lunedì, dicembre 04, 2006

CAP.3 [da"A Lezione da Stewo"] Canali di comunicazione con trapassati

CAPITOLO III

Canali di comunicazione con i trapassati

E’ molto vivo in noi, come penso in tutti, il desiderio di conoscere come i trapassati possano comunicare con i vivi. Non è soltanto una curiosità, ma un bisogno inconscio di abbattere il muro della separatività, della fisicità che ci separa dalla loro dimensione.
Laura è un tramite perfetto da questo punto di vista, perché con lei durante gli incontri colloquiamo con Stewo, come se fosse presente attivo e partecipe con noi; risponde direttamente a tutti i quesiti che gli poniamo dandoci certezze di cui abbiamo bisogno.
Dopo le sedute tutti abbiamo la sensazione di avere acquisito una maggiore dimestichezza e familiarità con il mondo dell’aldilà, non avvertiamo più il distacco, la frattura netta che ci fa sentire la mancanza dell’altro, la lontananza; le emozioni e le sensazioni, i sentimenti e i pensieri sono vivi autentici e reali come quando in vita egli parlava con noi.
Parecchie persone avvertono la presenza dei trapassati, delle anime che sono state loro vicine in vita con cui hanno avuto legami, molto profondi, importanti e attivi.
Una volta trapassata una persona, viene spontaneo domandarsi, come si fa a percepirla, in quali dimensioni possono avvenire i contatti.
Allora è stata rivolta a Stewo questa domanda:

Coord.: Come ci avvertono, come ci sentono i trapassati?

Stewo: I trapassati hanno memoria della vita che hanno vissuto e dei sentimenti, emozioni e sensazioni che hanno provato.
Non sono mai fermi in un luogo immateriale ma vivono con voi e provano le stesse emozioni, perché sono presenti nell’ambiente in cui voi vivete e operate, solo che si tratta di una dimensione diversa, di una antimateria.
Per questo vi vedono dentro come siete realmente, avvertono i vostri stati emozionali e fisici: se siete stressati, depressi o gioiosi, se siete stanchi o avete bisogno di aiuto, particolarmente se siete tristi e sfiduciati. C’è in loro una compartecipazione diretta ai vostri problemi e stati d’animo.
In questo momento, dice Laura, accanto a Stewo, sempre presente e sorridente per la collaborazione con noi del gruppo, c’è la suocera di Mario che con molta discrezione, come faceva in vita, si allontana per lasciarci parlare più liberamente.

Coord.: Come possiamo noi comunicare con loro?

Stewo: Riescono a comunicare direttamente solo coloro che hanno capacità sensitive ben sviluppate che non si possono acquisire in una sola vita.
Chi è sensitivo, lo è da vite e ha a disposizione certi canali preferenziali per la comunicazione con i trapassati che ha coltivato da sempre; ha ereditato questi poteri in terra per via ereditaria: sicuramente avrà un genitore o un nonno dotati di queste facoltà ma il sensitivo ce li ha per esserseli conquistati karmicamente non per dono, sono conquiste che danno come risultato la facoltà di intrattenersi con i defunti come con i vivi.
Stewo sorridendo prosegue dicendo che, se avesse potuto, il sistema di comunicare direttamente con il gruppo lo avrebbe trovato, ma non gli è possibile, perciò esorta tutti del gruppo a trovare il loro canale preferenziale di comunicazione.
Io non vi posso aiutare direttamente, dice Stewo, ma ribadisco ad ogni occasione il consiglio che il vivo deve sviluppare con costanza ed esercizio la capacità di trasmettere energie mentali con cuore puro e amorevole ai trapassati servendosi di schemi di preghiera.
Stewo ha sempre insegnato un metodo di trasmettere altruisticamente forze di amore ai vivi e ai defunti e conferma che i risultati nell’aldilà sono proporzionali all’intensità dell’energia e dell’intenzione e moltissimo avvertiti dalle anime nel kamaloca.
In questa maniera vi create un canale, inconscio o conscio, attraverso cui il trapassato comunica in sogno o nel subconscio i suoi consigli, le sue ispirazioni, la sua volontà e disponibilità all’aiuto, naturalmente con i risultati secondo la legge del karma individuale: se una cosa deve andare male, sicuramente con l’aiuto del trapassato sarà meno dolorosa.
Diversi elementi del gruppo raccontano di essere stati aiutati da Stewo, spesso in situazioni difficili e pericolose. Alcuni, i più riflessivi, con suggerimenti ad assumere certi atteggiamenti a fare o a dire certe cose (i suggerimenti si percepiscono a livello di impulsi o spinte a fare qualcosa nell’intimo); altri invece lo vedono come era in vita e vengono aiutati materialmente durante gli esami, nei colloqui di lavoro, durante gli interventi chirurgici, cause giudiziarie o partenze difficili con molta naturalezza, come se fosse presente con la sua autorevolezza.

Coord.: Allora chi ha delle capacità, delle attitudini ben precise, ritorna sempre nella incarnazione seguente con la tendenza ad esercitarle?

Stewo: Sì, praticamente sì, Laura continuerà ad esercitare le sue facoltà di sensitiva sempre a livelli superiori, però ci sono delle persone che hanno più capacità e tendenze e quindi maggiori possibilità di fare più cose; nelle successive incarnazioni possono “virare” di poco per scegliere.
Io, dice Stewo, sono da vite artista, pittore ed esoterico ed ho acquisito nell’ultima la capacità piacevole di fare lo scrittore e lo psicologo.
Quando sarò di nuovo tra voi, mi cimenterò per perfezionare e sviluppare queste qualità sempre per completare la mia formazione personale. Certo non farò mai attività opposte alle mie possibilità, ma cercherò sempre di cesellare, di rifinire le mie qualità, ci vuole molto tempo ma l’obiettivo è per tutti di sviluppare al meglio le proprie potenzialità.
Comunque, se vi fa piacere saperlo, io ho già deciso: farò la guida di anime, lo psicologo esoterico, il numerologo; valuterò tutte le mie possibilità e attitudini. Se ad una mia facoltà ho dedicato molte energie, la prossima volta gliene dedicherò di meno e ne approfondirò delle altre.

Coord.: Suggerisci a noi non sensitivi un consiglio pratico per stabilire un ponte di comunicazione con i trapassati.

Stewo: Se il vivo vuole farsi percepire dal trapassato e vuole comunicare con lui, lo deve nominare per stabilire un contatto diretto con il pensiero (l’incontro avviene sul piano astrale), ma deve essere un pensiero carico di energia e di calore, di emozione e di sentimento, non astratto razionale e freddo.
In tale maniera il vivo trasmette il pensiero in modo mirato all’anima, altrimenti l’energia-pensiero pur non perdendosi, entra nel mare delle energie comuni, da cui si possono sempre attingere forze, anche se non c’è una attenzione continua.
In sostanza, rivolgere preghiere o energie-pensiero ai trapassati crea sempre effetti favorevoli, perché si potenziano le forze del bene, le correnti positive che si attivano molto spesso nel subconscio, dove avvengono specie nel sonno gli incontri astrali.
I messaggi fondamentali, prosegue Stewo, comunque arrivano dall’aldilà, ma se pretendiamo una comunicazione stretta, come fosse tra vivo e vivo (il caso di Stewo), allora si investe medianicamente lo spirito del defunto e bisogna ricorrere alle sedute medianiche.
Se lo spirito chiamato non è evoluto, viene messo in seria difficoltà, perché si crea un debito da scontare, da pagare per questa concessione datagli.
Infatti, lo spirito per essere in grado di comunicare, deve essere forte indipendente e vigoroso, in quanto le energie che gli occorrono sono tante, perciò, se non lo è, necessita di un aiuto energetico valido, che chiede in prestito ad altri spiriti creandosi un debito.
Per questi motivi le sedute medianiche per chiamare spiriti non forti sono molto negative, spesso distruttive, specie quando si evocano anime da lungo tempo trapassate o non forti e indipendenti.

Coord.: Quando tu presenzi alle nostre sedute, ci sono altri spiriti che vogliono inserirsi e ciò non è loro concesso?

Laura: - Vedo molte anime che vanno e vengono, ascoltano e si muovono, proseguono nel loro cammino, è come quando in terra ti fermi a parlare con un amico in un luogo aperto, ti passano vicino altre persone, ascoltano e poi si allontanano, non è un circolo chiuso.
Prosegue dicendo che il suo rapporto con Stewo è molto stretto e i suoi messaggi sono proprio un dono a noi.
Lui limita volontariamente l’avvicinamento di altre anime, almeno per adesso, per proteggermi da quegli spiriti negativi, molto frequenti nell’aldilà, che sono spaventosi a vedersi.
Più si sale e si acquistano poteri, più si è esposti, come “prede”, a visite di anime positive e negative che hanno tutte i loro messaggi da comunicare e sono bisognose di attenzione.
Questa protezione è stata concordata fra me e lui- dice Laura- in questo periodo, perché le anime negative mi spaventano e io non voglio né posso combattere contro di loro. Devo crescere e rafforzarmi nella difesa, in quanto aiutare gli altri è un grosso consumo di energie e combattere ne richiede ancora di più. Più avanti nel nostro cammino affronteremo una nuova esperienza, quella di comunicare anche con altre anime, ci vuole una certa preparazione.

Coord.: Allora spiegaci con chiarezza se è il caso di fare sedute medianiche e se sono valide dal punto di vista della conoscenza.

Stewo: Certo si può avere l’opportunità di comunicare con i trapassati, ma bisogna pensare che ci sono dei grossi filtri dovuti al fatto che essi non dicono tutto e spesso quel che dicono, è detto male.
Se il medium non è forte e capace di capire, può addirittura distorcere il messaggio, perché non conosce bene chi gli si presenta e non ha la forza di penetrare in esso. Per far questo ci vogliono non solo forze, tempo e lotte, ma anche uno spirito che gli faccia da guida.
Stewo porta come esempio il suo rapporto con Laura: lei sta crescendo piano piano come condotta per mano e la sua situazione è diversa da quella del medium tradizionale.
Io l’ho scelta per farla crescere nei pensieri, nella conoscenza delle verità profonde. La sua capacità di percepire il mio pensiero (telepatia) e la sua traduzione simultanea sono una cosa ben diversa dal richiamare forze provenienti dall’aldilà sconosciute, con cui non si hanno rapporti continui.
La capacità di avvicinarsi ed evocare il regno dei defunti può essere un’arma pericolosa a doppio taglio.

Coord.: Perché si chiede generalmente ai medium di interrogare i trapassati?

Stewo: Chi si rivolge al medium, lo fa perché ha problemi irrisolti oppure per curiosità o per moda o perché ha bisogno di essere rassicurato sulla via spirituale che ha intrapreso sentendosi riconosciuto come individuo forte, proiettato nel futuro verso un radioso destino; comunque queste sedute non procurano un beneficio al defunto.
Quando esiste un problema anche grave, quando non riesci ad accettare una situazione e chiedi l’aiuto di uno spirito trapassato, significa che quel problema non l’hai risolto e comunque te lo ritroverai, anche se ricorri al defunto, che con tutta la sua buona volontà non riuscirà mai ad eliminare un ostacolo o a sanare una situazione negativa (che tu hai scelto di affrontare prima di incarnarti); almeno che tu non voglia ricorrere al potere di forze demoniache, che immediatamente in molti casi riescono a farti ottenere ciò che desideri, ma poi si ritorcono con effetti deleteri non sul medium compiacente, che conosce questi processi, ma sull’ignaro ed ingenuo curioso.
Siamo attualmente nel periodo in cui ogni individuo, senza limiti di razza e religione, cultura o ceto sociale, deve sviluppare la sua energia cosciente per avanzare, per trasformarsi e raggiungere l’obiettivo più alto: un Io forte e autosufficiente, autonomo e indipendente, capace di amare senza dipendenze o condizionamenti. E’ la via solare e consapevole, non più lunare, basata su forze inconsce spesso oscure.
Nelle sedute medianiche generalmente si seguono due modi diversi: il medium si mette a disposizione delle anime che vogliono scendere e partecipare o chiama direttamente un defunto, quel defunto, con il pericolo di invadere la sua “privacy” spirituale procurandogli sensibili danni e disturbo, come per una invasione di campo non desiderata.

Coord.: Quali possono essere i rischi e i pericoli in seguito a questi interventi?

Stewo: Attivare un canale medianico comporta dei seri rischi, perché potrebbe essere utilizzato da forze negative, anche molto potenti.
Per evitare questi pericoli il medium dovrebbe essere una persona saggia e colta, capace di riconoscere le culture cui sono appartenute le anime interpellate, le loro lingue, i loro pensieri, se hanno seguito sentieri evolutivi e quali e soprattutto le loro qualità caratteriali, i rancori personali che influiscono notevolmente sulla veridicità dei messaggi. Poi dovrebbe essere in grado di arginare le anime negative e di riequilibrare, nel momento in cui si chiude la seduta, la situazione psicofisico ed emotiva, perché possono rimanere nell’ambiente e nelle persone influssi negativi molto potenti. Stewo prosegue dicendo che si conoscono solo due o tre medium di questa categoria e sono orientali, gente che vive in una dimensione alta esoterica a servizio dell’umanità, ma in silenzio lontano dal mondo.
La gente è portata a credere senza usare capacità critica e autoconsapevolezza a tutto ciò che proviene dall’aldilà. Grave errore, perché occorre saper discernere il vero dal falso: infatti, ci sono molti spiriti, frustrati in vita, perseguitati o non creduti, che si divertono ad ingannare con falsi messaggi i creduloni, che prendono tutto per buono ciò che ha odore di ultrasensibile.
Comunque, venire a contatto con spiriti capaci di veicolare forti energie negative, è un’esperienza affascinante e paurosa insieme: possono veramente alzarti e sbatterti contro le pareti, farti cadere in crisi profonde e rovinarti la vita. Come? Esistono nell’aldilà “un archivio spirituale”, in cui sono conservate notizie riguardanti le anime prossime a reincarnarsi, e spiriti in grado di conoscere le prove cui queste anime andranno incontro nella prossima discesa nel mondo sensibile, sanno già se sono in grado di superarle e se sono pronte.
Un conto però è conoscere queste notizie come un normale aspetto della esistenza dell’aldilà e non sfruttarle, un conto è usarle per scopi non del tutto leciti. Siccome non è detto che ognuno di noi possieda uno spirito guida o un angelo custode o una persona capace di schermare gli assalti di queste forze negative, è facile cadere in balia di queste energie.
Stewo raccomanda soprattutto ai giovani di valutare molto attentamente le persone e gli ambienti che frequentano, perché si potrebbe cadere in apparentemente insignificanti tranelli, che però possono coinvolgere un individuo fino a fargli condividere il destino di queste entità negative.
E’ opportuno alzarsi e andarsene, quando si avverte questo sottile coinvolgimento, per non essere contagiati dalla negatività talvolta molto forte e per non perdere tempo prezioso.
I problemi esistenziali quotidiani si risolvono con la consapevolezza e lo sforzo di volontà per modificare se stessi di fronte agli eventi e non ricorrendo all’intervento di queste forze ultrasensibili. Si possono attirare anche forze positive ma è più raro comunque nelle sedute medianiche si forma un gioco di energie che non tutti riescono a controllare e che possono influenzare la vita delle persone che le frequentano.,
Stewo consiglia vivamente di non frequentarle né farle e a Laura, che ha chiesto se è in grado di gestirle da sola, risponde di fare attenzione al pericolo di essere utilizzata da queste forze negative subdole come un cancello aperto e molto ampio.
Stewo gestisce il suo potere tenendo lontano per protezione le energie negative che lei vede ma non contatta.

Coord.: Nel purgatorio o kamaloka, cioè nella dimensione di purificazione, chiediamo come si trova Stewo e se si sente felice o continua a sperimentare gli alti e i bassi dello stato umano terreno?

Stewo: Non è una sensazione di totale liberazione, prova un benessere incompleto, come se avesse le ali tarpate, stesse per decollare e non lo potesse fare.
E’ una dimensione simile ad un luogo di tranquillità e di pace relativa, in cui bisogna darsi da fare per imparare a decollare. Quindi si paga sempre qualcosa e il benessere non è mai pieno e totale.

CAP.4 [da "Il Destino Umano"] Accettazione Consapevole

CAPITOLO 4
ACCETTAZIONE CONSAPEVOLE
L’unica efficace possibilità di esaurire gli effetti karmici di passate esistenze
e di creare le nuove cause di un migliore destino

Quando si sperimenta con continuità la consapevolezza, il passo successivo ma contemporaneo sul percorso di crescita, è quello dell’accettazione consapevole dei propri Ego psicologici, quindi del proprio karma e di quello del prossimo; essa suggerisce e stimola ad assumere il più giusto degli atteggiamenti verso le forze dell’ostacolo che si manifestano costantemente sul campo di battaglia della psiche e della mente umana per impedire il raggiungimento di uno stato di coscienza superiore e una dimensione spirituale giusta e sicura che caratterizzano l’individuo evoluto.
Lo sviluppo di questa facoltà è fondamentale e curato in tutte le discipline e dottrine esoteriche, una sentenza taoistica, infatti, dice:” Sii docile come l’acqua che si adegua ad ogni recipiente, tutti lo sanno ma pochi agiscono in conformità di essa… se un individuo agisce secondo il suo senso e la sua capacità di assumere ogni forma, egli, pur non avendo scettro né corona, potrà sentirsi il vero re del mondo!”
Questa immagine attinta dall’osservazione naturale si può validamente riferire all’esperienza psichica e mentale umana: cosa significa, infatti, adeguarsi come l’acqua ad ogni recipiente?
Significa accettare con la forza della consapevolezza e dell’amore il proprio bagaglio di qualità, difetti, virtù, limiti, pregi e potenzialità, significa far nascere l’Io superiore in mezzo al caos, avere quindi una visione chiara dei debiti e dei crediti karmici contratti nelle vite precedenti: quelli da pagare e quelli da riscuotere registrati sul libro mastro dei signori del karma nelle colonne del “dare” e dell’ ”avere” secondo la legge karmica; questa riporta all’individuo nell’attuale esistenza quanto ha pensato, sentito, voluto e agito nelle precedenti.

Cosa è l’accettazione consapevole?
E’ la capacità di aderire ad ogni richiesta possibile che l’attimo presenta, quale messaggero del karma individuale e di accogliere benevolmente, cioè senza critica distruttiva, il proprio essere psicofisicomentale: il corpo quale esso è in quanto elaborato dalle esperienze dal momento della nascita, l’energia psichica e spirituale che si esprime attraverso le potenzialità: qualità e pregi, carenze, limiti e difetti e che si può riconoscere attraverso la carta natale numerologica e astrologica.

Forza costruttiva

Questa facoltà di accettazione cosciente, a differenza della “rassegnazione al destino”, diventa una forza attiva e costruttiva per la maturazione personale in quanto richiede per il suo esercizio un reale controllo e dominio sui pensieri e sui sentimenti e sulle reazioni istintive ed emotive consce ed inconsce dei vari Ego psic. agli eventi con l’effetto di rafforzare notevolmente il potere interiore del Supergiudice risvegliato.
La rassegnazione passiva viceversa, oltre ad essere una forza negativa e riduttiva nei confronti del proprio Io, lo rende ancor più schiavo e dipendente dalle forze dell’ostacolo spegnendo ogni minimo residuo di volontà.
La accettazione consapevole, giustamente usata come strumento evolutivo, apre un conto attivo con il karma perché rafforza il rapporto di fiducia con se stessi e la capacità di agire saggiamente in relazione agli eventi quali richieste del Karma.
Infatti, chi, anziché accettare il Karma per modificarlo consapevolmente, lotta e si sforza, per piegarlo ai suoi interessi troppo egoistici e a suo piacimento e usa la scaltrezza per evitare le possibili perdite morali o materiali o evade abilmente dalle varie richieste, non fa altro che rimandare, appesantendolo, ad altra occasione, quanto dovrà colpirlo inesorabilmente, quale giusto correttivo karmico.
Purtroppo per tutti coloro che non si sono ancora identificati nella coscienza superiore e che non sviluppano l’accettazione consapevole, c’è pericolo che si lascino sfuggire l’occasione di iniziare un così fondamentale e importante passo sulla via evolutiva; infatti, prima o poi si sentiranno talmente sopraffare dall’incalzare dei molteplici eventi e situazioni, da sentirsi incapaci e impotenti ad affrontare e a risolvere le varie situazioni karmiche.
Nella nostra lunghissima attività abbiamo potuto constatare quanto sia efficace sperimentare fino in fondo desideri, istinti e impulsi degli Ego psic. per ritrovare alla fine la piena libertà nell’accettazione del Karma; questa permette di assolvere costruttivamente il proprio compito evolutivo con l’atteggiamento più disponibile di comprensione e amore.
Ne nasce una nuova moralità che facilita il risveglio della coscienza superiore libera dalla totale dipendenza dalla morale comune condizionata dalle logiche del possesso e dell’accrescimento egoico o della rinuncia.

Alcune considerazioni e riflessioni

Molti individui che si sono esercitati con impegno e dedizione nella accettazione consapevole del Karma e nella comprensione del prossimo, hanno raggiunto e rafforzato la nuova coscienza di Supergiudice, tramite un processo interiore di adattamento che permette di sperimentare il Karma in modo del tutto particolare rispetto alla grande moltitudine dei mediocri, che lo considerano nemico e ostile, ingiusto e inaccettabile.
Infatti, questi risvegliati si sentono reali e consapevoli strumenti del Karma personale in quanto hanno la netta percezione interiore di esserselo creato da loro stessi, tanto lo sentono calzante, giusto e appropriato nei riguardi dei propri Ego psic.
Tale esperienza importantissima, caratteristica di individui maturi e coscienti, permetterà loro di modificare il rapporto con il Karma individuale, diventandone strumenti pieni di comprensione, disponibili e amorevoli.
Chi impugna questo strumento efficacemente e costruttivamente, frutto dell’iniziazione esoterica cristiana in quanto coinvolge ogni essere umano vivente, al di là di ogni limite di razza e religione, cultura e ceto sociale, agisce in perfetta sintonia e armonia con le due fondamentali leggi soprasensibili: reincarnazione e Karma, le sole capaci di spiegare il profondo significato dell’esistenza umana .
La non accettazione di quanto il Karma invia sistematicamente ad ogni individuo quali correttivi morali o materiali produce due ben precise varietà di reazioni interiori che il risvegliato, cosciente, consapevole e attento scopre facilmente autosservandosi.
La prima, rivela un desiderio di evasione dalla richiesta, dovuta ad incapacità o impotenza nell’affrontarla;
la seconda, una ribellione egoica a quanto si crede erroneamente ingiusto.
Di reazioni consce e inconsce se ne possono individuare altre legate al carattere della persona, ma è importante mettere in risalto che gli atteggiamenti negativi di non accettazione assunti contro il karma indeboliscono il rapporto fiducioso con gli Ego e la risvegliata coscienza di Supergiudice.
Ogni atteggiamento, che non sia ispirato dalla totale accettazione, è da considerarsi la causa di tutte le possibili insoddisfazioni e infelicità in quanto la legge del karma si erge come negazione di ogni libertà e come condizionamento che suscita sgomento e ribellione.
Le potenze dell’ostacolo influenzano incessantemente la psiche, la mente degli individui facendo loro sentire assurde e scomode le due verità, Karma e reincarnazione; questa grave negazione li rende inconsapevoli nel loro agire.
Chi, invece, accetta le richieste dell’attimo presente in armonia con la legge del Karma, rafforza il suo rapporto con la legge stessa e il controllo e il dominio sui processi che coinvolgono i suoi Ego con l’effetto tangibile di sviluppare la coscienza risvegliata, sperimentando pienezza e soddisfazione; soprattutto esprimerà una tale sicurezza e forza interiore, che tutti si sottometteranno alla sua autorità umile e spontanea.
Spesso si incontrano individui che svolgono attività semplici e umili e suscitano rispetto e considerazione, perché sono capaci di accettazione completa della loro condizione esteriore e di esercitare un dominio completo sugli Ego psic. cioè sugli istinti e impulsi di ribellione e di opposizione.
Lo strumento della accettazione consapevole è il mezzo dei forti, coscienti e consapevoli che hanno abbandonato la limitata coscienza mediocre e sentono la esigenza di saldare, in armonia con la legge del karma, i debiti contratti nelle loro precedenti esistenze cogliendo le occasioni favorevoli per farlo.
Altri sono gli effetti molto positivi dell’accettazione consapevole da riscontrarsi anche sul piano concreto della vita quotidiana: vivere ogni difficile esperienza o prova fisica o morale con l’atteggiamento di sereno distacco e adeguamento.
Anche la malattia più grave vissuta con pacata consapevolezza da spettatore obiettivo, senza coinvolgimenti eccessivi (la prova più difficile), modifica il rapporto della coscienza con la sofferenza e contribuisce ad esaurire il karma; è come se il malato penetrasse nella coscienza reale e bruciasse per suo volere quanto il Karma stesso avrebbe dovuto fare con il dolore.
L’individuo, che si innalza a strumento cosciente del suo Karma, può evitare una molteplicità di correttivi karmici in quanto ne anticipa la loro funzione; infatti, la totale accettazione del dolore fisico o morale e di riflesso di qualsiasi stato di insofferenza e scontento, deve considerarsi una terapia correttiva che può attutirlo e in parte discioglierlo; come?
Compenetrandosi nel dolore stesso fino al discioglimento di ogni minima resistenza o rifiuto mentale e accettandolo incondizionatamente (non facile ma nemmeno impossibile, perciò è necessario provare e riprovare senza arrendersi; può aiutare il cristiano il pensare all’esperienza del Cristo nelle tappe della sua sofferenza terrena) si innesca il processo psicofisicomentale che per Karma ha la funzione di consumare e bruciare tutte le resistenze egoiche.
Il dolore in tutte le dottrine esoteriche, dalla cristiana alle orientali, libera l’egoità umana dagli artigli delle potenze ostacolatrici, facendole conseguire, con l’accettazione consapevole, la vera affermazione della nuova coscienza risvegliata.
Ogni limite e ogni resistenza alla totale accettazione del karma, rivela in un individuo la presenza di una forza egoica ancora forte al di là della quale egli può penetrare nella vera coscienza superiore dove ogni dolore, ogni problematica esistenziale si sublima e acquista il suo vero significato.
Al contrario, la ribellione, il rifiuto, l’evasione, il malcontento, l’ostinazione e la volontà di piegare gli eventi, le situazioni e le persone a proprio piacimento e vantaggio sono atteggiamenti ispirati dalle forze che riducono la coscienza individuale a livello mediocre di persona vissuta e senza identità.
Non solo nei confronti del dolore l’accettazione consapevole è validissima, ma anche nei rapporti quotidiani di lavoro e di relazione: quante volte si è, per diversissime ragioni, coerciti e costretti a fare qualcosa perché comandati o per necessità impellente?
E’ duro dover agire per imposizione morale o per comando, perché si perde la libertà, ma se si possiede una forte e attiva capacità di accettazione non si perde la possibilità di decidere, riacquistando indirettamente la libertà e l’indipendenza interiore perdute.
Occorre vivere questo processo nella più profonda interiorità: quando si riceve un comando, una imposizione o sorge l’improvvisa necessità di fare qualcosa velocemente, occorre passare l’ordine a se stessi, cioè il Supergiudice o la coscienza superiore passa il comando agli Ego che vorrebbero reagire, non sentirsi obbligati, acquistando così un sempre più sicuro controllo su tutte le loro reazioni consce ed inconsce di ribellione, di rifiuto o di evasione e malcontento.
La conseguenza di questo esercizio continuo è una tale soddisfazione e pienezza da esprimere spontaneamente gratitudine a coloro che nel dare ordini, comandi e imposizioni si sentono illusoriamente “qualcuno”, perché in realtà diventano strumenti inconsci in un campo molto delicato e determinante per lo sviluppo evolutivo: danno alle loro “vittime” l’occasione di rafforzare particolarmente la volontà di amore, l’unica forza capace di accettare, vivere e consumare il Karma presente, creando le cause per un più positivo destino futuro.
I mediocri, d’altra parte, se non sviluppano l’accettazione consapevole, non potranno resistere ai continui attacchi del Karma individuale e collettivo; perciò prima o poi dovranno rassegnarsi supinamente all’incalzare delle richieste karmiche e degli eventi. Solo quando le prove karmiche saranno schiaccianti e non permetteranno rinvii o evasioni, allora capiranno e inizieranno a lavorare su se stessi per migliorarsi, risvegliando una nuova coscienza rispetto alla loro limitata, ridotta e priva di identità, comprenderanno quanto sia importante sperimentare la capacità di adeguarsi come l’acqua e quindi accettare consapevolmente il proprio Karma, anziché rassegnarsi passivamente al destino;
l’accettazione è un forza attiva, capace di liberare da ogni debito karmico e di innalzare chi la pratica a dimensioni e altezze che trascendono spesso l’umano pensare, sentire e volere.
E’ chiaro che questo strumento deve essere prima sperimentato verso se stessi, sarebbe un controsenso se non si fosse capaci di accettare gli Ego psic. o ancora peggio il proprio corpo fisico, mezzo del Karma per esprimersi quale entità umana.
Esiste una legge matematica: chi non si accetta e non si comprende, chi non si ama, non potrà assolutamente accettare, comprendere e amare il suo prossimo.La persona che si è risvegliata alla nuova coscienza sente nelle profondità del suo essere con tutta la convinzione e la certezza che egli è parte integrante dell’umanità intera e che i suoi Ego sono quelli che si esprimono in ogni essere umano
Le persone che non si accettano per quello che sono, vivono in uno stato di completa insoddisfazione perché separate dalla loro vera identità e coscienza; fino a quando non verrà ricreata la completa armonia interiore (ciò è possibile solo accettandosi completamente) non sarà possibile avanzare seriamente nel cammino evolutivo.
Si devono accettare con la massima comprensione anche le diverse razze, popoli e singoli individui a qualsiasi classe sociale, livello culturale ed evolutivo si trovino; il non farlo rivela, senza scuse, null’altro che la presenza di qualche Ego chiuso e interessato, rigido, intollerante e incapace di comprensione; la risvegliata coscienza ne uscirebbe macchiata e soffocata.

Esercizi

Le modalità dei seguenti esercizi, come di tutti quelli che seguiranno relativi ai singoli strumenti, sono riportate nello strumento Autoterapia, però occorre fare una distinzione sul tipo di esercizi da eseguire:
  • se sono di carattere interiore, cioè di rafforzamento e di sviluppo di qualità psicomentali e spirituali, di consapevolezza e di esperienza di dimensioni diverse, ti devi concentrare sull’idea o schema mentale, molto chiari e precisi nei particolari, da realizzare con costanza e determinazione, fino a quando non hai risultati apprezzabili;
  • se, invece, sono di carattere operativo, cioè legati al contesto quotidiano, nel senso che richiedono lo sviluppo di qualità relative ai rapporti relazionali o a situazioni concrete, allora devi sforzarti di controllare e dominare le tue reazioni per realizzare la qualità scelta: l’accettazione consapevole o il rispetto dell’altro, o la comprensione ecc….

Ecco gli esercizi relativi all’accettazione degli aspetti negativi del corpo fisico:

1) guardati con serena obiettività allo specchio con sguardo critico, ma rivolto a riconoscere e ad apprezzare particolari e caratteristiche positive mai prima scoperte del tuo corpo (ce ne sono molti che tu ignori perché male informato), accettali, dapprima compenetrandoli di sentimenti positivi, poi, consapevolmente riconoscili e apprezzali, (ci devi credere fermamente) recitando una formula simile per 15-20 volte: “Mi accetto totalmente riconoscendo e apprezzando tutti quegli aspetti fisici che mi caratterizzano, molto personali e originali”.

Esercizi relativi alle qualità interiori:

2) fatti un esame consapevole delle tue potenzialità e qualità positive, dei tuoi limiti e difetti, ma in modo sereno e obiettivo non autodistruttivo e negativo, come spesso accade, per riconoscere specialmente i pregi e per fare leva su di essi al fine di suscitare fiducia e considerazione di te stesso; quindi in uno stato di rilassamento, ripeti 15-20 volte questa formula: “Mi accetto totalmente con rispetto e considerazione, animato dalla volontà di migliorare e potenziare i miei pregi; sono serenamente armonico e equilibrato”.

Esercizi relativi al controllo delle reazioni nel contesto quotidiano, (ripeti 15-20 volte):

3) “ Capisco il comportamento di quella persona (nominarla) e l’accetto perché ognuno ha le sue peculiari caratteristiche, come io ho le mie, da comprendere e da rispettare;

4) ”Accetto questa situazione perché mi fa conoscere un aspetto di me, che voglio migliorare”.

domenica, novembre 05, 2006

CAP. 2 [da"A lezione da Stewo"]: La reincarnazione: una scelta?

CAPITOLO 2

La reincarnazione: una scelta?

Coord.: Quali sono le ragioni karmiche che spingono alla reincarnazione?

Stewo: La vita, cari voi, è l’occasione che viene concessa agli uomini, per scelta karmica, per comprendere i propri limiti e difetti e trasformarli in energie positive, oltre a sviluppare e a rafforzare tutto il bagaglio di potenzialità, che non sempre si conoscono.
Ma se vi guardate intorno e riflettete sulle vostre ed altrui sofferenze ed esperienze, vi accorgete che quasi sempre si cozza sugli stessi errori e difetti, che la legge del karma ripropone in varie forme e in vari momenti con varie sfaccettature e sfumature, fino a che “lo scoglio”, il punto duro non viene sciolto e superato. Ecco il significato delle continue prove cui siete sottoposti in vita.
Quando un’anima si deve reincarnare, ha a seconda della sua maturità alcune possibilità di scelta, ma non può non accettare il compito primario di levigare, di modellare o sciogliere qualche scoglio o punto duro che per karma porta in sé.
Se, ad esempio, una persona in vita manca di comprensione per gli altri, di accettazione anche di se stesso o di capacità di adattamento alle situazioni oppure è negativa o impaziente, si deve mettere in testa di sfruttare tutte le occasioni che la vita le offre, per riconoscere queste carenze e a un certo punto affrontarle di petto. Non si sentirà libera fino a quando non le avrà superate.
Può anche rimandare questo compito ad un’altra reincarnazione ma a suo scapito, perde tempo. Dopo la morte, se non gliela ha fatta in vita, avviene la maturazione, l’accettazione e la decisione di dover affrontare queste prove nella prossima discesa oppure ritarda a reincarnarsi per acquisire più forza o addirittura può scendere in terra rapidamente per vivere allo sbaraglio, come una nave in piena tempesta.
E’ un momento molto delicato da cui dipende lo sviluppo futuro di un’anima nell’arco della sua evoluzione.

Coord.: Ma perché cresciamo sempre più di numero in terra? è un’umanità in continua crescita?

Stewo: In questa fine di secolo e ancor più dal 2000, il processo di reincarnazione sarà molto più rapido che in passato, (ma il numero delle anime create è sempre lo stesso), perché moltissime anime non hanno maturato nell’aldilà il necessario coraggio per affrontare con decisione e consapevolezza le esperienze di vita, le prove che le attendono, e accettano perciò di vivere questi “mezzi cicli”, che non danno un grande guadagno evolutivamente. Ecco perché si assiste a vite che sembrano sprecate, che vengono spesso interrotte da morti premature e purtroppo molte persone danno l’impressione di trovarsi come pesci fuor d’acqua in ambienti che non gli appartengono, si sentono spaesati.
Meno coraggio si ha, meno si investe e meno si ha guadagno evolutivo personale.
E’ come avere a disposizione un pugno di semi: puoi seminarli in un campo molto esteso oppure in un campicello, il raccolto e il guadagno sono in proporzione.
L’importante è produrre e investire molto, vivere la vita con grande coraggio ed energia creativa, seminare cioè positività, non un pugno di semi ma sacchi di sementi.
Uno dei guadagni veramente alto a livello evolutivo è dato dalla sofferenza fisica, dal dolore, dalle malattie che deturpano il corpo, che riducono in condizioni gravi e debilitanti, sia il fisico che la mente. Si guadagnano i risultati positivi di 3 o 4 vite.
Voi viventi non potete capire a che livello di maturazione arriva un’anima, se accetta una reincarnazione di dolore e sofferenza. Sono molti “i punti di abbuono”: pareggia il karma e getta a piene mani semi, sacchi di semi, che frutteranno nel suo futuro.

Coord.: Perché ai nostri giorni la reincarnazione avviene in tempi molto accelerati?

Stewo: Il percorso che si fa di là relativo alla reincarnazione è segnato da tempi prestabiliti. E’ generalmente frutto di un accordo che ha radici antiche; questa decisione si può modificare di poco, non per valore o merito personale ma per interventi importanti, perché, ad esempio, si sono create le condizioni adatte ad un’anima per sperimentare il suo karma.
Infatti, ci sono delle regole codificate da leggi prestabilite a cui si fanno eccezioni per individui, che costituiscono i perni del progresso umano. Tuttavia, oggi la grande massa delle anime che scendono è di “bassa lega”, in quanto il mondo si è cambiato e presenta il terreno favorevole ad esperienze vili e meschine; così è stabilito nell’ordine delle cose.
I custodi terreni delle grandi verità sono sempre meno e le forze del male, da questo punto di vista, hanno di che spaziare. C’è quindi bisogno di rafforzare la trama portante delle forze del bene con elementi validi importanti, che sono poi sempre gli stessi individui provenienti dal passato.
Laura chiede a Stewo se le sarà possibile conoscerlo in questa vita così come si presenta a lei (ringiovanito e pieno di energie). Stewo le risponde che ciò non è possibile, perché esisteranno sempre 50 anni di differenza e i tempi di reincarnazione sono prestabiliti, non è lui che può decidere, se così fosse il trapassato avrebbe la facoltà di decidere il suo futuro, sarebbe troppo.

Coord.: I tuoi allievi vogliono sapere a quale cultura hai appartenuto nella penultima reincarnazione?

Stewo: Il mio cammino è molto molto lungo, più di quanto possiate pensare; la mia anima è antichissima, come anche quella di alcuni di voi.
Se volete sapere geograficamente quale è stata la culla della mia infanzia spirituale, posso indicarvi una regione vicino alla Palestina, ma il mio ulteriore cammino è stato fatto quasi tutto in Tibet, nella Cina settentrionale e un periodo molto recente nella Germania del nord; ci sono state altre brevi incarnazioni altrove per rifinire alcuni aspetti del mio carattere. Il periodo trascorso nella Germania del nord è servito a me e a qualcun altro del gruppo per acquisire grossi apporti di pensiero filosofico occidentale.
(I suoi allievi confermano che Stewo era di formazione filosofica taoista: tecniche di telementazione, tipo di sessualità praticata, l’importanza del vuoto assoluto come unica realtà, erano alcune sue prerogative di origine orientale).
Infatti, ho capito attraverso l’incontro con l’entità di Cristiano Rosacroce, prima di reincarnarmi nell’ultima vita come Stewo, il grande valore del cristianesimo rosacruciano.
In quale tempo terreno? Si può situarlo nel periodo in cui la terra era ancora tutta unita, era Pangea prima che tutto “si scollasse”, allora ho iniziato il mio cammino.

Coord.: Ma i tuoi genitori, fratelli, amici, discepoli ecc.. sono appartenuti alla tua stessa cultura?

Stewo: No, ed è giusto così, perché sono gli incontri che si appartengono non le culture.
La provenienza è la più disparata e tutti guadagnano spiritualmente proprio dall’incontro con persone che hanno cultura e grado evolutivo diverso.
Ognuno inconsciamente apporta il suo vissuto, le sue esperienze plasmate dalla sua cultura e dalla sua educazione, la sua sensibilità ed emozionalità, il suo pensiero e i suoi sentimenti e questa è una ricchezza inestimabile, un patrimonio che non si lascia scappare, chi è evoluto.
Gli adepti che viaggiano ad un livello superiore, non hanno tempo da perdere per interessi e cose molto comuni, incontrano nelle loro incarnazioni momenti preziosi e validi scelti, persone già mature per un cammino evolutivo alto e con queste si impegnano e in sostanza decidono di reincarnarsi per svolgere compiti che gli competono e che hanno scelto.

Coord.: Allora prima di reincarnarsi si ha possibilità di scelta?

Stewo: Prima della discesa in terra, l’anima ha la capacità di poter valutare e pilotare il momento di scendere. Entro un certo limite può scegliere e questa è una cosa molto bella, perché ha la possibilità di “ragionare”, di riflettere sugli impegni che dovrà assumere in terra, in base alle esperienze dell’ultima incarnazione.
Valuta le cose che sono andate e quelle che no, stabilisce gli obiettivi che dovrà raggiungere.
Però, siccome tu hai percorso già un pezzo di strada in senso positivo o negativo, i tuoi obiettivi li puoi raggiungere solo ripercorrendo questa strada. Allora la scelta è in parte condizionata dal passato, dalle persone che ti circondano e che saranno lì quando ti reincarnerai.
In un certo senso la scelta ti riporterà sempre dai tuoi, è molto difficile potersi allontanare e dire: - Io faccio questo e dopo farò quest’altro. Lo possono dire e fare solo alcuni spiriti liberi che già in vita non sono legati a nulla e a nessuno, anche se sono condizionati dal loro karma; questo consente loro di muoversi con grande libertà esteriore.
Invece, chi in terra è stato ben inserito in una rete di rapporti e relazioni abbastanza fitta e sostanziosa, può scegliere, ma di poco e comunque in un certo senso è condizionato dalla scelta delle persone che lo circondavano e che hanno maggiore bisogno di essere sostenute.
Laura dice che Stewo sta lavorando per proseguire il lavoro già avviato con i suoi allievi in terra, sta acquisendo del materiale importante che influenza e influenzerà il loro lavoro nelle maniere più diverse.

N.B. Stewo in vita ha operato per lunghissimo tempo, circa 60 anni, a contatto con giovani e meno giovani diffondendo i 5 fondamenti basilari di ogni seria disciplina esoterica: la autoconsapevolezza, la accettazione di sé e degli altri, la comprensione, il perdono e l’amore cosmico, la grande “energia solare” capace di vivificare l’esistenza e di esaurire il proprio karma gettando semi per un futuro destino molto positivo.

Coord.: Di conseguenza la vita seguente a questa sarà sempre influenzata dal nostro passato karma e quindi non saremo mai liberi?

Stewo: Ciò che hai seminato, raccogli, ma il modo di lavorare, cioè la coltivazione dei semi gettati nel campo dipende da te, mi spiego: tu sei libero di usare tutti gli accorgimenti tecnici per ottenere il massimo rendimento dal tuo campicello, come invece lo puoi lasciare incoltivato e alla mercé delle forze non controllate dell’ambiente.
Questo per dirti che una certa libertà di scelta ce l’hai. Sta infatti, nell’affrontare le vicissitudini della vita con gli atteggiamenti e i comportamenti, con le idee e i giudizi, con l’entusiasmo o l’indifferenza che decidi di assumere e di usare.
E’ come dire: devo andare da Roma a Bologna per necessità. Posso andarci seguendo un itinerario turistico o il più diretto possibile, posso usare l’aereo, il treno o l’auto e la moto, solo o in compagnia. In realtà ho diverse possibilità di scelta per realizzare questo impegno. Sono almeno in questo libero di scegliere, come del resto in molte altre circostanze della vita.

Coord.: Ci rincontreremo?

Stewo: Sì, perché praticamente la scelta è stata mia, il passaggio è stato il mio e non per caso, era già stabilito da tempo; infatti, sto costruendo il proseguimento di questa attività con i miei discepoli, che dura nel mondo fisico da più di 60 anni e che sarà sempre la stessa, nel senso che evolverà di continuo su uno zoccolo forte già creato.
Dice Laura che lui sta lavorando tanto e altrettanto devono fare i suoi allievi sviluppando fiducia, scambi importanti senza mai perdere l’entusiasmo e le direttive. Questa è una realtà che vale per tutti, in senso positivo e negativo: la vita in terra in tutti i suoi aspetti, cioè nelle relazioni e nei rapporti di ogni genere crea legami affettivi, di lavoro, di amicizia ma anche di opposizione e di contrasti, che immancabilmente richiedono di essere ripresi e perfezionati in bene.
Prosegue Stewo: quindi il rincontro con chi siamo stati uniti nelle stesse intenzioni, negli affetti, nell’amicizia o nel lavoro oppure con chi non siamo riusciti in questa vita a stabilire rapporti consapevoli e sereni, è sicuro per tutti, è la legge del karma che esige questi rincontri che ci permettono in tutti i sensi di crescere.
Ecco perché vi esorto a mai tralasciare una persona che è quasi sempre attirata per ragioni karmiche. Solo spiriti elevati si permettono di incontrare o lasciare chi decidono loro e per ragioni molto sottili che sfuggono ai più.

CAP.3 [da Il Destino Umano]: L'impulso cristico e Legge del Karma e Reincarnazione

CAPITOLO 3
L’IMPULSO CRISTICO
e la LEGGE del KARMA e della REINCARNAZIONE

Origine dell’impulso cristico

Quando si parla della legge del karma occorre tenere presente un evento della massima importanza per il pianeta terra: la discesa della più alta entità solare del Cristo in Gesù di Nazaret, il più perfetto strumento umano adatto ad accoglierlo.
La sua infinita forza di amore, tramite l’evento del Golgota, si è trasfusa particolarmente nelle coscienze degli uomini, dove è ancora assopita, ed ha vivificato la legge karmica consentendo ad ogni individuo, se lo vuole, di sperimentare la sua unica possibile libertà ed eternità, compenetrando di energia di amore ogni manifestazione ed evento della sua vita.
E’ da considerare di estrema importanza il fatto che in questo periodo “dell’anima cosciente” anche la volontà, la saggezza, la conoscenza esoterica e ogni aspetto culturale dovranno essere compenetrati di forza amore, come lo sono la fede e la compassione.
Se una persona che segue un sentiero di conoscenza esamina obiettivamente i risultati ottenuti spiritualmente professando una delle dottrine dei grandi maestri del passato: Buddha, Krishna, Pitagora, Mani, Lao Tzè ecc…. capirà che nessun loro insegnamento può reggere al confronto della grandiosa ed unica esperienza di realizzazione che si può sintetizzare nella frase: “Non io agisco, ma il Cristo in me” e nell’altra simile: “ Non io amo, ma l’energia amore dell’Io Sono fluisce per mio tramite sulle creature del mondo incondizionatamente”. Ormai si è consapevoli che la saggezza del passato è stata di preparazione al grande avvenimento cosmico del Golgota.
Chi sperimenta realmente tale forza impersonale e universale, riesce a trascendere, a disciogliere e a riassorbire nella sua risvegliata coscienza tutte le essenze egoiche che corrispondono ai vari Ego psicologici che formano l’entità uomo.
Tutte le esperienze che una persona può fare nel suo vivere quotidiano a contatto con la realtà sensibile e nei suoi pensieri, sentimenti ed emozioni, improntati a tale energia cosmica di amore, possono ritenersi senza alcun dubbio, le nuove cause di un radioso futuro destino e di un miglioramento dell’attuale, seppur doloroso e pesante.
Se la legge del Karma non avesse avuto il benefico influsso dell’impulso cristico, non sarebbe consentito agli individui più maturi di trascendere i loro Ego per innalzarsi alla forza del pensare e del creare viventi, espressione diretta dell’impulso cristico. Chi vive con spontanea e naturale continuità tale esperienza impersonale di amore cosmico, sforzandosi il più possibile di non lasciarsi contaminare dagli istinti, impulsi e desideri dei suoi Ego personali, rafforza notevolmente il rapporto con se stesso, cioè con la sua rinnovata coscienza, stabilendo una relazione più intima e vigorosa con la legge del Karma, che diviene strumento molto efficace di una crescita personale forte e duratura; ma specialmente capirà ed userà l’aspetto più attivo ed efficace dell’energia cristica: il perdono, che spezza la catena delle connessioni karmiche e discioglie ogni egoità.

Il perdono: forza liberatrice dal karma

Nasce la domanda: come si inserisce la forza del perdono nella legge del karma?
Innanzitutto è necessario spiegarne il significato più profondo e sostanziale: perdonare non vuol dire soltanto non vendicarsi o non reagire malamente a certe azioni né sostituire a certe reazioni violente e aggressive modi gentili e garbati, se poi nella mente e nel cuore persistono sentimenti di rifiuto e risentimento, di fastidio, astio e disgusto.
Il vero significato di perdono è contenuto nell’etimologia della parola: per-donare, cioè donare attraverso, al di là dei torti subiti e dei sentimenti feriti di qualche Ego particolare, donare malgrado ciò, stima e affetto, considerazione e fiducia, comprensione e benevolenza.
Il perdono in sé esige anche la cancellazione totale dell’offesa e il ripristino della condizione serena e normale della coscienza prima dell’offesa ricevuta. Infatti, chi perdona non dovrebbe identificare l’offensore con l’errore, la mala azione commessa; ciò richiede una reale capacità di comprensione verso il colpevole, perché è contrario al vero spirito del perdono dimenticare o annullare gli aspetti positivi umani e apprezzabili del colpevole, che sono la più vera espressione del suo Io.
Chi invece conserva risentimento, rancore e desiderio di vendetta, è vittima di se stesso, perché non riesce a controllare le forze più basse che si insinuano istintivamente e subdolamente nella sua coscienza spingendolo alla vendetta. Tali sentimenti e impulsi indistinti lesionano e distruggono l’energia vitale profonda e l’equilibrio totale dell’individuo.
Risulta, infatti, da indagini eseguite a livello psicofisicomentale da medici e ricercatori specie delle medicine alternative, che spesso la causa di gravi malattie che distruggono l’organismo (tumori ecc..), è da ricercarsi in continui e costanti stati d'animo di rabbia, di astio e di vendetta contro persone o contro la vita; i sentimenti di odio o di malanimo creano l’effetto boomerang, ottenendo il duplice risultato di danneggiare seriamente chi li emette e chi li riceve.
Sarebbe invece importante e costruttivo vivere fino in fondo l’esperienza del perdono sviluppando con serena e obiettiva imparzialità la consapevolezza delle probabili cause, da ricercarsi anche nelle precedenti vite (karmiche), che hanno provocato l’offesa.
E’ molto saggio, infatti, porsi una domanda quando riceviamo un’offesa: “Sono proprio del tutto innocente ed estraneo anche nel profondo inconscio?” Noi ce la poniamo e spesse volte la risposta non è assolutamente affermativa, perché avvertiamo un sottile e nascosto coinvolgimento che sfugge alla coscienza nel momento della rabbia o del dolore.

Effetti positivi del perdono

Ora è molto importante capire come l’azione del perdono influisca sul karma individuale e altrui e quanto sia altrettanto rilevante riparare immediatamente ad un torto o ad una offesa fatta verso qualcuno, quindi il perdono attivo.
Chi perdona spezza realmente con il suo atteggiamento interiore e comportamento esteriore ogni concatenazione karmica con chi lo ha offeso sia in questa che nella successiva esistenza, esercita quindi un’azione liberatoria in quanto rafforza il rapporto con l’energia amore (comprensione), registrando al contempo un atto di stima e rispetto improntato all’amore.
Chi commette la mala azione prima o poi riceverà il giusto correttivo, interiore o esteriore, dalle diverse situazioni della vita e non sarà risparmiato dagli effetti karmici per pareggiarla, ma chi perdona registra nel suo libro dell’avere effetti benefici e positivi, al pari di quelle azioni compiute con amore disinteressato e libero.
Il perdono e l’amore sono le reali emanazioni dell’impulso cristico, che permea di sé il pianeta terra e particolarmente la legge del karma, permettendo agli uomini di volontà di vivere compenetrati totalmente nell’energia cosmica di amore; solo così si realizza l’ideale della fratellanza.
Nel buddismo i vari Ego dell’uomo devono essere annullati, disciolti nel Nirvana, per liberare mente corpo e anima da passioni, brame e desideri che li occupano nella esistenza terrena. Con l’esperienza: “Non io agisco, ma il Cristo in me” l’individuo che la vive, si unisce in piena indipendenza, libertà e autonomia allo spirito dell’umanità intera con tutta la potenza dei suoi Ego, penetrando nella forza attiva dell’Io Sono; in ogni attimo può trasfondere nei suoi pensieri, sentimenti e azioni l’energia creativa pensante che vuole fluire liberamente in ogni manifestazione della vita.

L’evoluto dell’Età Cosciente

Chi è giunto a tale livello, può considerarsi un vero evoluto che, rispetto a qualsiasi altro evoluto e maestro di altre dottrine, ha come una “marcia” in più, nel senso che, al di là di tutte le possibili virtù e poteri, attitudini e capacità, è penetrato nell’energia creativa pensante, fonte inesauribile di ogni possibile facoltà e attributo umano e divino, reale emanazione dell’IO Sono.
Ciò è possibile ad ogni uomo che lo voglia, perché l’energia cristica pervade la terra e l’intera umanità permettendole di sperimentare la sua vera libertà, identità e dimensione eterna.
Sapendo quanto è difficile affrontare e percorrere un percorso evolutivo dopo l’abbandono della coscienza mediocre, abbiamo messo a disposizione una serie di strumenti indispensabili per facilitare il cammino di crescita. Tali strumenti dovrebbero essere sapientemente praticati ed usati da chi vuole “vivere” come individuo desideroso di innalzarsi alla sua vera identità e coscienza reale e non di continuare ad essere “vissuto”. Essi permettono inoltre di vedere aldilà della percezione sensoriale limitata, ingannevole e illusoria e di raggiungere il giusto equilibrio fra la mente e il cuore.

domenica, ottobre 01, 2006

CAP. 2 [Il Destino Umano] Gli Strumenti...

CAPITOLO 2

GLI STRUMENTI per acquisire un

PERFETTO EQUILIBRIO PSICOFISICO E SPIRITUALE


La descrizione degli strumenti che servono a superare i condizionamenti karmici, deve essere preceduta naturalmente dalla esposizione dei principi della legge del karma, perché questa, volenti o nolenti, si manifesta in ogni momento del vivere quotidiano: ciò non significa affatto che siamo sempre condizionati e determinati nelle nostre scelte e attività di pensiero, di sentimenti e nelle azioni, se siamo consapevoli e coscienti; ma se non lavoriamo su noi stessi, cercando di penetrare nell’energia cosmica, che è la fonte sostenitrice e ispiratrice del nostro essere, attraverso la pratica degli strumenti che seguiranno, non illudiamoci, non supereremo mai i limiti impostici dal karma.
Rispetto della piena libertà e creatività individuale

Attenzione!! Non vogliamo parlare di determinismo nel senso di negazione di ogni libertà dello spirito umano, ma vogliamo semplicemente fare appello proprio alla libertà di scelta e alla creatività di ogni essere, che da cosciente e consapevole può crearsi il suo mondo, la sua moralità, la sua piena dimensione e conquistare la sua identità.

Infatti, la catena di cause ed effetti non è una monotona ripetizione, ma anche un continuo fluire di cause nuove ed originali; questo è il vero fondamento e senso dell’evoluzione. (vedi La vera libertà concessa all’uomo)

L’energia cosmica pensante=amore, circola in ogni essere ma particolarmente nell’individuo libero e consapevole, capace di autodeterminarsi e di vivere nella sua piena creatività.

Prima di imparare a volere e ad agire liberamente in armonia della legge del karma o dell’equilibrio, è necessario conoscere come si forma il karma individuale e come si manifesta dinamicamente, affinché il mediocre pensare ed agire non appesantiscano ulteriormente il fardello karmico e invece la giusta conoscenza lo alleggerisca, rendendolo più rispondente a quanto di meglio si desidera, e crei al contempo molteplici nuove e positive cause.

Che si creda o no, le leggi del karma e della reincarnazione, governano l’umanità intera sul pianeta terra ( la legge del karma è la legge assoluta che regola tutti i mondi) e per tale motivo, una volta capite ed assimilate, possono fornire la più ampia spiegazione di tutte le apparenti contraddizioni ed ingiustizie presenti nella vita propria ed altrui.

Riteniamo giusto affermare che la conoscenza delle due leggi fondamentali dovrebbe eliminare almeno interiormente i motivi di contestazione, di ribellione e di rabbia. Ciò non vuol dire che gli eventi dolorosi e umanamente ingiusti non debbano essere affrontati con la dovuta energia e con tutti i mezzi che come uomini e cittadini abbiamo a disposizione, anzi “le prove” più difficili e pesanti della vita confermano l’esistenza e l’azione di tali leggi, che solo con la consapevolezza e l’accettazione diventano occasioni di trasformazione e crescita evolutiva.

Chi risveglierà in sé il Supergiudice Imparziale*, si identificherà sempre più alla nuova coscienza e se ne servirà come strumento di maturazione e di liberazione dalla costrizione, limitazione e condizionamento karmico.

Nota: Il Supergiudice Imparziale significa……..

Superamento del karma

Quando si afferma che il karma umano si può esaurire e superare, per chi conosce le leggi del karma e della reincarnazione, significa ciò: ogni evento, situazione o rapporto deve essere capito nel suo significato più profondo (consapevolezza) e vissuto fino in fondo con amore e disponibilità, non deve essere evitato ma accettato come occasione irripetibile per conoscersi e cambiarsi, solo così le forze che si mettono in moto otterranno il risultato sperato: l’esaurimento degli effetti dell’evento e contemporaneamente la semina di nuove cause karmiche, perché il vivere in tutte le sue implicazioni ed aspetti una situazione, un evento o un rapporto equivale a percorrere uno stretto cunicolo in galleria, che poi sfocia in una via più larga piana e in piena luce dove si respira aria pulita, se lo si è accettato e vissuto consapevolmente.

Gli strumenti di cui si parlerà in seguito, hanno la funzione di identificare alcuni modi per iniziare la trasformazione e la maturazione di se stessi.

Occorre fare però una premessa fondamentale alla spiegazione del meccanismo con cui opera la legge del Karma o del destino: essere ottimisti, positivi in tutte le occasioni, nel profondo, pensarsi continuamente attivi e creativi, sicuri ed efficienti in grado di risolvere ogni problema, sani fisicamente e mentalmente. Questo comportamento, pensato e vissuto nel contesto quotidiano con continuità, porterà come conseguenza sia nel presente che in vite future una predisposizione alla positività, creerà una struttura psicofisicomentale sana, forte e protetta da tutte le cause di malattie psicosomatiche.

Come opera il karma

Lo stimolo a modificare il modo di pensare e di essere, nasce dalla conoscenza del modo come opera la legge del Karma che unica permette a chi ha volontà e determinazione di intervenire attivamente e coscientemente nella formazione del proprio destino futuro, elaborandolo secondo i seguenti principi :

1) aspirazioni e desideri profondi si trasformano in capacita'; se si desidera fortemente acquisire qualità e attitudini e migliorare il proprio stato psicofisicomentale e sviluppare poteri e facoltà, occorre plasmare coscientemente le energie sottili che sostengono i desideri, le aspirazioni, gli intenti verso una meta: l'effetto nel tempo sarà l'acquisizione di nuove capacità; il bagaglio di tutte le qualità caratteriali, positive e negative, di un individuo è appunto il risultato di tale processo conscio ed inconscio attraverso le vite passate;

2) pensieri ripetuti diventano tendenze: soffermandosi continuamente con il pensiero su un determinato argomento o soggetto di qualsiasi genere o su un modo di essere, si plasmano le forze-pensiero in maniera da creare come un solco attraverso cui scorrono le energie che formano delle tendenze, cioè una familiarità e una predisposizione verso qualcosa; le persone che si esprimono con genialità in un campo hanno coltivato interesse e pensato costantemente in quel senso; il “genio” nel bene e nel male è il frutto di una costante ed intensa applicazione ed attività in una determinata direzione. Chi non ha tendenze né predisposizioni, è il risultato di vite vissute con apatia e demotivazioni;

3) volontà di azione diventa azione sul piano fisico: volere agire, immaginarsi in azione, efficienti, vedersi protagonisti di avvenimenti come nei film, crea disposizioni a concretizzare attivamente sul piano materiale le proprie idee;

4) azioni ripetute e indirizzate verso un determinato obiettivo si trasformano in circostanze favorevoli alla loro realizzazione: fare con continuità azioni finalizzate al raggiungimento di uno scopo significa crearsi situazioni e condizioni che permettono e favoriscono la concretizzazione degli scopi voluti; cosi' si spiega il successo anche strepitoso di individui nei più disparati campi, quando "la fortuna ti bacia in fronte"; non sono più un fenomeno strano da invidiare quelle persone che sono fortunate nel loro campo: cultura, potere, lavoro, amore e altro, perché raccolgono i frutti dei loro sforzi e sacrifici continui in molte vite precedenti;

5) esperienze diventano saggezza, conoscenza acquisita, poi, se sono sofferte e dolorose si trasformano in coscienza: chi e' saggio, sa dare consigli e sa interpretare la realtà fisica e spirituale con sicurezza, dimostra che ha già vissuto quelle esperienze, ne conosce tutti i processi, e' passato per tutti i gradini della sofferenza e della conoscenza.

Nulla di ciò che si possiede come bagaglio psico-fisico-mentale e spirituale e' nato cosi' per caso, ma e' frutto di lavoro più o meno cosciente, attraverso le vite e proprio da questa constatazione e conoscenza si possono prendere le mosse per elaborare il proprio karma futuro, per gettare i semi di un cosciente avvenire radioso e programmare (nel senso vero della parola, come già fanno quelle persone che dedicano pochi minuti del loro tempo a pensarsi in una determinata forma), le capacita', le tendenze, gli strumenti psicofisicospirituali che si vogliono acquisire nella vita successiva, ma con grande beneficio già nella presente, con una intensa attività di pensiero e azione secondo gli schemi suddetti.

Il segreto della propria realizzazione

Il segreto profondo e semplice della trasformazione del proprio karma sta in questo: nello sviluppare con continuità energie di amore attivo, contrapponendo il positivo al negativo seguendo la legge naturale che impone, per raggiungere l'equilibrio, una forza uguale e contraria a quella in atto.

Di esempi se ne possono portare moltissimi e tutti applicabili al vivere quotidiano : avverti fastidio, antipatia per una persona, ebbene, emetti almeno un pensiero, un sentimento di simpatia, di accettazione e comprensione di eguale intensità a quello che senti istintivamente in quel momento, anche se non riesci subito a tradurli in azione; pure verso situazioni, cose e ambienti occorre modificare i quadri mentali negativi in positivi.

Una determinata situazione potrebbe creare tensioni e malumore, ma se si e' in grado di modificare la primitiva impressione opponendo ad essa accettazione e simpatia, immediatamente si prova equilibrio, distensione e una condizione d'animo costruttiva che muta la condizione di determinato in quella di determinante.

L'anima cosciente ha a sua disposizione questo strumento poderoso, la capacita' di creare, di sviluppare forze attive di amore ricorrendo alla fantasia morale, in poche parole all'iniziativa cosciente della mente.

La stasi, il soffermarsi a rimuginare sulle cose, la eccessiva riflessione che non si traduce in azione immediata sono “le male erbe” che vanno estirpate e che col tempo causano gravi malattie psicosomatiche.

Non reggono più certe argomentazioni del tipo: non ho tempo, non ci sono le condizioni adatte a fare certi esercizi.... ed altre scuse.

Il Karma, e' bene chiarirlo una volta per tutte, e' come una casa fatta secondo i nostri intendimenti consci ed inconsci ma nella quale possiamo muoverci liberamente quando e dove vogliamo.

Trasformazione di se stessi

Siamo pienamente liberi di iniziare l'opera di trasformazione di noi stessi come di costruire una nuova casa in cui abitare più comodamente, non si pretendono effetti immediati ed eclatanti ma la posa della prima pietra e ogni tanto di mattoni, così la casa verrà su salda e sicura col tempo.

Le forze dell'ostacolo per impedire che un'anima sfugga al loro potere, la intimidiscono, creando in essa come un incantamento per mezzo di quadri mentali o forme pensiero di difficoltà, d’illusione, d’impotenza, di paura, ma se ha la forza di fare il primo passo nello sviluppo delle sue capacità creative latenti ed assopite, potrà provare in alcuni momenti la gioia di una certa indipendenza dal suo karma, proporzionata alle energie positive impiegate e soprattutto acquisterà la certezza di essere in opera nel formarsi un destino favorevole e positivo.

E' questa una convinzione che deve penetrare consapevolmente nel modo di pensare.

Il giovane, che deve arricchirsi di esperienze, proverà più piacere specialmente impegnando la sua volontà nel creare forze positive che fortifichino il suo carattere, le sue attitudini, capacità ed energie; l'adulto lavorando sulle reazioni consce ed inconsce agli eventi quotidiani avrà la possibilità di smussare e disciogliere tutte le negatività accumulate in anni di frustrazioni e di esperienze vissute non nel giusto senso, cioè non illuminate alla luce della consapevolezza e della volontà di risorgere alla vita.

Per avere una verifica della propria capacita' di vibrare positivamente agli eventi, ai rapporti quotidiani e alle situazioni più difficili o pesanti, occorre provare la sensazione di trovarsi nella corrente dei pensieri viventi, cioè di avvertire un flusso continuo di forze costruttive, di entusiasmo, di vita e di gioia che fanno provare soddisfazione di tutto, perché il tutto diviene pretesto alla creazione di situazioni nuove che sciolgono il blocco delle energie, la stasi dei pensieri, la negatività dei quadri mentali.

Non sappiamo vivere la vita, la sprechiamo illudendoci di aspettare qualche grande occasione, qualche evento che ci soddisfi come un grande dono che scende dall'alto, ma lasciamo sfuggirci gli attimi preziosi che formano l'eternità e le occasioni per sperimentare la nostra creatività anche nelle forme più semplici: dire una parola positiva, fare un sorriso, fare una telefonata ad un amico, una battuta umoristica e tante piccole altre azioni, significa essere nel flusso della vita, specie se questo comportamento serve a creare gioia e a spazzare via negatività.

Quindi le condizioni essenziali per elaborare il karma futuro sono quelle di vivere le richieste dell'attimo presente, sforzandosi di farne scaturire forze nuove illuminate dalla consapevolezza e dalla conoscenza dei principi esposti all'inizio; l'accettazione degli eventi e delle situazioni più strane come prove essenziali alla propria evoluzione; infatti, accettare senza ribellarsi significa sviluppare controllo e dominio su tutto quello che può turbare l'equilibrio psicofisico e causare effetti negativi; mai perdere l'entusiasmo e rafforzare l'amore per la propria evoluzione che deve diventare il capolavoro, l'opera alla quale dedicare tutte le attenzioni ed aspettative; la certezza che il lavoro interiore che si fa, crea degli effetti che si ripercuotono nella vita futura.

CONTATTI con l'autore:

MARIO RAMPONI

mario.ramponi1@tin.it

COLLABORAZIONE tecnica:

www.panflauto.it

CAP.1 [A lezione da Stewo] Condizione dell'Anima dopo il Trapasso

CAPITOLO I

Condizione dell’Anima dopo il Trapasso


Dopo il trapasso di Stewo a tutti i suoi amici e allievi è venuta la forte curiosità di sapere come ci si trova nell’Aldilà, perché in vita aveva parlato diffusamente di tutti i processi che ogni essere umano deve vivere, prima nel luogo di purificazione o Kamaloka o Purgatorio, dal momento del trapasso e poi in altre regioni del mondo spirituale.
Le sue risposte sono una conferma della realtà e della fondatezza di queste verità.

Coordinatore: E’ vero che al momento del trapasso l’anima è accolta da chi l’ha preceduta nell’Aldilà?

Stewo: Nel momento del trapasso chi ci ha preceduto e ci ha voluto bene, è lì, che ci attende.
Io li ho visti tutti: fratello, genitori, parenti, amici, discepoli ecc…; è tutta una festa, è come se si festeggiasse il ritorno di una persona cara da un lungo e faticoso viaggio. Tutti sono lì che attendono, non hanno altro da fare, salvo quelle anime che hanno precisi compiti da svolgere.
(come Stewo, dice Laura, che non si annoia mai, anzi è più impegnato ora che in vita, sembra che non abbia tempo sufficiente per svolgere tutti i suoi compiti, come diceva spesso in vita).

Coord.: Cosa succede all’arrivo di un’anima nell’aldilà?

Stewo:
Nel momento del trapasso vediamo tutta la nostra vita come in un lungo film, come se tutti gli eventi, i fatti e le situazioni vissute si ripresentassero a noi riassunte in pochi flash, i più importanti; potrei dire di avere visto 10 quadri della mia vita per averla riassunta tutta, i più significativi. Alla fine di questa visione sintetica, si presenta una splendida luce, immensa e abbagliante, poi inizia il cammino.
Ma non è per tutti uguale l’esperienza della vita passata. Quello che eri in vita e quello che hai fatto, specie negli ultimi tempi, significa molto.
I flash, i quadri mentali e le immagini che tu vedi al momento del trapasso, sono più o meno belli e piacevoli o pesanti e paurosi, a seconda della situazione morale e materiale che hai lasciato in vita negli ultimi tempi.
Una condizione di pace, serenità e armonia terrene ti dà un’immagine bella dell’aldilà e ti predispone ad un cammino altrettanto sereno e armonico in atmosfere belle, leggere e facili.

Laura dice che Stewo le fa vedere alcune anime che arrancano in terreni ciottolosi e deserti, a testimonianza delle difficoltà che queste devono superare per la loro maturazione spirituale, è come se subissero una vera e propria fatica fisica e morale, è un cammino duro e più lungo, ciò significa che in vita hanno lavorato poco al miglioramento di se stessi.

Coord.: Questo stato di sofferenza influenzerà la nuova reincarnazione?

Stewo:
Sì, infatti durante il periodo precedente alla reincarnazione si gestiscono gli effetti di vite precedenti e si gettano le basi per il cammino nella vita successiva, si capiscono gli errori e si cerca di ripararli con strategie appropriate.
Se, per esempio, un individuo ha fatto delle scelte o dei compromessi e non li ha mantenuti o realizzati in una vita (si cozza sempre sugli stessi errori, non facili da superare), allora dovrà lavorare nell’aldilà su quanto non ha risolto e compreso nell’ultima vita, aiutato da spiriti saggi e buoni, ben disposti a guidarlo e illuminarlo.
Gli effetti di questo lavoro, prima di reincarnarsi, si imprimono nel profondo della coscienza di quell’individuo, nel suo DNA spirituale, e lo spingono a ricercare nella vita terrena situazioni, eventi e rapporti, come occasioni per riparare errori e riscuotere crediti karmici, per raggiungere certi risultati con lo scopo di valorizzare a pieno tutte le esperienze della propria esistenza, perché nulla va sprecato.
Ecco spiegato il perché molte persone ricercano quel tipo di conoscenza che stimoli la consapevolezza, per capire tutto di sé e per crearsi capacità, attitudini e qualità tali da permettere loro di trasformarsi per inconsciamente riparare e soddisfare le promesse non mantenute. Avvertono come degli istinti inizialmente, che poi possono trasformarsi in una ricerca cosciente di persone, di ambienti e di cultura idonei a trasmettere quel sapere adatto al loro scopo.
Frequentano questo o quel centro di cultura e di conoscenza, già da giovani, fino a quando non incontrano ciò che li soddisfa oppure possono ancora una volta rinunciare a lavorare su se stessi senza portare a termine il loro compito di vita.
Stewo ripete sempre: - Seguite i vostri istinti per trasformarvi, per migliorarvi, così facendo, pareggiate il vostro karma e gettate le basi per un radioso destino futuro!!


Coord: L’anima ha coscienza del nuovo stato di trapassato?

Stewo: Durante l’esperienza delle immagini o dei quadri astrali della propria vita nel processo di purificazione, si riprovano gli stati emozionali corrispondenti ma molto concentrati: gioia ed entusiasmo, senso di affermazione, di vittoria e di soddisfazione ma anche sofferenza e dolore, paure e fallimenti, frustrazioni e rimorsi. In breve in questi momenti (non rapportati al senso terreno del tempo) un’anima fa il computo della sua vita gettando il succo del suo vissuto sui piatti della bilancia (un’immagine che compare in molti testi sacri di diverse culture), lo strumento della giustizia divina.
Se è stata disonesta, se ne rende subito conto, perché in questa esperienza assume una coscienza autentica e obiettiva, perciò è incapace di barare e quindi si giudica da sola serenamente, senza la paura di dover nascondere i propri errori o difetti ad alcuno.
Senza voler troppo complicare la comprensione di questo processo, questa fase di sperimentazione, che non dura moltissimo, inizia già prima del distacco dal corpo, cioè della morte fisica, a livello incosciente. Poi al momento del decesso, il processo si intensifica e le immagini diventano sempre più chiare e nitide, si stacca l’anima dal corpo fisico.
Tutto avviene simultaneamente e in forma armonica.
Lasciato il corpo, l’anima si solleva e controlla tutta la situazione, gli stati emozionali che la legano ancora alla condizione di uomo in terra e come tale, vuole sapere chi piange e chi no, chi lascia in disperazione o consolato.

Coord.: Allora il trapassato partecipa al suo funerale?

Stewo: In alcune occasioni avviene la sua partecipazione. Nel momento del distacco dell’anima dal corpo e dell’inizio del cammino ultraterreno, alcuni si soffermano a riflettere e a vedere i propri cari, altri invece, hanno bisogno di recuperare il tempo perduto e filano via, senza soffermarsi.

Coord.: Tu hai partecipato?

Stewo: Sì, ho partecipato vivamente e ho percepito tutte le vostre emozioni, i sentimenti contrastanti di dolore per la mia perdita e di gioia per il mio “rimpatrio”.
In quel momento ho sentito quanto sono profondi autentici e duraturi i nostri legami, tutti vi ho visti e da quel momento, karma permettendo, io vi sono vicino, vi ascolto e vi guido.

Coord.: Perché alcune anime filano via senza soffermarsi?

Stewo: Meno si è stati di esempio in vita e più si è pensato e si è attaccati a valori e cose materiali, più l’anima deve correre per riguadagnare il tempo perduto rispetto all’evoluzione spirituale e per capire la nuova situazione, prima di reincarnarsi nella successiva esistenza.
Quel tipo di “anima materialista”, durante il funerale sta proprio male, sa perfettamente che le persone presenti recitano una farsa. In realtà sono quelle che lui ha incontrato nei suoi rapporti falsi e opportunistici. Non ha voglia di rivedere tutti i legami ipocriti e di convenienza intrecciati in vita e inizia la sua sofferenza allontanandosi piuttosto rapidamente.
Il funerale è generalmente un momento che si controlla sempre, è come la nascita.
Questa, quando si risperimenta in immagini, causa una forte emozione che rimane impressa in ogni anima cosciente: ripropone il legame con la vita, l’unione con la madre, la generazione dal padre, il concepimento, la nascita, il legame d’amore e il cammino con la propria compagna, la nascita di altri figli.
Tutte queste emozioni così intense si provano al momento del trapasso, un cuore umano non riuscirebbe a sostenerle tanto sono forti vive e coinvolgenti.
Questo momento racchiude tutto il senso della vita ed è talmente bello profondo e importante che incute spavento.
Stewo continua: - Ho sperimentato il momento preciso della nascita, l’ho rivissuto a lungo, dura molto, è entusiasmante e supera ogni comprensione umana; ti dà una emozione eterna in cui vita e morte si somigliano, si accavallano e racchiudono lo stesso segreto denso di commozione.

Coord.: E’ vero che al momento del decesso si muore e si nasce nello stesso tempo; che significa ciò?

Stewo: E’ in gioco la stessa profondità di sentimenti essenziali: è uno sconvolgimento molecolare fisico ed emotivo… si muore e si rinasce nello stesso tempo in nuove sensazioni ed emozioni d’anima, è quindi un momento forte bello e coinvolgente. La totale visione di questo processo si vive a livello emozionale con il cuore e con la mente ma in maniera molto intensa che umanamente non si sosterrebbe (neanche medianicamente, aggiunge Laura). E’ un momento di passaggio, dall’abbandono del corpo fisico, deceduto, all’inizio dei processi di purificazione e sigilla così la trasformazione e come ogni mutamento richiede impegno e coinvolgimento.

Coord.: Cosa sperimenta chi muore all’improvviso?

Stewo: Anche in caso di morte improvvisa il rimbalzo dall’altra parte è lento ma direttamente condizionato da ciò che si è fatto in vita, da come si è agito.
Più è elevato spiritualmente chi muore, più ha intrecciato rapporti in terra, più desidera soffermarsi al limite controllando le emozioni anche delle persone rimaste.
In questa fase di morte immediata ci si sofferma su questi momenti, perché si vivono in maniera specifica e determinata, si provano profonde emozioni e sentimenti.
Ma alcuni individui saltano questo passaggio. Se hanno avuto in vita comportamenti e atteggiamenti crudeli e malvagi, causa di sofferenze e di dolori agli altri, si trovano con un balzo rapido e violento nell’aldilà, sperimentando da subito stati d’animo ed emozioni forti brutte e orribili, effetto del loro vivere aggressivo prepotente e brutale.
Iniziano immediatamente i processi animici di purificazione in condizioni di sofferenza.

Coord: …e le persone decedute in seguito a catastrofi naturali: terremoti, inondazioni, epidemie, carestie ecc….?

Stewo: Come in un quadro esistono una o più figure principali e quelle di contorno, così per quanto riguarda la vita ci sono soggetti, simili a dei perni di varie grandezze e importanza ed elementi di “contorno”.
Le persone colpite da catastrofi sono anime giovani evolutivamente, accomunate da quel destino karmico che comunque, prima di scendere in terra, hanno accettato.
A voi in vita, un evento naturale può sembrare disastroso, in realtà per noi, esso è l’occasione collettiva per cui alcuni individui, anime giovani, si incontrano e sperimentano per karma la stessa esperienza di sofferenza e morte. Queste persone nel momento della morte vivono l’esperienza personale in modo molto limitato, ovattato rispetto a quello di un individuo che ha un cammino molto avanzato.
In queste morti “collettive” si vivono stati d’animo di gruppo, come se un grosso schermo fosse messo a disposizione di più persone dove assistere, in forma più blanda, meno coinvolgente, ai processi che seguono il decesso, provando uno stato emozionale “comunitario”, meno forte, più leggero emozionalmente parlando.
Quando invece si arriva a livelli evolutivi alti, in quei momenti del trapasso lo stato emozionale è intenso e il grado di coinvolgimento e di consapevolezza è diverso. L’anima “preziosa”, che ha camminato in vita con le sue forze, che si è avvicinata con volontà al Cristo-Luce, prova più dolore, più emozioni ma ha pure in sé più energie, come un alito di vita, che le fa vivere queste esperienze più intensamente e costruttivamente.
Il calore, l’energia viva, frutto delle sofferenze, delle lotte ideali vissute in terra, ti permettono di avvicinarti a questi processi con maggiore vigore.