venerdì, dicembre 04, 2009

AMORE ATTIVO (parte 2)

AMORE ATTIVO (parte 2)

Mi sembra giusto riprendere l’argomento trattato nell’articolo precedente Amore Attivo, in cui sono state descritte alcune caratteristiche psicologiche femminili, che possono condizionare i rapporti sentimentali, e solo di sfuggita accennate alcune maschili. Ora è il momento di descrivere in forma più completa le differenze psicologiche fra uomo e donna che si riflettono pesantemente, condizionandoli, nei rapporti non solo sentimentali ma relazionali in genere, riportando come citazione, alcune pagine 97-100 del mio libro “Amore e sessualità consapevoli” ediz. L’Età dell’Acquario.

“ Non è un luogo comune l’affermazione : “L’uomo è diverso dalla donna”, perché esistono reali differenze, non solo fisicamente, è chiaro, ma soprattutto dal punto di vista psichico e mentale. Infatti, esistono reali diversità, alcune dovute all’educazione familiare, alle influenze culturali della società e dei tempi storici in cui viviamo; sono quelle più evidenti che caratterizzano ruoli, qualità e attitudini, modi di valutare le priorità, le cose essenziali per il proprio benessere fisico e spirituale; e si evidenziano subito ad uno sguardo attento nelle relazioni interpersonali.

L’uomo dà importanza in prima linea al potere, alla competenza in ogni campo, all’abilità e all’efficienza in vista del raggiungimento di certi risultati. Consciamente o inconsciamente si mette alla prova in ogni ambito, sessuale e familiare, lavorativo e relazionale, per dimostrare a se stesso di “essere”, di possedere il senso di sé in funzione della capacità di raggiungere un obiettivo e il successo. Perciò, si interessa generalmente di cose pratiche (salvo molte eccezioni), di attività all’aperto e sportive da praticare o osservare come spettatore di programmi televisivi o come viaggiatore in Internet; ricerca le novità tecnologiche all’avanguardia: macchine veloci, computer ultrarapidi e tutti gli oggetti che gli facilitano il raggiungimento delle sue mete.

Quando consegue, specie con sforzi e sacrifici, i risultati previsti, sta bene con se stesso e manifesta orgoglio, si sente autonomo ed efficiente, competente e abile a gestire il potere.

Quest’aspetto gioca un ruolo importantissimo nel rapporto con la donna perché, se per caso vengono messe in discussione la sua abilità, capacità e intelligenza, cade in crisi, non si sente più utile a lei per risolverle i problemi, si sente rifiutato in ciò che può dare con sicurezza, considerandosi inutile.

Ma non capisce che l’unico efficacissimo aiuto che può darle, è ascoltarla con partecipazione ed interesse, perché la donna non ha bisogno tanto di soluzioni, quanto di essere “ascoltata”.

Questa diversità sostanziale a livello psicomentale è una delle concause di tantissime crisi di coppia, perché quando manca l’intesa compartecipe, l’interesse reciproco e la disponibilità a capire e ad ascoltare, cade il desiderio affettivo e sessuale, specialmente se i rapporti durano da molto tempo.

La donna invece, considera valori di primaria importanza, l’Amore, i sentimenti e le emozioni ispirati alla bellezza, i rapporti di amicizia che la stimolano a comunicare i propri problemi e il proprio sentire. Si realizza attraverso la partecipazione alle emozioni e ai sentimenti che esprime in una relazione, anche di amicizia. Le relazioni di ogni tipo le permettono di far partecipi gli altri del proprio stato d’animo, dei sentimenti e delle emozioni e ciò vale molto di più che conseguire successo o raggiungere un obiettivo di potere (ci sono molte eccezioni). Nel parlare e nel comunicare esprime la solidarietà, la protezione e l’Amore; è come un atto terapeutico per lei: dà e riceve aiuto.

La donna è molto sensibile al miglioramento di sé e alla sua maturazione spirituale (ecco perché in tutte le attività che mirano al perfezionamento e all’approfondimento del proprio sé, prevalgono di numero le donne) e alla disponibilità a dare molta attenzione ai sentimenti e ai problemi dell’altro.

La donna in queste sue prerogative è proprio all’opposto dell’uomo; per lui ricevere un aiuto non richiesto, è un’offesa, in quanto si mette in evidenza la sfiducia nelle sue capacità, si sente incompetente, incapace e debole; nulla di più offensivo per lui sentirsi dare consigli non richiesti, che gli suonano come un rimprovero e un riconoscimento della sua inefficienza. La donna psicologicamente sbaglia quando tenta di aiutare il suo uomo a maturare, se questo non vuole, è come se gli dicesse che non funziona bene.

E’ chiaro che queste diversità riguardano uomini e donne che appartengono alla mediocrità e che seguono il modo di vivere e comportarsi comune, ispirato ai canoni della normalità più piatta, ovvia e convenzionale.

Il discorso è diverso per chi tende a conoscersi e a migliorarsi con la consapevolezza dei propri limiti; allora i confini tra qualità maschili e femminili si allargano notevolmente e si confondono. Ciò spiega perché si incontrano sempre più donne “mascoline”, indipendenti, determinate e aggressive, specie sessualmente, piene di iniziative, libere e desiderose di autorealizzazione ad ogni costo; al contrario, ci sono uomini “femminili” più fragili psicomentalmente, sempre sulla difensiva, paurosi di perdere sessualmente il potere nei rapporti con la donna, ma anche più sensibili alle esigenze di trasformazione e miglioramento, peculiari delle donne.

Questa realtà sempre più evidente deve essere considerata positivamente, perché i tempi nuovi esigono da parte di ognuno lo sforzo di risvegliare la consapevolezza, la comprensione e l’accettazione al di là delle differenze di sesso. L’essere umano nella sua interezza spirituale, nell’Io, è asessuale per cui, quando comunica a livello di consapevolezza, quindi spiritualmente, non esistono più differenze. Nel riconoscere il valore di certe verità di carattere conoscitivo, evolutivo e non solo, sono tutti d’accordo, uomini e donne; sorgono difficoltà solo nel metterle in pratica, perché ogni persona agisce in base alla sua esperienza e al suo ruolo e al suo karma; vengono fuori, quindi, le differenze sessuali che condizionano comportamenti e opinioni”.


Dopo aver letto la descrizione delle caratteristiche psicologiche maschili e femminili (che ognuno può integrare con la sua esperienza), spero si capisca meglio il lavoro che si può fare su se stessi perché, ripeto, il problema dell’amore con un partner è un aspetto, molto importante, di quello riguardante la crescita completa della personalità; capirsi per capire con chi siamo in relazione è il mistero più impegnativo soddisfacente e gratificante che si possa svelare.

Quindi, “l’esigenza dell’essere” pretende da ognuno, uomo o donna, la volontà e lo sforzo costante di accendere in noi la scintilla che fa bruciare il fuoco dell’energia amore, sempre attiva 24 ore su 24, che dà il senso alla vita.

Si deve considerare fortunato chi, ad un certo punto della sua vita, viene coinvolto nel problema Amore- Essere, perché può darsi delle risposte che spiegano la complessità dell’esistenza con l’effetto di vivificare il vivere presente, di riscaldare con la forza dell’entusiasmo ogni espressione di vita; è l’amore in atto.

mercoledì, novembre 11, 2009

AMORE ATTIVO

Amore attivo
Il modo per diventare operativi con l’energia cosmica amore


Da come si svolge la vita quotidiana, ci accorgiamo sempre più che le richieste di doveri, di impegni e responsabilità a tutti i livelli si fanno sempre più pressanti e difficili; sembra che il flusso continuo delle esperienze si stia facendo più veloce e più stringente, come se fosse più forte l’energia cosmica, perciò si richiede una maggiore attenzione e l’uso di uno strumento davvero efficace nei suoi effetti, anche se all’inizio un po’ difficile nella sua applicazione, l’energia amore, seguendo la semplice modalità, come segue.

Mi viene di incoraggiare chiunque abbia l’intenzione di diventare persona attiva nell’uso dell’energia-amore dicendogli che, anche se tante volte i suoi tentativi falliscono (le battaglie), importante è vincere la guerra per la propria realizzazione; alla luce della mia lunga esperienza, posso dire che, se si ha un minimo di costanza, intenzione e fiducia, alla fine si riesce a conquistare un sereno e consapevole equilibrio attivo.

Voglio premettere che seguirà una disamina un po’ dura di certi comportamenti femminili, che è giusto conoscere per prenderne coscienza, e che mi sono stati suggeriti da colloqui immediati e spontanei con persone di sesso femminile, le più diverse per età e condizione sociale, per cui non si arrabbino le donne durante la lettura delle considerazioni ed esempi che seguiranno, infatti anche gli uomini hanno comportamenti simili, anzi talvolta peggiori, ma sono meno visibili.

Ora si può iniziare affrontando fra i tanti problemi riguardanti la vita sentimentale, il lavoro, i rapporti interpersonali e quelli relativi alla crescita personale, il problema molto comune fra le donne non più adolescenti che, non avendo un rapporto sentimentale come vogliono loro, cioè con un uomo assiduo, sempre disponibile e pieno di interesse e attenzioni, si sentono irrisolte, nervose e pessimiste; quando poi si parla di amore, scattano in loro delle reazioni viscerali del tipo: “Io do il mio amore solo se lui mi si fa sentire spesso, mi corteggia, mi dimostra il suo interesse con frequenza, mi cerca sessualmente, altrimenti sto sulle mie posizioni e attendo gli eventi (si notano nervosismo, inquietudine e ansia), solo se c’è da parte sua un cenno, scatta il mio amore”.

Naturalmente tale posizione di attesa rende la donna passiva: cosa vuol dire? Dipendente, insicura, insoddisfatta e soprattutto incapace di vivere pienamente il presente, di apprezzarne tutti gli aspetti nuovi, originali che possono dare il gusto e il piacere di una vita piena e soddisfacente.

Chi è in tale condizione non può parlare di amore, e se ne parla, è solo un’illusione perché l’amore è in senso lato energia, creatività e movimento, è sprigionare dal proprio cuore e mente forze positive che inondano lo spazio e vivificano ciò che vi sta dentro.

Viene di fare una considerazione amara e cattiva: siccome in questi tempi è tutto ridotto a merce di scambio,
anche l’amore fa parte di queste merci: “Io ti do il mio amore, (non si capisce bene cos’è), tu che mi dai??”. Il baratto si può fare concretamente sul piano sessuale ma quando si sale ad un livello sentimentale emotivo e spirituale, non si può più fare un tale scambio perché il mondo interiore è un campo troppo individuale che risponde a sottili leggi energetiche difficili da interpretare e manovrare, almeno inizialmente e se si ragiona troppo, si cade proprio nelle spire mentali dello scambio di merci.

Eccone un esempio: “il gioco al risparmio” che consiste in questo: “Non mi do, se lui non mi dà disponibilità, attenzione ecc…” vuol dire fermarsi allo scambio e lasciarsi sfuggire il processo del vivere presente con pieno impegno che solo fa crescere con entusiasmo e soddisfazione. Tale tattica è praticata da moltissime donne, da quelle che si aspettano ad ogni costo di essere scelte, amate, comprese ed essenziali al proprio partner: perché? Perché non si accettano, non si stimano e non hanno la giusta dose di dignità, allora escogitano ogni mezzo per creare un rapporto duraturo nel tempo ( solitudine evitata?) sacrificando spesso la qualità alla quantità ma perdendo la possibilità di vivere processi vitali utili ad una maturazione spirituale che si realizza solo quando ci si accetta, ci si stima e coltiva la propria identità con rispetto e dignità. Anche alcuni uomini spesso cadono in tale comportamento.

Infatti, lasciarsi condizionare dal proprio partner significa perdere identità e dignità; questo è il tranello nel quale cadono tutti uomini e donne, ecco perché si incontrano persone confuse, sbandate irrisolte che non conoscono, non capiscono e quindi non praticano un segreto semplice e gratificante una volta compreso: dare il proprio contributo energetico positivo in ogni circostanza, situazione e rapporto. Come?

Esempio: Lisa ha un’amicizia che vuole consolidare in relazione sentimentale (non c’è stato il colpo di fulmine) con Franco, separato da poco e ancora dipendente dal legame passato; ogni tanto si incontrano con normali effusioni, una volta hanno consumato un rapporto sessuale ben riuscito.

Lui è molto restio nel lasciarsi coinvolgere in un nuovo rapporto perché ancora legato nel subconscio alla donna precedente. Lisa segue la tattica dell’attesa prudente, non lo contatta e attende di essere ricercata. Ma cosa fa nell’attesa? E’ coinvolta nella ragnatela mentale dei dubbi, dei se, dei perché, dei ma, in realtà non vive l’amore, tutt’altro, perché non è soddisfatta, è insicura, nervosa, non si sente accettata e capita, ma si lascia sfuggire purtroppo il presente che non torna più.

Allora che dovrebbe fare per entrare nell’energia amore e sentirsi pienamente viva amata e soddisfatta e capace lei di amare per propria iniziativa?

Innanzitutto seguire un consiglio pratico: scrivere con forte intenzione su un foglio di carta tutto ciò che desidera realizzare nel rapporto con Franco: comprensione e accettazione reciproca, tenerezza, interesse e piena disponibilità, comunione di pensieri sentimenti ed emozioni, armonia e piacere sessuali e grande creatività e progresso….. Una volta scritti questi desideri, dovrebbe compenetrarli di forza di sentimento e pensiero, di entusiasmo, credendoci e cercando di realizzarli interiormente, indipendentemente dai risultati di questo sforzo. Ciò significa attivare l’energia di amore che naturalmente si espande in ogni direzione dalla propria interiorità, per propria volontà e praticamente causa l’effetto meraviglioso di sentirsi attivi, partecipi, pieni di calore ed entusiasmo che si riflettono intorno a noi e sulla persona desiderata e su noi stessi. Provare per credere!!!

Tuttavia ad un certo punto del proprio cammino ci si accorge che il problema dell’amore con un partner, è un aspetto di un problema più grande, quello della crescita globale della personalità, mi spiego: quando per diversi motivi non riesco ad essere sereno e soddisfatto di un rapporto sentimentale, in genere ho altri ostacoli e impedimenti anche in altri settori della mia vita: nel lavoro, nei rapporti interpersonali, nel raggiungimento dei miei obiettivi prefissi, quindi, esiste un problema profondo di base che va affrontato, manca qualcosa o è mal impostato il mio programma di vita.

Occorre che io indaghi obiettivamente per capire da dove iniziare il lavoro di ricostruzione del mio Ego superiore, della mia identità e dignità personale. Non ci si scoraggi!!: ci sono mille possibilità di conoscere il lavoro da farsi e gli strumenti per farlo, importante è volerlo fare e accontentarsi all’inizio dei minimi progressi.

Perciò si possono elencare alcune carenze psicospirituali presenti in ognuno ma più nella donna che nell’uomo, forse è più giusto dire, più evidenti nella donna a causa della sua natura diversa, sulle quali insistere e lavorare per modificarsi: non accettarsi e stimarsi, desiderio di essere amato/a, scelto/a e considerato/a dal partner e non di amare per propria iniziativa; incapacità di dominare le reazioni che l’altro suscita e di riconoscere che fa parte di noi stessi, (quindi, la causa di ogni sofferenza è da ricercarsi in noi); pensare che senza una persona cui appoggiarsi si debba sperimentare la solitudine e l’abbandono; l’idea che il vero possesso sia solo quello sessuale e non quello interiore per cui ci si sente fusi nei pensieri, sentimenti ed emozioni all’altro/a; il non capire che il grande amore e qualsiasi altro rapporto va costruito realizzando passo passo il grande obiettivo di concretizzare i propri ideali nella realtà con indipendenza morale e non condizionamento; la coscienza che facciamo parte di un tutto che si manifesta come inesauribile energia di amore.

Infatti, quando siamo sulla linea della consapevolezza e della trasformazione di noi stessi, procediamo su tutti i livelli con pari energia: nei rapporti sentimentali otteniamo conferme affettive, nel lavoro ci sentiamo più efficienti, sicuri e fortunati, nella realizzazione di noi stessi, più soddisfatti completi e consapevoli per cui il modo più efficace di sentirsi nell’onda è quello di diventare sempre più attivi e creativi. Cosa significa ciò?

Porto un esempio molto semplice ma significativo: non sono contento del mio modo di vivere, piatto, scialbo, senza interessi, mi sveglio il mattino più stanco che mai, ho timore di affrontare la giornata ricca di imprevisti, mi sento sbandierato da una parte all’altra senza potermi opporre, (molte persone amano stare in tale stato, perché non pensano a problemi elevati che gli fanno nascere preoccupazioni) ma i doveri (almeno quello di vivere con dignità) e le responsabilità bussano alla porta; dove posso allora attingere quella scintilla di energia che mi permetta di sentirmi utile almeno a me stesso??

Ripeto il consiglio di prendere carta e penna, sedersi intorno ad un tavolo e scrivere ciò che si desidera in quel momento: non andare al lavoro, fare una passeggiata al parco o al mare, fare qualcosa di inconsueto, leggere o vedere un bel film, stare con il partner per un incontro erotico…… ma soprattutto acquisire consapevolezza di tale stato e sforzarsi di pensare con immagini una situazione ideale esattamente opposta a quella vissuta: vivo intensamente con mille interessi, sono soddisfatto di chi sono, ho piacere di affrontare come una sfida l’ignoto giornaliero, decido di andare in una precisa direzione per mia iniziativa, faccio tutto ciò che mi si richiede con entusiasmo…..

Importante è almeno tentare, se non si riesce per tutto, va benissimo realizzare un centesimo del piccolo programma giornaliero….. un centesimo oggi, uno domani , uno fra dieci giorni, alla fine si accende la scintilla, direi la fiammella e il gusto di lottare.

Poi, se qualcuno continua dicendo che non gliela fa, io dico che vuol fare ad ogni costo “il bastian contrario”, è occupato da forze dell’ostacolo ma può sempre farcela ad uscire alla luce tentando almeno altre100 volte; se poi ancora non riesce ..allora lo affidiamo alle mani di Dio perché ne abbia misericordia.

mercoledì, ottobre 07, 2009

TELEMENTAZIONE (PREGHIERA) o trasmissione a distanza di Energie-pensiero

I° incontro gruppo 2.10.09

TELEMENTAZIONE (PREGHIERA)
O TRASMISSIONE A DISTANZA DI ENERGIE-PENSIERO


Procedendo con serietà e intenzione di vera trasformazione nel cammino della conoscenza, arrivati ad un certo punto di maturazione, si avverte la spinta a fermare per un po’ l’acquisizione di conoscenze intellettuali, informazioni, in sostanza di cultura, per rispondere concretamente ad una domanda impellente che non tutti si pongono ma solo quelli più interessati ad un vero cambiamento, per vivere la realtà karmica quotidiana con spirito nuovo, lieto, consapevole e costruttivo: - Cosa devo fare per non subire passivamente le reazioni, talvolta dure, agli eventi che mi capitano giornalmente? Sì, li sento miei nel senso che fanno parte del mio Karma ma spesso mi condizionano nella mia libertà, mi fanno soffrire, mi tolgono la gioia di vivere; non sopporto sempre l’incalzare degli eventi che si susseguono senza respiro; esiste un modo, una tecnica per alleggerire il fardello quotidiano trasformandolo in occasioni di nuove e importanti esperienze facendomi apprezzare ogni attimo della mia esistenza che passa senza fermarsi né ritorna più?

A queste domande esiste una molteplice risposta, impegnativa, sì, ma anche notevolmente gratificante e in certi casi risolutiva: la conoscenza della tecnica e la pratica della telementazione o preghiera. E’ una scelta difficile e sofferta ma necessaria.

Si arriva a tale possibilità osservando con serena e disincantata obiettività l’andamento del vivere quotidiano individuale e collettivo; ci si accorge della presenza di due correnti ben distinte di pensiero e di comportamento che caratterizzano i rapporti personali e sociali in qualsiasi ambito; una, la più comune è rappresentata dalle persone che hanno a cuore il loro egoistico interesse a tutti i livelli, si difendono dall’aggressività della società e vivono chiuse nella sfera personale con diverse sfumature cha vanno dall’amor proprio sviscerato, all’indifferenza per i problemi altrui (asseriscono che la colpa di tutti i mali è la società: politica, economia, cattiva educazione, mancanza di valori disilludono ogni aspettativa) e all’apatia cioè allo starsene chiusi e circoscritti nel loro egoistico cantuccio senza fare nulla, all’egoismo attivo, quello delle persone che approfittano del loro potere per ledere gli interessi altrui con la corruzione, la sottile violenza, la manipolazione nascosta.

I pensieri e i sentimenti che sostengono tali comportamenti possono essere questi: sono tutti egoisti, ognuno pensa al proprio vantaggio, non esistono più moralità, rispetto e giustizia; chi me lo fa fare ad impegnarmi per gli altri che non ti manifestano più gratitudine e se possono ti fregano con inganno?Intanto si vive una volta sola. E’ bene quindi darsi daffare per accumulare e guadagnare anche in maniera non troppo pulita.

Tutti noi possiamo toccare con mano gli effetti di tale modo di pensare ed agire nella nostra società!!!

Ma fortunatamente esiste l’altra corrente di poche persone in proporzione che, oltre ad avere il giusto interesse per il proprio stato, si impegnano per gli altri a tutti i livelli; quindi, vediamo gente impegnata nell’assistenza sociale e personale o nei rapporti sociali veramente dedita ad aiutare chi ha problemi, a diffondere conoscenza ed esempi di comportamenti altruistici quasi per creare collettività dedite al rispetto, all’amore e alla crescita evolutiva…

I pensieri e i sentimenti che sostengono e motivano tali persone possono essere questi: siamo tutti indistintamente legati alle esperienze del mondo sensibile per karma, soffriamo e ci disperiamo ma chi ha un po’ di luce e calore, è bene che li diffonda con il suo esempio nel vivere quotidiano ovunque si trovi, dando dimostrazione di altruismo, di attenzione sentita e di interesse verso gli altri; quelli più impegnati aiutano concretamente, almeno sul piano spirituale praticando le tecniche più svariate per inviare e suscitare energie psicospirituali a chi ne ha bisogno, telementazione o trasmissione a distanza di energie o regressione a vite precedenti sono gli elementi portanti per tale corrente di pensiero.

Molte delle persone appartenenti a questa seconda corrente hanno conoscenze di base che danno loro certezze e sicurezze a livello evolutivo, prima fra tutte l’idea del karma e il principio che pensare significa creare. Inoltre, forse è ciò che li distingue, hanno un forte entusiasmo e apprezzamento per ogni aspetto della vita umana e della natura che accendono in loro, cuore e mente, curiosità e interesse per tutto e tutti; sono i primi requisiti dell’Amore incondizionato.

Ora sorge la domanda fondamentale: come si fa per diventare operativi spiritualmente nel senso della corrente altruista?

Occorre innanzitutto conoscere e usare i 3 punti essenziali:

Volontà, pensiero (visualizzazione);
forza- fede;
conoscenza della tecnica e molta pratica o esercizio.


Volontà = pensare e visualizzare: pensare è creare quindi, se si vuole operare, bisogna avere le idee ben chiare di ciò che si vuole fare ed ottenere; esempio, voglio aiutare Tizio, bene, formulo il pensiero positivo di ciò che è meglio per lui, (salute e benessere psicospirituale) lo visualizzo in immagini compenetrandole di volontà;


contemporaneamente riscaldo le immagini-pensiero di potente energia di fede, cioè sento come se fossero già realizzate, ci credo fermamente, così nasce la forza;
pratico la tecnica della telementazione, cioè della trasmissione a distanza delle energie pensiero.

E’ chiaro che occorre conoscere bene la tecnica per ottenere risultati miracolosi; questi dipendono dal grado di purezza della nostra mente e del nostro cuore che, più sono privi di interesse troppo personale, più facilmente diventano strumenti capaci di convogliare le energie di amore universale verso quell’obiettivo. (Nella parte dedicata agli schemi di telementazione è spiegata in poche e semplici parole tale tecnica)
Siccome siamo esseri perfettibili nel senso che abbiamo ancora a che fare con i limiti, i difetti e le negatività dei nostri “doppi”, dobbiamo prima imparare ad operare su di noi, sui nostri problemi per poi dedicarci a quelli degli altri.

Porto un esempio che vale per tutti: sto male perché non vado d’accordo con una persona importante, compagno/a, collega, capoufficio, vicino di casa, familiare …che mi fa provare in certe situazioni sofferenza, apprensione, dipendenza emotiva, paura, ansia…Prima operazione da fare: formulo nel pensiero situazioni esattamente opposte a quelle vissute nella realtà, cioè che mi fanno provare piacere, libertà, indipendenza emotiva, coraggio, calma e serenità visualizzandole nei particolari; seconda, le sento, le vivo con intensità, calore e convinzione credendo fermamente che presto si realizzeranno completamente (fede incrollabile);

terza, la più difficile, telemento, cioè invio alla persona volontà di amore, energie positive di amicizia, simpatia, affetto impersonale, stima ecc

Anzi è molto efficace e costruttivo ai fini di un recupero totale di equilibrio e positività fare questo semplice esercizio: nei momenti di pausa, di neutralità, visualizzare (in relazione alle varie situazioni di vita) in immagini positive concrete tutte le situazioni che ci fanno normalmente penare e soffrire, come per esempio: mi vedo e mi sento in azione, in grado di affrontare e risolvere il rapporto con quella persona difficile, mi creo le circostanze favorevoli, formulo le parole giuste, sistemo ogni particolare che mi serve ad agevolare il colloquio importante con essa e ne vedo già gli effetti i risultati, mi vedo e mi sento bene, continuo nel pensiero immagine a sistemare la mia vita, con un atteggiamento convinto e serio non come se fosse un’evasione dalla realtà; vivo nei momenti particolari tali immagini-pensiero con intensa emozione e gioia.

Non nascondo che è difficile realizzare presto tale operazione su di noi, ma per riuscirci occorre sviluppare la volontà-pensiero di concretizzarla nei tempi dovuti, diversi per ogni persona, e la sicurezza di riuscirci.

Se non ti senti maturo per fare ciò, è segno che karmicamente devi ancora pagare, c’è troppa compartecipazione, quindi devi consumare con la sofferenza tale debito karmico, non si scappa da tale legge chiamata anche dei correttivi ma se insisti con determinazione, la vinci sicuramente.

Per aiutare gli altri, una volta capito il modo, diventa più facile e piacevole perché si ha la sensazione concreta di esprimere le migliori energie di amore incondizionato, sarà fondamentale imparare e praticare la tecnica della visualizzazione-telementazione, sempre con mente e cuore puri.

Parlando della tecnica e del modo di praticarla, viene naturale dare alcuni cenni sull’arte-scienza della cosiddetta Magia, tanto antica e radicata in tutte le società da quando si sono formate nell’aurora dei tempi, perché in realtà si dovranno seguire gli stessi processi che la tradizione esoterica ci tramanda sull’operato dei maghi; i tre punti essenziali, già spiegati sopra, sono la sintesi di tali processi.

E’ una sensazione molto diffusa che il destino dell’umanità, senza predire catastrofismi, prevede la divisione sempre più accentuata di essa in due grandi categorie: quella del bene, maghi bianchi, quella del male, maghi neri, si usano tali termini per colpire più vivamente l’immaginazione.

Che significa tale distinzione, cui ho accennato già all’inizio? Che si svilupperanno sempre più tecniche e pratiche a favore dell’una e dell’altra corrente.

Mi spiego con esempi: l’egoista, animato da volontà di potenza (arimane), può usare ogni mezzo lecito ed illecito per realizzare i suoi scopi, può ricorrere a pensieri caricati di travolgente volontà e brama, ma anche, i più determinati e aggressivi, a pratiche di magia naturale, cioè ai riti occulti (fatture, malocchio, maledizioni..) che colpiscono e danneggiano fino alla morte chi ostacola i loro piani e interessi. Si consiglia di non sottovalutare mai tali manifestazioni rituali, perché sono purtroppo ancora molto diffuse e attive.

In tali persone è fortemente attivo e creativo il principio forza-ostacolo di Arimane, che è molto rapido ed efficace nei risultati, ma chi conosce la legge del pensare creativo sa anche che le forze emesse dall’essere umano ritornano per legge di attrazione all’emittente, per cui prima o poi le energie negative colpiranno il soggetto con conseguenze nefaste, intanto però causano pesanti danni.

Lo stesso processo è valido anche per chi è animato da volontà di fare del bene (IO SONO) nel senso che le energie positive (amore in atto) ritornano potenziate all’emittente con conseguenze altamente soddisfacenti sia per lui che per la persona cui sono dirette tali forze di amore incondizionato e avvolgente.

Cosa significa quindi magia? Ha due aspetti: uno, lo studio dei fenomeni legati alla natura nascosta dell’organismo umano e del modo di riprodurli e attuarli: telepatia, telecinesi, alcune medicine alternative, telementazione e fattucchieria, l’altro, la pratica-esercizio secondo alcuni principi, quelli già descritti, per attuare il controllo e il dominio su detti fenomeni. Esiste anche la forma più elevata di magia ma adatta ai più perfetti, quella cosiddetta “divina” che consiste nello studio e nella pratica con esseri disincarnati, è un campo veramente segreto che non conviene toccare se non si è veramente preparati con spirito elevato, cioè mente e cuore puri.

Alla parola mago, cioè chi pratica l’arte magica, generalmente si associa l’immagine di un uomo austero, autorevole fornito di “bacchetta”, che vive isolato dal consorzio umano, dedito ai suoi riti per sviluppare potere sulla natura e sugli uomini: se fa del bene, è mago bianco, se fa del male e domina il prossimo per i suoi interessi, è mago nero. C’è molta immaginazione, fantasia e molti pregiudizi e luoghi comuni; letture, film (vedi la serie di H.Potter) divulgano tali stereotipi e modelli suscitando la curiosità e la voglia di straordinario nelle gente.

Noi però, che viviamo con i piedi a terra e conosciamo bene la legge del pensare creativo, diamo un significato più reale e concreto e forse più attuale, a tali parole: mago e magia.

Porto ancora degli esempi: partendo dalla legge che il pensiero è energia creativa per cui se penso positivo o negativo, le energie mi ritornano indietro potenziate, dopo avere causato i loro effetti, è facile capire quando un individuo cade nella trappola della magia nera o si allea alle forze positive della magia bianca.

Ecco un tipico esempio: mi arrabbio con una persona, le scaglio contro con forza e veemenza parolacce, epiteti, maledizioni e imprecazioni, covo nel mio animo desideri di vendetta, voglia di ferirla e colpirla e talvolta di cancellarla dalla vita; tutte queste manifestazioni di odio, di rancore sono sorrette da energie pensiero, quindi, partono dal nostro centro energetico e colpiscono l’energia vitale dell’altro, come un colpo di fucile, a seconda dell’intensità, causandogli a livello psicofisicospirituale danni superiori a quelli che si possono causare materialmente: questo è un atto di magia nera istintiva, non ci sono giustificazioni.

Si pensi ai danni che causano quelle persone che costantemente e consciamente esprimono l’odio, il rancore, la gelosia con pratiche rituali ( fatture ecc..), si entra nel circolo del male, Magia nera (Arimane). Quindi, è molto facile scivolare per questa china!!

Viceversa, se ad una persona invio energie positive di fiducia, di stima, di compartecipazione, di amore, visualizzandola serena, positiva, felice, capace di risolvere tutte le sue problematiche al meglio in armonia con il tutto, è come se la circondassi di un mantello protettivo e le facessi iniezioni risanatrici, che la difendono dal male e le permettono di crescere con equilibrio e armonia; poi, se tale azione la compio costantemente e coscientemente con il rituale della telementazione entro decisamente nel circolo del bene, della luce, magia bianca ( Io Sono). E’ facile entrare in tale onda purché si scelga e si voglia.

Effetti sicuri dell’una e dell’altra sull’operatore??

Il mago nero sarà sempre divorato dal desiderio crescente di potere, di possesso, di dominio, sulla difensiva perché il male gli ritorna indietro, quindi non è felice; il mago bianco sarà sempre, anche nei momenti di dura sofferenza protetto, sereno, si sentirà in armonia con tutti e con tutto, vedrà nell’altro un suo fratello pronto ad aiutarlo, proverà spesso la gioia del dono incondizionato, è decisamente un’altra esperienza, si sentirà parte del ritmo universale, luce che si espande, calore che fa germogliare.





Schemi di telementazione



Per diventare operatori di bene, cioè di positività e altruismo, non c’è più bisogno della “bacchetta del mago” come nei film di H. Potter o nella fantasia popolare, basta semplicemente indirizzare l’energia pensiero seguendo i tre requisiti fondamentali per ogni operazione, diciamo magica: 1) volontà (pensiero e visualizzazione); 2) forza- fede; 3) tecnica e pratica, esercizio, altrimenti si rimane ancora una volta nell’astratto di acquisizioni culturali, di curiose e interessanti informazioni che riempiono la bocca e la mente senza veramente apportare il nostro reale contributo spirituale a noi stessi e al prossimo.

Quali le modalità per indirizzare questo aiuto a chi ne ha bisogno ? Suggeriamo un modo molto semplice largamente sperimentato: sedersi o sdraiarsi in un momento di relax di pochi minuti, visualizzare la persona vivente o il trapassato che si vuole aiutare chiamandolo per nome e pronunciare possibilmente a voce alta questa preghiera per i vivi, invocando le entità spirituali più alte della dottrina cristiana o altre entità venerate anche in altre dottrine: ora seguono alcuni schemi di telementazione o preghiera (è chiaro che ognuno di noi è libero di formulare, con tali suggerimenti, il tipo di schema che più gli pare efficace):

(tale schema è per aiutare i vivi)

“ Cristo Gesù, arcangeli Michele, Raffaele, Gabriele ed Euriele, Madonna del Divino Amore (o qualche altra madonna), S. Giuda Taddeo, Padre Pio, S. Benedetto da Norcia, Cristiano Rosacroce e Maestro Gesù (le entità guida del cristianesimo esoterico), angeli custodi e spiriti ausiliari invisibili (entità benefiche a diretto contatto con gli umani): Accendete nel cuore e nella mente di (nominare almeno 3 volte la persona o le persone) la potente, calda e luminosa energia cosmica di amore, di verità e di bellezza dell’Io Sono, affinché avanzino con coraggio, costanza ed entusiasmo nella loro crescita evolutiva; proteggeteli nella loro incolumità psicofisico e spirituale e fate che siano sempre positivi, creativi e godano la gioia di essere ed amare apprezzando la vita in ogni attimo, e voi spiriti ausiliari invisibili, create eventi, situazioni e occasioni concrete che favoriscano la realizzazione dei loro sogni, desideri, aspirazioni e obiettivi; fate che stiano bene e si sentano soddisfatte e piene di energie ( ripetere almeno 2 volte la preghiera).

oppure

“Cristo Gesù ecc …. Fate che tutte le preghiere degli uomini del mondo si uniscano alle mie per aiutare (nominare la persona) a crescere evolutivamente, difendetelo costantemente da insidie, offuscamenti, da scelte e tendenze sbagliate; proteggetelo nella sua incolumità interiore ed esteriore, da incidenti, infortuni, cadute, disgrazie e malattie.

Fate che (nominare la persona) risvegli in sé l’Io Sono, acquistando piena consapevolezza, profonda comprensione e accettazione del proprio Karma interiore ed esteriore; aiutatelo ad assumere il giusto atteggiamento verso la vita e a rafforzare la piena fiducia in sé e nella energia cosmica di amore. Suscitate in lui ottimismo, positività, entusiasmo e gioia di essere, di vivere ed amare e la spinta a superare limiti e condizionamenti karmici. Dategli sempre il pane quotidiano”.

Oppure

nominando e visualizzando la persona “Avvolgetelo di potenti, calde e luminose energie cosmiche di amore che la guidino con costanza, coraggio ed entusiasmo nella sua crescita evolutiva; fate che acquisti sempre più fiducia in se stesso, sicurezza interiore, coraggio e fede profonda e incrollabile per affrontare e superare le prove e le sfide quotidiane”.


Per i trapassati, invocando le stesse entità: Cristo Gesù ecc…

“Fate che l’anima di (nominare il trapassato) si identifichi sempre di più con il Cristo; illuminatelo e guidatelo a capire le cause delle sue sofferenze terrene e a liberarsi dal loro ricordo; apritelo alla consapevolezza, all’accettazione, alla comprensione e alla profonda fede, alla speranza e alla carità; avvolgetelo di Amore beatificante, di luce spirituale e liberatelo dalle forze dell’ostacolo e dagli illusori attaccamenti terreni. Suscitate nel suo profondo la spinta a progredire e a migliorare fino alla perfezione unendosi alla infinita energia cosmica di Amore”.

Oppure

nominandolo e visualizzandolo “Avvolgetelo di potenti calde e luminose energie cosmiche di amore guidandolo verso la luce di verità, di giustizia e amore, conoscenza, bellezza e perfezione, fate che sia profondamente compenetrato nell’energia dell’IO SONO”.

Abbiamo dato indicazioni per inviare forze di amore in atto verso gli altri, ora però dobbiamo rafforzare noi stessi, le nostre energie positive.


A tale scopo ci siamo permessi di integrare, alla luce della nostra lunghissima e sofferta esperienza esoterica, una semplice ma efficace preghiera cattolica da rivolgere all’Angelo-custode .Questa preghiera deve essere recitata molto frequentemente e specie nei momenti di depressione, di sfiducia e di paure esistenziali.

“Angelo di Dio che sei il mio custode illumina custodisci reggi e governa me che ti fui affidato dalla pietà celeste (preghiera cattolica); aiutami a crescere evolutivamente con coraggio, costanza ed entusiasmo, proteggimi dalle forze negative e dal male.

Fa’ che io domini la paura, sviluppi la fiducia in me stesso, il coraggio, la consapevolezza e la comprensione, il perdono e l’accettazione di me stesso e della vita e diventi sempre più strumento libero e perfetto di bene, di verità e amore; fa’ che io sia gioioso/a, determinato/a e coraggioso/a nei miei buoni propositi e mi sforzi di superare limiti e condizionamenti karmici”.

Comunque, tu sei libero di decidere quando, dove e quanto tempo pregare, l’importante però è che tu ti decida a farlo quanto prima per il tuo bene; presto ti accorgerai degli effetti altamente positivi su di te e sugli altri.


Importante: durante la telementazione-preghiera, è essenziale avvertire un calore proveniente dal cuore, cioè un’energia che si espande attraverso le parole raggiungendo la persona o le persone cui è diretta, e visualizzare proprio il momento in cui vengono avvolte dall’onda di amore; più è forte e continua l’onda, maggiori sono gli effetti. Con l’esercizio costante si riuscirà a sentire il contatto molto vivo.

































giovedì, settembre 03, 2009

Esistenza umana: manifestazione individuale di un piano evolutivo "scelto"nell'inconscio

Esistenza umana:
manifestazione individuale di un piano evolutivo “scelto” nell’inconscio


Molte volte parlando con persone diverse dei casi della vita, delle esperienze che ci hanno formato, si sente ripetere una frase molto significativa: - .Ripensandoci bene, se non mi fosse capitata quell’esperienza negativa in quel periodo della mia vita, che mi ha fatto tanto soffrire e penare, forse non sarei arrivato alla mia attuale condizione sociale ma soprattutto non avrei capito il senso della mia esistenza, non avrei acquisito quella maturità che attualmente mi consente di affrontare e superare ostacoli e paure con maggiore sicurezza.

Tale esperienza molto comune mi fa riflettere facendomi capire che esiste nel profondo inconscio di ogni individuo come un piano di vita programmato, scelto prima della reincarnazione, che condiziona e indica in poche parole ciò che vorremmo fare (poi se riusciamo, bene, se no, ci ritenteremo) cioè, la qualità, il tipo di esperienze e di esistenza che ognuno vive. Le persone consapevoli sono coscienti di tale realtà e ne parlano ma soprattutto lavorano su se stesse per permettere la realizzazione almeno di una parte di tale programma.

Ammettere e riconoscere questo piano inconscio, vuol dire avere in mano la chiave di lettura della propria vita, cioè la possibilità di agire consapevolmente in ogni campo e livello in rapporto a tutto ciò che capita nella propria esistenza.

Mi spiego: ho notato nella mia vita e in quella degli altri a me vicini il ripetersi di certi eventi, circostanze, situazioni e rapporti, quasi sempre con le stesse modalità, come se volessero insistere nel trasmetterci un certo messaggio e farci capire determinate caratteristiche positive o negative nei nostri comportamenti: per esempio, nei rapporti sentimentali ci sono persone, anche giovanissime, che stabiliscono relazioni basate sulla amicizia amorevole, sono cioè quelle che tirano, che animano il rapporto, lo vivificano perché sentono come una spinta irresistibile a dare, ad essere attivi e costruttivi assumendo un ruolo di sostegno e di guida anche inconscio (la numerologia individua subito la qualità di amore che una persona è portata a dare), mentre altre giocano con i sentimenti, si divertono, si sperimentano libere gioiose e trasgressive, si interessano solo del proprio benessere e piacere, come se avessero un programma diverso da seguire e interpretare ed effettivamente ce lo hanno.

Un’esperienza divertente ma significativa, che qualche volta io faccio, è quella di sforzarsi di convincere alcune di tali persone a comportarsi nei rapporti sentimentali esattamente al contrario di quello che fanno: le reazioni sono le più disparate e spassose e vanno dalla battuta salace a ragionamenti sensati sulla presenza nell’inconscio di impulsi e istinti purtroppo difficili da modificare; prova della programmazione inconscia di vita?

Così è non solo nell’amore, ma anche in tutti gli altri campi : lavoro, scelte culturali e religiose, autorealizzazione …..

E’ molto interessante ascoltare il racconto di molte persone adulte di come hanno “scelto” la loro attuale professione di lavoro (specie se sono pensionati): riferisco fra gli infiniti racconti quello di Daniele, un cinquantacinquenne che voleva fare da giovane, animato da una grande passione, lo scrittore scientifico nel campo aeronautico, è finito col fare il commerciante a dettaglio di abbigliamento; agli inizi non accettava tale diversità di interessi ma col tempo si è abituato, non solo, ma ha scoperto di essere molto utile ai suoi clienti per la sua disponibilità competenza e simpatia trovando una possibilità di sfogo alla sua iniziale delusione. Poi, consapevolmente ha capito che tale attività è stata determinata fin dagli inizi anche da un nodo karmico molto forte con il suo datore di lavoro, che lo mette continuamente alla prova e che onestamente confessa di non essere capace di sciogliere, tuttavia la sua passione che coltiva come hobby lo sostiene nei momenti bui di crisi profonda.

Ripeto, di esperienze in questo campo se ne potrebbero raccontare in numero infinito, perché ognuno ha da raccontarne almeno una. La “scelta” condizionata di Daniele è la conseguenza di una sua inconscia programmazione perché il Karma lavora sempre per il bene assoluto dell’individuo, anche se sembra apparentemente molto negativo, senza i calcoli mentali che facciamo noi, tenendo in considerazione il piano evolutivo, aggiungo io, programmato nelle sue linee generali senza limitare il libero arbitrio.

Anche per il tipo di cammino religioso culturale non è difficile incontrare persone che ad un certo punto della loro vita, per circostanze apparentemente casuali cambiano indirizzo culturale e religioso. Una cara amica, Stefania, dopo aver sognato il padre, cui è molto attaccata anche dopo il trapasso, ha deciso di seguire corsi di naturopatia e di abbracciare una forma religiosa di buddismo molto attualizzato, cosa molto strana per lei cattolica praticante; alla mia domanda sul perché di tale cambiamento, mi ha risposto che questo era il suo sogno nascosto fin da adolescente e che finalmente aveva trovato lo scopo vero della sua vita.

Di esempi se ne potrebbero citare senza limiti ma la cosa più importante è capire quei particolari movimenti interiori e quei fatti esteriori che cambiano spesse volte completamente l’esistenza. Infatti molte persone per particolari eventi accaduti, come per esempio l’incontro di una persona illuminata, si avvicinano a nuovi studi per loro, che gli aprono una nuova visione di vita dando la possibilità di capire, comprendere e vedere nuovi orizzonti, nuove mète più soddisfacenti.

L’idea che la vita possa essere programmata già prima del suo inizio terreno, quindi inconsciamente, può sembrare una forma di fatalismo o predestinazione che soffoca il libero arbitrio; ciò perché ci affidiamo solo al ragionamento razionale basato sui dati sensibili. E’ chiaro che tutto ciò che non è dimostrabile secondo le leggi della scienza, può sembrare semplice illusione o pura fantasia, anche se alcuni aspetti della fantascienza si sono poi avverati( la conquista della luna….).

Ma se seguiamo l’impulso che tende a superare la prigione dei sensi che condizionano il ragionamento mentale, si apre una nuova visione, basata sulla legge del karma, in cui esiste la chiave di interpretazione della realtà che ci circonda con significati molteplici e più profondi; questi sono ragionamenti e stimoli che si fanno per i lettori e le persone che ancora sono sul punto di abbandonare le limitazioni del solo pensare razionale per seguire l’impulso che nasce dal nostro intimo, che sentiamo giusto a misura umana e apportatore di serena consapevolezza, perché ci fa intuire una realtà più profonda e vera. Per coloro che invece conoscono le profonde realtà della vita spirituale, trasmesse e propagate dai movimenti spirituali occidentali, antroposofia e orientali, buddismo ecc.. sentir parlare di programmazione del piano di crescita evolutivo personale e planetario è una naturale e indiscutibile verità.

Infatti, è facile sentir dire anche da persone colte e preparate: - Per quanto mi sia sforzato di realizzare una mia idea, un mio programma personale, non ci sono riuscito, seguendo il pensare comune, ho avuto però come riposta, sofferta e conquistata, alla mia volontà di capire, la attuale capacità di vedere gli aspetti vari della mia vita da altre prospettive molto più reali ed efficaci di quelle offerte dal pensare comune scientifico religioso, per cui devo dedurre che ora sono in linea con il mio cammino di autorealizzazione, anche se mi è costato qualche delusione rinuncia e molta fatica.

Perché questa è una conquista di grande valore spirituale? E’ chiaro che si può arrivare a capire l’idea basilare del processo di evoluzione spirituale, solo partendo dalla legge del Karma intesa, come vedremo in seguito, come una traccia di vita da vivere con spirito di consapevolezza di accettazione e di amore e non come condizionamento soffocante.

Esiste una nuova corrente spirituale che ormai fa sentire la sua voce da più di 20 anni attraverso sensitivi americani in specie, che parlano di una nuova dimensione in cui ci troveremmo e che culminerebbe nel famoso dicembre 2012. E’ una dottrina formata da messaggi di alte entità, Arcangeli Michele, Metraton, Kryon ecc.. che presenta la attuale realtà e ogni manifestazione fisica-spirituale come espressione di una energia universale presente qui ed ora, hic et nunc, per cui tutte le idee legate al karma e quindi ad una programmazione della propria esistenza, come ho fatto io finora, saltano cioè non sono più valide nel senso che non hanno più un valore determinante nella comprensione della vita, sono troppo limitanti e condizionanti, secondo tale dottrina.

Io parlo e talvolta discuto con le persone che seguono questo nuovo indirizzo di pensiero, leggo e studio i messaggi ma soprattutto osservo il loro comportamento nella diverse situazioni di vita quotidiana e devo onestamente riconoscerne alcuni aspetti positivi: maggiore entusiasmo, maggiore libertà di movimento e di sperimentazione e forse maggiore capacità di accettazione serena e leggera di se stessi, in sostanza maggiore positività e leggerezza rispetto a chi è impostato sulle leggi eterne del karma, di causa ed effetto ma ne è troppo dipendente per pigrizia mentale.

Andando a fondo per capire le ragioni di tali atteggiamenti che attirano molto creando una nuova moda, appare evidente sempre più che tali persone sono molto giovani di età spirituale, non hanno un pesante bagaglio di conoscenze e quindi di esperienze spirituali antiche per cui con la leggerezza che caratterizza il giovane accettano e vivono la loro esperienza quotidiana anche al di fuori di certi schemi.

Io spesso sorrido, non per prendere in giro, ma perché avverto nei loro discorsi, ragionamenti e riflessioni la presenza inalienabile della legge del Karma, la legge che regola il divenire dei mondi e della divinità, solo che loro se ne accorgono soltanto in momenti particolari di delusione e sconforto ed lo confessano con un senso di delusione e frustrazione.

Quindi, tali persone sono per Karma programmate per una visione così nuova e originale ma alla fine di certe esperienze riconoscono la presenza nella vita umana della legge di causa ed effetto, però hanno come caratteristica fondamentale una ingenua e semplice purezza di intenti che non farebbe male acquisire per dare nuovi impulsi di rinnovamento del bagaglio di vecchie se pur solide conoscenze.

Comunque la domanda impellente che sorge in tutti è: come ci si deve comportare nella quotidianità sia quando decidiamo di vivere con l’idea della programmazione delle nostre vite secondo il karma sia con l’idea di vivere nell’energia di una nuova dimensione? Sì, perché questo è il problema concreto e costante che dobbiamo affrontare quotidianamente; gli eventi accadono, i rapporti avanzano, le esperienze interiori ed esteriori si fanno sentire con notevole e accelerata intensità, noi però dobbiamo vivere. E vivere significa sentire emozioni, fare delle scelte e assumersi delle responsabilità; come si può allora agire cercando di mantenere la propria indipendenza interiore e identità e l’amore per ogni manifestazione di vita?

Studiando letteratura latina, si incontra la grande figura di M. Tullio Cicerone, oratore insigne, che, fra i mille consigli pratici per migliorare la capacità di esporre idee e opinioni, tramanda in forma decisa questo avvertimento:-Rem tene, verba sequentur!, che significa: possiedi l’argomento, le parole seguiranno.

Infatti, il primo requisito che si deve possedere per un cammino di crescita spirituale è o l’idea della programmazione della nostra vita o l’idea di essere liberi da dipendenze karmiche per agire poi in libertà piena di entusiasmo creativo. Ciò vuol dire che nel nostro cuore e nella nostra mente ci deve essere la certezza che ciò che facciamo anche di più banale e scontato, lascia una traccia in noi stessi e nel mondo che ci circonda, non importano quindi le sottigliezze dottrinali ma la genuina energia morale, la sicurezza interiore di agire in piena coscienza del valore della nostra azione e soprattutto la certezza che noi siamo ciò che pensiamo: se pensi negativo, sei negativo, se pensi positivo, sei positivo.

Partendo da tale sicurezza interiore, almeno pensata se non pienamente realizzata, qualsiasi cosa di nuovo si pensi e poi si faccia dovrebbe avere l’impronta della positività, della creatività condita di entusiasmo e di piacere e soddisfazione; altra cosa però quando si tratta di pensare e di agire nel contesto di situazioni e rapporti già consolidati che si ripetono con frequenza talvolta quotidiana creando reazioni di ansia, angoscia, paura e sofferenza: qualsiasi tipo di problema, che ci si accorge di non poter superare facilmente, nel campo dei rapporti personali, del lavoro o dell’autorealizzazione, va inquadrato con consapevolezza serena e obiettiva senza nascondere i propri limiti e mancanze (rem tene) e poi passare all’azione, come? Con freschezza di energie, con fantasia, con piacere nuovo come se fosse il primo e l’ultimo motivo di vita.

Talvolta siamo noi che per pigrizia e ovvietà ci rendiamo pesante la vita oppure perché abbiamo esaurito le risorse creative e ci sentiamo stanchi di ripetere sempre le stesse cose con le stesse modalità. Tale atteggiamento è senz’altro il più pericoloso perché soffoca il piacere e la gioia di vivere e lascia scorrere le occasioni che non ritornano più; queste sono le circostanze che abbiamo “scelto in anticipo” proprio per realizzare il nostro piano evolutivo, sono le prove e le sfide che ci fanno crescere.

Vivere l’attimo presente con calore, con partecipazione e iniziativa creativa è il massimo che si possa dare come contributo al nostro karma personale e collettivo.

Non si fa mai caso con la giusta attenzione agli effetti del nostro comportamento sull’umore degli altri, spesso sono entusiasmanti: basta essere allegri e positivi in situazioni pesanti, difficili e piene di ostacoli per sbloccare tensioni e riportare alla normale condizione una o più persone stressate e preoccupate. Noi abbiamo veramente in mano la possibilità di vivere a fondo e sublimare il karma negativo, se facciamo appello alle energie giovani e vive che sono sopite nei nostri cuori: così avvengono i miracoli.

Certo, se siamo costantemente in una posizione di attesa magari dell’aiuto da altri, non riusciremo mai a sentirci sereni, sicuri e capaci di vivere la vita da liberi e indipendenti ma se abbiamo un minimo di iniziativa e amor proprio e dignità, possiamo operare cambiamenti sostanziali nella nostra esistenza: karma o non karma, dimensione nuova o vecchia non hanno importanza per chi ha coraggio e voglia di rinnovarsi.

Allora il problema è come riuscire a ricaricarsi sempre di energie vitali e positive: sarà l’argomento della prossima puntata!!!

mercoledì, luglio 15, 2009

Un incontro di persone: inizio del viaggio alla scoperta di se stessi

Un incontro di persone: inizio del viaggio alla scoperta di se stessi

Moltissime persone, specie donne, esprimono dissenso nei riguardi del loro compagno/a facendo ragionamenti di questo tipo: - Se a quell’ora di quel giorno, di quel mese di quell’anno non mi fossi trovato/a in quel luogo, in quella circostanza, sicuramente non avrei incontrato lui/lei…. Quindi, mi sarei risparmiato/a diverse sofferenze, esperienze negative, dolori e disillusioni, sarei ora una persona libera con un altro bagaglio di qualità esperienze e conoscenze, non avrei subito impedimenti e danni nel mio cammino di crescita; riconosco che ……….. ha il potere di turbare la pace del mio cuore e della mia mente e mantenermi insoddisfatto/a.

Tali ragionamenti non si riferiscono solo alla persona con cui si stabilisce una relazione sentimentale, ma anche ad altri tipi di rapporti di amicizia, di lavoro, di parentela acquisita ecc…

Nei colloqui confidenziali che io tengo individualmente con queste persone: amici, conoscenti e interlocutori anche occasionali, devo però dire di un certo livello di consapevolezza, al fine di capire il senso di certe dure esperienze, spesso faccio un domanda provocatoria: - Ma perché allora non esci da questa incresciosa situazione e non te ne crei una migliore, scelta secondo il tuo desiderio e intendimento?

Dalla risposta data, capisco immediatamente la posizione karmica della persona nel rapporto con l’altro/a; se i suoi giudizi, sensazioni e pensieri sono semplicemente uno sfogo, è un conto, servono ad una liberazione per poi riaccettare la situazione e procedere oltre; se, invece, c’è dietro una maturazione sofferta, un reale bisogno, non solo emotivo ma vitale e determinato, è un altro, cioè è il segno di un cammino lungo e faticoso verso il raggiungimento di una indipendenza psicofisico e spirituale vicina da conquistare definitivamente, manca l’ultima tappa, allora è il caso di parlarne per programmare un piano di lavoro ad alto livello, prima di tutto per capire il senso dell’esperienza, quindi il significato nascosto e l’obiettivo di tale tipo di prova e stimolo.

Molto spesso risulta che l’incontro con quella data persona apre un capitolo vecchio, con antiche radici nel passato, specie di vite precedenti, fastidioso perché ci obbliga a certi sacrifici, a certi riconoscimenti di aspetti spiacevoli di noi stessi che limitano e condizionano la nostra libertà.

Infatti, per molte persone il rapporto con il proprio partner, specie se conflittuale, è il momento della verità nel senso che dà inizio agli interrogativi esistenziali sul problema dell’essere; che significa ciò? Significa che la sofferenza, la rabbia, la paura e l’impotenza stimolano alcuni interrogativi esistenziali: - Chi sono Io? E’ la prima domanda che scaturisce nella conflittualità per riconoscere ed affermare la nostra identità e dignità; ci costringe ad analizzarci per capire le nostre potenzialità desideri e aspirazioni, le nostre risorse e i nostri limiti ( vengono alla luce prepotentemente gli aspetti del doppio); ma ci domandiamo anche : -Chi è l’altro? Il compagno/a di viaggio che ha i nostri stessi problemi e che è incatenato o ingabbiato nei nostri stessi condizionamenti e batte la testa contro le sbarre della sua prigione come noi; se libero me, libero anche lui/lei.

L’altro/a fa da specchio e da stimolo a riconoscersi, non si scappa, la crudezza dell’esperienza fa nascere la perplessità, il fastidio e il timore di non riuscire a raggiungere la serena armonia con se stessi, la libera espressione di sentimenti, istinti e impulsi, perché si ha a che fare con l’altro/a, presenza incancellabile dalla propria vita (c’è sempre da considerare il tipo di rapporto karmico esistente tra i due: sicuramente sono persone che si sono trattate con odio, cattiveria e gelosia, senza rispetto e amore; tale tipo di rapporto appare evidente durante le regressioni a vite precedenti).

Quindi, ragionando ad un livello superiore, si dovrebbe essere grati a tale tipo di rapporti conflittuali, perché offrono finalmente la possibilità di conoscersi, cambiarsi e maturare crescendo. Chi inizia il cammino verso la conoscenza di sé attraverso l’esperienza conflittuale di amore, può ritenersi fortunato perché tale sentimento è la forza vitale trascinante dell’esistenza e prima o poi si risveglia nel cuore e nella mente di chi è sincero e disponibile.

Altre persone, invece, iniziano il cammino verso la propria realizzazione vivendo esperienze traumatiche, dolorose nella malattia, nella disoccupazione, nei rapporti familiari difficili e nell’impedimento costante alla concretizzazione dei propri ideali.

Il karma individuale è molto vario e strano ma sempre favorevole al risveglio dell’essere, si serve delle esperienze più singolari talvolta per iniziare un cammino di trasformazione: se si riconosce, bene, altrimenti si subisce, si soffre e non ci sono modi diversi dalla consapevolezza, dall’accettazione e dall’amore per sentirsi realizzati.

Oltre alla prima domanda esistenziale: -Chi sono Io? Ne scaturiscono altre a catena: - Cosa voglio Io? La gente è disorientata dalla diffusione di valori consumistici che lì per lì appagano i desideri bassi, voluttuari ma poi lasciano insoddisfatti accrescendo il senso di precarietà, di delusione che stanno lì a ricordare che la soluzione dei problemi sta nell’entrare in se stessi per capirsi; è un lavoro difficile ma l’unico che garantisca risultati finali sicuri.

Comunque il compagno/a sicuro tranquillo positivo spesso rischia di rafforzare gli aspetti egoistici della natura dell’altro/a e quando tutto fila apparentemente liscio, c’è il pericolo di abbandonarsi all’onda inconscia degli impulsi, degli istinti che attutiscono il senso della prova, della sfida necessario ad un sano cammino evolutivo.

Quando, invece, il compagno/a è conflittuale, il contrario di ciò che desideriamo, stimola anzi obbliga ad entrare in noi stessi spingendoci a seguire una disciplina e a sviluppare la consapevolezza e ci domandiamo: - Ma perché proprio a me è capitata questa persona? Quale il senso della mia vita? Per quale motivo provo profondamente una certa familiarità con quei sentimenti che mi suscita e che mi stizziscono tanto? Non è forse che l’egoismo, e la gelosia, la durezza, la incomprensione e la cattiveria, la voglia di annientamento che vedo e sento in lui/lei hanno una certa assomiglianza con ciò che sento in fondo al mio animo? Perché non è giusto attribuire la causa dei nostri mali solo agli altri senza riconoscere almeno una nostra minima compartecipazione.

Nei momenti di verità, quelli successivi a dolorose esperienze, mi vengono sprazzi di lucidità: -Io sarò libero, avrò la pace nel cuore e nella mente, potrò sperimentare tutta la tenerezza, l’amore caldo e affettuoso e incondizionato solo quando avrò il pieno dominio di me, di tutte le reazioni consce ed in cosce che si agitano in me continuamente e sarò indipendente nel mio essere.

Ma devo fare una constatazione reale e sincera: anche se riesco spesso ad entrare in questo stato di grazia in cui mi sento in pace ed armonia con tutto e tutti, mi manca sempre qualcosa che mi completi dandomi la certezza dell’essere: infatti, per quanto riesca ad entrare in sintonia con l’altro/a riconoscendone tutti gli aspetti positivi del suo carattere, mi accorgo che ciò che desidero nel mio cuore e che mi configuro mentalmente nei riguardi di una data persona, in realtà non esiste all’esterno di me, se non in minima parte, ma è fortemente radicato nella mia parte ideale che solo io riesco ad immaginare: è la mia parte divina-ideale.

Ciò mi porta a concludere che l’amore perfetto ideale che tutti cerchiamo al di fuori negli altri, esiste solamente dentro di noi.

Il massimo della saggezza sta nel riconoscere e vivere dentro di noi l’amore, l’altruismo, la stima per noi stessi e l’aiuto spirituale che automaticamente si proietteranno sul prossimo.

Allora la tenerezza, la fedeltà, la fiducia e la disponibilità a rendere felici gli altri scaturiranno naturalmente dal nostro cuore.

E’ inutile quindi lamentarsi delle conseguenze di quell’incontro avvenuto proprio in quel paese, in quella città, in quel luogo in quell’ora, di quel giorno di quel mese di quell’anno!!!

E poi occorre abituarsi a considerare gli aspetti karmici di una relazione con una persona; da indagini fatte con la tecnica della regressione a vite precedenti su individui di diverso livello evolutivo, risulta sempre che c’è stato già un incontro in una precedente esistenza con quella precisa persona e che in questa attuale è data ad ambedue le persone coinvolte la possibilità di recuperare il rapporto, cioè di renderlo armonico, soddisfacente e costruttivo. In questa ottica il discorso si allarga; si possono avere delle risposte esaurienti e reali a precise domande sul perché non c’è armonia in una relazione: - Perché mi tratta male e mi fa soffrire per la sua durezza e insensibilità, rigore e cattiveria, per i suoi mordaci giudizi in ogni situazione?

Ma non ti viene di pensare che tu abbia avuto verso di lui/lei lo stesso comportamento? Che tu lo abbia fatto soffrire? La legge del karma è legge di causa ed effetto non del taglione, giustizia cieca e brutale, ma è quella forza divina che ci aiuta a recuperare con amore ciò che ci manca per arrivare alla perfezione.

Non sono parole consolatorie e formali, nascondono il segreto della vita in continua crescita attraverso le prove e le sfide che, una volta capite, permettono di salire in alto, di perfezionarsi e raggiungere equilibrio serenità e armonia.

Chi segue la via dell’amore, inizia il suo cammino anche da un rapporto sgangherato ma prendendone coscienza avanza, avanza… all’infinito.

Io ho imparato attraverso l’esperienza sofferta che ogni incontro nella mia vita, anche il più apparentemente banale e casuale, ha avuto e ha un significato importante: risvegliarmi alla coscienza che qualsiasi altra persona è come me, ha gli stessi problemi, aspirazioni desideri e mille limiti e ostacoli come me.

Talvolta ancora mi arrabbio, mi sfogo a male parole, metto in dubbio le verità più profonde ed evidenti con il piacere di trasgredire, ma alla fine il mio diavoletto tentatore (il doppio) mi guarda, mi sorride, getta la sua maschera e mi dice: - Lo so che più ti suscito ribellione, trasgressione e aggressività specie verso chi ti è più vicino, più alla fine prevalgono nel tuo cuore e nella tua mente l’accettazione il perdono e l’amore.

Per avere la prova che l’atteggiamento più costruttivo ed efficace per sentirsi almeno ogni tanto sereni contenti e soddisfatti, sia l’accettazione e la comprensione di ogni situazione e rapporto, basta guardarsi intorno fra le persone amiche o conoscenti o colleghi o vicini di casa o altre che non si sforzano almeno una volta di essere ben disposte verso le esigenze anche strane dell’altro, per constatare che sono sempre arrabbiate e insoddisfatte, nervose e negative, scontente e aggressive o apatiche e prive di interessi e direi di quel calore e entusiasmo che insomma fanno vedere ogni tanto qualche motivo positivo per vivere la vita.

Qualche volta occorrerebbe mettersi alla prova per capire onestamente se merita considerazione lo sforzo di accettare l’altro così com’è e riconoscere obiettivamente i nostri aspetti negativi che vanno modificati cioè la nostra corresponsabilità nella situazione in cui ci troviamo.

sabato, giugno 06, 2009

SS. Trinità: riflessioni

Considerazioni e riflessioni sulla SS.Trinità

Mi è sorto da un po’ di tempo il desiderio di personalizzare, cioè di adattare al mio modo di sentire, pensare e agire quotidiano, facendole diventare il motore di tutta la mia attività psicofisicospirituale, alcune verità incontrate nelle sacre scritture o in letture di autori di diverse dottrine, che aprono una visione profonda del senso della vita e soprattutto del ruolo che l’essere umano dovrebbe svolgere per raggiungere la sua mèta, il suo obiettivo evolutivo.
E’ un desiderio lecito il mio, perché mi sono stancato di sentire proferire parole come S:S:Trinità o leggere idee e pensieri illuminanti e intensi, come quelli che si riferiscono al destino dell’uomo e alla struttura del cosmo in evoluzione in cui viviamo, senza tentare di riferirli al mio essere cercando di farli diventare “sangue del mio sangue”, cioè esperienza diretta della mia persona.
Sì, perché conosco molte persone e ne sento anche altre, autorità nei loro campi specifici: religioso, filosofico esoterico, scientifico, pronunciare idee concetti pensieri e verità talmente alte da incutere quasi un senso di soggezione, di paura al solo pensiero di poterle realizzare nella propria intima esperienza spirituale. Altrimenti, se non mi sforzo di concretizzarle in qualche modo con un lavoro spirituale, restano solo come bagaglio culturale e concettuale; forse di positivo queste verità hanno la funzione di suscitare sentimenti di venerazione e devozione, pensieri e volontà di realizzazione, che vivono nella sfera della psiche più profonda, mi riferisco in particolare all’idea della Trinità cristiana (lascio da parte le Trinità di altre religioni).
Se ci si ferma sul concetto in sé della Trinità, partono considerazioni, riflessioni e opinioni, idee e giudizi che impegnano totalmente tutte le facoltà e attività intellettive con riferimenti culturali e innescano un processo mentale molto intenso; ma se non aiutasse la preghiera del Padre Nostro, capace di suscitare un sentimento totale e universale profondo, il concetto in sé sarebbe solo, almeno per me, un’acquisizione concettuale, per carità, fondamentale per una concezione spirituale e morale dell’ esistenza del creato e dell’uomo, ma sempre lontana dalla mia esperienza.
Allora come posso identificare in me i tre aspetti della SS.Trinità? E’ una domanda che mi riempie l’animo di devozione, di adorazione e rispetto per farmi vivere a contatto con l’energia di amore creatrice del cosmo visibile e invisibile.
Do una risposta in cui credo fermamente: senza entrare in disquisizioni sottili di carattere teologico e filosofico e tanto meno esoterico (corpi fisico, eterico, astrale e Io), riconosco e accetto una tripartizione nel mio essere: corpo anima e spirito e in ciascuna di queste parti, non solo caratterizzate concettualmente ma vissute come esperienza diretta interiore, riconosco la presenza degli aspetti del divino creatore: che significa ciò? Che nella mia attività cosciente di pensiero, nella mia attività emozionale e di sentimento anche inconscia e nel mio organismo fisico colgo in momenti particolari il riflesso diretto della divinità in me, ma è più giusto dire in ogni essere umano.
Leggendo tali parole, qualcuno avrà sicuramente una prima fortissima reazione e si dirà: - Ma chi si crede di essere questa persona che afferma di riconoscere in sé la divinità? La divinità è intoccabile, forse innominabile, perché è nella sua infinita e inconcepibile dimensione - continuerebbe a dire- non si confonde con l’uomo peccatore, impuro presuntuoso e ignorante.
E’ questa però una concezione medioevale o fondamentalista, assolutamente statica in cui Dio è là, assoluto, inaccessibile, l’uomo qua, solo impotente e indifeso. Quanto tempo e quante esperienze sono servite a far capire, invece, la piena partecipazione del divino alla natura e alla vita umana!!! Ormai sono i più quelli che riconoscono in sé, nella propria coscienza, la presenza del divino e, cosa veramente entusiasmante, la riconoscono in tutti e tutto, nei propri simili; spesso non hanno il coraggio di ammetterlo apertamente per paura di essere criticati e considerati persone strane e illuse che il bene trionfi sempre, ma nel loro intimo, almeno nei momenti di confidenza, ammettono di vivere nel sentimento, nel cuore il riconoscimento della natura divina in ogni essere umano, e ciò dà molta forza.
Vediamo come si traduce in pratica tale sentimento così alto ed esaltante: io ho spesso la netta sensazione di essere, come tutti gli altri, un aspetto particolare e individuale di un’idea grandiosa universale solenne di Uomo, un attributo vivente del progetto Uomo, pensato creato e costruito dalla divinità e come tale, degno del massimo rispetto, ammirazione e devozione (I aspetto).
Se riusciamo a mettere da parte per un po’ risentimenti e rabbie, astio e paura, aggressività e giudizi negativi possiamo cogliere nel prossimo la infinità varietà e ricchezza delle qualità umane che, considerate nella loro iniziale e naturale purezza, sono proiezione del divino: di qui nasce la fratellanza universale, l’amore universale e l’unione con il divino.
Se scendiamo poi più nel profondo e consideriamo gli aspetti della vita psichica conscia ed inconscia, il sentimento del divino in noi si acuisce e diventa tangibile perché attraverso il modo di esprimersi di ogni individuo nella sua quotidianità, penetriamo nel mistero della vita dei sentimenti e delle emozioni, vita unica irripetibile e indistruttibile (II aspetto).
Poi, quando ci soffermiamo a considerare l’aspetto esteriore dell’Uomo, il suo corpo fisico, il sentimento del divino raggiunge il massimo della sua intensità: l’idea della perfezione assoluta resa tangibile, visibile e alla portata dei sensi. Basterebbe partire dalla complessità e bellezza del corpo umano e di tutti gli organismi viventi per risalire al pensiero della divinità creatrice; il corpo veramente, considerato nella sua interezza, può considerarsi il tempio vivente dell’anima e dello spirito umani (III aspetto).
Non è questa forse la SS.Trinità espressa nell’essere umano??

Allora, riassumiamo in forma breve e sintetica senza riferimenti filosofico-teologici o esoterici alla SS.Trinità come ci viene spiegata, ma in relazione a ciò che possiamo sentire e capire di essa con tutti noi stessi:
1) Io sono, come ogni essere umano, nella mia totalità come un attributo, un’espressione terrena dell’idea universale del divino, la creazione vivente “creato a immagine somiglianza” di Dio, per fermarci solo al regno umano; quando penso al senso della vita di ogni individuo, mi si riempie l’animo di gratitudine (indipendentemente dalle situazioni di sofferenza e difficoltà quotidiane) per le infinite possibilità e occasioni che il karma offre a ciascuno per conoscere e sviluppare, affermare ed esprimere al meglio le potenzialità del suo essere;
2) Io sono, come tutti, nella mia vita psicospirituale la ricchezza infinita di sentimenti ed emozioni, stati d’animo e affetti, passioni e giudizi, impulsi e sensazioni, l’espressione varia e inesauribile ma misteriosa e non sempre comprensibile per la sua profondità e complessità, di una realtà senza limiti in cui ci riconosciamo e ci accomuniamo come Uomini;
3) Il mio corpo è nella sua interezza, il contenitore vivente organico di tutto il mio essere psicospirituale, che mi permette di vivere le esperienze legate al mondo sensibile, lo strumento che mi consente di personalizzare e individualizzare la vita in tutte le sue espressioni, sensibile e psicospirituale e come tale ha diritto al massimo rispetto.

Ora, aldilà di tutte le definizioni teologiche, filosofiche esoteriche e culturali in genere che distinguono, classificano e spiegano razionalmente ma che invece di unire l’individuo all’energia dell’entità altissima della Trinità, lo distaccano, lo mettono in soggezione allontanandolo dall’energia calda e luminosa che si percepisce attraverso il sentimento e la volontà,(infatti, quando definisco la Trinità come Padre, Figlio e Spirito Santo proietto questi altissimi concetti sul piano ideale e mi identifico all’attività razionale che mi separa dalla unione energetica con questa potente e unica fonte di amore e fratellanza) ora, vorrei esprimere con molta semplicità e umiltà l’esigenza sentita da moltissime persone di rendere più familiare, più vicina la presenza delle altissime entità spirituali che guidano gli uomini nel loro cammino evolutivo difficile ma intenso, mi riferisco in primo luogo all’Angelo custode e via via a tutte le altre entità Arcangeli, Principati ecc.. Parecchi di voi diranno: - Ecco di nuovo delle classificazioni – esse vengono fatte però, a titolo di esempio per far capire che noi esseri umani viviamo effettivamente circondati dalla loro energia ma vogliamo partecipare individualmente ad essa per attuare la vera fusione con il divino.
Tali idee possono sembrare un po’ strane o rivoluzionarie, non è vero, basta sforzarsi di sperimentarle per sentire la loro realtà ed efficacia: è ora di mettere al suo posto “la mente“ che critica, giudica e dare spazio anche al sentire e al volere che più direttamente permettono di fondersi all’energia di amore universale. Anzi, per essere più precisi, sarebbe costruttivo riscaldare con il sentimento tutta l’attività razionale per penetrare con esperienza diretta nelle verità più profonde alla base di concezioni di vita che danno serenità e chiarezza psicospirituale.
E’ giunto il momento di scendere da quelle posizioni di potere e dominio nel campo della conoscenza che fanno assumere quegli atteggiamenti “luciferici” di superiorità e distacco, ed entrare con il cuore nel vivere quotidiano a contatto con tutti vivendo sul campo il rispetto, l’accettazione, il perdono e l’amore; altrimenti è ancora un balbettio spirituale di belle parole, idee meravigliose, concetti sublimi ma fuori dell’energia viva di amore; per carità accettabilissimi ma non ancora vissuti e realizzati “come sangue del proprio sangue”.
La SS.Trinità penetrata e meditata nel profondo, in tutta la sua illimitata potenzialità, può dare veramente la forza necessaria ad iniziare un percorso di crescita spirituale: è l’unica fonte inesauribile di vita, di stimolo e sostentamento totale.

martedì, maggio 05, 2009

TU SEI UN UOMO DI FEDE

UOMO DI FEDE

La frase: - Tu sei un uomo di fede- fino a qualche tempo fa, se era rivolta a me, mi dava veramente fastidio nel senso che mi faceva sentire persona legata ad una confessione religiosa cioè ad un credo religioso: cattolico, buddista, musulmano, taoista ecc.. quindi, a mio giudizio, etichettato, non libero indipendente e autonomo culturalmente e spiritualmente come in realtà io sono.

Ora invece, dopo tante esperienze, studi e scambi di conoscenze, ho cambiato totalmente opinione e comprendo a fondo il significato impersonale, incondizionato e universale di tale frase, che corrisponde ad una esperienza profonda e unica tale da cambiare il tipo di rapporto con la vita interiore ed esteriore. Mi spiego; innanzitutto è bene chiarire che cosa intendo per la parola fede: un’adesione, un’accettazione, un consenso interiore incondizionato ad un’idea, ad un fatto, ad una verità e ad un’esperienza che non si riesce a spiegare completamente con ragionamenti o dimostrazioni razionali, quando si tenta di trasmetterla a parole, per esempio, l’idea della reincarnazione e del karma; è molto facile, quindi, incontrare persone che non si convincono di ciò che sentono dire da me o da altri o arrivano solo ad un certo punto (ciò dipende da mancanza di esperienza e di conoscenza) perdendo l’effetto più importante di quell’idea, verità, fatto o esperienza ascoltata che può realmente spiegare molti misteri o cose incomprensibili apparentemente della propria vita ad un primo approccio.

Non mi riferisco solo alla fede religiosa, molto importante, (altrimenti si entrerebbe in un campo diverso da quello in cui chiunque può, se vuole, entrare per approfondire e per sperimentare liberamente le sue verità, le sue convinzioni senza essere condizionato da autorità o insegnamenti obbligati, come impongono certe dottrine) ma a quella energia, a quella forza commista di calore, convinzione, partecipazione insieme di ragione e di sentimento del tutto personali, legate cioè al vissuto di una persona che è pronta a fondare la sua concezione di vita, la sua sicurezza interiore e la sua ricerca di autorealizzazione su una verità o idea espressa in un qualsiasi campo: scientifico, religioso, filosofico esoterico, purché accenda nel suo cuore e nella sua mente il giusto entusiasmo, la positiva spinta a vivere con convinzione e speranza anche un’esistenza difficile e piena di sofferenze e delusioni.

Mentre scrivo mi ritorna alla mente una conversazione che ebbi con una collega, Daniela, insegnante di filosofia, circa una ventina di anni fa quando perdette un figlio poco più che ventenne per suicidio. Mi disse:- Beato te, che credi, che hai fede in ciò che mi dici!! Io le descrivevo con grande convinzione e persuasione tutte le mie conoscenze sulle esperienze che un trapassato affronta dopo aver lasciato il corpo fisico; io allora le conoscevo per studio e per averne sentito parlare da persone dotate di certe facoltà sensitive, ma avvertivo che erano vere, ora ne ho verifiche e conferme, (dopo aver contattato direttamente una sensitiva sicura, perché testata sulla sua veridicità), da un mio fratello trapassato ( in questo blog, nel testo “A Lezione da Stewo” sono narrati i risultati di questi contatti).

Io ho molto riflettuto sul perché la mia collega mi ha detto quella frase; ecco, io credo fermamente a quello che ho studiato e conquistato con la mia esperienza, per esempio, sullo stato in cui un’anima si trova nell’aldilà dopo il trapasso e oltre, divenuto ormai patrimonio comune di conoscenza che chiunque voglia conoscere può trovare in diverse fonti: testi seri di esoterici seri, internet e altre fonti; in più io lo compenetro di sentimento, cioè fondo con notevole convinzione e calore conoscenza intellettuale e sentimento, mente e cuore, a tal punto che vivo la conoscenza tutta non come un bagaglio culturale e intellettuale, freddo e distaccato ma con adesione totale cioè con fede, la vivo come esperienza diretta. Tale comportamento mi dà profonde certezze e incrollabili sicurezze.

Tengo a precisare che non è una forma sottile di suggestione, un voler a tutti i costi vedere in quell’unico senso, no, perché io metto sempre in gioco le mie convinzioni e le confronto sempre in ogni occasione con quelle degli altri e, se risultano veritiere nel senso che c’è almeno un punto di contatto, io le accetto con fede profonda mettendole nel mio bagaglio di conoscenze spirituali come un normale ricercatore o studioso.

Per far capire meglio porto quest’esempio: vi siete mai commossi sentendo o vedendo al cinema certe esperienze raccontate dai protagonisti, avventurieri, scienziati biologi, etologi, medici senza frontiere, reporter o altri? Se vi compenetrate nei loro racconti, avvertite commozione e coraggio, sforzo di conoscenza e fede nelle loro idee e capacità; alla domanda: - Ci credi a quello che raccontano? – non puoi dire di no, ti hanno convinto non solo con le parole o i gesti ma con qualcosa che supera la comunicazione diretta, la spiegazione razionale, scientifica… Bene, la stessa esperienza la dovrebbe far vivere l’uomo di fede quando esprime le sue idee, frutto dei suoi sforzi, ricerche e studi.

In questo momento storico, è mia ferma convinzione, è molto importante e direi indispensabile per raggiungere un sereno equilibrio dinamico, credere fermamente, avere fede incrollabile in qualcosa; infatti, non è sufficiente avere un bagaglio di conoscenze anche estese in un campo, se non compenetrate di sentimenti.

Conosco molte persone pozzi di sapere, di conoscenze specifiche e oltre ma non uomini o donne di fede, in quanto non vivono come esperienza anche di cuore, di sentimento ciò che sanno.

Hanno una memoria formidabile di tutto ciò che leggono e conservano nella loro mente, nel loro cervello uno spaventoso bagaglio di conoscenze, di informazioni, di nozioni che ne fanno alla fine dei semi robot, nel senso che in ogni situazione della vita quotidiana sanno ciò che dovrebbero fare per sé e per gli altri e spesso si illudono di averlo fatto solo pensandolo, ma non ottengono quasi nulla per la loro crescita spirituale, perché non hanno quella spontanea semplicità e calore che si esprimono, quando nei cuori vive un profondo sentimento di accettazione, in un atto solidale di aiuto convinto, di partecipazione anche con il solo sguardo o una parola o una semplice azione; ma soprattutto non hanno quella serena armonia con se stesse in quanto il loro essere è diviso in due: l’Io conoscente, che può crescere all’infinito e l’Io agente che è condizionato da istinti, impulsi, reazioni consce ed inconsce che spingono a compiere azioni e ad esprimere giudizi molto personali spesso inquinati dalle forze del doppio (le forze dell’ostacolo; egoismo, falso altruismo, incomprensione, intolleranza e rabbia, paura ecc….) se non ci si lavora seriamente ed umilmente per trasformarle in pregi.

Quindi, occorre capire che è necessario fare uno sforzo di volontà per accendere nel nostro cuore una scintilla, quella scintilla che piano piano diventerà sempre più forte e luminosa, calda tale da bruciare dentro di noi tutte le scorie e illuminare le oscurità della nostra mente e della nostra psiche. Infatti, dobbiamo fare come una opera di purificazione dal momento in cui accettiamo totalmente noi stessi.

Il primo atto veramente importante necessario alla nostra “resurrezione” è quello di avere fede non solo in qualcosa al di fuori di noi (come spesso avviene nei seguaci di certe dottrine religiose) ma in ciò che vive dentro di noi, è qualcosa di sacro e inviolabile e indistruttibile, vita della nostra vita, ciò che ci caratterizza come esseri unici eterni e irripetibili: la nostra anima e il nostro Sé superiore che ci permettono di essere ciò che siamo, un insieme di pregi e difetti ma vivi e creativi e suscettibili di trasformazione e divenire.

Voglio ripetere all’infinito che dobbiamo avere fede, fiducia, stima e rispetto per ciò che siamo ed esprimiamo.

Mi viene di affermare molto spesso fra me e me quanto siamo ciechi specie nella valutazione e quindi nei giudizi su noi stessi perché non riconosciamo le qualità positive e i pregi che nascondiamo dentro di noi e che sottovalutiamo spesso perché non ne siamo consapevoli: ad esempio, la sensibilità, l’intuito, la capacità di capire e collegare pensieri, osservazioni e sentimenti, l’organizzazione, lo spirito di adattamento, la creatività, la capacità di vivere nelle difficoltà, l’elenco potrebbe continuare per le qualità e facoltà non quantificabili materialmente; ci dovremmo domandare:- Da quante vite abbiamo pensato, sentito e agito per avere come parte attiva del nostro essere tali aspetti e ricchezze? La risposta: -Vite e vite sono servite per costruire la nostra interiorità.

E per il nostro corpo fisico, il tempio in cui vive la nostra anima e il nostro spirito? Quante vite ci sono volute per modellare la nostra figura fisica: il volto, il torace, l’addome, i glutei e le membra, nella loro efficienza vitale e nella loro armonia di forme e di movimenti?

Parecchie persone non apprezzano il proprio corpo perché non rientra, secondo loro, nei canoni espressi nella nostra società dai mass-media a fini di lucro; quanti interessi economici si muovono dietro la cultura del nostro corpo? Basti vedere la pubblicità dei media per rendercene conto.

Quindi, il primo passo per l’accettazione e l’apprezzamento di sé specie nel corpo fisico, è riconoscere in esso non solo i difetti (perché considerarli tali?) ma soprattutto le caratteristiche più personali, i pregi, che sfuggono alla critica e all’analisi e che danno sicurezze e certezze e di lì salire pian piano al riconoscimento e alla stima di tutte le qualità e facoltà psicofisicomentali presenti nell’individuo.

Non è concepibile che un lavoro, spesso inconscio, di vite e vite di sforzi, sacrifici, notevoli esperienze, emozioni, sentimenti e pensieri che hanno lasciato le loro tracce nel nostro karma interiore, il contenuto del nostro essere spirituale ed esteriore cioè anche nella figura fisica, venga svalutato e non apprezzato perché, magari, guardandoci allo specchio, notiamo qualche imperfezione o difetto che ci fa temere la critica delle persone intorno.

Ma chi lo stabilisce? Quale autorevole giuria può stabilire che il naso deve essere lungo tanto, che le cosce femminili o i glutei debbano essere slanciati, che il seno non debba superare una certa misura di reggiseno e che l’addome maschile o femminile non debba essere prominente? Se si facesse un giro nelle diverse culture della terra, decisamente i giudizi, specie sulle forme umane, cambierebbero di molto.

Sta di fatto però che diverse persone, piene di stima e apprezzamento per sé, corpo e spirito, anche con difetti e addirittura con handicap, sono riuscite ad esprimere pienamente se stesse con successo, perché hanno dato soprattutto importanza all’essenza e non all’apparenza.

Quindi, la fiducia in sé e l’adesione convinta a ciò in cui crediamo (fede) superano definitivamente il senso di separatività nella nostra mente umana, perché il cuore bene ascoltato non crea divisioni o separatività.

Il dolore e la rabbia, l’odio, l’astio e il risentimento nascono dall’esperienza di separatività, così come i desideri condizionanti ed eccessivi che causano sofferenze, delusioni e insoddisfazioni.

L’esperienza di fede, intesa come sopra, è come uno stato di “grazia” in cui ogni differenza e separatività, dualismo e critica, classificazione e distinzione è completamente scomparsa (se ne parla anche in altre dottrine e cammini di crescita spirituale), naturalmente non è uno stato di essere continuo, magari, altrimenti saremmo in una dimensione superiore, ma si può provare quando la mente tace e il cuore si espande senza limiti fondendosi nell’energia cosmica.

Attenzione!! Tali parole potrebbero creare un senso di irrangiungibilità, non è vero! Basta provare una sensazione di rilassamento psicofisico e spirituale e lasciarsi andare ma con la coscienza sveglia, non con la mente ma con la luce della coscienza che tutto pervade e assorbe.

In tale stato, ho sperimentato molte volte, si accende come una visione diversa delle cose: tutto ciò che accade nella nostra esistenza assume un significato più reale e obiettivo, più aderente ai fatti, alle persone e alle situazioni. Si pensa: - Quel che mi è dato di vivere, è l’occasione che cercavo per raggiungere quell’obiettivo; la mia vita ora è una continua offerta di occasioni per sperimentarmi, per crescere, per trasformarmi, per raggiungere e soddisfare tutte le mie più profonde aspirazioni e desideri!

Se diventi, inizialmente con sforzo, uomo o donna di fede, sarai diverso/a perché non avrai più dubbi esistenziali sul significato della vita, sul meccanismo e sulle leggi che la regolano (karma e reincarnazione) e potrai intervenire nelle situazioni tue e degli altri, anche le più difficili, con notevoli risorse psicospirituali e fisiche.

Non sono soltanto parole di convenienza, simili a tante che si leggono in altri libri, ma se sperimentate e vissute giustamente, portano i loro effetti sicuri rendendoti persona eccezionale, preziosa per i suoi consigli e amabile. Ti si trasforma anche il modo di valutare persone e situazioni; ad esempio, l’ultima catastrofe sismica di Abruzzo, a parte l’aspetto umano reale e concreto, presenta dal punto di vista spirituale un quadro molto positivo in termini di crescita evolutiva (non sono il solo ad averlo riconosciuto ma chi conosce la legge del karma ci arriva subito): è sicuramente la conclusione di situazioni karmiche antiche e pesanti riguardanti il popolo che abita quella regione, in generale, mentre in particolare ogni persona scampata o deceduta ha pagato o riscosso dal suo karma ciò che le spettava: ricordo che la legge del Karma è impersonale ma inflessibile; anche quelli che si sentono spinti, e sono molti, ad aiutare obbediscono ad impulsi karmici personali ottemperando a precisi doveri interiori, spesso inconsci.

L’aspetto estremamente nuovo e positivo è la gara di solidarietà, di aiuto, di soccorso e di amore del paese tutto e del mondo che attiva le energie di amore universali di cui abbiamo tutti un grande bisogno in questo periodo storico.

Quindi, la frase: Sei un uomo di fede, diviene la realizzazione di uno stato di essere molto elevato spiritualmente e, se vissuta e sperimentata, dà veramente un senso nuovo reale e vivo alla vita di una persona.