L’unica efficace possibilità di esaurire gli effetti karmici di passate esistenze
e di creare le nuove cause di un migliore destino
Quando si sperimenta con continuità la consapevolezza, il passo successivo ma contemporaneo sul percorso di crescita, è quello dell’accettazione consapevole dei propri Ego psicologici, quindi del proprio karma e di quello del prossimo; essa suggerisce e stimola ad assumere il più giusto degli atteggiamenti verso le forze dell’ostacolo che si manifestano costantemente sul campo di battaglia della psiche e della mente umana per impedire il raggiungimento di uno stato di coscienza superiore e una dimensione spirituale giusta e sicura che caratterizzano l’individuo evoluto.
Lo sviluppo di questa facoltà è fondamentale e curato in tutte le discipline e dottrine esoteriche, una sentenza taoistica, infatti, dice:” Sii docile come l’acqua che si adegua ad ogni recipiente, tutti lo sanno ma pochi agiscono in conformità di essa… se un individuo agisce secondo il suo senso e la sua capacità di assumere ogni forma, egli, pur non avendo scettro né corona, potrà sentirsi il vero re del mondo!”
Questa immagine attinta dall’osservazione naturale si può validamente riferire all’esperienza psichica e mentale umana: cosa significa, infatti, adeguarsi come l’acqua ad ogni recipiente?
Significa accettare con la forza della consapevolezza e dell’amore il proprio bagaglio di qualità, difetti, virtù, limiti, pregi e potenzialità, significa far nascere l’Io superiore in mezzo al caos, avere quindi una visione chiara dei debiti e dei crediti karmici contratti nelle vite precedenti: quelli da pagare e quelli da riscuotere registrati sul libro mastro dei signori del karma nelle colonne del “dare” e dell’ ”avere” secondo la legge karmica; questa riporta all’individuo nell’attuale esistenza quanto ha pensato, sentito, voluto e agito nelle precedenti.
Cosa è l’accettazione consapevole?
Forza costruttiva
Questa facoltà di accettazione cosciente, a differenza della “rassegnazione al destino”, diventa una forza attiva e costruttiva per la maturazione personale in quanto richiede per il suo esercizio un reale controllo e dominio sui pensieri e sui sentimenti e sulle reazioni istintive ed emotive consce ed inconsce dei vari Ego psic. agli eventi con l’effetto di rafforzare notevolmente il potere interiore del Supergiudice risvegliato.
La rassegnazione passiva viceversa, oltre ad essere una forza negativa e riduttiva nei confronti del proprio Io, lo rende ancor più schiavo e dipendente dalle forze dell’ostacolo spegnendo ogni minimo residuo di volontà.
La accettazione consapevole, giustamente usata come strumento evolutivo, apre un conto attivo con il karma perché rafforza il rapporto di fiducia con se stessi e la capacità di agire saggiamente in relazione agli eventi quali richieste del Karma.
Infatti, chi, anziché accettare il Karma per modificarlo consapevolmente, lotta e si sforza, per piegarlo ai suoi interessi troppo egoistici e a suo piacimento e usa la scaltrezza per evitare le possibili perdite morali o materiali o evade abilmente dalle varie richieste, non fa altro che rimandare, appesantendolo, ad altra occasione, quanto dovrà colpirlo inesorabilmente, quale giusto correttivo karmico.
Purtroppo per tutti coloro che non si sono ancora identificati nella coscienza superiore e che non sviluppano l’accettazione consapevole, c’è pericolo che si lascino sfuggire l’occasione di iniziare un così fondamentale e importante passo sulla via evolutiva; infatti, prima o poi si sentiranno talmente sopraffare dall’incalzare dei molteplici eventi e situazioni, da sentirsi incapaci e impotenti ad affrontare e a risolvere le varie situazioni karmiche.
Nella nostra lunghissima attività abbiamo potuto constatare quanto sia efficace sperimentare fino in fondo desideri, istinti e impulsi degli Ego psic. per ritrovare alla fine la piena libertà nell’accettazione del Karma; questa permette di assolvere costruttivamente il proprio compito evolutivo con l’atteggiamento più disponibile di comprensione e amore.
Ne nasce una nuova moralità che facilita il risveglio della coscienza superiore libera dalla totale dipendenza dalla morale comune condizionata dalle logiche del possesso e dell’accrescimento egoico o della rinuncia.
Alcune considerazioni e riflessioni
Molti individui che si sono esercitati con impegno e dedizione nella accettazione consapevole del Karma e nella comprensione del prossimo, hanno raggiunto e rafforzato la nuova coscienza di Supergiudice, tramite un processo interiore di adattamento che permette di sperimentare il Karma in modo del tutto particolare rispetto alla grande moltitudine dei mediocri, che lo considerano nemico e ostile, ingiusto e inaccettabile.
Infatti, questi risvegliati si sentono reali e consapevoli strumenti del Karma personale in quanto hanno la netta percezione interiore di esserselo creato da loro stessi, tanto lo sentono calzante, giusto e appropriato nei riguardi dei propri Ego psic.
Tale esperienza importantissima, caratteristica di individui maturi e coscienti, permetterà loro di modificare il rapporto con il Karma individuale, diventandone strumenti pieni di comprensione, disponibili e amorevoli.
Chi impugna questo strumento efficacemente e costruttivamente, frutto dell’iniziazione esoterica cristiana in quanto coinvolge ogni essere umano vivente, al di là di ogni limite di razza e religione, cultura e ceto sociale, agisce in perfetta sintonia e armonia con le due fondamentali leggi soprasensibili: reincarnazione e Karma, le sole capaci di spiegare il profondo significato dell’esistenza umana .
La non accettazione di quanto il Karma invia sistematicamente ad ogni individuo quali correttivi morali o materiali produce due ben precise varietà di reazioni interiori che il risvegliato, cosciente, consapevole e attento scopre facilmente autosservandosi.
La prima, rivela un desiderio di evasione dalla richiesta, dovuta ad incapacità o impotenza nell’affrontarla;
la seconda, una ribellione egoica a quanto si crede erroneamente ingiusto.
Di reazioni consce e inconsce se ne possono individuare altre legate al carattere della persona, ma è importante mettere in risalto che gli atteggiamenti negativi di non accettazione assunti contro il karma indeboliscono il rapporto fiducioso con gli Ego e la risvegliata coscienza di Supergiudice.
Ogni atteggiamento, che non sia ispirato dalla totale accettazione, è da considerarsi la causa di tutte le possibili insoddisfazioni e infelicità in quanto la legge del karma si erge come negazione di ogni libertà e come condizionamento che suscita sgomento e ribellione.
Le potenze dell’ostacolo influenzano incessantemente la psiche, la mente degli individui facendo loro sentire assurde e scomode le due verità, Karma e reincarnazione; questa grave negazione li rende inconsapevoli nel loro agire.
Chi, invece, accetta le richieste dell’attimo presente in armonia con la legge del Karma, rafforza il suo rapporto con la legge stessa e il controllo e il dominio sui processi che coinvolgono i suoi Ego con l’effetto tangibile di sviluppare la coscienza risvegliata, sperimentando pienezza e soddisfazione; soprattutto esprimerà una tale sicurezza e forza interiore, che tutti si sottometteranno alla sua autorità umile e spontanea.
Spesso si incontrano individui che svolgono attività semplici e umili e suscitano rispetto e considerazione, perché sono capaci di accettazione completa della loro condizione esteriore e di esercitare un dominio completo sugli Ego psic. cioè sugli istinti e impulsi di ribellione e di opposizione.
Lo strumento della accettazione consapevole è il mezzo dei forti, coscienti e consapevoli che hanno abbandonato la limitata coscienza mediocre e sentono la esigenza di saldare, in armonia con la legge del karma, i debiti contratti nelle loro precedenti esistenze cogliendo le occasioni favorevoli per farlo.
Altri sono gli effetti molto positivi dell’accettazione consapevole da riscontrarsi anche sul piano concreto della vita quotidiana: vivere ogni difficile esperienza o prova fisica o morale con l’atteggiamento di sereno distacco e adeguamento.
Anche la malattia più grave vissuta con pacata consapevolezza da spettatore obiettivo, senza coinvolgimenti eccessivi (la prova più difficile), modifica il rapporto della coscienza con la sofferenza e contribuisce ad esaurire il karma; è come se il malato penetrasse nella coscienza reale e bruciasse per suo volere quanto il Karma stesso avrebbe dovuto fare con il dolore.
L’individuo, che si innalza a strumento cosciente del suo Karma, può evitare una molteplicità di correttivi karmici in quanto ne anticipa la loro funzione; infatti, la totale accettazione del dolore fisico o morale e di riflesso di qualsiasi stato di insofferenza e scontento, deve considerarsi una terapia correttiva che può attutirlo e in parte discioglierlo; come?
Compenetrandosi nel dolore stesso fino al discioglimento di ogni minima resistenza o rifiuto mentale e accettandolo incondizionatamente (non facile ma nemmeno impossibile, perciò è necessario provare e riprovare senza arrendersi; può aiutare il cristiano il pensare all’esperienza del Cristo nelle tappe della sua sofferenza terrena) si innesca il processo psicofisicomentale che per Karma ha la funzione di consumare e bruciare tutte le resistenze egoiche.
Il dolore in tutte le dottrine esoteriche, dalla cristiana alle orientali, libera l’egoità umana dagli artigli delle potenze ostacolatrici, facendole conseguire, con l’accettazione consapevole, la vera affermazione della nuova coscienza risvegliata.
Ogni limite e ogni resistenza alla totale accettazione del karma, rivela in un individuo la presenza di una forza egoica ancora forte al di là della quale egli può penetrare nella vera coscienza superiore dove ogni dolore, ogni problematica esistenziale si sublima e acquista il suo vero significato.
Al contrario, la ribellione, il rifiuto, l’evasione, il malcontento, l’ostinazione e la volontà di piegare gli eventi, le situazioni e le persone a proprio piacimento e vantaggio sono atteggiamenti ispirati dalle forze che riducono la coscienza individuale a livello mediocre di persona vissuta e senza identità.
Non solo nei confronti del dolore l’accettazione consapevole è validissima, ma anche nei rapporti quotidiani di lavoro e di relazione: quante volte si è, per diversissime ragioni, coerciti e costretti a fare qualcosa perché comandati o per necessità impellente?
Occorre vivere questo processo nella più profonda interiorità: quando si riceve un comando, una imposizione o sorge l’improvvisa necessità di fare qualcosa velocemente, occorre passare l’ordine a se stessi, cioè il Supergiudice o la coscienza superiore passa il comando agli Ego che vorrebbero reagire, non sentirsi obbligati, acquistando così un sempre più sicuro controllo su tutte le loro reazioni consce ed inconsce di ribellione, di rifiuto o di evasione e malcontento.
La conseguenza di questo esercizio continuo è una tale soddisfazione e pienezza da esprimere spontaneamente gratitudine a coloro che nel dare ordini, comandi e imposizioni si sentono illusoriamente “qualcuno”, perché in realtà diventano strumenti inconsci in un campo molto delicato e determinante per lo sviluppo evolutivo: danno alle loro “vittime” l’occasione di rafforzare particolarmente la volontà di amore, l’unica forza capace di accettare, vivere e consumare il Karma presente, creando le cause per un più positivo destino futuro.
I mediocri, d’altra parte, se non sviluppano l’accettazione consapevole, non potranno resistere ai continui attacchi del Karma individuale e collettivo; perciò prima o poi dovranno rassegnarsi supinamente all’incalzare delle richieste karmiche e degli eventi. Solo quando le prove karmiche saranno schiaccianti e non permetteranno rinvii o evasioni, allora capiranno e inizieranno a lavorare su se stessi per migliorarsi, risvegliando una nuova coscienza rispetto alla loro limitata, ridotta e priva di identità, comprenderanno quanto sia importante sperimentare la capacità di adeguarsi come l’acqua e quindi accettare consapevolmente il proprio Karma, anziché rassegnarsi passivamente al destino;
E’ chiaro che questo strumento deve essere prima sperimentato verso se stessi, sarebbe un controsenso se non si fosse capaci di accettare gli Ego psic. o ancora peggio il proprio corpo fisico, mezzo del Karma per esprimersi quale entità umana.
Esiste una legge matematica: chi non si accetta e non si comprende, chi non si ama, non potrà assolutamente accettare, comprendere e amare il suo prossimo.La persona che si è risvegliata alla nuova coscienza sente nelle profondità del suo essere con tutta la convinzione e la certezza che egli è parte integrante dell’umanità intera e che i suoi Ego sono quelli che si esprimono in ogni essere umano
Le persone che non si accettano per quello che sono, vivono in uno stato di completa insoddisfazione perché separate dalla loro vera identità e coscienza; fino a quando non verrà ricreata la completa armonia interiore (ciò è possibile solo accettandosi completamente) non sarà possibile avanzare seriamente nel cammino evolutivo.
Si devono accettare con la massima comprensione anche le diverse razze, popoli e singoli individui a qualsiasi classe sociale, livello culturale ed evolutivo si trovino; il non farlo rivela, senza scuse, null’altro che la presenza di qualche Ego chiuso e interessato, rigido, intollerante e incapace di comprensione; la risvegliata coscienza ne uscirebbe macchiata e soffocata.
Esercizi
Le modalità dei seguenti esercizi, come di tutti quelli che seguiranno relativi ai singoli strumenti, sono riportate nello strumento Autoterapia, però occorre fare una distinzione sul tipo di esercizi da eseguire:
- se sono di carattere interiore, cioè di rafforzamento e di sviluppo di qualità psicomentali e spirituali, di consapevolezza e di esperienza di dimensioni diverse, ti devi concentrare sull’idea o schema mentale, molto chiari e precisi nei particolari, da realizzare con costanza e determinazione, fino a quando non hai risultati apprezzabili;
- se, invece, sono di carattere operativo, cioè legati al contesto quotidiano, nel senso che richiedono lo sviluppo di qualità relative ai rapporti relazionali o a situazioni concrete, allora devi sforzarti di controllare e dominare le tue reazioni per realizzare la qualità scelta: l’accettazione consapevole o il rispetto dell’altro, o la comprensione ecc….
Ecco gli esercizi relativi all’accettazione degli aspetti negativi del corpo fisico:
1) guardati con serena obiettività allo specchio con sguardo critico, ma rivolto a riconoscere e ad apprezzare particolari e caratteristiche positive mai prima scoperte del tuo corpo (ce ne sono molti che tu ignori perché male informato), accettali, dapprima compenetrandoli di sentimenti positivi, poi, consapevolmente riconoscili e apprezzali, (ci devi credere fermamente) recitando una formula simile per 15-20 volte: “Mi accetto totalmente riconoscendo e apprezzando tutti quegli aspetti fisici che mi caratterizzano, molto personali e originali”.
Esercizi relativi alle qualità interiori:
2) fatti un esame consapevole delle tue potenzialità e qualità positive, dei tuoi limiti e difetti, ma in modo sereno e obiettivo non autodistruttivo e negativo, come spesso accade, per riconoscere specialmente i pregi e per fare leva su di essi al fine di suscitare fiducia e considerazione di te stesso; quindi in uno stato di rilassamento, ripeti 15-20 volte questa formula: “Mi accetto totalmente con rispetto e considerazione, animato dalla volontà di migliorare e potenziare i miei pregi; sono serenamente armonico e equilibrato”.
Esercizi relativi al controllo delle reazioni nel contesto quotidiano, (ripeti 15-20 volte):
3) “ Capisco il comportamento di quella persona (nominarla) e l’accetto perché ognuno ha le sue peculiari caratteristiche, come io ho le mie, da comprendere e da rispettare;
4) ”Accetto questa situazione perché mi fa conoscere un aspetto di me, che voglio migliorare”.
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