martedì, aprile 15, 2008

[Da"A Lezione da Stewo"] Cap.XI La città di Roma e il papato

CAPITOLO XI

La città di Roma e il papato visti esotericamente

Noi del gruppo di ascolto e di lavoro ci riuniamo a Roma dove viviamo e lavoriamo; perciò avvertiamo in maniera molto forte tutte le forze contrastanti e contraddittorie che si esprimono nella capitale politica del paese e centro della religione cattolica.
Ne siamo consapevoli, perché affrontiamo quotidianamente tutte le difficoltà di contatti interpersonali, ostacolati dalle distanze quasi impossibili da percorrersi per il traffico, ma avvertiamo direttamente, più che in ogni altra città italiana, le vicende, le manifestazioni dei due massimi poteri, il politico e il religioso, che apparentemente dovrebbero rispettarsi. Ognuno è preposto, come insegna la nostra storia, a precise funzioni, quella civile politica ed economica sociale, il governo del paese, e quella spirituale umanitaria ed ecumenica, il governo della chiesa cattolica, ma spesso si condizionano.
Particolarmente, dall’anno del giubileo, si avverte una forte ripresa del potere religioso temporale del cattolicesimo, che influenza la vita della città e non solo.


Vorremmo chiedere come Stewo vede esotericamente Roma, nella sua realtà contraddittoria, come punto d’incontro-scontro di potenti forze contrastanti negative.


Stewo: Roma appare come la Sodoma e Gomorra del 2000, perché vi sono evidenti i segni che portano verso la distruzione di una società, che si sta sgretolando come i vecchi imperi, che raggiungono l’apice della loro potenza, per poi arrivare lentamente ma inesorabilmente alla loro distruzione.
E’ tutto saturo, dietro le apparenze, di negatività, di vecchi valori non più idonei e adeguati alle esigenze di una nuova società aperta alla spiritualità individuale attiva, contraria al pericolo di massificazione. Ma l’aspetto più evidente che porta alla affermazione del potere temporale sempre più presente e forte, sono i rituali del giubileo che la chiesa cattolica sta imponendo, riallacciandosi al passato. Siamo nell’anno 2000.
Si legge invece tra le righe, l’esigenza di forze nuove, di veri ideali cristici al di là delle cerimonie rituali, che rafforzano un potere, non certo quello che Cristo ha testimoniato con il suo sacrificio.
E’ un momento di crisi e di corruzione spirituale molto grosso, un momento di lotte tremende in seno ai due poteri, politico e religioso, in cui la chiesa sta ripartorendo il suo potere temporale affermandolo con energia.
Le persone che gestiscono politicamente la attuale situazione del paese sono dei fantocci, sempre meno intelligenti e preparati, non hanno ideali spirituali, perché anch’essi sono abbagliati dal potere materiale, che è la causa prima della corruzione morale.
Il benessere materiale è l’unico ideale che spinge l’operato dei governi ma senza un supporto di valori spirituali; è il momento in cui anime basse detengono poteri alti.
Anche nella chiesa si affermano sempre più poteri negativi dietro l’apparenza di umanità e spiritualità; chi li gestisce, e sono tanti i suoi ministri, non ne è consapevole, perché il potere di per sé ha un fascino splendido senza uguali, che abbaglia.
Comunque anche la chiesa col tempo sarà costretta ad elevare alla sua guida il diverso, il nero, il povero, quello che meno si adegua alla sua attuale condizione di potenza temporale spirituale, ma quello che si ispirerà veramente ai valori cristici: l’umiltà, la povertà e la grandezza spirituale che non hanno bisogno di apparenze.
Sarà allora il trionfo dei veri valori che ogni individuo cercherà di sviluppare in sé, senza delegarli ad una autorità esteriore o alla massa.
Roma riflette, quindi, nella sua lunga e tormentata storia, le crisi, le contraddizioni e i processi di disgregazione morale, le negatività proprie di ogni individuo e di ogni società nell’era cosciente.
Sta a voi, che ci vivete, prenderne consapevolezza e non lasciarvi intaccare nella vostra volontà di ricercare costantemente il dominio e il controllo di tutte le forze ostacolatrici in gioco, in voi stessi e nell’ambiente in cui vivete.

Coord.: A proposito del potere religioso in Roma, chi sono stati nelle incarnazioni precedenti i papi cattolici, compreso l’attuale?

Stewo: I papi seguono tutti più o meno lo stesso cammino; già nelle precedenti incarnazioni abbracciavano in maniera molto accentuata, oltre al potere religioso, quello temporale. Sono sempre loro che ritornano e sono tutti uguali in alcuni aspetti fondamentali, che caratterizzano la loro funzione di capi: godono delle grandi emozioni che provengono dalle masse dei credenti, avvicinandosi al concetto del Cristo e spesso sostituendosi ad esso; però sono emozioni non tanto di vicinanza spirituale ma di potenza.
Infatti, chi si vuole avvicinare al Cristo, si accosta per la intensità delle emozioni con umiltà e con l’intenzione di capire il mistero della vita: perché si nasce e si muore, perché le malattie, dove si va , da dove si viene,…cosa significa vicinanza a Dio. Loro fanno una “scorciatoia” scorretta; siccome arrivano all’onnipotenza in terra, pensano di avvicinarsi prima al Cristo, perché possono tutto.
L’unica cosa che non possono, è arrestare la malattia e la morte, la vecchiaia, ma la ricchezza e la completezza delle emozioni ce le hanno tutte, perché sono fondate sulla adorazione delle immagini, delle persone e dei rituali, ma questo non è il cammino che porta al Cristo-amore.
Essi hanno la consapevolezza che la vita è anche sacrificio, sofferenza e remissione ma provano tali e tante forti commozioni che per loro è difficile rinunciarvi.
Sono emozioni condensate che provengono da una fonte di energie pressoché inesauribile, l’energia di massa: milioni e milioni di fedeli pregano inviando le loro forze concentrate che provocano un grandissimo effetto: proteggono, vivificano, rafforzano la salute, il senso del potere, della bellezza di essere strumenti di potenza.
Sentimenti ed impressioni molto piacevoli e accattivanti, ma come in ogni cosa terrena, esiste il rovescio della medaglia.
Avvicinarsi al Cristo con umiltà senza maschere e coperture, pur soffrendo rinunce, sacrifici e coraggiosi sforzi, suscita un senso di pienezza, di sicurezza e di forza.
I papi, però, nel loro intimo nei momenti di riflessione e di meditazione capiscono che il senso di potenza temporale e spirituale e l’adorazione della loro persona non sono precisamente in armonia con il cammino del Cristo, verso il Cristo-amore. Provano allora dubbi atroci, senso di amarezza e di vuoto, precipitano nelle tenebre spirituali.
Non lasciatevi ingannare dalle apparenze esteriori, dall’apparato di grande efficienza e potenza che si manifesta nei riti giubilari e non, il papa è un uomo, tremendamente tentato dalle forze demoniache a sostituirsi a Dio, che rappresenta in terra.
Se è uno spirito cosciente e altamente evoluto, sta al gioco, se non è cosciente e agisce di conseguenza, si lascia sopraffare dalle forze demoniache negative, che se ne fanno un loro strumento di potere.
Per quella persona che per karma diventa papa, è una prova tremenda molto difficile a superarsi, specie in questo periodo di fortissime tentazioni per tutti, figuriamoci per quelli che guidano enormi masse di fedeli verso obiettivi spirituali.
Sapere se un papa la vive e la supera cristicamente, è praticamente impossibile finché è vivo; solo nell’aldilà si manifesterà, come per ogni essere umano, la verità sul suo comportamento in terra, di cui dovrà rendere conto nel suo karma futuro.

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