PARTE2
La vera libertà concessa all'Uomo
Indipendentemente dal compito evolutivo, che la Scienza Numerologica è in grado di scoprire con assoluta precisione, (vedi Numerologia per la Nuova Era, degli stessi autori, Xenia Ediz.) ogni individuo che voglia crescere evolutivamente non potrà trascurare il vero problema di come realizzare la sua possibile libertà.
Ogni essere umano, ominoide o mediocre, tende istintivamente a ricercarla sul piano fisico, ignorando che su tale piano è molto difficile e pressoché utopico poterla realizzare completamente. Mentre, pur essendo molto difficile, viverla nella propria interiorità non è affatto impossibile, anzi è una conquista alla quale dovrà sempre più tendere, se vorrà salvarsi dalla totale distruzione di quella "mediocre coscienza" che, in quanto condizionata da una o dall'altra o da tutte e due le potenze dell'ostacolo, non sarà più in condizione di resistere agli attacchi del Karma generale e individuale; questi mirano per il sommo bene di ogni individuo a "scardinare", distruggere e frantumare nelle sue fondamenta ogni illusoria certezza con pesanti e impegnative prove.
E', dunque, la libertà una conquista di "valore iniziatico" concessa ai pochi che hanno con serio impegno lavorato e lavorano in questo senso e direzione. E', quindi, inutile e ingannevole pensare che il cosiddetto "libero arbitrio" sia alla portata di tutti i mediocri, (spesso anche a molti di coloro che formano la schiera dei tendenti all'evoluzione è molto difficile agire in piena libertà).
Questa agognata "Libertà", la più ambita di tutte le conquiste, deve essere, come prima cosa, compresa a livello di pensiero, cioè occorre capire concettualmente cosa significa e come realizzarla, quindi sperimentarla infinite volte sul piano fisico; solo allora, dapprima nella sfera interiore potrà essere riconquistata e poi là dove, in un qualsiasi "contesto", si è coerciti e condizionati, comandati ed obbligati ad agire contro il proprio volere.
Chi da mediocre si risveglia nella nuova coscienza di Supergiudice o Supertestimone di se stesso, è già nella giusta strada per sperimentarla, in quanto è esercitato e predisposto per suo volere alla completa accettazione di quanto il Karma gli invia; ogni piccola ed insignificante richiesta karmica diventa un valido pretesto di "sperimentazione" per agevolare soprattutto la crescita evolutiva dei propri Ego psicologici.
Da ciò nasce la viva esigenza di sostituire alla falsa ipocrita e repressiva morale corrente, una più reale e costruttiva moralità, capace di agevolare la maturazione personale. Ogni individuo vivendo il quotidiano per suo volere, ponendosi le giuste prove e cogliendo le occasioni che spontaneamente si presentano, sarà in condizione di riconoscere la potenza arimanica stabilendo con la sua logica "dell'avere" un giusto rapporto di indipendenza e non condizionamento.
Poi, in misura che penetrerà e si identificherà alla nuova coscienza risvegliata, potrà agire azioni libere, compiute per amore dell'azione e non dei frutti che ne possano derivare, materiali o morali. Ciò, è evidente, presuppone un continuo controllo e dominio su tutte le reazioni egoiche dinanzi alle varie richieste del Karma e quindi, sulla influenza delle due potenze dell'ostacolo.
Azione libera = atto d’amore
L'azione libera coincide con un atto di amore disinteressato indipendente da ogni condizionamento e contaminazione egoica. Vorremmo portare un esempio semplice e concreto per capire cosa significa atto di amore disinteressato: mi si presenta una persona che chiede l’elemosina; io ho tre possibilità di azione:
a) posso non dargliela per tirchieria; b) posso dargliela con la speranza che mi sia restituita sotto forma di merito o riconoscimento morale o materiale in questa o nell’altra vita; c) gliela do, mosso da puro spirito di umanità e di amore, senza minimamente dipendere dai frutti morali o materiali, per amore dell’azione stessa, senza contaminazioni.
A questo punto occorre ancora chiarire il significato di amore per l’azione: cosa significa?
Portiamo come altro esempio il comportamento di un individuo risvegliato in una situazione abbastanza comune, quella di trovarsi di fronte a persone bisognose di aiuto, come ce ne sono moltissime in alcuni luoghi delle grandi città.
E riportiamo il ragionamento che questo individuo, un datore di lavoro, può fare tra sé e sé: “ Io fra questa folla di gente in attesa di essere scelta, decido per mia volontà di offrire del lavoro per puro spirito di solidarietà e di aiuto ad una o più persone; sono mosso dall’idea di soccorso, di protezione che fa parte del mio bagaglio morale di idee e intuizioni e la voglio eseguire.
L’azione che faccio è solamente mia, perché l’ho scelta io, la amo e la voglio realizzare, non perché me lo imponga la moralità comune, ma perché seguo il mio impulso di amore per essa; io non riconosco alcun principio esterno, mi sento libero in quanto ho trovato in me il motivo dell’azione cioè l’amore per l’azione stessa”.
Questo semplice discorso si può estendere a tutti i tipi di azione, purché scaturiscano dal bagaglio di idee di un individuo e siano sostenute liberamente dall’amore per ogni azione.
Più un uomo è ricco di idee ed intuizioni e di volontà di amore, più è produttivo e meglio si troverà nella vita, in quanto in ogni situazione e circostanza troverà il modo di esprimere le sue idee e quindi di compiere le sue azioni liberamente per amore.
Chi ha raggiunto tale gradino evolutivo, può considerarsi già degno strumento del principio superiore o della forza Amore. Egli infatti si sentirà perfino distaccato dalla gioia e dalla felicità che logicamente scaturisce dal compiere tali azioni; le proverà sicuramente, anzi le dovrà provare, altrimenti non si sentirà completo (è un uomo), ma ne sarà distaccato.
Cosa importa se un individuo è cattolico, protestante, ortodosso o ebreo, musulmano o buddista, ecc.. quando è diventato strumento della logica dell’amore che "trascende" le altre due descritte?
L'individuo sente sicuramente di essere universale e di sperimentare la sua eternità in ogni istante che tale logica si esprime per suo tramite, perché è identificato sempre più nella forza amore.
Ed ogni qualvolta seguirà l'impulso del cuore, sostenuto da pensiero puro e non da quello della mente speculatrice, che è la grande ingannatrice, entrerà nel giusto atteggiamento libero da ogni sottile inganno e quindi, gli sarà possibile sperimentare la più alta esperienza morale: " Non io agisco ma il Principio Superiore tramite me" cioè l’Io Sono.
Libertà nella coercizione
In questa esperienza della forza Amore, che tramite l’uomo consapevole fluisce e nell'altra che permette di trasfondere le viva forza del pensare creativo, cioè di quel pensare che spinge all’azione di amore e quindi di vita in ogni attimo, al posto di quel pensare umano influenzato dalle due logiche ostacolatrici, consiste l’eterno nell'uomo; si identifica così ad un principio che trascende l’uomo stesso nella sua individualità terrena, condizionata dal tempo e dallo spazio.
E' indispensabile tuttavia che per completare questo argomento della vera libertà si prenda in esame un altro aspetto, che senz'altro potrà aiutare, più di quanto è stato detto, tutte quelle persone mediocri e non, che, pur desiderandolo, non riescono a risvegliarsi nella nuova coscienza e che pur tuttavia anelano a sentirsi libere in tutte quelle situazioni o contesti, specie di lavoro, dove purtroppo si è continuamente condizionati e coerciti, comandati e in certi casi violentati psicologicamente o ricattati durante l'attività lavorativa che si esplica.
Non dare il proprio contributo in qualsiasi richiesta che l'attimo presenta per reazione conscia ed inconscia di ribellione, crea una vera riduzione della propria identità e valore rivelando mancanza di libertà interiore ed anche incapacità di accettazione; chi è veramente libero, coglie ogni occasione per pensare ed agire in libertà creandosi il pretesto giusto per la sua azione.
Per questo sarà facile comprendere l'attività delle forze dell'ostacolo che tendono a distogliere ogni individuo dal compiere i suoi doveri verso l’ambiente in cui vive ed opera e dall’accettare la situazione karmica in cui si trova.
E’ indispensabile non dimenticare che, ciò da cui si evade, torna a ripresentarsi immancabilmente o in questa o nella successiva esistenza, perciò è ingenuo e dannoso in termini di crescita spirituale pensare di sottrarsi con astuzia, scaltrezza e furbizia alla inesorabile Legge del Karma, che riporta ad ogni individuo i risultati di quanto pensò ed agì in vite precedenti.
Quale senso avrebbe la sentenza pitagorica che dice: "Bada l'ora e il minuto che ti riportano le conseguenze di quanto pensasti ed agisti in una vita precedente”, ed ugualmente cosa intendeva dire Leonardo da Vinci, se non la stessa verità nell'affermare: "Passa in rassegna il contenuto della tua giornata, se un tuo gesto, una tua parola hanno colpito chicchessia, fanne ammenda il giorno appresso, affinché il tuo debito venga saldato immediatamente?”
Non sono forse sufficienti tali sentenze per riconoscere la validità della legge del Karma e della reincarnazione? Pertanto è inutile che si tralasci di compiere i propri doveri per pigrizia o per noncuranza, per calcolo o per incapacità e debolezza, tutto tornerà a bussare alla propria porta e sempre più con accanimento fino ad esaurire il debito contratto. Lo sforzo di penetrare nella forza amore, oltre a dare la possibilità di realizzare la libertà rettamente intesa, esaurisce il pesante bagaglio karmico gettando le basi per un più ricco e positivo karma futuro.
Chi ancora segue la legge del Vecchio Testamento (occhio per occhio, dente per dente), chi, individuo o popolo, ad ogni azione che riceve, ne fa seguire un'altra identica o simile per ripristinare un equilibrio infranto (la vendetta), s'inganna e si "autoincatena alla ruota del Karma e delle reincarnazioni" per espiare gli effetti delle sue azioni. Fino a quando non si riuscirà a "perdonare realmente" le cattive azioni ricevute, sarà difficile evitare di farne altre per vendetta con l'intento di ristabilire un equilibrio. Perciò il perdono è la più grande opportunità per annullare tutte le possibili conseguenze karmiche, ma al tempo stesso è la forza inesorabile che riconduce all'emittente (a chi ha agito malamente) le ripercussioni di quanto ha commesso. Chi perdona, non si macchia ma involontariamente fa rimbalzare su chi ha malamente agito le conseguenze delle sue azioni. Il perdono è in realtà la peggiore delle vendette, perché chi commette del male, prima o dopo per ragione karmiche, è costretto a ripagarne le conseguenze incontrando lo strumento adatto.
Come riacquistare la libertà perduta
Ogni condizione esteriore ed interiore che tende ad intaccare l’equilibrio psicofisicomentale e a limitare le possibilità di reazione di un individuo, risveglia ed acuisce il problema della libertà perduta. E' pertanto nostra precisa intenzione prospettare la reale soluzione di questo problema che assilla da sempre gli esseri umani e che all'apparenza sembra non avere alcuna soluzione possibile.
Possiamo con vera soddisfazione affermare di aver risolto in più di mezzo secolo di attività di esoterici con l’aiuto della numerologia, il traumatico ed assillante problema della libertà a moltissime persone prospettando loro una via concreta di risoluzione da percorrere. Infatti, chi ha volontà di affrontare il problema risvegliando la nuova coscienza di Supergiudice Imparziale, potrà assumere verso qualsiasi evento e situazione, che lo coercisce e condiziona, un nuovo costruttivo atteggiamento improntato alla totale capacità di accettazione.
Quando l'individuo interessato si sarà convinto dell'assurdità di voler cambiare le situazioni e le persone a proprio piacimento, non avrà altra scelta che l'accettazione totale del suo Karma, ma non come un essere "rassegnato", ridotto e impotente, bensì quale strumento consapevole che considera quanto la vita gli presenta, "valido pretesto" per evolvere ulteriormente. Già il fatto di accettare incondizionatamente quanto gli può accadere, richiede un notevole controllo e dominio su tutte le possibili reazioni degli Ego, consce ed inconsce, perciò esercitarsi in questa capacità è già di per sé una vera conquista, che non può che rafforzare l'azione e il rapporto del Supergiudice Imparziale nei riguardi degli Ego stessi.
Cosa si deve fare dunque in quelle situazioni dove si è coerciti, comandati, costretti ad eseguire supinamente un ordine? ed altrettanto dinanzi alle varie dipendenze, ai vari soprusi, alle apparenti ingiustizie, alle possibili violenze psicologiche che purtroppo si sperimentano in qualsiasi contesto di lavoro e in molte situazioni della vita?
La risposta è semplice ed in perfetta armonia con la Legge del Karma, che volenti o no riporta ad ogni individuo le conseguenze materiali e morali di quanto pensò e fece in precedenti esistenze terrene.
Chi si è risvegliato nella coscienza di Supergiudice Imparziale è in grado di prendere qualsiasi ordine o imposizione, qualsiasi coercizione o sopruso o violenza psicologica, come "pretesto” validissimo per rafforzarsi nel suo ruolo di guida saggia nei confronti dei suoi Ego psicologici. Egli, perciò, dovrà con rapida decisione trasmettere agli Ego stessi implicati o ribelli gli ordini ricevuti e pretendere una assoluta obbedienza da parte loro.
Un esempio: una persona per la sua obiettiva autorità mi impone, mi ordina o coercisce di fare una determinata cosa che non mi aggrada o mi costa sacrificio; siccome la devo eseguire, ho due possibilità: farla di malavoglia oppure, se ho risvegliato il Supergiudice, do io l’ordine ai miei Ego ribelli pretendendo obbedienza; impostato in questo modo, il problema dell’affermazione della mia libertà richiede solo una soluzione a livello interiore fra me e me, è quindi l’occasione di applicare la forza amore e se agisco per amore dell’azione, compio un’azione libera, perché decisa da me e sostenuta da un mio ideale tratto dal bagaglio dei miei valori.
Questo processo sperimentato da moltissime persone è fondamentale, costruttivo e risolutivo, perciò, chi riesce a metterlo in pratica, avrà la netta sensazione di riacquistare per suo tramite la perduta libertà. Infatti, la persona che ha dato il comando o ha imposto la richiesta da eseguire, perde automaticamente il suo potere decisionale che viene assunto dal Supergiudice stesso.
La disobbedienza degli Ego a quanto il Supergiudice per suo volere ha creduto opportuno trasmettere loro di fare, suonerebbe come vera sconfitta, che oltre a sminuire il suo potere decisionale, verrebbe ad intaccare il rapporto armonico che ha potuto stabilire con gli stessi. Io in questo caso avvertirei la pesante limitazione della mia libertà interiore.
Coloro che credono alla legge del Karma e della reincarnazione, sanno benissimo che, volenti o no, è proprio attraverso queste situazioni quotidiane che il Karma offre la possibilità di saldare i debiti o riscuotere i crediti contratti in altre esistenze; questo processo descritto che si concretizza per proprio volere, permette a chi lo vuole di vivere due validissime occasioni: il saldo dei propri debiti (pareggio karmico) e la possibilità di riacquistare la libertà perduta. Dunque, questo processo molto semplice (consigliamo di sperimentarlo il più possibile) è un vero toccasana per tutti coloro che vogliono sentirsi liberi, specie quando sono coerciti e condizionati in un qualsiasi contesto di vita o di lavoro.
Riportiamo un altro esempio di situazione molto diffusa: una persona vive un rapporto di coppia in cui avverte, in varie occasioni, di non essere libera di esprimere se stessa, le sue opinioni e idee personali, perché non capita e contestata e di non potersi comportare nella maniera a lei più consona e si accorge anche di non essere rispettata, e non dico considerata, nei suoi atteggiamenti e comportamenti verso gli altri e verso la vita in genere. Vivere con tali pesanti limitazioni significa sentirsi soffocati e repressi nelle più naturali aspirazioni alla libertà di pensiero e di sentimento, di comportamento e azione.
Tale tipo di situazione con coercizioni e condizionamenti psicologici è molto diffusa, più di quanto non si pensi, ed è la causa di quel malessere tanto diffuso nel vivere quotidiano di tutti o quasi, e delle crisi di coppia.
Come risolvere tale problema?
Occorre innanzitutto capire quali aspetti del carattere assopiti dovrebbero essere risvegliati e sviluppati: la pazienza, la comprensione, la tolleranza, l’accettazione, l’altruismo, la dolcezza?
Perché? Perché la legge del karma nella nostra vita interviene sempre a proposito per stimolare e correggere, per insegnare che quando un individuo ha purificato la sua personalità e ha capito e superato le imperfezioni, le limitazioni e i pesi del suo carattere, può liberare la sua mente e il suo cuore dalla gabbia in cui è imprigionata la sua personalità.
La vita, specie di coppia, offre le occasioni più importanti da non lasciarsi sfuggire: applicare la forza amore per compiere azioni per libera decisione e scelta.
Il ragionamento pratico è il seguente: “Quando avverto la costrizione, l’aggressione morale, il non rispetto e la limitazione della mia espressione e devo agire per necessità, allora decido di compiere l’azione sostenuta da un mio ideale, scelto per l’occasione in piena libertà, ad esempio, la comprensione, la pazienza, la pace del cuore e il sereno e pieno controllo sulle mie emozioni, istinti e pulsioni…Così potrò spezzare le catene che mi costringono per liberare tutto il mio essere”.
E’ molto difficile e molto impegnativo ma estremamente concreto e reale il processo di liberazione che ti fa toccare con mano la unica possibile libertà nel quotidiano; ogni evento e rapporto è un’occasione irripetibile per capire e attuare la propria libertà.
D'altra parte il mondo in cui viviamo non offre mai a nessuno spontaneamente quella libertà tanto agognata che, se non conquistata con consapevolezza, esercizio e sacrificio, si rivela solo come una falsa ed utopica rappresentazione da rimuovere, poiché si trasforma in una vera causa di conflitti, di dolore, di frustrazione e d'impotenza che tormentano l’anima.
Effetti della riconquistata libertà
Dinanzi alla constatazione di questa verità è costruttivo e positivo da ogni punto di vista, ritmare la propria vita in modo da riacquistare in ogni momento la libertà perduta e al tempo stesso vivere il processo descritto quale buon pretesto per risvegliare in se stessi la coscienza di Supergiudice che quindi agevola gli Ego con il guidarli, assisterli e consigliarli nella indispensabile loro "sperimentazione" e maturazione.
Vivendo questo processo interiore vi è una concreta possibilità di conquistare, attraverso l'accettazione totale di qualsiasi situazione, rapporto ed evento, la libertà desiderata. Il Supergiudice risvegliato a guida degli Ego, con la sua azione non può che registrare una vittoria completa sui medesimi, in quanto è riuscito ad imporre loro con persuasione e dolcezza il suo volere.
Al tempo stesso anche gli Ego potranno sentirsi più sicuri e protetti, meglio consigliati e quindi più liberi di sperimentare quanto esigono, al fine di liberarsi e rendersi indipendenti dalle due potenze dell'ostacolo.
Se il mediocre costretto ad ubbidire e ad eseguire contro la sua volontà quanto gli viene richiesto, avverte in sé una riduzione personale, una sconfitta e quindi un senso d'impotenza e frustrazione, il risvegliato alla coscienza di Supergiudice sperimenta in sé che, pur non avendo né scettro né corona, può considerarsi il vero Re del Mondo, soddisfatto del suo supremo potere che però potrà sempre più esercitare sui suoi Ego psicologici, ma non come tiranno, bensì come maestro e amorevole padre cosmico.
Conosciamo, pur tuttavia, una serie di obiezioni che molti mediocri potranno avanzare su quanto è stato detto, ma sappiamo benissimo che non è affatto loro colpa, in quanto non avendo una vera identità propria ed essendo incapaci di esprimere un giudizio sereno e obiettivo che non sia suggerito da una delle due potenze ostacolatrici, non potrebbero agire altrimenti. Presto o tardi anche questi individui limitati, testardi e presuntuosi, si accorgeranno che i loro "secondo me" cioè le loro critiche soggettive: “sono argomentazioni utopistiche, non rispondenti alle reali condizioni del mondo in cui viviamo…”, rivelano null'altro che la loro limitata ed offuscata coscienza mediocre, e che in ogni istante, senza eccezioni (fino a quando rimarranno identificati a tale limitata e vissuta coscienza), sono spinti e manovrati ad esprimersi dalle potenze ostacolatrici in continua alternanza che non li rendono consapevoli delle loro limitazioni mentali.
E' altrettanto importante aggiungere che la capacità di ritrovare in se stessi la libertà perduta nella quotidianità è un processo strettamente legato alla trasformazione del proprio essere da coscienza mediocre a Supergiudice Imparziale e al riconoscimento in tale coscienza della propria vera identità. Solo attraverso questo processo interiore descritto da varie angolazioni sarà possibile innalzarsi alla coscienza reale dell'eterno Sé, l’Io Sono.
Sarà possibile a varie individualità mature di sperimentare, al di là di questo processo descritto da esplicare sul piano pratico, quella vera ideale libertà descritta che ogni evoluto cristiano, e via via tutti gli altri appartenenti ad altre vie evolutive, dovrà incontrare prima e durante ogni suo agire in ogni attimo della sua vita, dinanzi alle varie richieste che il Karma gli presenta.
Questa grandiosa, unica e possente esperienza che si riassume nel: "Non io agisco, non i miei Ego, bensì il Principio Superiore l’Io Sono per mio tramite”, o l'altra simile esperienza: “Non io amo, bensì la forza amore tramite me fluisce incondizionatamente sulle anime che contatto”, richiesta solo a particolari persone (che la scienza numerologica è in grado di svelare), sono tali da far sentire in chi le vive, oltre la vera autentica libertà, anche il senso reale della sua eternità. Il rifiuto e l'avversione, la critica che molti mediocri sentono ed esprimono verso questo processo liberatorio, sia quello per ritrovare la libertà perduta sul piano materiale, sia quello ideale di valore iniziatico sopra descritto, è solo la reazione della potenza mefistofelica, che per timore di perdere le sue prede, s'insinua subdolamente ispirando avversione e diffidenza verso ogni possibile risveglio di coscienza.
Inoltre, in misura che si è capaci di una sempre più completa identificazione alla nuova risvegliata coscienza, si potranno evitare una serie di correttivi karmici** che avrebbero il compito di produrre un tale risveglio.
Chi non ha sperimentato almeno una volta nella vita che ad ogni minimo suo cambiamento di atteggiamento di fronte agli eventi, alle situazioni e ai vari rapporti, corrisponde una conseguente modifica di essi nei suoi riguardi? “La regola solare” consiglia di non cercare mai di manipolare gli eventi, le situazioni e le persone a proprio piacimento, bensì di cambiare se stessi verso i medesimi; in questo modo si cresce evolutivamente, nell'altro modo si potenzia un proprio Ego nelle sue pretese eccessivamente egoistiche e nella sua caparbia ignoranza. Solo i mediocri ubbidiscono a questa tendenza che in ogni caso rivela ignoranza assoluta della legge del karma e una rappresentazione errata sulla vita.
Viceversa, la vera capacità di accettazione (e non assolutamente di rassegnazione), la possibilità di cambiare se stessi a quanto il Karma invia, la forza di autodeterminarsi là dove o per abitudine istintiva o contro voglia si fanno le varie azioni indispensabili, sviluppano una volontà che automaticamente rende la vita più gioiosa, meno pesante e monotona, e si trasforma in validi pretesti per rafforzare il potere del Supergiudice nei riguardi dei propri Ego.
Il compiere tutto quanto si deve per proprio unico volere o meglio ancora per volontà d'amore è già per sé una notevole conquista che risveglia in chi lo fa delle forze inaspettate, costruttive e benefiche. Tale autodeterminazione distrugge all'istante tutti gli atteggiamenti errati suggeriti dalle potenze dell'ostacolo a tutta l’umanità; atteggiamenti e false rappresentazioni che solo ad una "risvegliata coscienza" appaiono meschini e limitati, riduttivi ed anche autodistruttivi, in quanto precludono ogni minima crescita interiore.
Molto importante è analizzare obiettivamente un aspetto della libertà, che mira a sostituirsi alla vera libertà descritta, per stimolare quei mediocri ricchi, potenti e vanitosi, a diventare consapevoli che la loro spinta a trasgredire, a dissacrare e a stroncare anche la morale corrente falsa ed ipocrita, preclude il superamento della coscienza mediocre ed è pur tuttavia una falsa libertà negli istinti. Infatti, nella ubriachezza, nella euforia della droga e nella frenesia dell'orgia si annullano tutti i possibili freni inibitori e si compiono azioni che fanno sentire e gustare una alienante ed inebriante sensazione di assoluta libertà, ma all’avvenuto risveglio, chi ha un minimo di consapevolezza si accorge di essere stato vissuto e condizionato dalla potenza mefistofelica.
Comunque, a quegli individui che sentono molto forti tali spinte egoiche a queste "sperimentazioni", sarebbe dannoso consigliare di reprimerle ad ogni costo, come altrettanto nocivo ed ingenuo sarebbe consigliare ad un alcolista o ad un accanito fumatore di smettere in ogni caso il loro vizio anche esercitando una pressione violenta su se stessi; a che varrebbe? Perciò, è più costruttivo ed evolutivamente più positivo acquisire piena consapevolezza che la libertà negli istinti è illusoria rispetto a quella prospettata, che può ben definirsi "dagli istinti".
Queste "sperimentazioni egoiche" (caratteristica di Ego che sono stati a lungo repressi), specie se guidate dal proprio Supergiudice risvegliato a coscienza, con sapienza e con il massimo della comprensione verso l'Ego implicato, diventano realmente liberatorie e quindi costruttive per la crescita degli Ego stessi. Ciò che più importa è che questi individui, afferrati come sono dall'esigenza di trasgredire e di dissacrare tutti i modelli di comportamento correnti e suggeriti dalle due logiche, diventino sempre più capaci di acquisire la piena consapevolezza che anche il loro agire è suggerito, ispirato dalla potenza mefistofelica e che chi si vuole un po’ di bene dovrà via via disidentificarsi da tali spinte, ma senza tentare di reprimerle. L'autosservazione, l'accettazione e la comprensione per tutto quanto Arimane e Lucifero ispirano agli Ego psicologici offrono anche a queste potenze un valido aiuto evolutivo.
Desideriamo esprimere un messaggio: il nostro intento con questo libro è di risvegliare in chi ci legge quel quid eterno, l’Io Sono, quel Sommo Bene che in ogni cosa visibile e invisibile alberga. Qualsiasi insegnamento filosofico o religioso, qualsiasi conoscenza e cultura che non sia in grado di risvegliare tale coscienza eterna, essenza e fondamento di tutto il creato, e al tempo stesso capace di far scoprire tutti i vari Ego psicologici che formano ogni entità umana, deve considerarsi ritardatrice, non aggiornata allo spirito di questa "Epoca Cosciente", quindi, non idonea a produrre il risveglio di una nuova coscienza reale ed eterna identità di ogni individuo.
Solo in tale nuova coscienza v'è la possibilità di sentirsi eterni e di sperimentare con certezza assoluta che tutte le varie e molteplici problematiche umane con i loro dolori si annullano totalmente, come la percezione del tempo e dello spazio.
...CONTINUA NELLA PARTE 3...