Una via per risolvere l’eterno conflitto
tra il bene e il male nella coscienza umana
A questo punto si crea un fermento nel gruppo d’ascolto causato dal fatto che tutti i presenti avvertono che Stewo ha toccato il punto focale della problematica umana: come comportarsi, cosa pensare nell’intimo per affrontare l’eterno conflitto che si svolge nella coscienza tra il bene ed il male. Non ci si accontenta più di definizioni dottrinali e filosofiche astratte, si cerca una via attiva e concreta che illumini e sostenga il comportamento usuale quotidiano; e per questo è stata fatta la domanda:
Dove andiamo e che stiamo facendo?
Stewo sorride e dice che questa è la domanda di tutti i tempi, e aggiunge, che, quando ognuno si domanderà, guardando l’altro che gli chiede aiuto: "Ma perché proprio a me?" Allora si sarà fatto un passo avanti, perché nulla succede a caso e nessuno ti viene davanti a caso.
Tutte le situazioni capitano per un motivo, anche la sofferenza e le cose più brutte. Anzi bisogna guardare in faccia questi eventi negativi e queste entità, alzare il volto, non piegarsi, andargli incontro, non avere paura, toccarle, anche se sono brutte e mettono paura.
La nostra mano le allontana, le fa impallidire, non sono poi tanto nere come sembrano. Se hai la forza di volontà, la fede in te, la consapevolezza e l’amore, puoi mettere a posto e arginare tutte le entità negative capaci, nella loro azione distruttiva, di allontanare l’uomo dalla serenità e dalla bellezza, dall’armonia dei sensi e dall’amore.
Coord.: Ci vuoi dare consigli sul comportamento da adottare verso queste entità?
Stewo: Presentatevi come siete, autentici, come persone con il proprio bagaglio di esperienze, chiedete e date sensazioni ed emozioni autentiche, perché avrete in cambio risposte autentiche e vere, forti e valide. Questo è fondamentale.
Di fronte ad una cosa che non capite, chiedete il perché, mettetevi seduti, riflettete e chiedete all’amico, alle persone del mondo, fate domande e accettate le risposte. Non importa fare due telefonate in più, cinque incontri andati a male, non importa, dovete insistere, perché questo è il senso delle cose.
Dovete aiutarvi in modo che niente possa succedervi; per una domanda che vi fate, il parere di un amico, della persona amata è importante.
Nel lavoro, nella famiglia, nei rapporti personali chiedete e ascoltate le risposte, non ha importanza se poi proseguite nel vostro cammino, perché questo è scritto.
E’ importante sviluppare consapevolezza e prendere coscienza di come stanno le cose e poi decidere, anche se la decisione non fosse positiva, non ha importanza, è bene percorrere quel tratto di strada fino a trovare il cancello chiuso.
Voi avete la chiave per aprire quel cancello, la vostra esperienza e il vostro amore.
Immaginate di avere un immenso mazzo di chiavi, non sapete qual è la chiave giusta per ogni cancello e quindi perdete tempo per cercarla; ma se ognuno di voi con le sue esperienze trova più chiavi e dice all’altro quali sono quelle giuste, voi potete provare più chiavi avendo più soluzioni in mano, pur vivendo una sola vita di esperienze.
E’ bello far partecipare gli altri alla propria gioia, ai propri dolori, alle proprie speranze e angosce. La partecipazione è una azione importante, perché significa vivere più vite anche quelle degli altri.
Di fronte a questi comportamenti le entità negative indietreggiano, non hanno più presa.
Coord.: Quindi è bene aprirsi al senso della vita, al rapporto disponibile e caldo con gli altri?
Stewo: Nei rapporti umani non bisogna mai fuggire di fronte all’altro, al diverso, alla persona che propone un’esperienza. Ci sono esperienze che abbiamo già vissuto e passiamo oltre, ma ci sono molte esperienze nuove, belle piacevoli e significative.
Anche la persona più semplice e piccola può comunicare qualcosa che ha significato e tutto questo si mette nel salvadanaio. Se tutti del gruppo mettono le loro esperienze nel salvadanaio, questo diventerà immenso, sarà un forziere molto grosso di valori inestimabili.
Ognuno di voi ha la sua vita, vive lontano, ha i suoi problemi, le sue esperienze che non devono andare perdute; ebbene, trovate il tempo di scriverle e comunicarle. Quando vi metterete a tavolino con carta e penna, vi accorgerete che le vostre cose sono molto importanti, potrete trasmettere esperienze belle: perché questa cosa capita proprio a me? perché provo questi sentimenti e mi trovo in questa situazione? riesco o non riesco a superare queste prove?
Dovete comunicare anche le esperienze quotidiane che portano nomi, cognomi e testimonianze, altrimenti si dimenticano e non è giusto che si dimentichino notizie e fatti, verità e realtà, specie se già sperimentate e verificate. Se creano dubbi è bene, perché il dubbio è l’inizio di un cammino.
CAPITOLO VIII
Immaginate di avere un immenso mazzo di chiavi, non sapete qual è la chiave giusta per ogni cancello e quindi perdete tempo per cercarla; ma se ognuno di voi con le sue esperienze trova più chiavi e dice all’altro quali sono quelle giuste, voi potete provare più chiavi avendo più soluzioni in mano, pur vivendo una sola vita di esperienze.
E’ bello far partecipare gli altri alla propria gioia, ai propri dolori, alle proprie speranze e angosce. La partecipazione è una azione importante, perché significa vivere più vite anche quelle degli altri.
Di fronte a questi comportamenti le entità negative indietreggiano, non hanno più presa.
Coord.: Quindi è bene aprirsi al senso della vita, al rapporto disponibile e caldo con gli altri?
Stewo: Nei rapporti umani non bisogna mai fuggire di fronte all’altro, al diverso, alla persona che propone un’esperienza. Ci sono esperienze che abbiamo già vissuto e passiamo oltre, ma ci sono molte esperienze nuove, belle piacevoli e significative.
Anche la persona più semplice e piccola può comunicare qualcosa che ha significato e tutto questo si mette nel salvadanaio. Se tutti del gruppo mettono le loro esperienze nel salvadanaio, questo diventerà immenso, sarà un forziere molto grosso di valori inestimabili.
Ognuno di voi ha la sua vita, vive lontano, ha i suoi problemi, le sue esperienze che non devono andare perdute; ebbene, trovate il tempo di scriverle e comunicarle. Quando vi metterete a tavolino con carta e penna, vi accorgerete che le vostre cose sono molto importanti, potrete trasmettere esperienze belle: perché questa cosa capita proprio a me? perché provo questi sentimenti e mi trovo in questa situazione? riesco o non riesco a superare queste prove?
Dovete comunicare anche le esperienze quotidiane che portano nomi, cognomi e testimonianze, altrimenti si dimenticano e non è giusto che si dimentichino notizie e fatti, verità e realtà, specie se già sperimentate e verificate. Se creano dubbi è bene, perché il dubbio è l’inizio di un cammino.
CAPITOLO VIII
Le entità spirituali più vicine all’uomo:
Angelo custode e Spirito Guida
Nelle diverse situazioni della vita quotidiana, specie quando incorriamo in pericoli immediati e quando dobbiamo prendere delle importanti decisioni, le persone sensibili avvertono come una forza che le illumina, le protegge, le spinge o le trattiene dal compiere certe azioni.
Se danno ascolto ai suggerimenti di questa presenza interiore, constatano sempre che è andata bene perché si sono evitati certi pericoli, le cosiddette “botte in testa” e altre esperienze piacevoli.
Alcune di queste persone dicono che in quelle circostanze è intervenuto “l’angelo custode”, altre invece, parlano di “spirito guida”.
Coord.: Vuoi parlarci della sostanziale natura di queste entità e del loro modo di intervento?
Stewo: Sono entità ben diverse e sostanzialmente distinte.
Lo “spirito guida” è il saggio, l’entità adulta, “l’angelo custode” è l’entità fanciulla che sceglie per ragioni karmiche profonde la persona da proteggere e non la lascia mai per tutta la vita terrena; lo spirito guida spesso si associa ad un uomo per affinità di interessi, desideri ed esigenze.
L’angelo custode è un’entità disincarnata che non ha rapporti di pagamento con la terra, è al gradino superiore all’uomo.
Ci sono però alcuni spiriti alti che sono stati già incarnati in corpi umani ma che per loro volontà decidono di svolgere il ruolo di “angeli custodi”; perciò sospendono per lunghi periodi i processi di reincarnazione e stando a stretto contatto spirituale con gli angeli, acquistano grandi capacità e poteri che esplicano a vantaggio degli uomini.
Lo spirito guida è stato invece un essere umano che sceglie per affinità una persona vivente da seguire e proteggere, è un’entità matura che suggerisce, in base al suo vissuto precedente, consigli e spinge a fare esperienze da cui trae vantaggio anche per sé.
L’angelo custode è superiore allo spirito guida, non si incarna e vive in un’altra sfera del tutto spirituale, è buono.
Lo spirito guida può essere anche un’entità negativa, che ha subito destini negativi.
Se in vita una persona è negativa, per affinità attira uno spirito guida negativo.
Ma allora quale rapporto si stabilisce fra il vivente e le due entità disincarnate? Vi domanderete.
L’angelo custode interviene a protezione della incolumità fisica, lo spirito guida, nelle scelte mentali.
Se c’è conflittualità fra i due spiriti, l’angelo custode, sempre buono, si ritira di fronte ad uno spirito guida molto forte e volitivo, che si manifesta nella forza della ragione.
Voi fate la scelta con il vostro comportamento: sapete di essere in conflitto ma siete consigliati da tutti e due. La vostra decisione fa allontanare o avvicinare l’uno o l’altro, che poi potete recuperare in epoca successiva.
Però l’angelo non vi dimentica mai, vi segue nella sfera del pensiero e del subconscio e con una protezione costante ma non si può avvicinare più di tanto, quando avete scelto di ascoltare i suggerimenti dello spirito guida.
Quindi ricordatevi che non siete mai soli durante la vostra vita di esperienze positive o negative; se vi sentite tali, è segno che non avete ancora scoperto la inesauribile ricchezza di suggerimenti e la protezione, nei limiti del vostro karma, che queste due entità vi danno.
Approfondite il rapporto con loro con la preghiera e la meditazione!!
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