Considerazioni e riflessioni sui rapporti sentimentali
L’amore ai nostri giorni
Non solo nei colloqui quotidiani fra persone di ogni età e sesso, amici e conoscenti, colleghi di lavoro ma anche nei programmi televisivi di tutte le tv private e nazionali, negli articoli di giornali e riviste di ogni genere si dibatte questo problema che nasce da esperienze sofferte: arrivati ad un certo punto della vita di coppia o nei rapporti sentimentali da poco iniziati, si riconosce che lui/lei non è più adatto al tipo di rapporto, alle aspettative che si nutrivano all’inizio: lui/lei è d’impedimento e di danno alla propria crescita (personale) spirituale, alla pace, all’equilibrio, al piacere che una persona si aspetta di raggiungere in una relazione a due, se mira alto oppure è di ostacolo agli interessi personali più concreti ed egoistici, alla libertà di fare ciò che di più piace senza complicazioni, se ha aspirazioni molto comuni e mediocri.
Conseguenze di tale stato d’animo sono rabbia e fastidio, negatività e la spinta, l’impulso istintivo ad abbandonare il compagno/a per un’altra persona più affine nelle aspirazioni e più vicina ai propri ideali.
Tale constatazione è talmente comune ed evidente che ci fa pensare seriamente, almeno alla prima impressione, che è difficile trovare coppie in piena armonia e addirittura ci fa domandare se sarà possibile incontrare la persona giusta per godere le gioie dell’amore. E’ però una riflessione molto negativa.
Ora cerchiamo di capire cosa si nasconde dietro tale realtà così palese e frequente.
Prima di tutto, caro lettore, devi capire il tipo di rapporto che hai con la persona che ti crea ostacoli e impedimenti: c’è sempre un aspetto karmico da considerare, che noi attiriamo come calamite sempre le persone con cui abbiamo avuto a che fare in vite precedenti e abbiamo scelto noi stessi al momento della reincarnazione di rincontrarle per pareggiare debiti e crediti morali e materiali e per migliorarci trasformando i nostri comportamenti con consapevolezza accettazione e perdono. Mi rendo conto che parecchi lettori o sorrideranno o mi prenderanno per un ingenuo sognatore fuori della realtà, ma è una giusta riflessione che occorre sempre fare.
Per avere la certezza che quello che viviamo è un rapporto karmico da noi scelto per un motivo ben preciso, si può fare una prova-verifica: se pensi che la persona problematica non è più adatta a te, perché non la cambi e te ne scegli un’altra più idonea alle tue aspirazioni? Se ti è concesso di fare tale cambiamento anche faticoso, è segno che sei maturo/a per un’altra esperienza, se no, significa che devi sviluppare anche altre qualità del tuo carattere necessarie alla tua e alla sua crescita (non si cresce o si affonda mai da soli).
Quando avrai maturato quelle caratteristiche richieste dal tuo essere più profondo, allora potrai ottenere ciò che più desideri in armonia con te stesso, altrimenti incontrerai sempre le stesse difficoltà, le stesse esperienze di sofferenza e di fastidio finché non le avrai superate con consapevolezza e disponibilità e direi con amore. Tale è la legge dell’evoluzione.
Una volta capito ciò, puoi iniziare il vero lavoro su te stesso, il lavoro di liberazione dalle dipendenze e condizionamenti.
Il lavoro può iniziare, ad esempio, già durante le discussioni e i litigi occasionali nel tuo rapporto di coppia in cui è importante che tu stia all’erta e presti attenzione a ciò che provi di reazioni istintive; osservati possibilmente con obiettività (altrimenti non farai altro che rafforzare la tua opposizione e l’aggressività, in una parola la tua egoità) per capire cosa ti dà fastidio, quali principi, opinioni e aspetti del tuo carattere vengono attaccati o messi in discussione dal tuo partner e prendine coscienza. Questo iniziale esercizio di osservazione e attenzione non è possibile sempre eseguirlo contestualmente perché dipende dal grado di coinvolgimento e dalla rabbia che si vive in quei momenti, però comunque va fatto anche dopo in un momento di pausa.
Se fai questo esercizio con serena obiettività e con l’intento di ritrovare l’armonia in te e nel rapporto, ti accorgerai di alcuni aspetti del tuo carattere non molto positivi e per te forse ancora sconosciuti fino ad allora.
Porto un esempio tratto da racconti di esperienze vissute da amici sinceri e confidenziali, Francesca e Antonio; è Francesca che racconta: in molte delle solite liti-discussioni su argomenti banali, mi accorgo che quando il mio compagno/marito mi rimprovera e mi attacca con durezza e rigore, con aggressività e con spirito sarcastico critico, a me viene spontaneo di fare la stessa cosa, ma non per ripicca, anzi per istinto con maggiore furbizia e finezza: cioè essere dura e rigorosa, critica cattiva e aggressiva rimproverandogli torti presunti o reali subiti, ma non posso farlo perché lui è più forte e manesco; perciò non sono libera da tali difetti, ce li ho nascosti nel mio animo e ho timore di risvegliarli in quanto mi fanno soffrire, se non cerco di superarli. In questa fase Franc. si domanda: che esperienza sto facendo? Che emozioni provo nella mia relazione? Come mi sento?
E se non fa uno sforzo di comprensione, limita la sua vita psichica e spirituale solo a quello che sperimenta e percepisce senza prospettive future.
Francesca ha però sentito l’impulso a oltrepassare tale limite superando sensazioni e sentimenti negativi e si è posta ulteriori domande cercando di spiegarsi il perché di tali esperienze dure e di afferrare ciò che è giusto o sbagliato riconoscendone e ordinandone le ragioni.
Ha avuto delle risposte che le hanno fatto capire che Antonio vive gli stessi suoi tormenti e sofferenze, gli stessi processi psichici che lo turbano e lo portano a reazioni così violente e aggressive; si è resa conto che ambedue sono chiusi nella stessa gabbia, incatenati ai difetti della propria personalità, del proprio egoismo che li separa e li allontana con sofferenza e dolore; ma tutti e due sentono forte il desiderio e l’anelito a risvegliare nel cuore e nell’animo e ad esprimere l’attenzione amorevole per se stessi e per l’altro/a, la serena armonia, la pace del cuore e della mente per sentirsi finalmente liberi e pieni di comprensione e calore fra loro. Non ci riescono, se non si cambiano.
Francesca ha intuito, quindi, la necessità di questo importantissimo processo di trasformazione di se stessa e ormai, attraverso il continuo esercizio nelle situazioni che la vita quotidiana offre ad una coppia, ha compreso che Antonio è il suo specchio, come lei lo è per Antonio, che riflette la sua immagine cioè i suoi pregi e difetti, se sorride questa sorride, se è arrabbiata essa è arrabbiata.
In un momento di confidenza, Francesca ha confessato che l’esperienza con Antonio è la terza in ordine di tempo ma la prima per importanza perché le ha fatto capire che certe esperienze nel lavoro di perfezionamento del proprio carattere non si possono rimandare ulteriormente, pena la perdita di identità e dignità; anche nelle due precedenti ha incontrato le stesse difficoltà che non ha avuto il coraggio e la maturità di affrontare come sta facendo ora con Antonio.
Attualmente, dato che ci sono anche figli piccoli che hanno bisogno della massima disponibilità dei genitori, Francesca si è resa conto che la sua presente condizione di vita, cioè il suo rapporto con Antonio, è l’occasione migliore offertale dal suo karma per prendere finalmente in mano la sua vita gestendola con grande spirito di consapevolezza e responsabilità. E’ piena di fiducia in se stessa e nell’energia amore ed è convinta che un angelo dal cielo la aiuti a capire che le apparenti qualità negative del marito sono lo stimolo a capire meglio se stessa per modificarsi e migliorarsi insieme con lui.
Il lettore si domanderà se ci sono risultati e quali sono di questo lavoro su se stessa; sì, sicuramente, perché lei ha compreso che la sofferenza dovuta alle discussioni e liti, si affaccia quando si sente separata da Antonio per incomprensione e per egoismo, cioè quando non riesce a controllarsi e ad accettare lui così com’è, e non è capace di sviluppare comprensione, equilibrio e calma nel discutere senza prevaricare.
Prendendo spunto dall’esperienza dei due coniugi, cari amici e “compagni di cordata”, si possono fare alcune considerazioni sul loro rapporto che si possono estendere anche a tutti i rapporti sentimentali: Francesca ha compreso che la sua attuale situazione con Antonio è la più adatta a sviluppare certe qualità che evidentemente le mancavano: la pazienza, la disponibilità, il rispetto delle idee e dei comportamenti dell’altro e anche l’amore incondizionato, il massimo dei sentimenti in un individuo che ama la libertà e l’indipendenza, il rispetto e l’intenzione di costruire un rapporto saldo anche attraverso le schermaglie e le conflittualità quotidiane.
Il lettore scettico può dire che a lui non interessano tali qualità e sentimenti, ma la pace e lo stato d’animo sereno per poter pensare ai propri interessi anche sentimentali, certo è che noi “compagni di cordata” pretendiamo dalla nostra esistenza il massimo di perfezione per crescere evolutivamente: noi vogliamo essere registi e attori della nostra vita liberi da condizionamenti e non solo spettatori.
Francesca in realtà ha risvegliato in sé, stimolata dalle difficili condizioni in cui vive come milioni di persone, un’attività di pensieri e riflessioni coscienti che la spingono continuamente a domandarsi qual è l’essenza e il significato della propria esistenza e del mondo che la circonda e come deve fare per armonizzare se stessa con l’essenza del creato che lei avverte avere affinità profonde con il suo essere; in sostanza, ha riconosciuto che il punto di incontro con il creato è l’energia amore che tutto pervade e che va giustamente risvegliata nel cuore e nella mente iniziando dai rapporti personali. Cosa vuol dire questa riflessione??
Le difficoltà, le prove e le sfide, i conflitti e le sofferenze servono a stimolarci nella ricerca di spiegazioni ma soprattutto ci spingono ad applicare l’amore come accettazione, comprensione e perdono; se una persona si mette in tale stato di essere nel sacrario della sua interiorità, può dire di aver capito il senso della vita, gli resta però la continua necessità di mettere in pratica questi suoi valori rischiando molto spesso di non essere capita e addirittura fraintesa. Aprirsi all’energia amore ripaga di qualsiasi sofferenza e incomprensione e dà la gioia di sentirsi elemento attivo e catalizzatore in ogni relazione personale. Provare per credere!!
Ma non tutti hanno l’esigenza di elevarsi spiritualmente attraverso l’esercizio dell’amore incondizionato cioè di quel sentimento che non pretende nulla o molto poco per soddisfazione personale; la maggior parte delle persone vola “basso” cioè vuole soddisfare essenzialmente in un rapporto sentimentale il bisogno di non sentirsi sola (effettivamente la solitudine è una brutta bestia), di condividere esperienze soprattutto piacevoli, di sperimentare la sessualità e la sensualità senza tanti limiti e coinvolgimenti, perché ha paura di non poterla gestire, di sentirsi garantita nella sicurezza materiale e sentimentale non accorgendosi che con il tempo si crea una sottile dipendenza dal partner che però in questi momenti storici viene spesso sconvolta; allora si stabiliscono rapporti di coppia secondo precisi e taciti accordi per sentirsi protetti e giustificati nei propri desideri egoistici e opportunistici: sicurezza economica, stare bene senza tante preoccupazioni, sicurezza di sentimenti, se c’è, bene, se non c’è, si possono creare “maschere” e si può trovare il modo di procurarsela fuori del rapporto legale; a tali persone però sfugge l’aspetto fondamentale dell’amore: l’indipendenza, l’autonomia mentale e affettiva che si trasforma in gioia, libertà rispetto e considerazione per l’altro/a e in un camminare insieme dandosi aiuto reciproco per crescere liberi e autonomi.
Chi non ha la forza o l’intenzione di risolvere i problemi di coppia e si comporta opportunisticamente, è destinato prima o poi al fallimento, perché le persone sono particolarmente attente ai propri interessi egoistici e se non trovano soddisfazione, dopo un certo tempo evadono. In questi casi occorre fare una constatazione precisa; se ti metti in gioco chiedendo a te stesso che cosa vuoi da una relazione, dove vuoi arrivare e che atteggiamento devi assumere verso le esperienze che ne derivano, allora si può dare il caso che si apra la strada della consapevolezza che ti fa capire il giusto atteggiamento da assumere verso te stesso e verso l’altro/a e si senta la spinta a modificarsi a trasformarsi entrando così nel tipo di esperienza descritta per Francesca.
Esiste un’altra via all’amore-piacere che prescinde da qualsiasi implicazione di ordine morale o spirituale: quella di soddisfare il bisogno di affettività e di sessualità in maniera diretta e istintiva: E’ sposato/a? Non mi interessa, mi piace, lo/la voglio.
I discorsi sulla forza-amore, sull’autoconsapevolezza come mezzo di crescita insieme con il partner, in questo caso non interessano perché chi percorre tale strada desidera la gioia e il piacere dell’avventura per il gusto di provare il pieno godimento dei sensi e le emozioni di incontri fugaci per poi passare ad altre conquiste. Molti uomini e donne, almeno fino ad una certa età, si muovono a questo livello, però immancabilmente ad un certo punto della vita arriva una delusione che mette in moto la problematica dell’essere: “Chi sono? Chi è lui/lei? Che significa sesso e affettività? Che senso ha questa esperienza di sofferenza? Come mi devo porre verso il mondo?
Per la mia esperienza, anche le persone più esperte di relazioni sentimentali, uomini o donne, non sfuggono a tale legge evolutiva, chi resiste è il più fragile e timoroso di sentirsi solo e di mettersi in gioco e se per qualche motivo fortunato riesce ad attivarsi in qualche maniera, capisce che l’amore non è solo prendere ma soprattutto dare.
Da un periodo non molto lontano a questa parte sta diffondendosi anche un altro tipo di comportamento che io definisco libero da tutti gli schemi e problematiche morali e mentali che possono condizionare o soffocare un legame o più legami: vivere le relazioni sentimentali immergendosi nell’energia-Amore con piacere e godimento, senza particolari attenzioni o scrupoli morali, mirando esclusivamente ad una fusione energetica con il partner, senza coinvolgimenti affettivi duraturi nel tempo, come in un gioco gioioso e libero. Gioia e godimento, sessualità e sensualità vissuti nell’attimo presente, come momenti spontanei e gioiosi da vivere liberi da impegni consapevoli di crescita, alla fine sono anch’essi una crescita. Tale comportamento è diverso dal precedente in cui esiste coinvolgimento e condizionamento a livello istintivo dei sensi.
Studiandolo direttamente nelle persone che lo praticano, ho avuto modo di constatare che è un atteggiamento tipico di una mentalità e di una cultura orientali, non legato ad impegni di carattere morale e spirituale occidentali; tende istintualmente ad alleggerire la pesantezza del karma e dei condizionamenti che ne possono derivare. E’ un aspetto positivo in questa epoca di rinnovamento, ma è difficile che duri molto a lungo almeno nella nostra società occidentale in cui nascono richieste quotidiane concrete di sicurezze morali e materiali.
I comportamenti descritti sono abbastanza diffusi da poterne parlare come di categorie, ma in realtà esistono tante sfumature nella concezione e nella pratica dell’Amore per quanti sono gli individui. Ognuno può fare ciò che vuole, purché non manchino l’apprezzamento e il rispetto altrui, la volontà di camminare insieme e di costruire un rapporto con dedizione, sacrifici e tanta gioia. Anzi, le differenze anche nel campo dell’Amore sono altamente stimolanti, se considerate come motivi di approfondimento e miglioramento di se stessi.
A questo punto è il caso di dare alcuni consigli per elevare un rapporto a livello consapevole e per acquisire tutte le qualità in precedenza descritte.
Il grande Amore va costruito coscientemente rafforzando l’autostima, il riconoscimento e l’accettazione dei propri ed altrui difetti e pregi. La comprensione è bene che sia accompagnata dalla consapevolezza che quasi tutti i legami sentimentali sono incontri voluti dal Destino e non casuali. Infatti, si può soffrire per incomprensioni e conflittualità o si possono incontrare situazioni felici e positive, che danno soddisfazione e appagamento. Anche il grande Amore è frutto di lavoro cosciente che dà risultati importantissimi, tra cui il vero possesso; invece, i rapporti "normali" sono destinati ad esaurirsi nel tempo, anche se si usano tutte le strategie possibili non suggerite dal vero Amore, a meno che non ci siano ragioni karmiche molto profonde che spesso spingono ad esperienze dure di sofferenza fisica e morale.
L’altro/a è una parte di te stesso; quanto ti suscita con il suo comportamento ed il suo agire è il tuo combustibile, lui/lei è la scintilla che lo accende risvegliando un mondo di pensieri, emozioni e sentimenti che appartengono solo a te (è il tuo karma). Tali processi vanno illuminati e resi coscienti attraverso il pensiero, che è il solo a consentire il vero possesso e il superamento di ogni senso di insoddisfazione e di separatività dall’altro e dalla vita.
Se non hai ancora raggiunto i 40-45 anni, (limite orientativo) è bene che sperimenti a fondo i tuoi rapporti sentimentali, mettendoti in gioco per provare tutto di te, per scoprire il sano istinto e consumare desideri e voglie; è bene che sviluppi l’autoconsapevolezza per capire la qualità dei rapporti, confrontando la realtà esterna con il tuo mondo interiore. Se, invece, hai superato questo limite di età, ma hai fatto queste esperienze e ti sei conosciuto bene, allora è opportuno che lavori sulle reazioni consce ed inconsce che l’altro/a ti suscita; in questo modo puoi costruire un legame in cui il rapporto con te stesso deve essere basato su una grande autostima e sicurezza, in quanto costituisce la base da cui scaturisce l’Amore.
E’ fondamentale che tu elimini la paura di non essere apprezzato/a e amato/a e di non essere all’altezza di soddisfare l’altro/a in ogni senso; ciò che vale è penetrare in te stesso ogni attimo con Amore e accettazione. Il rapporto con l’altro è la conseguenza di quello che sei dentro.
Pensati sempre come la persona “innamorata dell’Amore”, in grado di creare rapporti nuovi, armoniosi, pieni di entusiasmo e di gioia, di essere un efficace strumento di amore con chiunque (il sano giudizio ti serva di guida) e di sentirti continuamente nel flusso creativo. La persona che entrerà in relazione con te si sentirà completamente coinvolta e gratificata; tu diventerai la parte più profonda e più sicura della sua coscienza, t’incontrerà continuamente nei suoi pensieri e sentimenti, emozioni ed azioni, come la sua fedele e certa guida.
Questo è l’amore che vivifica; è possibile a chi si sforza di rinnovare un rapporto o più rapporti, con costanza e determinazione, entusiasmo e soddisfazione. In tal modo sfuggirà ai condizionamenti del karma passato e creerà nuovi legami coscienti, tali da dare un senso positivo e profondo di soddisfazione e appagamento alla vita.
Si può dare il caso che una persona avverta che la strada qui tracciata sia confacente al suo sentire ma che non abbia le forze necessarie per iniziare il cammino, allora può ricorrere a questo tipo di esercizio basato sulle autosuggestioni (autoterapia) o autoaffermazioni che sicuramente le daranno l’energia giusta:
1) Vado sempre più raggiungendo una completa indipendenza anche sentimentale; sono deciso/a e sicuro/a di riacquistare la mia libertà interiore sviluppando il massimo rispetto e considerazione per me stesso/a.
2) Sto bene, mi sento bene, il mio corpo e la mia mente sono in perfette condizioni di salute, vigore ed efficienza per raggiungere equilibrio e armonia con me stesso/a e con gli altri.
3) Affronto eventi e rapporti quotidiani come occasione per rafforzare la volontà di sentirmi sereno/a, soddisfatto/a di quello che sono e che faccio e libero/a da ogni condizionamento.
4) Vado sempre più sviluppando accettazione, rispetto e stima per me stesso/a, e grande fiducia nelle mie capacità e potenzialità; mi sento calmo/a gioioso/a, creativo/a e sicuro/a che tutti mi vogliono bene.
5) Nessuno può sminuire la mia dignità di persona né soffocare il mio desiderio di amare libero/a e sereno/a.
6) Apro il mio cuore e la mia mente alla calda energia di amore, sono sempre più positivo/a, disponibile e attivo/a nella accettazione e nella comprensione perché tutto ha un senso, perciò sono disteso/a e fiducioso/a.
7)Vivo la mia vita con entusiasmo apprezzandone ogni attimo; rafforzo in me positività, ottimismo, gioia di essere vivere ed amare la vita con consapevole equilibrio.
8)Mi libero sempre più da ogni dipendenza e condizionamento da persone e situazioni, sono aperto/a, disponibile e fiducioso/a nelle energie positive della vita e pieno/a di speranza in un destino favorevole.
9) Ogni evento e situazione anche negativa è per me l’occasione per sviluppare coraggio e intraprendenza, sicurezza, fiducia ed entusiasmo.
N.B. Le formule vanno recitate, con molta naturalezza, 15-20 volte una o due volte al giorno. Chi decide di aiutarsi scelga quelle che più si addicono alla sua attuale situazione interiore e poi continui con le altre.
P.S. Prima di inviare questo articolo mensile per la sua pubblicazione sul blog, ascoltando il programma di 1 Mattina (Rai 1), ho sentito una notizia molto interessante che in Inghilterra gli uomini, specie sposati e in coppie solide e confermate dal tempo, non hanno più desiderio sessuale.
Nel commento alla notizia è intervenuta la sessuologa italiana dr. Chiara Simonelli che, intervistata dal conduttore Luca Giurato, non solo ha confermato tale situazione anche in Italia ma ha aggiunto una notizia abbastanza sconcertante per gli uomini italiani (si parla sempre di uomini legati in coppia stabile), che sono spesso le mogli che si rivolgono ai medici per chiedere consigli al fine di far ritornare il desiderio sessuale ai loro uomini: chiedono se possono somministrare loro il Viagra o medicinali equivalenti, ma quasi tutti i medici rispondono che il problema della mancanza di desiderio non si risolve con il Viagra, c’è una causa più profonda di natura psicofisico e spirituale.
Cerchiamo di capire le cause di tale problema dalle molteplici valenze: a parte le cause fisiche che possono risalire ad una cattiva alimentazione con cibi troppo ricchi di ormoni, quindi non più sani e naturali, e a mancanza di naturale attività fisica, un’ altra concausa è la sazietà di emozioni e curiosità, infatti siamo bersagliati da immagini erotiche, nudi e scene a sfondo sessuale di ogni tipo che hanno distrutto il mistero della sessualità bruciando il gusto della scoperta e della conquista dell’oggetto del desiderio; ma ritengo che la causa più importante di tale assenza di desiderio si possa ricercare a livello spirituale, mi spiego: in questo periodo storico, cosiddetto dell’anima cosciente, si può notare che certi schemi rigidi di pensiero e di comportamenti tradizionali sono diventati luoghi comuni di nessun valore e non soddisfano più le esigenze reali;
come si può ancora pensare che l’uomo debba prendere iniziative sessuali, che la donna sia più passiva, che il sesso si debba fare in modo tradizionale….? l’esperienza comune e quotidiana nei rapporti sentimentali evidenzia altre esigenze e altri modi di soddisfazione; è sufficiente leggere riviste specializzate in argomenti femminili, ascoltare e vedere programmi televisivi o conoscere direttamente per esperienza, se si è ancora desiderosi di cercare emozioni.
Tralasciando le risposte che si possono dare singolarmente al problema, si respira un’aria nuova nei rapporti personali specie di coppia, di rinnovamento, di libertà, di indipendenza, di trasformazione di troppo rigidi schemi di comportamento; si sente il bisogno di spezzare legami vincolanti, di ascoltare la voce dell’istinto e l’impulso a sperimentare in maniera autonoma.
In ogni campo in cui c’è un rapporto tra persone nascono nuove richieste, nuovi modi di contatto, di relazioni; questo è il motivo per cui spesso si dice: “Non ci si capisce più tra persone!!” e non ci sono più quelle sicurezze, quella stabilità di sentimenti che il tradizionale ordinamento di valori e comportamenti assicurava e dietro cui ci si nascondeva per giustificare certi atteggiamenti.
Ora l’individuo, uomo o donna, deve avere il coraggio di prendere in mano la propria vita, creando volta per volta i suoi rapporti, le sue relazioni a qualsiasi livello per realizzare i suoi progetti e desideri, sogni e aspirazioni con consapevolezza, fantasia e con una nuova spinta creativa; ciò presuppone grande fiducia in sé, amore per se stessi e per gli altri e per la vita con la sua infinita ricchezza di emozioni e sentimenti e nasce una più autentica moralità.
In tale ricerca la donna è sempre più protagonista e perciò incute un certo timore all’uomo che non sappia rinnovarsi.
Purtroppo siamo ancora fortemente condizionati da false idee e valori sul vero significato dell’amore, che i mass-media ci propinano bombardandoci con modelli sessuali e sentimentali molto banali e privi di contenuti concettuali validi per una crescita spirituale: solo l’attrazione fisica, fantasia erotica, gusti e piaceri a livello istintuale, gelosia, possesso e competizione, libertà assoluta e passione che significa dipendenza e condizionamento dall’altro/a; tutti aspetti che il tempo supera e distrugge, lo testimoniano quei rapporti che naufragano dopo breve tempo, perché manca in essi autenticità e chiarezza mentale sui valori che dovrebbero essere alla base di relazioni vere in quanto spingono a crescere evolutivamente. E’ difficile sentir parlare di comprensione, di accettazione e consapevolezza o leggere definizioni e opinioni di un certo valore spirituale sull’Amore; non si tiene conto del fatto che ci sono altri aspetti che uniscono due persone in un legame autentico e capace di rinnovarsi.
E’ opportuno elencarne alcuni: interessi intellettuali, culturali e di lavoro, affinità spirituali per una maturazione insieme, un modo simile di affrontare la vita comune negli aspetti positivi: divertimenti, amicizie e viaggi ecc.. e negli aspetti negativi: solidarietà nelle sofferenze morali, nelle malattie e nelle esperienze dure, disponibilità a sacrifici e rinunce.
L’attrazione fisico-sessuale, infatti, va decisamente ridimensionata e posta nella sua giusta luce. Alcune persone la intendono come una risposta di ordine chimico-fisico alla propria energia: è come se al primo incontro si dovesse accendere in loro, a livello biologico, una eccitazione dei sensi e un istinto di possesso e aggressività.
Altre ammettono di avvertire in presenza di uomini o donne affascinanti, come un risveglio di energia a livello genitale. Siamo decisamente su un altro livello. Tale attrazione, presa a sé, non è Amore: può solo essere l’inizio di un rapporto che potrebbe anche concludersi dopo esperienze sessuali, se non c’è volontà e interesse a costruire una relazione soddisfacente; comunque va resa consapevole e sostenuta da valori più elevati: intelligenza e sensibilità, Amore e creatività; in caso contrario, quando questa spinta istintiva di attrazione si esaurisce, si assiste a fallimenti clamorosi di relazioni di coppia, come del resto le persone sagge prevedono e si aspettano.
Chi vive l’Amore capace di rinnovare e vivificare uno o più rapporti con costanza e determinazione, supera ogni ostacolo e ogni condizionamento anche del karma passato, creando nuovi legami coscienti per dare un senso positivo alla vita.
E poi c’è da fare una considerazione molto spinta e avveniristica (parecchi lettori sorrideranno e altro…): non si afferma in circoli esoterici che l’essere umano dovrà diventare androgino, cioè riassorbire in sé i due aspetti della sessualità maschile e femminile oltre ad essere spiritualmente in sé completo, unico, indipendente e autonomo? Non potrebbe essere tale assenza di desiderio una preparazione a simile eventualità?
Comunque, vorrei riportare il frutto di osservazioni molto lunghe nel tempo per rispondere alla domanda che più sta a cuore: “Può esistere un rapporto di coppia sereno, costruttivo e appagante, basato sull’Amore senza la sessualità?
Pur riconoscendo che molte persone hanno il problema di non sentire più attrazione fisica e desiderio sessuale verso il partner; sono di diversa età e condizione e vivono veri drammi, perché non si sentono normali e provano la paura di essere traditi/e e abbandonati/e oppure di abbandonare il compagno/a, in linea generale, risponderei affermativamente; ci sono, infatti, molte coppie che continuano ad amarsi nel senso più alto della parola, dopo parecchi anni di convivenza e di lavoro di trasformazione consapevole, senza più sentire la dipendenza dall’impulso sessuale. Ciò può significare che lo hanno superato per diverse ragioni (lasciamo da parte le cause di malattia, perché non fare sesso non significa averlo superato), fra cui la sublimazione del desiderio e l’esaurirsi della spinta istintuale o che seguono una disciplina, per cui l’atto, non istintivo, diventa il compimento di un processo psicofisicomentale consapevole.
Tale comportamento dipende molto anche dal carattere personale, cioè dalla natura profonda individuata dal giorno di nascita e dalla posizione della lilith. Ci sono persone, infatti, che sono dipendenti dall’istintualità sessuale per tutta la vita e hanno proprio bisogno di esprimere la loro carica fisico-emotiva e mentale, difficilmente superabile. Costoro lavorano o devono lavorare per sublimare e non spegnere o soffocare l’istinto; altre, invece, non hanno mai sentito in maniera condizionante la dipendenza sessuale oppure l’avvertono normalmente in rapporto all’età, cioè forte in gioventù, più debole in età matura. E’ chiaro che per queste ultime è più facile giungere, magari dopo un certo lavoro interiore di trasformazione, ad esprimere un Amore tenero, affettuoso e protettivo.
C’è da fare anche un’altra considerazione: l’aspetto sessuale di una coppia dipende dal tipo di rapporto karmico che esiste fra i due. Alcune donne hanno confidato che, dopo il concepimento dei figli, hanno interrotto completamente i rapporti sessuali con il proprio coniuge. Da indagini fatte seguendo la terapia regressiva (auditing), altre hanno scoperto che il loro ultimo legame con l’attuale compagno era di genitore-figlia. Si spiegano, quindi, “l’amore-protezione”, e “l’amore-stima” con grande soggezione e rispetto per il coniuge e la ricerca nel partner del modello ideale di comportamento paterno; si spiega anche il bisogno di alcune donne di “scappatelle” vissute con lo spirito d’avventura tipico di una figlia che trasgredisce agli obblighi imposti dal padre.
Per concludere: è possibile vivere un Amore anche grande, senza coinvolgimento sessuale purché esista comunione di pensieri e sentimenti. rispetto e stima, interessi e obiettivi di vita.
Le sfumature nei rapporti sentimentali, come in altri, sono semplicemente infinite, cioè tante quante sono gli individui.