CAPITOLO III
Canali di comunicazione con i trapassati
E’ molto vivo in noi, come penso in tutti, il desiderio di conoscere come i trapassati possano comunicare con i vivi. Non è soltanto una curiosità, ma un bisogno inconscio di abbattere il muro della separatività, della fisicità che ci separa dalla loro dimensione.
Laura è un tramite perfetto da questo punto di vista, perché con lei durante gli incontri colloquiamo con Stewo, come se fosse presente attivo e partecipe con noi; risponde direttamente a tutti i quesiti che gli poniamo dandoci certezze di cui abbiamo bisogno.
Dopo le sedute tutti abbiamo la sensazione di avere acquisito una maggiore dimestichezza e familiarità con il mondo dell’aldilà, non avvertiamo più il distacco, la frattura netta che ci fa sentire la mancanza dell’altro, la lontananza; le emozioni e le sensazioni, i sentimenti e i pensieri sono vivi autentici e reali come quando in vita egli parlava con noi.
Parecchie persone avvertono la presenza dei trapassati, delle anime che sono state loro vicine in vita con cui hanno avuto legami, molto profondi, importanti e attivi.
Una volta trapassata una persona, viene spontaneo domandarsi, come si fa a percepirla, in quali dimensioni possono avvenire i contatti.
Allora è stata rivolta a Stewo questa domanda:
Coord.: Come ci avvertono, come ci sentono i trapassati?
Stewo: I trapassati hanno memoria della vita che hanno vissuto e dei sentimenti, emozioni e sensazioni che hanno provato.
Non sono mai fermi in un luogo immateriale ma vivono con voi e provano le stesse emozioni, perché sono presenti nell’ambiente in cui voi vivete e operate, solo che si tratta di una dimensione diversa, di una antimateria.
Per questo vi vedono dentro come siete realmente, avvertono i vostri stati emozionali e fisici: se siete stressati, depressi o gioiosi, se siete stanchi o avete bisogno di aiuto, particolarmente se siete tristi e sfiduciati. C’è in loro una compartecipazione diretta ai vostri problemi e stati d’animo.
In questo momento, dice Laura, accanto a Stewo, sempre presente e sorridente per la collaborazione con noi del gruppo, c’è la suocera di Mario che con molta discrezione, come faceva in vita, si allontana per lasciarci parlare più liberamente.
Coord.: Come possiamo noi comunicare con loro?
Stewo: Riescono a comunicare direttamente solo coloro che hanno capacità sensitive ben sviluppate che non si possono acquisire in una sola vita.
Chi è sensitivo, lo è da vite e ha a disposizione certi canali preferenziali per la comunicazione con i trapassati che ha coltivato da sempre; ha ereditato questi poteri in terra per via ereditaria: sicuramente avrà un genitore o un nonno dotati di queste facoltà ma il sensitivo ce li ha per esserseli conquistati karmicamente non per dono, sono conquiste che danno come risultato la facoltà di intrattenersi con i defunti come con i vivi.
Stewo sorridendo prosegue dicendo che, se avesse potuto, il sistema di comunicare direttamente con il gruppo lo avrebbe trovato, ma non gli è possibile, perciò esorta tutti del gruppo a trovare il loro canale preferenziale di comunicazione.
Io non vi posso aiutare direttamente, dice Stewo, ma ribadisco ad ogni occasione il consiglio che il vivo deve sviluppare con costanza ed esercizio la capacità di trasmettere energie mentali con cuore puro e amorevole ai trapassati servendosi di schemi di preghiera.
Stewo ha sempre insegnato un metodo di trasmettere altruisticamente forze di amore ai vivi e ai defunti e conferma che i risultati nell’aldilà sono proporzionali all’intensità dell’energia e dell’intenzione e moltissimo avvertiti dalle anime nel kamaloca.
In questa maniera vi create un canale, inconscio o conscio, attraverso cui il trapassato comunica in sogno o nel subconscio i suoi consigli, le sue ispirazioni, la sua volontà e disponibilità all’aiuto, naturalmente con i risultati secondo la legge del karma individuale: se una cosa deve andare male, sicuramente con l’aiuto del trapassato sarà meno dolorosa.
Diversi elementi del gruppo raccontano di essere stati aiutati da Stewo, spesso in situazioni difficili e pericolose. Alcuni, i più riflessivi, con suggerimenti ad assumere certi atteggiamenti a fare o a dire certe cose (i suggerimenti si percepiscono a livello di impulsi o spinte a fare qualcosa nell’intimo); altri invece lo vedono come era in vita e vengono aiutati materialmente durante gli esami, nei colloqui di lavoro, durante gli interventi chirurgici, cause giudiziarie o partenze difficili con molta naturalezza, come se fosse presente con la sua autorevolezza.
Coord.: Allora chi ha delle capacità, delle attitudini ben precise, ritorna sempre nella incarnazione seguente con la tendenza ad esercitarle?
Stewo: Sì, praticamente sì, Laura continuerà ad esercitare le sue facoltà di sensitiva sempre a livelli superiori, però ci sono delle persone che hanno più capacità e tendenze e quindi maggiori possibilità di fare più cose; nelle successive incarnazioni possono “virare” di poco per scegliere.
Io, dice Stewo, sono da vite artista, pittore ed esoterico ed ho acquisito nell’ultima la capacità piacevole di fare lo scrittore e lo psicologo.
Quando sarò di nuovo tra voi, mi cimenterò per perfezionare e sviluppare queste qualità sempre per completare la mia formazione personale. Certo non farò mai attività opposte alle mie possibilità, ma cercherò sempre di cesellare, di rifinire le mie qualità, ci vuole molto tempo ma l’obiettivo è per tutti di sviluppare al meglio le proprie potenzialità.
Comunque, se vi fa piacere saperlo, io ho già deciso: farò la guida di anime, lo psicologo esoterico, il numerologo; valuterò tutte le mie possibilità e attitudini. Se ad una mia facoltà ho dedicato molte energie, la prossima volta gliene dedicherò di meno e ne approfondirò delle altre.
Coord.: Suggerisci a noi non sensitivi un consiglio pratico per stabilire un ponte di comunicazione con i trapassati.
Stewo: Se il vivo vuole farsi percepire dal trapassato e vuole comunicare con lui, lo deve nominare per stabilire un contatto diretto con il pensiero (l’incontro avviene sul piano astrale), ma deve essere un pensiero carico di energia e di calore, di emozione e di sentimento, non astratto razionale e freddo.
In tale maniera il vivo trasmette il pensiero in modo mirato all’anima, altrimenti l’energia-pensiero pur non perdendosi, entra nel mare delle energie comuni, da cui si possono sempre attingere forze, anche se non c’è una attenzione continua.
In sostanza, rivolgere preghiere o energie-pensiero ai trapassati crea sempre effetti favorevoli, perché si potenziano le forze del bene, le correnti positive che si attivano molto spesso nel subconscio, dove avvengono specie nel sonno gli incontri astrali.
I messaggi fondamentali, prosegue Stewo, comunque arrivano dall’aldilà, ma se pretendiamo una comunicazione stretta, come fosse tra vivo e vivo (il caso di Stewo), allora si investe medianicamente lo spirito del defunto e bisogna ricorrere alle sedute medianiche.
Se lo spirito chiamato non è evoluto, viene messo in seria difficoltà, perché si crea un debito da scontare, da pagare per questa concessione datagli.
Infatti, lo spirito per essere in grado di comunicare, deve essere forte indipendente e vigoroso, in quanto le energie che gli occorrono sono tante, perciò, se non lo è, necessita di un aiuto energetico valido, che chiede in prestito ad altri spiriti creandosi un debito.
Per questi motivi le sedute medianiche per chiamare spiriti non forti sono molto negative, spesso distruttive, specie quando si evocano anime da lungo tempo trapassate o non forti e indipendenti.
Coord.: Quando tu presenzi alle nostre sedute, ci sono altri spiriti che vogliono inserirsi e ciò non è loro concesso?
Laura: - Vedo molte anime che vanno e vengono, ascoltano e si muovono, proseguono nel loro cammino, è come quando in terra ti fermi a parlare con un amico in un luogo aperto, ti passano vicino altre persone, ascoltano e poi si allontanano, non è un circolo chiuso.
Prosegue dicendo che il suo rapporto con Stewo è molto stretto e i suoi messaggi sono proprio un dono a noi.
Lui limita volontariamente l’avvicinamento di altre anime, almeno per adesso, per proteggermi da quegli spiriti negativi, molto frequenti nell’aldilà, che sono spaventosi a vedersi.
Più si sale e si acquistano poteri, più si è esposti, come “prede”, a visite di anime positive e negative che hanno tutte i loro messaggi da comunicare e sono bisognose di attenzione.
Questa protezione è stata concordata fra me e lui- dice Laura- in questo periodo, perché le anime negative mi spaventano e io non voglio né posso combattere contro di loro. Devo crescere e rafforzarmi nella difesa, in quanto aiutare gli altri è un grosso consumo di energie e combattere ne richiede ancora di più. Più avanti nel nostro cammino affronteremo una nuova esperienza, quella di comunicare anche con altre anime, ci vuole una certa preparazione.
Coord.: Allora spiegaci con chiarezza se è il caso di fare sedute medianiche e se sono valide dal punto di vista della conoscenza.
Stewo: Certo si può avere l’opportunità di comunicare con i trapassati, ma bisogna pensare che ci sono dei grossi filtri dovuti al fatto che essi non dicono tutto e spesso quel che dicono, è detto male.
Se il medium non è forte e capace di capire, può addirittura distorcere il messaggio, perché non conosce bene chi gli si presenta e non ha la forza di penetrare in esso. Per far questo ci vogliono non solo forze, tempo e lotte, ma anche uno spirito che gli faccia da guida.
Stewo porta come esempio il suo rapporto con Laura: lei sta crescendo piano piano come condotta per mano e la sua situazione è diversa da quella del medium tradizionale.
Io l’ho scelta per farla crescere nei pensieri, nella conoscenza delle verità profonde. La sua capacità di percepire il mio pensiero (telepatia) e la sua traduzione simultanea sono una cosa ben diversa dal richiamare forze provenienti dall’aldilà sconosciute, con cui non si hanno rapporti continui.
La capacità di avvicinarsi ed evocare il regno dei defunti può essere un’arma pericolosa a doppio taglio.
Coord.: Perché si chiede generalmente ai medium di interrogare i trapassati?
Stewo: Chi si rivolge al medium, lo fa perché ha problemi irrisolti oppure per curiosità o per moda o perché ha bisogno di essere rassicurato sulla via spirituale che ha intrapreso sentendosi riconosciuto come individuo forte, proiettato nel futuro verso un radioso destino; comunque queste sedute non procurano un beneficio al defunto.
Quando esiste un problema anche grave, quando non riesci ad accettare una situazione e chiedi l’aiuto di uno spirito trapassato, significa che quel problema non l’hai risolto e comunque te lo ritroverai, anche se ricorri al defunto, che con tutta la sua buona volontà non riuscirà mai ad eliminare un ostacolo o a sanare una situazione negativa (che tu hai scelto di affrontare prima di incarnarti); almeno che tu non voglia ricorrere al potere di forze demoniache, che immediatamente in molti casi riescono a farti ottenere ciò che desideri, ma poi si ritorcono con effetti deleteri non sul medium compiacente, che conosce questi processi, ma sull’ignaro ed ingenuo curioso.
Siamo attualmente nel periodo in cui ogni individuo, senza limiti di razza e religione, cultura o ceto sociale, deve sviluppare la sua energia cosciente per avanzare, per trasformarsi e raggiungere l’obiettivo più alto: un Io forte e autosufficiente, autonomo e indipendente, capace di amare senza dipendenze o condizionamenti. E’ la via solare e consapevole, non più lunare, basata su forze inconsce spesso oscure.
Nelle sedute medianiche generalmente si seguono due modi diversi: il medium si mette a disposizione delle anime che vogliono scendere e partecipare o chiama direttamente un defunto, quel defunto, con il pericolo di invadere la sua “privacy” spirituale procurandogli sensibili danni e disturbo, come per una invasione di campo non desiderata.
Coord.: Quali possono essere i rischi e i pericoli in seguito a questi interventi?
Stewo: Attivare un canale medianico comporta dei seri rischi, perché potrebbe essere utilizzato da forze negative, anche molto potenti.
Per evitare questi pericoli il medium dovrebbe essere una persona saggia e colta, capace di riconoscere le culture cui sono appartenute le anime interpellate, le loro lingue, i loro pensieri, se hanno seguito sentieri evolutivi e quali e soprattutto le loro qualità caratteriali, i rancori personali che influiscono notevolmente sulla veridicità dei messaggi. Poi dovrebbe essere in grado di arginare le anime negative e di riequilibrare, nel momento in cui si chiude la seduta, la situazione psicofisico ed emotiva, perché possono rimanere nell’ambiente e nelle persone influssi negativi molto potenti. Stewo prosegue dicendo che si conoscono solo due o tre medium di questa categoria e sono orientali, gente che vive in una dimensione alta esoterica a servizio dell’umanità, ma in silenzio lontano dal mondo.
La gente è portata a credere senza usare capacità critica e autoconsapevolezza a tutto ciò che proviene dall’aldilà. Grave errore, perché occorre saper discernere il vero dal falso: infatti, ci sono molti spiriti, frustrati in vita, perseguitati o non creduti, che si divertono ad ingannare con falsi messaggi i creduloni, che prendono tutto per buono ciò che ha odore di ultrasensibile.
Comunque, venire a contatto con spiriti capaci di veicolare forti energie negative, è un’esperienza affascinante e paurosa insieme: possono veramente alzarti e sbatterti contro le pareti, farti cadere in crisi profonde e rovinarti la vita. Come? Esistono nell’aldilà “un archivio spirituale”, in cui sono conservate notizie riguardanti le anime prossime a reincarnarsi, e spiriti in grado di conoscere le prove cui queste anime andranno incontro nella prossima discesa nel mondo sensibile, sanno già se sono in grado di superarle e se sono pronte.
Un conto però è conoscere queste notizie come un normale aspetto della esistenza dell’aldilà e non sfruttarle, un conto è usarle per scopi non del tutto leciti. Siccome non è detto che ognuno di noi possieda uno spirito guida o un angelo custode o una persona capace di schermare gli assalti di queste forze negative, è facile cadere in balia di queste energie.
Stewo raccomanda soprattutto ai giovani di valutare molto attentamente le persone e gli ambienti che frequentano, perché si potrebbe cadere in apparentemente insignificanti tranelli, che però possono coinvolgere un individuo fino a fargli condividere il destino di queste entità negative.
E’ opportuno alzarsi e andarsene, quando si avverte questo sottile coinvolgimento, per non essere contagiati dalla negatività talvolta molto forte e per non perdere tempo prezioso.
I problemi esistenziali quotidiani si risolvono con la consapevolezza e lo sforzo di volontà per modificare se stessi di fronte agli eventi e non ricorrendo all’intervento di queste forze ultrasensibili. Si possono attirare anche forze positive ma è più raro comunque nelle sedute medianiche si forma un gioco di energie che non tutti riescono a controllare e che possono influenzare la vita delle persone che le frequentano.,
Stewo consiglia vivamente di non frequentarle né farle e a Laura, che ha chiesto se è in grado di gestirle da sola, risponde di fare attenzione al pericolo di essere utilizzata da queste forze negative subdole come un cancello aperto e molto ampio.
Stewo gestisce il suo potere tenendo lontano per protezione le energie negative che lei vede ma non contatta.
Coord.: Nel purgatorio o kamaloka, cioè nella dimensione di purificazione, chiediamo come si trova Stewo e se si sente felice o continua a sperimentare gli alti e i bassi dello stato umano terreno?
Stewo: Non è una sensazione di totale liberazione, prova un benessere incompleto, come se avesse le ali tarpate, stesse per decollare e non lo potesse fare.
E’ una dimensione simile ad un luogo di tranquillità e di pace relativa, in cui bisogna darsi da fare per imparare a decollare. Quindi si paga sempre qualcosa e il benessere non è mai pieno e totale.
Nessun commento:
Posta un commento