delle leggi spirituali


In questa seconda parte abbiamo raccolto messaggi e risposte a domande sulla realtà che ci circonda, sui fatti, sui fenomeni e sui temi del presente e del passato storico umano, e “Perché no?”, anche sul nostro futuro con l’intento di capire cosa si nasconde dietro le apparenze sensibili della realtà. Sono temi spesso angosciosi: vita e morte terrena, malattie, paure illusioni e crude realtà, ma anche squarci di speranze e prospettive sul futuro dei destini umani, alte realizzazioni creative e rivelazioni del divino nella storia.
L’intento nascosto che Stewo vuole svelare dall’aldilà ad ognuno che lo ascolta o che lo legge, è quello di far capire che la legge del Karma governa in modo giusto e impersonale le vite degli uomini e delle entità a loro vicine, e quando è compresa e assimilata, elimina dubbi, paure e superstizioni, illusioni ed errori di valutazione.
Un poco di positività, buona volontà nella ricerca e fede profonda nel perfetto meccanismo del cosmo, macro e microcosmo, rendono la vita terrena non solo più accettabile ma decisamente meritevole di essere vissuta in ogni suo aspetto.
La vita è piena di meravigliosi misteri, di gioie e di dolori ma sempre occasioni di conoscenza di se stessi e del mondo, per realizzare la libertà e l’amore.

[Da"A lezione da Stewo"] CAP.XVII Aspetti dell'altra dimensione: spazio e tempo

Da “ A LEZIONE DA STEWO”

CAPITOLO XVII
Alcuni aspetti dell’altra dimensione: lo spazio e il tempo

Spesso Stewo ci comunica, oltre agli insegnamenti, essenza delle sue esperienze in vita, anche dei messaggi di sapienza molto profonda impossibile a conoscersi per noi viventi, perché contenuta in testi conservati in luoghi di difficilissimo accesso: libri scritti in diverse lingue, antichissimi, conosciuti solo da iniziati che ne difendono i contenuti da sguardi indiscreti e curiosi oppure direttamente attinta da spiriti eccelsi che dimorano nell’aldilà in attesa di scendere per portare il loro aiuto.

Coord.: Come fa Stewo a ricercare e ad appropriarsi dell’antica sapienza “proibita”? poi, ritornando in terra, dovrà ristudiarla materialmente oppure avrà già contenuti, capacità e attitudini acquisite?
Laura dice che quando lui legge, studia e medita sulle verità nascoste a tutti, acquisisce oltre i contenuti anche attitudini e capacità. Questa sua costante azione di ricerca gli fa risparmiare ”tempo” e lo arricchisce di conoscenze, che in terra sarebbe impossibile apprendere.
Quando ritornerà in vita, avrà un bagaglio di conoscenza e capacità già sue, come se avesse fatto dei corsi specifici su determinate materie.
Egli penetra con la forza del pensiero, con l’energia dei corpi sottili (l’eterico) nei luoghi proibiti, dove noi con il corpo fisico non potremmo mai entrare: vi siete mai domandati se vi sarebbe mai permesso consultare i codici segreti della biblioteca vaticana, dove sono custoditi gli antichissimi testi sulle origini del cristianesimo? oppure entrare nei monasteri tibetani, cinesi o indiani o mediorientali per leggere o esaminare i testi risalenti a diverse migliaia di anni, scritti in lingue morte conosciute solo da esperti?
Stewo è capace di fare ciò, ha capacità e interesse vivissimi di conoscere per trasmettere sotto forma di messaggi il sapere, dando certezze specie su ciò che già sappiamo. Usa le facoltà che i trapassati possiedono, di capire più lingue, di entrare in contatto telepatico con gli spiriti sommi scambiando pensieri, sentimenti ed energie senza limiti di materia, di tempo e di spazio.
In questo periodo frequenta un gruppo di spiriti molto alti a livello esoterico, che in vita non avrebbe mai potuto incontrare, perché sono entità che stanno aspettando il momento opportuno per reincarnarsi portando il loro aiuto.
Sono molto alti e si reincarnano non per il loro guadagno evolutivo, lui li chiama esoterici sommi, sono loro che gli comunicano alcuni messaggi segreti attinti dalla cronaca dell’Akasha*. Inoltre, sta rispolverando dei testi con contenuti di pensiero che non sono arrivati nella nostra cultura; sono i residui di un materiale andato distrutto, trafugato da una biblioteca orientale, trasportata in seguito in Spagna.
I libri rimasti sono stati sequestrati ai tempi della Inquisizione e chi poteva ne ha fatto della copie autentiche che contengono notizie rivoluzionarie: l’autore del Vangelo di Giovanni è Lazzaro, ma i loro custodi non hanno assolutamente divulgato questa notizia come non hanno reso note le identità dei veri discepoli di Cristo, solo una parte e quelli che volevano le autorità in quel tempo. Hanno confuso apostoli e discepoli, la presenza di Paolo e Pietro a Roma, i loro viaggi ecc…
Comunque queste notizie sono scritte nella cronaca dell’Akasha oltre che nei volumi che non sono arrivati a noi di cui però parecchie pagine sono state copiate e trafugate, male interpretate come avviene con testi che scottano.
Il lavoro che sta facendo Stewo, dice Laura, è quello di ricostruire i ponti della conoscenza che uniscono l’oriente all’occidente. Appunto ritornando in vita cercherà di continuare e attuare questa opera, riscoprendo le tracce della conoscenza passata confuse per deliberata volontà, con lo scopo di riunire i popoli nella verità comune.
*nota: La Akasha è una regione ultrasensibile in cui rimangono impressi tutti i pensieri, i sentimenti e le azioni compiute in ogni tempo dagli uomini; il veggente attinge le sue comunicazioni da questa regione.

Coord.: A proposito del tempo, come lo sentono nell’aldilà i trapassati?
Stewo: Voi nella vita terrena concepite il tempo strutturato secondo un passato, un presente ed un futuro, l’orologio al polso e quello più grande della storia ne sono un simbolo e una conferma.
Di là manca la coscienza del tempo così inteso ma esiste molto profondamente la consapevolezza del passato, come bagaglio di esperienze trascorse, del presente, come assenza di tempo e talvolta come partecipazione alle esperienze dei vivi e del futuro, come progetto di esperienze karmiche da farsi. Per esempio, quando l’anima sta per discendere in terra, ha la visione di tutte le scelte e le prove, che ha deciso di affrontare per la sua crescita nel futuro terreno.
Anche per lo spazio non esistono limiti, gli spiriti possono raggiungere i continenti in maniera rapida senza problemi, possono espandersi nel cosmo con la rapidità del pensiero-energia, decisamente sono in un’altra dimensione, non sono parole ma una realtà inconfutabile, certo difficile a capirsi per chi è ancorato troppo razionalmente alla concretezza terrena.
Infatti, i fenomeni che si svolgono di qua, secondo le leggi della fisica, di là si manifestano come processi energetici: scambi di energia che si prende, si cede, si concentra e si sprigiona in circostanze di grande tensione emotiva. Si espande quando c’è bisogno di spostamenti sul piano astrale o di mostrarsi sul piano fisico: se un’anima vuole farsi vedere o avvertire da un vivo, deve usare una notevole quantità di energia pensiero.
Laura dice di contattare Stewo in forme diverse: come presenza costante a livello di pensiero, allora si verifica uno scambio di energie-pensiero, c’è da parte di lei una intuizione di pensieri, concetti e sentimenti come risposta alle sue domande, come spiegazione ai suoi perché. Quando ci vuole parlare Stewo, Laura riesce a tradurre simultaneamente i suoi pensieri, quelli che costituiscono il contenuto di questo libro; oppure lo avverte come manifestazione visibile con cui lei instaura un dialogo, le si presenta in forma di ectoplasma con le fattezze che aveva da vivo, vestito con il maglione o la camicetta, con i jeans ecc… Anche ad un altro componente del gruppo è apparso così diverse volte in circostanze molto difficili in cui bisognava prendere una decisione rapida e importante.
A questo punto gli abbiamo rivolto una domanda per capire come avvertono di là le nostre forti emozioni sul piano fisico, come per esempio la sessualità.
A loro la nostra sessualità interessa poco, dice Laura, avvertono le manifestazioni sessuali o gli scoppi di collera o le paure scioccanti come campi energetici più o meno intensi in cui avvengono scambi di energia, specie se forti, a livello emozionale e fisico; il come, il quando e il perché a loro non importano.
Ci può essere una partecipazione anche sensibile solo in alcuni casi, ad esempio quando due persone in vita sono state molto legate e una delle due viene improvvisamente a mancare lasciando in sospeso certe esperienze: è il caso della morte del compagno/a giovane, molto innamorato che lascia con dispiacere l’altro/a.
Allora può essere molto coinvolgente il sentire la presenza energetica anche da parte di chi resta in vita oppure, se il trapassato era molto geloso, si può verificare il caso di sue visite frequenti ed improvvise, nella dimensione astrale, al vivo e, se lo sorprende in compagnia, può ostacolarlo creandogli impedimenti e campi energetici negativi.
E’ capitato di sentire episodi del genere in diverse occasioni e Stewo lo conferma.