lunedì, dicembre 04, 2006

CAP.3 [da"A Lezione da Stewo"] Canali di comunicazione con trapassati

CAPITOLO III

Canali di comunicazione con i trapassati

E’ molto vivo in noi, come penso in tutti, il desiderio di conoscere come i trapassati possano comunicare con i vivi. Non è soltanto una curiosità, ma un bisogno inconscio di abbattere il muro della separatività, della fisicità che ci separa dalla loro dimensione.
Laura è un tramite perfetto da questo punto di vista, perché con lei durante gli incontri colloquiamo con Stewo, come se fosse presente attivo e partecipe con noi; risponde direttamente a tutti i quesiti che gli poniamo dandoci certezze di cui abbiamo bisogno.
Dopo le sedute tutti abbiamo la sensazione di avere acquisito una maggiore dimestichezza e familiarità con il mondo dell’aldilà, non avvertiamo più il distacco, la frattura netta che ci fa sentire la mancanza dell’altro, la lontananza; le emozioni e le sensazioni, i sentimenti e i pensieri sono vivi autentici e reali come quando in vita egli parlava con noi.
Parecchie persone avvertono la presenza dei trapassati, delle anime che sono state loro vicine in vita con cui hanno avuto legami, molto profondi, importanti e attivi.
Una volta trapassata una persona, viene spontaneo domandarsi, come si fa a percepirla, in quali dimensioni possono avvenire i contatti.
Allora è stata rivolta a Stewo questa domanda:

Coord.: Come ci avvertono, come ci sentono i trapassati?

Stewo: I trapassati hanno memoria della vita che hanno vissuto e dei sentimenti, emozioni e sensazioni che hanno provato.
Non sono mai fermi in un luogo immateriale ma vivono con voi e provano le stesse emozioni, perché sono presenti nell’ambiente in cui voi vivete e operate, solo che si tratta di una dimensione diversa, di una antimateria.
Per questo vi vedono dentro come siete realmente, avvertono i vostri stati emozionali e fisici: se siete stressati, depressi o gioiosi, se siete stanchi o avete bisogno di aiuto, particolarmente se siete tristi e sfiduciati. C’è in loro una compartecipazione diretta ai vostri problemi e stati d’animo.
In questo momento, dice Laura, accanto a Stewo, sempre presente e sorridente per la collaborazione con noi del gruppo, c’è la suocera di Mario che con molta discrezione, come faceva in vita, si allontana per lasciarci parlare più liberamente.

Coord.: Come possiamo noi comunicare con loro?

Stewo: Riescono a comunicare direttamente solo coloro che hanno capacità sensitive ben sviluppate che non si possono acquisire in una sola vita.
Chi è sensitivo, lo è da vite e ha a disposizione certi canali preferenziali per la comunicazione con i trapassati che ha coltivato da sempre; ha ereditato questi poteri in terra per via ereditaria: sicuramente avrà un genitore o un nonno dotati di queste facoltà ma il sensitivo ce li ha per esserseli conquistati karmicamente non per dono, sono conquiste che danno come risultato la facoltà di intrattenersi con i defunti come con i vivi.
Stewo sorridendo prosegue dicendo che, se avesse potuto, il sistema di comunicare direttamente con il gruppo lo avrebbe trovato, ma non gli è possibile, perciò esorta tutti del gruppo a trovare il loro canale preferenziale di comunicazione.
Io non vi posso aiutare direttamente, dice Stewo, ma ribadisco ad ogni occasione il consiglio che il vivo deve sviluppare con costanza ed esercizio la capacità di trasmettere energie mentali con cuore puro e amorevole ai trapassati servendosi di schemi di preghiera.
Stewo ha sempre insegnato un metodo di trasmettere altruisticamente forze di amore ai vivi e ai defunti e conferma che i risultati nell’aldilà sono proporzionali all’intensità dell’energia e dell’intenzione e moltissimo avvertiti dalle anime nel kamaloca.
In questa maniera vi create un canale, inconscio o conscio, attraverso cui il trapassato comunica in sogno o nel subconscio i suoi consigli, le sue ispirazioni, la sua volontà e disponibilità all’aiuto, naturalmente con i risultati secondo la legge del karma individuale: se una cosa deve andare male, sicuramente con l’aiuto del trapassato sarà meno dolorosa.
Diversi elementi del gruppo raccontano di essere stati aiutati da Stewo, spesso in situazioni difficili e pericolose. Alcuni, i più riflessivi, con suggerimenti ad assumere certi atteggiamenti a fare o a dire certe cose (i suggerimenti si percepiscono a livello di impulsi o spinte a fare qualcosa nell’intimo); altri invece lo vedono come era in vita e vengono aiutati materialmente durante gli esami, nei colloqui di lavoro, durante gli interventi chirurgici, cause giudiziarie o partenze difficili con molta naturalezza, come se fosse presente con la sua autorevolezza.

Coord.: Allora chi ha delle capacità, delle attitudini ben precise, ritorna sempre nella incarnazione seguente con la tendenza ad esercitarle?

Stewo: Sì, praticamente sì, Laura continuerà ad esercitare le sue facoltà di sensitiva sempre a livelli superiori, però ci sono delle persone che hanno più capacità e tendenze e quindi maggiori possibilità di fare più cose; nelle successive incarnazioni possono “virare” di poco per scegliere.
Io, dice Stewo, sono da vite artista, pittore ed esoterico ed ho acquisito nell’ultima la capacità piacevole di fare lo scrittore e lo psicologo.
Quando sarò di nuovo tra voi, mi cimenterò per perfezionare e sviluppare queste qualità sempre per completare la mia formazione personale. Certo non farò mai attività opposte alle mie possibilità, ma cercherò sempre di cesellare, di rifinire le mie qualità, ci vuole molto tempo ma l’obiettivo è per tutti di sviluppare al meglio le proprie potenzialità.
Comunque, se vi fa piacere saperlo, io ho già deciso: farò la guida di anime, lo psicologo esoterico, il numerologo; valuterò tutte le mie possibilità e attitudini. Se ad una mia facoltà ho dedicato molte energie, la prossima volta gliene dedicherò di meno e ne approfondirò delle altre.

Coord.: Suggerisci a noi non sensitivi un consiglio pratico per stabilire un ponte di comunicazione con i trapassati.

Stewo: Se il vivo vuole farsi percepire dal trapassato e vuole comunicare con lui, lo deve nominare per stabilire un contatto diretto con il pensiero (l’incontro avviene sul piano astrale), ma deve essere un pensiero carico di energia e di calore, di emozione e di sentimento, non astratto razionale e freddo.
In tale maniera il vivo trasmette il pensiero in modo mirato all’anima, altrimenti l’energia-pensiero pur non perdendosi, entra nel mare delle energie comuni, da cui si possono sempre attingere forze, anche se non c’è una attenzione continua.
In sostanza, rivolgere preghiere o energie-pensiero ai trapassati crea sempre effetti favorevoli, perché si potenziano le forze del bene, le correnti positive che si attivano molto spesso nel subconscio, dove avvengono specie nel sonno gli incontri astrali.
I messaggi fondamentali, prosegue Stewo, comunque arrivano dall’aldilà, ma se pretendiamo una comunicazione stretta, come fosse tra vivo e vivo (il caso di Stewo), allora si investe medianicamente lo spirito del defunto e bisogna ricorrere alle sedute medianiche.
Se lo spirito chiamato non è evoluto, viene messo in seria difficoltà, perché si crea un debito da scontare, da pagare per questa concessione datagli.
Infatti, lo spirito per essere in grado di comunicare, deve essere forte indipendente e vigoroso, in quanto le energie che gli occorrono sono tante, perciò, se non lo è, necessita di un aiuto energetico valido, che chiede in prestito ad altri spiriti creandosi un debito.
Per questi motivi le sedute medianiche per chiamare spiriti non forti sono molto negative, spesso distruttive, specie quando si evocano anime da lungo tempo trapassate o non forti e indipendenti.

Coord.: Quando tu presenzi alle nostre sedute, ci sono altri spiriti che vogliono inserirsi e ciò non è loro concesso?

Laura: - Vedo molte anime che vanno e vengono, ascoltano e si muovono, proseguono nel loro cammino, è come quando in terra ti fermi a parlare con un amico in un luogo aperto, ti passano vicino altre persone, ascoltano e poi si allontanano, non è un circolo chiuso.
Prosegue dicendo che il suo rapporto con Stewo è molto stretto e i suoi messaggi sono proprio un dono a noi.
Lui limita volontariamente l’avvicinamento di altre anime, almeno per adesso, per proteggermi da quegli spiriti negativi, molto frequenti nell’aldilà, che sono spaventosi a vedersi.
Più si sale e si acquistano poteri, più si è esposti, come “prede”, a visite di anime positive e negative che hanno tutte i loro messaggi da comunicare e sono bisognose di attenzione.
Questa protezione è stata concordata fra me e lui- dice Laura- in questo periodo, perché le anime negative mi spaventano e io non voglio né posso combattere contro di loro. Devo crescere e rafforzarmi nella difesa, in quanto aiutare gli altri è un grosso consumo di energie e combattere ne richiede ancora di più. Più avanti nel nostro cammino affronteremo una nuova esperienza, quella di comunicare anche con altre anime, ci vuole una certa preparazione.

Coord.: Allora spiegaci con chiarezza se è il caso di fare sedute medianiche e se sono valide dal punto di vista della conoscenza.

Stewo: Certo si può avere l’opportunità di comunicare con i trapassati, ma bisogna pensare che ci sono dei grossi filtri dovuti al fatto che essi non dicono tutto e spesso quel che dicono, è detto male.
Se il medium non è forte e capace di capire, può addirittura distorcere il messaggio, perché non conosce bene chi gli si presenta e non ha la forza di penetrare in esso. Per far questo ci vogliono non solo forze, tempo e lotte, ma anche uno spirito che gli faccia da guida.
Stewo porta come esempio il suo rapporto con Laura: lei sta crescendo piano piano come condotta per mano e la sua situazione è diversa da quella del medium tradizionale.
Io l’ho scelta per farla crescere nei pensieri, nella conoscenza delle verità profonde. La sua capacità di percepire il mio pensiero (telepatia) e la sua traduzione simultanea sono una cosa ben diversa dal richiamare forze provenienti dall’aldilà sconosciute, con cui non si hanno rapporti continui.
La capacità di avvicinarsi ed evocare il regno dei defunti può essere un’arma pericolosa a doppio taglio.

Coord.: Perché si chiede generalmente ai medium di interrogare i trapassati?

Stewo: Chi si rivolge al medium, lo fa perché ha problemi irrisolti oppure per curiosità o per moda o perché ha bisogno di essere rassicurato sulla via spirituale che ha intrapreso sentendosi riconosciuto come individuo forte, proiettato nel futuro verso un radioso destino; comunque queste sedute non procurano un beneficio al defunto.
Quando esiste un problema anche grave, quando non riesci ad accettare una situazione e chiedi l’aiuto di uno spirito trapassato, significa che quel problema non l’hai risolto e comunque te lo ritroverai, anche se ricorri al defunto, che con tutta la sua buona volontà non riuscirà mai ad eliminare un ostacolo o a sanare una situazione negativa (che tu hai scelto di affrontare prima di incarnarti); almeno che tu non voglia ricorrere al potere di forze demoniache, che immediatamente in molti casi riescono a farti ottenere ciò che desideri, ma poi si ritorcono con effetti deleteri non sul medium compiacente, che conosce questi processi, ma sull’ignaro ed ingenuo curioso.
Siamo attualmente nel periodo in cui ogni individuo, senza limiti di razza e religione, cultura o ceto sociale, deve sviluppare la sua energia cosciente per avanzare, per trasformarsi e raggiungere l’obiettivo più alto: un Io forte e autosufficiente, autonomo e indipendente, capace di amare senza dipendenze o condizionamenti. E’ la via solare e consapevole, non più lunare, basata su forze inconsce spesso oscure.
Nelle sedute medianiche generalmente si seguono due modi diversi: il medium si mette a disposizione delle anime che vogliono scendere e partecipare o chiama direttamente un defunto, quel defunto, con il pericolo di invadere la sua “privacy” spirituale procurandogli sensibili danni e disturbo, come per una invasione di campo non desiderata.

Coord.: Quali possono essere i rischi e i pericoli in seguito a questi interventi?

Stewo: Attivare un canale medianico comporta dei seri rischi, perché potrebbe essere utilizzato da forze negative, anche molto potenti.
Per evitare questi pericoli il medium dovrebbe essere una persona saggia e colta, capace di riconoscere le culture cui sono appartenute le anime interpellate, le loro lingue, i loro pensieri, se hanno seguito sentieri evolutivi e quali e soprattutto le loro qualità caratteriali, i rancori personali che influiscono notevolmente sulla veridicità dei messaggi. Poi dovrebbe essere in grado di arginare le anime negative e di riequilibrare, nel momento in cui si chiude la seduta, la situazione psicofisico ed emotiva, perché possono rimanere nell’ambiente e nelle persone influssi negativi molto potenti. Stewo prosegue dicendo che si conoscono solo due o tre medium di questa categoria e sono orientali, gente che vive in una dimensione alta esoterica a servizio dell’umanità, ma in silenzio lontano dal mondo.
La gente è portata a credere senza usare capacità critica e autoconsapevolezza a tutto ciò che proviene dall’aldilà. Grave errore, perché occorre saper discernere il vero dal falso: infatti, ci sono molti spiriti, frustrati in vita, perseguitati o non creduti, che si divertono ad ingannare con falsi messaggi i creduloni, che prendono tutto per buono ciò che ha odore di ultrasensibile.
Comunque, venire a contatto con spiriti capaci di veicolare forti energie negative, è un’esperienza affascinante e paurosa insieme: possono veramente alzarti e sbatterti contro le pareti, farti cadere in crisi profonde e rovinarti la vita. Come? Esistono nell’aldilà “un archivio spirituale”, in cui sono conservate notizie riguardanti le anime prossime a reincarnarsi, e spiriti in grado di conoscere le prove cui queste anime andranno incontro nella prossima discesa nel mondo sensibile, sanno già se sono in grado di superarle e se sono pronte.
Un conto però è conoscere queste notizie come un normale aspetto della esistenza dell’aldilà e non sfruttarle, un conto è usarle per scopi non del tutto leciti. Siccome non è detto che ognuno di noi possieda uno spirito guida o un angelo custode o una persona capace di schermare gli assalti di queste forze negative, è facile cadere in balia di queste energie.
Stewo raccomanda soprattutto ai giovani di valutare molto attentamente le persone e gli ambienti che frequentano, perché si potrebbe cadere in apparentemente insignificanti tranelli, che però possono coinvolgere un individuo fino a fargli condividere il destino di queste entità negative.
E’ opportuno alzarsi e andarsene, quando si avverte questo sottile coinvolgimento, per non essere contagiati dalla negatività talvolta molto forte e per non perdere tempo prezioso.
I problemi esistenziali quotidiani si risolvono con la consapevolezza e lo sforzo di volontà per modificare se stessi di fronte agli eventi e non ricorrendo all’intervento di queste forze ultrasensibili. Si possono attirare anche forze positive ma è più raro comunque nelle sedute medianiche si forma un gioco di energie che non tutti riescono a controllare e che possono influenzare la vita delle persone che le frequentano.,
Stewo consiglia vivamente di non frequentarle né farle e a Laura, che ha chiesto se è in grado di gestirle da sola, risponde di fare attenzione al pericolo di essere utilizzata da queste forze negative subdole come un cancello aperto e molto ampio.
Stewo gestisce il suo potere tenendo lontano per protezione le energie negative che lei vede ma non contatta.

Coord.: Nel purgatorio o kamaloka, cioè nella dimensione di purificazione, chiediamo come si trova Stewo e se si sente felice o continua a sperimentare gli alti e i bassi dello stato umano terreno?

Stewo: Non è una sensazione di totale liberazione, prova un benessere incompleto, come se avesse le ali tarpate, stesse per decollare e non lo potesse fare.
E’ una dimensione simile ad un luogo di tranquillità e di pace relativa, in cui bisogna darsi da fare per imparare a decollare. Quindi si paga sempre qualcosa e il benessere non è mai pieno e totale.

CAP.4 [da "Il Destino Umano"] Accettazione Consapevole

CAPITOLO 4
ACCETTAZIONE CONSAPEVOLE
L’unica efficace possibilità di esaurire gli effetti karmici di passate esistenze
e di creare le nuove cause di un migliore destino

Quando si sperimenta con continuità la consapevolezza, il passo successivo ma contemporaneo sul percorso di crescita, è quello dell’accettazione consapevole dei propri Ego psicologici, quindi del proprio karma e di quello del prossimo; essa suggerisce e stimola ad assumere il più giusto degli atteggiamenti verso le forze dell’ostacolo che si manifestano costantemente sul campo di battaglia della psiche e della mente umana per impedire il raggiungimento di uno stato di coscienza superiore e una dimensione spirituale giusta e sicura che caratterizzano l’individuo evoluto.
Lo sviluppo di questa facoltà è fondamentale e curato in tutte le discipline e dottrine esoteriche, una sentenza taoistica, infatti, dice:” Sii docile come l’acqua che si adegua ad ogni recipiente, tutti lo sanno ma pochi agiscono in conformità di essa… se un individuo agisce secondo il suo senso e la sua capacità di assumere ogni forma, egli, pur non avendo scettro né corona, potrà sentirsi il vero re del mondo!”
Questa immagine attinta dall’osservazione naturale si può validamente riferire all’esperienza psichica e mentale umana: cosa significa, infatti, adeguarsi come l’acqua ad ogni recipiente?
Significa accettare con la forza della consapevolezza e dell’amore il proprio bagaglio di qualità, difetti, virtù, limiti, pregi e potenzialità, significa far nascere l’Io superiore in mezzo al caos, avere quindi una visione chiara dei debiti e dei crediti karmici contratti nelle vite precedenti: quelli da pagare e quelli da riscuotere registrati sul libro mastro dei signori del karma nelle colonne del “dare” e dell’ ”avere” secondo la legge karmica; questa riporta all’individuo nell’attuale esistenza quanto ha pensato, sentito, voluto e agito nelle precedenti.

Cosa è l’accettazione consapevole?
E’ la capacità di aderire ad ogni richiesta possibile che l’attimo presenta, quale messaggero del karma individuale e di accogliere benevolmente, cioè senza critica distruttiva, il proprio essere psicofisicomentale: il corpo quale esso è in quanto elaborato dalle esperienze dal momento della nascita, l’energia psichica e spirituale che si esprime attraverso le potenzialità: qualità e pregi, carenze, limiti e difetti e che si può riconoscere attraverso la carta natale numerologica e astrologica.

Forza costruttiva

Questa facoltà di accettazione cosciente, a differenza della “rassegnazione al destino”, diventa una forza attiva e costruttiva per la maturazione personale in quanto richiede per il suo esercizio un reale controllo e dominio sui pensieri e sui sentimenti e sulle reazioni istintive ed emotive consce ed inconsce dei vari Ego psic. agli eventi con l’effetto di rafforzare notevolmente il potere interiore del Supergiudice risvegliato.
La rassegnazione passiva viceversa, oltre ad essere una forza negativa e riduttiva nei confronti del proprio Io, lo rende ancor più schiavo e dipendente dalle forze dell’ostacolo spegnendo ogni minimo residuo di volontà.
La accettazione consapevole, giustamente usata come strumento evolutivo, apre un conto attivo con il karma perché rafforza il rapporto di fiducia con se stessi e la capacità di agire saggiamente in relazione agli eventi quali richieste del Karma.
Infatti, chi, anziché accettare il Karma per modificarlo consapevolmente, lotta e si sforza, per piegarlo ai suoi interessi troppo egoistici e a suo piacimento e usa la scaltrezza per evitare le possibili perdite morali o materiali o evade abilmente dalle varie richieste, non fa altro che rimandare, appesantendolo, ad altra occasione, quanto dovrà colpirlo inesorabilmente, quale giusto correttivo karmico.
Purtroppo per tutti coloro che non si sono ancora identificati nella coscienza superiore e che non sviluppano l’accettazione consapevole, c’è pericolo che si lascino sfuggire l’occasione di iniziare un così fondamentale e importante passo sulla via evolutiva; infatti, prima o poi si sentiranno talmente sopraffare dall’incalzare dei molteplici eventi e situazioni, da sentirsi incapaci e impotenti ad affrontare e a risolvere le varie situazioni karmiche.
Nella nostra lunghissima attività abbiamo potuto constatare quanto sia efficace sperimentare fino in fondo desideri, istinti e impulsi degli Ego psic. per ritrovare alla fine la piena libertà nell’accettazione del Karma; questa permette di assolvere costruttivamente il proprio compito evolutivo con l’atteggiamento più disponibile di comprensione e amore.
Ne nasce una nuova moralità che facilita il risveglio della coscienza superiore libera dalla totale dipendenza dalla morale comune condizionata dalle logiche del possesso e dell’accrescimento egoico o della rinuncia.

Alcune considerazioni e riflessioni

Molti individui che si sono esercitati con impegno e dedizione nella accettazione consapevole del Karma e nella comprensione del prossimo, hanno raggiunto e rafforzato la nuova coscienza di Supergiudice, tramite un processo interiore di adattamento che permette di sperimentare il Karma in modo del tutto particolare rispetto alla grande moltitudine dei mediocri, che lo considerano nemico e ostile, ingiusto e inaccettabile.
Infatti, questi risvegliati si sentono reali e consapevoli strumenti del Karma personale in quanto hanno la netta percezione interiore di esserselo creato da loro stessi, tanto lo sentono calzante, giusto e appropriato nei riguardi dei propri Ego psic.
Tale esperienza importantissima, caratteristica di individui maturi e coscienti, permetterà loro di modificare il rapporto con il Karma individuale, diventandone strumenti pieni di comprensione, disponibili e amorevoli.
Chi impugna questo strumento efficacemente e costruttivamente, frutto dell’iniziazione esoterica cristiana in quanto coinvolge ogni essere umano vivente, al di là di ogni limite di razza e religione, cultura e ceto sociale, agisce in perfetta sintonia e armonia con le due fondamentali leggi soprasensibili: reincarnazione e Karma, le sole capaci di spiegare il profondo significato dell’esistenza umana .
La non accettazione di quanto il Karma invia sistematicamente ad ogni individuo quali correttivi morali o materiali produce due ben precise varietà di reazioni interiori che il risvegliato, cosciente, consapevole e attento scopre facilmente autosservandosi.
La prima, rivela un desiderio di evasione dalla richiesta, dovuta ad incapacità o impotenza nell’affrontarla;
la seconda, una ribellione egoica a quanto si crede erroneamente ingiusto.
Di reazioni consce e inconsce se ne possono individuare altre legate al carattere della persona, ma è importante mettere in risalto che gli atteggiamenti negativi di non accettazione assunti contro il karma indeboliscono il rapporto fiducioso con gli Ego e la risvegliata coscienza di Supergiudice.
Ogni atteggiamento, che non sia ispirato dalla totale accettazione, è da considerarsi la causa di tutte le possibili insoddisfazioni e infelicità in quanto la legge del karma si erge come negazione di ogni libertà e come condizionamento che suscita sgomento e ribellione.
Le potenze dell’ostacolo influenzano incessantemente la psiche, la mente degli individui facendo loro sentire assurde e scomode le due verità, Karma e reincarnazione; questa grave negazione li rende inconsapevoli nel loro agire.
Chi, invece, accetta le richieste dell’attimo presente in armonia con la legge del Karma, rafforza il suo rapporto con la legge stessa e il controllo e il dominio sui processi che coinvolgono i suoi Ego con l’effetto tangibile di sviluppare la coscienza risvegliata, sperimentando pienezza e soddisfazione; soprattutto esprimerà una tale sicurezza e forza interiore, che tutti si sottometteranno alla sua autorità umile e spontanea.
Spesso si incontrano individui che svolgono attività semplici e umili e suscitano rispetto e considerazione, perché sono capaci di accettazione completa della loro condizione esteriore e di esercitare un dominio completo sugli Ego psic. cioè sugli istinti e impulsi di ribellione e di opposizione.
Lo strumento della accettazione consapevole è il mezzo dei forti, coscienti e consapevoli che hanno abbandonato la limitata coscienza mediocre e sentono la esigenza di saldare, in armonia con la legge del karma, i debiti contratti nelle loro precedenti esistenze cogliendo le occasioni favorevoli per farlo.
Altri sono gli effetti molto positivi dell’accettazione consapevole da riscontrarsi anche sul piano concreto della vita quotidiana: vivere ogni difficile esperienza o prova fisica o morale con l’atteggiamento di sereno distacco e adeguamento.
Anche la malattia più grave vissuta con pacata consapevolezza da spettatore obiettivo, senza coinvolgimenti eccessivi (la prova più difficile), modifica il rapporto della coscienza con la sofferenza e contribuisce ad esaurire il karma; è come se il malato penetrasse nella coscienza reale e bruciasse per suo volere quanto il Karma stesso avrebbe dovuto fare con il dolore.
L’individuo, che si innalza a strumento cosciente del suo Karma, può evitare una molteplicità di correttivi karmici in quanto ne anticipa la loro funzione; infatti, la totale accettazione del dolore fisico o morale e di riflesso di qualsiasi stato di insofferenza e scontento, deve considerarsi una terapia correttiva che può attutirlo e in parte discioglierlo; come?
Compenetrandosi nel dolore stesso fino al discioglimento di ogni minima resistenza o rifiuto mentale e accettandolo incondizionatamente (non facile ma nemmeno impossibile, perciò è necessario provare e riprovare senza arrendersi; può aiutare il cristiano il pensare all’esperienza del Cristo nelle tappe della sua sofferenza terrena) si innesca il processo psicofisicomentale che per Karma ha la funzione di consumare e bruciare tutte le resistenze egoiche.
Il dolore in tutte le dottrine esoteriche, dalla cristiana alle orientali, libera l’egoità umana dagli artigli delle potenze ostacolatrici, facendole conseguire, con l’accettazione consapevole, la vera affermazione della nuova coscienza risvegliata.
Ogni limite e ogni resistenza alla totale accettazione del karma, rivela in un individuo la presenza di una forza egoica ancora forte al di là della quale egli può penetrare nella vera coscienza superiore dove ogni dolore, ogni problematica esistenziale si sublima e acquista il suo vero significato.
Al contrario, la ribellione, il rifiuto, l’evasione, il malcontento, l’ostinazione e la volontà di piegare gli eventi, le situazioni e le persone a proprio piacimento e vantaggio sono atteggiamenti ispirati dalle forze che riducono la coscienza individuale a livello mediocre di persona vissuta e senza identità.
Non solo nei confronti del dolore l’accettazione consapevole è validissima, ma anche nei rapporti quotidiani di lavoro e di relazione: quante volte si è, per diversissime ragioni, coerciti e costretti a fare qualcosa perché comandati o per necessità impellente?
E’ duro dover agire per imposizione morale o per comando, perché si perde la libertà, ma se si possiede una forte e attiva capacità di accettazione non si perde la possibilità di decidere, riacquistando indirettamente la libertà e l’indipendenza interiore perdute.
Occorre vivere questo processo nella più profonda interiorità: quando si riceve un comando, una imposizione o sorge l’improvvisa necessità di fare qualcosa velocemente, occorre passare l’ordine a se stessi, cioè il Supergiudice o la coscienza superiore passa il comando agli Ego che vorrebbero reagire, non sentirsi obbligati, acquistando così un sempre più sicuro controllo su tutte le loro reazioni consce ed inconsce di ribellione, di rifiuto o di evasione e malcontento.
La conseguenza di questo esercizio continuo è una tale soddisfazione e pienezza da esprimere spontaneamente gratitudine a coloro che nel dare ordini, comandi e imposizioni si sentono illusoriamente “qualcuno”, perché in realtà diventano strumenti inconsci in un campo molto delicato e determinante per lo sviluppo evolutivo: danno alle loro “vittime” l’occasione di rafforzare particolarmente la volontà di amore, l’unica forza capace di accettare, vivere e consumare il Karma presente, creando le cause per un più positivo destino futuro.
I mediocri, d’altra parte, se non sviluppano l’accettazione consapevole, non potranno resistere ai continui attacchi del Karma individuale e collettivo; perciò prima o poi dovranno rassegnarsi supinamente all’incalzare delle richieste karmiche e degli eventi. Solo quando le prove karmiche saranno schiaccianti e non permetteranno rinvii o evasioni, allora capiranno e inizieranno a lavorare su se stessi per migliorarsi, risvegliando una nuova coscienza rispetto alla loro limitata, ridotta e priva di identità, comprenderanno quanto sia importante sperimentare la capacità di adeguarsi come l’acqua e quindi accettare consapevolmente il proprio Karma, anziché rassegnarsi passivamente al destino;
l’accettazione è un forza attiva, capace di liberare da ogni debito karmico e di innalzare chi la pratica a dimensioni e altezze che trascendono spesso l’umano pensare, sentire e volere.
E’ chiaro che questo strumento deve essere prima sperimentato verso se stessi, sarebbe un controsenso se non si fosse capaci di accettare gli Ego psic. o ancora peggio il proprio corpo fisico, mezzo del Karma per esprimersi quale entità umana.
Esiste una legge matematica: chi non si accetta e non si comprende, chi non si ama, non potrà assolutamente accettare, comprendere e amare il suo prossimo.La persona che si è risvegliata alla nuova coscienza sente nelle profondità del suo essere con tutta la convinzione e la certezza che egli è parte integrante dell’umanità intera e che i suoi Ego sono quelli che si esprimono in ogni essere umano
Le persone che non si accettano per quello che sono, vivono in uno stato di completa insoddisfazione perché separate dalla loro vera identità e coscienza; fino a quando non verrà ricreata la completa armonia interiore (ciò è possibile solo accettandosi completamente) non sarà possibile avanzare seriamente nel cammino evolutivo.
Si devono accettare con la massima comprensione anche le diverse razze, popoli e singoli individui a qualsiasi classe sociale, livello culturale ed evolutivo si trovino; il non farlo rivela, senza scuse, null’altro che la presenza di qualche Ego chiuso e interessato, rigido, intollerante e incapace di comprensione; la risvegliata coscienza ne uscirebbe macchiata e soffocata.

Esercizi

Le modalità dei seguenti esercizi, come di tutti quelli che seguiranno relativi ai singoli strumenti, sono riportate nello strumento Autoterapia, però occorre fare una distinzione sul tipo di esercizi da eseguire:
  • se sono di carattere interiore, cioè di rafforzamento e di sviluppo di qualità psicomentali e spirituali, di consapevolezza e di esperienza di dimensioni diverse, ti devi concentrare sull’idea o schema mentale, molto chiari e precisi nei particolari, da realizzare con costanza e determinazione, fino a quando non hai risultati apprezzabili;
  • se, invece, sono di carattere operativo, cioè legati al contesto quotidiano, nel senso che richiedono lo sviluppo di qualità relative ai rapporti relazionali o a situazioni concrete, allora devi sforzarti di controllare e dominare le tue reazioni per realizzare la qualità scelta: l’accettazione consapevole o il rispetto dell’altro, o la comprensione ecc….

Ecco gli esercizi relativi all’accettazione degli aspetti negativi del corpo fisico:

1) guardati con serena obiettività allo specchio con sguardo critico, ma rivolto a riconoscere e ad apprezzare particolari e caratteristiche positive mai prima scoperte del tuo corpo (ce ne sono molti che tu ignori perché male informato), accettali, dapprima compenetrandoli di sentimenti positivi, poi, consapevolmente riconoscili e apprezzali, (ci devi credere fermamente) recitando una formula simile per 15-20 volte: “Mi accetto totalmente riconoscendo e apprezzando tutti quegli aspetti fisici che mi caratterizzano, molto personali e originali”.

Esercizi relativi alle qualità interiori:

2) fatti un esame consapevole delle tue potenzialità e qualità positive, dei tuoi limiti e difetti, ma in modo sereno e obiettivo non autodistruttivo e negativo, come spesso accade, per riconoscere specialmente i pregi e per fare leva su di essi al fine di suscitare fiducia e considerazione di te stesso; quindi in uno stato di rilassamento, ripeti 15-20 volte questa formula: “Mi accetto totalmente con rispetto e considerazione, animato dalla volontà di migliorare e potenziare i miei pregi; sono serenamente armonico e equilibrato”.

Esercizi relativi al controllo delle reazioni nel contesto quotidiano, (ripeti 15-20 volte):

3) “ Capisco il comportamento di quella persona (nominarla) e l’accetto perché ognuno ha le sue peculiari caratteristiche, come io ho le mie, da comprendere e da rispettare;

4) ”Accetto questa situazione perché mi fa conoscere un aspetto di me, che voglio migliorare”.