domenica, maggio 06, 2007

[Da"A Lezione da Stewo"] Cap.XI e XII

CAPITOLO XI

Il libero arbitrio: illusione o realtà?


Tutti indistintamente ad un certo momento della vita si pongono una domanda semplice che però determina e condiziona la qualità dell’esistenza: siamo liberi di agire vivendo le nostre emozioni, sentimenti e volizioni o la legge ferrea del karma o destino ci impedisce qualsiasi atto che esprima la nostra indipendenza e libertà?
E’ il dubbio e il problema che assilla l’uomo in ogni momento della sua storia in qualsiasi civiltà e cultura, specie se vuole dare un significato alla sua vita .

Coord.: Esiste una forma di “libero arbitrio”o siamo totalmente condizionati dal nostro karma?

Nella realtà quotidiana, dice Stewo, alcuni pensieri, atteggiamenti e comportamenti in certe situazioni possono essere modificati. Non è vero e corretto sostenere che tutto sia completamente stabilito o predestinato, ci sono delle possibilità, dei “liberi arbitri” che pesano fortemente sugli effetti delle cose.
E’ pur vero che certi eventi, certi incontri sono tappe obbligate, sono situazioni e circostanze importanti (risultati di situazioni karmiche precedenti) ma, se c’è nell’individuo volontà e stimolo a crescere, un certo tipo di persone adatte intorno e una positività energetica che interagiscono nel giusto senso, esiste una possibilità di “abbuono”, quindi l’affermazione della propria libertà. Se ad esempio una persona ci fa del male, noi abbiamo sostanzialmente tre possibilità di comportamento: a) ignorarla totalmente con un senso di disprezzo; b) vendicarci ripagandola della stessa moneta; c) perdonarla con l’atteggiamento di chi vuole ricominciare daccapo. Siamo liberi di scegliere una di queste tre vie.
E’ chiaro che l’abbuono si guadagna nelle situazioni più importanti che richiedono una scelta ma è opportuno non perdere il “giro di boa”, cioè l’occasione di cogliere al volo il momento e la situazione da affrontare con idee chiare e volontà di comprensione e disponibilità, che possono realmente sanare situazioni difficili e negative, effetti di vite precedenti; così si può veramente crescere gettando semi nuovi per il futuro e saldare debiti della vita attuale.

Coord.: Come si fa a capire che quella è l’occasione giusta?

Stewo: L’occasione ti capita davanti quando avverti che devi fare una scelta (la scelta è sempre la punta dell’iceberg) e sai bene che comporta dei rischi. Più i rischi sono alti, più è consistente “l’abbuono” e il guadagno per migliorare la propria esistenza.
Bisogna avere fegato, fiducia e consapevolezza, occorre sapersi mettere in gioco e fare un atto di fede, perché il rischio di sbagliare potrebbe essere alto e tale da inibire l’azione.
Puoi anche rispondere negativamente all’occasione ed allora puoi privarti di importanti esperienze: rinunciare a conoscere il dolore, la sofferenza e la sconfitta e quindi non sapere ciò che puoi superare e risolvere e quali potenzialità ed energie possiedi. Puoi rinunciare anche a conquistarti tante altre qualità, per esempio, la fiducia nelle forze nascoste che ti aiutano o ti fanno conoscere gli aspetti negativi di una situazione, per provare la tua forza di reazione e di superamento e capire che le esperienze più sono negative, più ti fanno imparare.
Molte delle scelte istintive sono suggerite dalla necessità di provare gli aspetti negativi che ne derivano, che diventano occasioni, per chi vuole avanzare, di lotta e di battaglia con se stessi, mentre le occasioni positive non sono sempre troppo stimolanti.
Comunque si guadagna in negativo e in positivo in qualsiasi direzione ci si muova.

CAPITOLO XII

Come conoscere la verità “vera”?

E’ molto diffusa l’idea che, una volta giunti nell’al di là, si possa entrare in possesso della “verità”, addirittura alcuni pensano di poter vedere Dio nel Paradiso, come ricompensa per una vita di sofferenza e di dolore.
Io personalmente ho rivolto la domanda seguente per evidenziare l’effettivo valore della vita terrena in rapporto a quella dell’al di là, perché sono intimamente convinto che la vita è la palestra in cui ci si allena per sviluppare tutte le nostre potenzialità al meglio e al massimo, per riconoscere e conquistare la verità già da ora:

Quando passiamo nell’al di là, la “verità” ci viene incontro come se la leggessimo su un libro aperto, senza segreti?

Stewo: L’essere dall’altra parte non dà la chiave per tutto quello che si cerca, non è vero che la conoscenza totale e completa della “verità” e la soluzione di tutti i problemi spirituali le si trovino di là naturalmente da tutti
Molto del lavoro per conquistarla deve essere svolto in terra. Le rifiniture e gli aspetti secondari, che trasmetto in forma ispirativa ai miei allievi e seguaci, si acquisiscono di là e sono validi per proseguire poi il lavoro, quando si ritorna in terra.
Ci sono segreti molto grossi e il loro guadagno richiede anni e anni di lotte e di conquiste in vita; quando si trapassa, si guadagna un po’ più rispetto a quello che si sa in terra, ma non si ha svelato il tutto.
E Stewo, rivolgendosi ai suoi allievi, conferma che le emozioni, le sensazioni, i pensieri e “la scuola di vita” vissuti in terra, sono realtà vere e comprovate, ma dei segreti occulti più grossi, che si è portato dietro, parla solo con entità molto alte, ad esempio, con Cristiano Rosacroce, in un linguaggio talmente profondo che comunicarlo ai terreni equivarrebbe a parlare in arabo ad uno svedese.
Infatti è difficile ancora per noi capire “il segreto della vita” di cui parlano insieme Stewo C. Rosacroce e altre entità alte, però, rassicura con grande entusiasmo, che la strada della consapevolezza e della comprensione, dell’accettazione e dell’amore in ogni sua forma è quella giusta e molto bella perché porta diritta nel cuore, nell’essenza della vita. Questa è la realizzazione autentica e sicura per tutti.

Coord.: Cosa dobbiamo allora fare per rafforzarci seguendo la strada della autorealizzazione?

Stewo: Seguite e cercate di concretizzare, vivendoli con entusiasmo in ogni occasione, gli insegnamenti di base, ripeto: la consapevolezza e la comprensione, l’accettazione e il perdono, il rispetto e l’amore attivo e le conoscenze che da anni occupano i vostri interessi, realtà da me ampiamente confermate, anche in questa mia permanenza nell’al di là. Tutti devono seguire il loro sentiero, scelto prima di reincarnarsi, per sentirsi pienamente realizzati.
Certo è che dovete sempre acquisire nuove conoscenze, perché la strada di ciascun individuo porta diritta alla conquista di queste realtà, più facili da raggiungersi con il lavoro di gruppo.
E’ bello viverle anche con sofferenza, oltre che con impegno, in quanto sono la misura del lavoro che si fa per acquisirle e la garanzia del proprio progresso da cui non si torna indietro.
Si vive come in una situazione di “catena continua” andando avanti e si soffre, quando questa viene spezzata e qualche anello si perde. Nessuna delle persone cui si è legati per qualsiasi motivo, si deve perdere per la strada.
Quando due persone non si prendono, non si capiscono e non parlano la stessa lingua, è segno che provengono da altre epoche e situazioni diverse, hanno differenti età evolutive e vivono in situazioni e momenti diversi della loro crescita.
E’ quindi molto importante, direi fondamentale, che, chi segue un certo cammino, comprenda chi sta prima, valuti bene le sue possibilità adeguando le sue parole e i suoi comportamenti al livello di comprensione dell’altro, perché altrimenti c’è il rischio di perderlo.
Quando una persona si perde, resta in balia di forze negative e di situazioni che si ripetono all’infinito, prima che si esauriscano o vengano superate: è come ripetere lo stesso momento, la stessa storia, la stessa esperienza senza fine, prima di superarla.
Queste situazioni pesanti generalmente si subiscono in maniera forte e violenta, si è condizionati da esse, senza poterle dominare.
Se si vuole aiutare una persona, conviene lanciare un messaggio, se viene captato, allora si può iniziare un lavoro, altrimenti si è gettato un seme che con il tempo germoglierà. Non è giusto accanirsi per convincere una persona non pronta a ricevere certe verità, è come vincere una battaglia ma perdere la guerra. Ciò è facilmente riscontrabile nel quotidiano: rotture di legami, cambiamenti di lavoro, continui e brutti incontri, periodi poco fortunati, perché non si ha il rispetto dell’altro e il senso della misura.

Nessun commento: