martedì, ottobre 02, 2007

[Da"Il Destino Umano"] LA VERA LIBERTA' CONCESSA ALL'UOMO (Parte3)

PARTE3
LA VERA LIBERTA' CONCESSA ALL'UOMO
Per concludere il discorso sulla libertà, è opportuno riassumere gli aspetti principali ed essenziali di questo strumento di autorealizzazione attraverso la tecnica dell’azione libera:

1) l’azione libera scaturisce dalla volontà di compiere un’azione suggerita da un’idea attinta dal proprio bagaglio di valori, concetti e pensieri da realizzare per AMORE dell’azione stessa, cioè senza aspettarsi in cambio risultati che soddisfino solo gli Ego psicologici non sublimati (ancora influenzati da Arimane e Lucifero), ma per il puro piacere di concretizzare un’idea personale scelta liberamente, non imposta da alcuna autorità morale o esteriore;

2) la libertà perduta si può riconquistare accettando totalmente ordini e imposizioni, coercizioni e limitazioni, tutto ciò che condiziona e costringe e incatena l’anima e la mente; vivere tali restrizioni come un pretesto irrinunciabile scelto dal Supergiudice risvegliato per stimolare e sviluppare tutte le qualità e facoltà assopite, è un’occasione e una scelta preziosa per esprimere l’AMORE e impossessarsi di nuovo del bene prezioso, la libertà;

3) per realizzarsi attraverso l’azione libera per amore dell’azione stessa, occorre però esercitarsi costantemente con coraggio, iniziando specialmente dalle situazioni più varie che si presentano nel quotidiano: relazioni con le persone più vicine, famiglia, partner, colleghi di lavoro, coinquilini ecc… e/o scegliendo un campo specifico di lavoro o di attività in cui realizzare idee innovative servendosi anche della tecnica della “fantasia morale” (vedi relativo strumento).

Considerazioni e sentenze

Chi non prende piena coscienza che tutti i suoi comportamenti, i suoi gesti, il suo modo di esprimersi e le varie rappresentazioni sulla vita e su tutte le sue manifestazioni, se non illuminati dalla consapevolezza, sono sapientemente congegnati e ispirati da una o dall'altra logica da noi descritta (Arimanica o Luciferica), non è ancora maturo per un reale risveglio di coscienza, quindi è incapace di pensare, sentire, volere ed agire da libero.

La logica dell’amore, tramite la quale si esprime l'evoluto, trascende ogni mente umana (la grande ingannatrice) e si manifesta solo quando dinanzi ad una qualsiasi richiesta dell'attimo si è pronti e capaci di vivere ed attuare: il "Non io agisco, non i miei Ego bensì il Principio Superiore tramite me" o l'altra simile che fa dire in piena coscienza: "Non io amo, non qualche mio Ego per scroccare certezze, bensì la forza Amore tramite me fluisce incondizionatamente sulle anime che contatto".

Diventa spesso "spettatore" o “spettatrice” della pellicola che si svolge in te, autosservati spesso, in tal modo agevolerai la tua disidentificazione dagli Ego che ti formano e al tempo stesso trapasserai sempre più nella coscienza di Supergiudice Imparziale identificandoti in essa, tua vera identità. Constaterai immediatamente un reale cambiamento. Non dirai più: "Io sono pauroso, io sono geloso, io sono malato, ecc.”, bensì: "Io assisto alla gelosia che sento agitarsi in me"; ed altrettanto: "Io assisto alla malattia che mi ha colpito", ecc… con lo stesso naturale distacco che sento verso chi mi narra un suo problema. Non è questa una magnifica ed importante conquista?

L'autosservazione continua, agevola l'acquisizione della consapevolezza e tale possibilità permette di ispirare, stimolare e guidare i propri Ego psicologici nella loro indispensabile sperimentazione.

L’amore annulla la separatività e penetra nell’essenza profonda dell’essere.

Quando un qualsiasi individuo tramite un costante e impegnativo lavoro su se stesso si rende capace, attraverso una consapevole sperimentazione dei suoi Ego psicologici, di liberarli da ogni loro dipendenza dalle potenze dell'ostacolo e quindi di trascenderli, solo allora gli sarà consentito di vivere totalmente dinanzi a qualsiasi richiesta karmica le due grandiose esperienze cristiane.
Se la prima: "Non io agisco ..." ecc. rende liberi al punto di sperimentare l'eternità possibile all'uomo, distruggendo tutte le false rappresentazioni che fanno credere che sia possibile a tutti "il cosiddetto “libero arbitrio" indipendentemente da ogni risveglio di coscienza, la seconda: "Non io amo..." ecc. distrugge totalmente tutta una serie di false rappresentazioni ed atteggiamenti che illudono al punto da far credere che annullando ogni egoistico sentire, finisca ogni forma di Amore.

Chi dipende dall'essere che ama, non può assolutamente sperimentare la vera forza amore e quindi il reale possesso del suo/a sua partner, se non ne diventa indipendente e non condizionato. Spesso le spinte sentimentali, i grandi innamoramenti sono null'altro che pagamenti karmici materiali o morali, che precludono di sperimentare la vera libertà e il vero amore, ingannando e illudendo ogni partner implicato nell'esperienza.

Chi cerca al di fuori di se stesso con affanno “quel sommo bene che solo in sé nasconde”, non è ancora libero dalle influenze delle potenze ostacolatrici, in quanto loro strumento inconscio. Chi, invece, si è riconosciuto al di là della sua mediocre coscienza, in quella nuova risvegliata coscienza di Supergiudice Imparziale, quale spettatore lucido e obiettivo, imparziale e quindi identificato ad essa, diventa legge operante e strumento della logica dell'essere o dell’amore tale da sperimentare in ogni attimo la sua vera eternità e libertà.

Chi non sente di essere parte integrante dell'umanità intera e l'umanità parte di se stesso (agglomerato di Ego), non ha sperimentato la sua vera libertà, in quanto ancora identificato ad una coscienza sottilmente egoica, separata sia dalla coscienza eterna sia dal resto dell’umanità.

Il "risvegliato" acquista la facoltà di leggere dietro le parvenze umane, diventa veggente al punto di riconoscere da tutti i possibili comportamenti umani, dalle parole e da altre sottili percezioni che riceve a contatto di persone e situazioni, eventi, notizie e cose, da quale logica sono esse filtrate (per agevolare tale veggenza è indispensabile diventare neutri, distaccati ed indipendenti da tutto quel complesso di giudizi e critiche che riflettono il "secondo me" dei propri Ego). Questa è una verità inconfutabile e sperimentabile solo da coloro che hanno raggiunto nel risveglio una vera maturità di coscienza. Per ogni comune mortale intrappolato in una coscienza limitata, ridotta e priva d'identità, quanto detto è senza significato, un agglomerato di parole senza senso e scopo.

Come potrebbe un "non vedente” nato, distinguere il colore del mondo che lo circonda?

Individuare le reazioni consce ed inconsce di un qualsiasi Ego, che viene colpito dal karma per chi si "autosserva spesso" non è cosa difficile, ma scoprire le varie dipendenze del pensare, sentire, volere ed agire verso l’una o l'altra logica dell'ostacolo, è più complicato, come scoprire il tipo e la qualità del rapporto che gli Ego hanno con le due potenze. Ciò diventa sempre più indispensabile per scoprire che inconsciamente tali dipendenze egoiche si proiettano alle persone, agli eventi e alle situazioni che il Karma invia.

E' pertanto indispensabile, se si vorrà costruire un valido rapporto, diventare consapevoli del sottile e subdolo gioco delle proiezioni, per evitare le influenze di tali potenze ostacolatrici e quindi, agire in piena libertà azioni capaci di agevolare la reciproca crescita evolutiva.

Al di là di tutte le parole, dei concetti che esse esprimono, al di là di tutti i moduli di comportamento, al di là di tutte le filosofie, di tutte le religioni, di tutte le dottrine e di tutte le conoscenze scientifiche, umanistiche ed esoteriche e di quanto esse intendono esprimere, al di là di ogni sapere e intelligenza, ispirazione, immaginazione e intuizione, virtù, facoltà e poteri soprannaturali, VI E' UN’ENERGIA PENSANTE DI AMORE", essenza di tutto il creato e fonte inesauribile di vita, che tutto trascende, sia l’umano concepibile, pensabile e fattibile sia il vivente, udibile, visibile e tangibile, L’IO SONO.

Tutto ciò che è in continua evoluzione e movimento, deve diventare un veicolo per penetrare nella energia pensante di amore. Ma solo ai pochissimi evoluti, maturi tra i maturi, è concesso di penetrare nella essenza stessa, dove nessun mortale potrebbe resistere un solo istante in quanto regno della luce accecante, delle altezze inaccessibili e della vita eterna.

L'evoluto, che ha trasceso tutti i suoi Ego, penetra e si fonde totalmente alla energia vivente ed eterna di amore, diventandone degno strumento in grado di farla fluire in concrete e benefiche azioni incondizionatamente sulle persone che contatta.

N.B. E’ bene che si capisca una volta per tutte che EVOLUTI si diventa attraverso sacrifici, sapienza umiltà ed esercizio continui; tutti lo possono diventare!!!

Nota: I correttivi karmici sono esperienze dure, difficoltà e ostacoli che si attirano inconsciamente per stimolare l’individuo a migliorarsi sviluppando qualità mancanti del proprio carattere.

[Da"Il Destino Umano?"] La vera libertà concessa all'uomo (Parte2)

PARTE2
La vera libertà concessa all'Uomo

Indipendentemente dal compito evolutivo, che la Scienza Numerologica è in grado di scoprire con assoluta precisione, (vedi Numerologia per la Nuova Era, degli stessi autori, Xenia Ediz.) ogni individuo che voglia crescere evolutivamente non potrà trascurare il vero problema di come realizzare la sua possibile libertà.

Ogni essere umano, ominoide o mediocre, tende istintivamente a ricercarla sul piano fisico, ignorando che su tale piano è molto difficile e pressoché utopico poterla realizzare completamente. Mentre, pur essendo molto difficile, viverla nella propria interiorità non è affatto impossibile, anzi è una conquista alla quale dovrà sempre più tendere, se vorrà salvarsi dalla totale distruzione di quella "mediocre coscienza" che, in quanto condizionata da una o dall'altra o da tutte e due le potenze dell'ostacolo, non sarà più in condizione di resistere agli attacchi del Karma generale e individuale; questi mirano per il sommo bene di ogni individuo a "scardinare", distruggere e frantumare nelle sue fondamenta ogni illusoria certezza con pesanti e impegnative prove.

E', dunque, la libertà una conquista di "valore iniziatico" concessa ai pochi che hanno con serio impegno lavorato e lavorano in questo senso e direzione. E', quindi, inutile e ingannevole pensare che il cosiddetto "libero arbitrio" sia alla portata di tutti i mediocri, (spesso anche a molti di coloro che formano la schiera dei tendenti all'evoluzione è molto difficile agire in piena libertà).

Questa agognata "Libertà", la più ambita di tutte le conquiste, deve essere, come prima cosa, compresa a livello di pensiero, cioè occorre capire concettualmente cosa significa e come realizzarla, quindi sperimentarla infinite volte sul piano fisico; solo allora, dapprima nella sfera interiore potrà essere riconquistata e poi là dove, in un qualsiasi "contesto", si è coerciti e condizionati, comandati ed obbligati ad agire contro il proprio volere.

Chi da mediocre si risveglia nella nuova coscienza di Supergiudice o Supertestimone di se stesso, è già nella giusta strada per sperimentarla, in quanto è esercitato e predisposto per suo volere alla completa accettazione di quanto il Karma gli invia; ogni piccola ed insignificante richiesta karmica diventa un valido pretesto di "sperimentazione" per agevolare soprattutto la crescita evolutiva dei propri Ego psicologici.

Da ciò nasce la viva esigenza di sostituire alla falsa ipocrita e repressiva morale corrente, una più reale e costruttiva moralità, capace di agevolare la maturazione personale. Ogni individuo vivendo il quotidiano per suo volere, ponendosi le giuste prove e cogliendo le occasioni che spontaneamente si presentano, sarà in condizione di riconoscere la potenza arimanica stabilendo con la sua logica "dell'avere" un giusto rapporto di indipendenza e non condizionamento.

Poi, in misura che penetrerà e si identificherà alla nuova coscienza risvegliata, potrà agire azioni libere, compiute per amore dell'azione e non dei frutti che ne possano derivare, materiali o morali. Ciò, è evidente, presuppone un continuo controllo e dominio su tutte le reazioni egoiche dinanzi alle varie richieste del Karma e quindi, sulla influenza delle due potenze dell'ostacolo.

Azione libera = atto d’amore

L'azione libera coincide con un atto di amore disinteressato indipendente da ogni condizionamento e contaminazione egoica. Vorremmo portare un esempio semplice e concreto per capire cosa significa atto di amore disinteressato: mi si presenta una persona che chiede l’elemosina; io ho tre possibilità di azione:

a) posso non dargliela per tirchieria; b) posso dargliela con la speranza che mi sia restituita sotto forma di merito o riconoscimento morale o materiale in questa o nell’altra vita; c) gliela do, mosso da puro spirito di umanità e di amore, senza minimamente dipendere dai frutti morali o materiali, per amore dell’azione stessa, senza contaminazioni.

A questo punto occorre ancora chiarire il significato di amore per l’azione: cosa significa?

Portiamo come altro esempio il comportamento di un individuo risvegliato in una situazione abbastanza comune, quella di trovarsi di fronte a persone bisognose di aiuto, come ce ne sono moltissime in alcuni luoghi delle grandi città.
E riportiamo il ragionamento che questo individuo, un datore di lavoro, può fare tra sé e sé: “ Io fra questa folla di gente in attesa di essere scelta, decido per mia volontà di offrire del lavoro per puro spirito di solidarietà e di aiuto ad una o più persone; sono mosso dall’idea di soccorso, di protezione che fa parte del mio bagaglio morale di idee e intuizioni e la voglio eseguire.

L’azione che faccio è solamente mia, perché l’ho scelta io, la amo e la voglio realizzare, non perché me lo imponga la moralità comune, ma perché seguo il mio impulso di amore per essa; io non riconosco alcun principio esterno, mi sento libero in quanto ho trovato in me il motivo dell’azione cioè l’amore per l’azione stessa”.

Questo semplice discorso si può estendere a tutti i tipi di azione, purché scaturiscano dal bagaglio di idee di un individuo e siano sostenute liberamente dall’amore per ogni azione.

Più un uomo è ricco di idee ed intuizioni e di volontà di amore, più è produttivo e meglio si troverà nella vita, in quanto in ogni situazione e circostanza troverà il modo di esprimere le sue idee e quindi di compiere le sue azioni liberamente per amore.

Chi ha raggiunto tale gradino evolutivo, può considerarsi già degno strumento del principio superiore o della forza Amore. Egli infatti si sentirà perfino distaccato dalla gioia e dalla felicità che logicamente scaturisce dal compiere tali azioni; le proverà sicuramente, anzi le dovrà provare, altrimenti non si sentirà completo (è un uomo), ma ne sarà distaccato.

Cosa importa se un individuo è cattolico, protestante, ortodosso o ebreo, musulmano o buddista, ecc.. quando è diventato strumento della logica dell’amore che "trascende" le altre due descritte?

L'individuo sente sicuramente di essere universale e di sperimentare la sua eternità in ogni istante che tale logica si esprime per suo tramite, perché è identificato sempre più nella forza amore.

Ed ogni qualvolta seguirà l'impulso del cuore, sostenuto da pensiero puro e non da quello della mente speculatrice, che è la grande ingannatrice, entrerà nel giusto atteggiamento libero da ogni sottile inganno e quindi, gli sarà possibile sperimentare la più alta esperienza morale: " Non io agisco ma il Principio Superiore tramite me" cioè l’Io Sono.


Libertà nella coercizione
In questa esperienza della forza Amore, che tramite l’uomo consapevole fluisce e nell'altra che permette di trasfondere le viva forza del pensare creativo, cioè di quel pensare che spinge all’azione di amore e quindi di vita in ogni attimo, al posto di quel pensare umano influenzato dalle due logiche ostacolatrici, consiste l’eterno nell'uomo; si identifica così ad un principio che trascende l’uomo stesso nella sua individualità terrena, condizionata dal tempo e dallo spazio.

E' indispensabile tuttavia che per completare questo argomento della vera libertà si prenda in esame un altro aspetto, che senz'altro potrà aiutare, più di quanto è stato detto, tutte quelle persone mediocri e non, che, pur desiderandolo, non riescono a risvegliarsi nella nuova coscienza e che pur tuttavia anelano a sentirsi libere in tutte quelle situazioni o contesti, specie di lavoro, dove purtroppo si è continuamente condizionati e coerciti, comandati e in certi casi violentati psicologicamente o ricattati durante l'attività lavorativa che si esplica.

Non dare il proprio contributo in qualsiasi richiesta che l'attimo presenta per reazione conscia ed inconscia di ribellione, crea una vera riduzione della propria identità e valore rivelando mancanza di libertà interiore ed anche incapacità di accettazione; chi è veramente libero, coglie ogni occasione per pensare ed agire in libertà creandosi il pretesto giusto per la sua azione.

Per questo sarà facile comprendere l'attività delle forze dell'ostacolo che tendono a distogliere ogni individuo dal compiere i suoi doveri verso l’ambiente in cui vive ed opera e dall’accettare la situazione karmica in cui si trova.

E’ indispensabile non dimenticare che, ciò da cui si evade, torna a ripresentarsi immancabilmente o in questa o nella successiva esistenza, perciò è ingenuo e dannoso in termini di crescita spirituale pensare di sottrarsi con astuzia, scaltrezza e furbizia alla inesorabile Legge del Karma, che riporta ad ogni individuo i risultati di quanto pensò ed agì in vite precedenti.

Quale senso avrebbe la sentenza pitagorica che dice: "Bada l'ora e il minuto che ti riportano le conseguenze di quanto pensasti ed agisti in una vita precedente”, ed ugualmente cosa intendeva dire Leonardo da Vinci, se non la stessa verità nell'affermare: "Passa in rassegna il contenuto della tua giornata, se un tuo gesto, una tua parola hanno colpito chicchessia, fanne ammenda il giorno appresso, affinché il tuo debito venga saldato immediatamente?”

Non sono forse sufficienti tali sentenze per riconoscere la validità della legge del Karma e della reincarnazione? Pertanto è inutile che si tralasci di compiere i propri doveri per pigrizia o per noncuranza, per calcolo o per incapacità e debolezza, tutto tornerà a bussare alla propria porta e sempre più con accanimento fino ad esaurire il debito contratto. Lo sforzo di penetrare nella forza amore, oltre a dare la possibilità di realizzare la libertà rettamente intesa, esaurisce il pesante bagaglio karmico gettando le basi per un più ricco e positivo karma futuro.

Chi ancora segue la legge del Vecchio Testamento (occhio per occhio, dente per dente), chi, individuo o popolo, ad ogni azione che riceve, ne fa seguire un'altra identica o simile per ripristinare un equilibrio infranto (la vendetta), s'inganna e si "autoincatena alla ruota del Karma e delle reincarnazioni" per espiare gli effetti delle sue azioni. Fino a quando non si riuscirà a "perdonare realmente" le cattive azioni ricevute, sarà difficile evitare di farne altre per vendetta con l'intento di ristabilire un equilibrio. Perciò il perdono è la più grande opportunità per annullare tutte le possibili conseguenze karmiche, ma al tempo stesso è la forza inesorabile che riconduce all'emittente (a chi ha agito malamente) le ripercussioni di quanto ha commesso. Chi perdona, non si macchia ma involontariamente fa rimbalzare su chi ha malamente agito le conseguenze delle sue azioni. Il perdono è in realtà la peggiore delle vendette, perché chi commette del male, prima o dopo per ragione karmiche, è costretto a ripagarne le conseguenze incontrando lo strumento adatto.

Come riacquistare la libertà perduta

Ogni condizione esteriore ed interiore che tende ad intaccare l’equilibrio psicofisicomentale e a limitare le possibilità di reazione di un individuo, risveglia ed acuisce il problema della libertà perduta. E' pertanto nostra precisa intenzione prospettare la reale soluzione di questo problema che assilla da sempre gli esseri umani e che all'apparenza sembra non avere alcuna soluzione possibile.

Possiamo con vera soddisfazione affermare di aver risolto in più di mezzo secolo di attività di esoterici con l’aiuto della numerologia, il traumatico ed assillante problema della libertà a moltissime persone prospettando loro una via concreta di risoluzione da percorrere. Infatti, chi ha volontà di affrontare il problema risvegliando la nuova coscienza di Supergiudice Imparziale, potrà assumere verso qualsiasi evento e situazione, che lo coercisce e condiziona, un nuovo costruttivo atteggiamento improntato alla totale capacità di accettazione.

Quando l'individuo interessato si sarà convinto dell'assurdità di voler cambiare le situazioni e le persone a proprio piacimento, non avrà altra scelta che l'accettazione totale del suo Karma, ma non come un essere "rassegnato", ridotto e impotente, bensì quale strumento consapevole che considera quanto la vita gli presenta, "valido pretesto" per evolvere ulteriormente. Già il fatto di accettare incondizionatamente quanto gli può accadere, richiede un notevole controllo e dominio su tutte le possibili reazioni degli Ego, consce ed inconsce, perciò esercitarsi in questa capacità è già di per sé una vera conquista, che non può che rafforzare l'azione e il rapporto del Supergiudice Imparziale nei riguardi degli Ego stessi.

Cosa si deve fare dunque in quelle situazioni dove si è coerciti, comandati, costretti ad eseguire supinamente un ordine? ed altrettanto dinanzi alle varie dipendenze, ai vari soprusi, alle apparenti ingiustizie, alle possibili violenze psicologiche che purtroppo si sperimentano in qualsiasi contesto di lavoro e in molte situazioni della vita?

La risposta è semplice ed in perfetta armonia con la Legge del Karma, che volenti o no riporta ad ogni individuo le conseguenze materiali e morali di quanto pensò e fece in precedenti esistenze terrene.

Chi si è risvegliato nella coscienza di Supergiudice Imparziale è in grado di prendere qualsiasi ordine o imposizione, qualsiasi coercizione o sopruso o violenza psicologica, come "pretesto” validissimo per rafforzarsi nel suo ruolo di guida saggia nei confronti dei suoi Ego psicologici. Egli, perciò, dovrà con rapida decisione trasmettere agli Ego stessi implicati o ribelli gli ordini ricevuti e pretendere una assoluta obbedienza da parte loro.

Un esempio: una persona per la sua obiettiva autorità mi impone, mi ordina o coercisce di fare una determinata cosa che non mi aggrada o mi costa sacrificio; siccome la devo eseguire, ho due possibilità: farla di malavoglia oppure, se ho risvegliato il Supergiudice, do io l’ordine ai miei Ego ribelli pretendendo obbedienza; impostato in questo modo, il problema dell’affermazione della mia libertà richiede solo una soluzione a livello interiore fra me e me, è quindi l’occasione di applicare la forza amore e se agisco per amore dell’azione, compio un’azione libera, perché decisa da me e sostenuta da un mio ideale tratto dal bagaglio dei miei valori.

Questo processo sperimentato da moltissime persone è fondamentale, costruttivo e risolutivo, perciò, chi riesce a metterlo in pratica, avrà la netta sensazione di riacquistare per suo tramite la perduta libertà. Infatti, la persona che ha dato il comando o ha imposto la richiesta da eseguire, perde automaticamente il suo potere decisionale che viene assunto dal Supergiudice stesso.

La disobbedienza degli Ego a quanto il Supergiudice per suo volere ha creduto opportuno trasmettere loro di fare, suonerebbe come vera sconfitta, che oltre a sminuire il suo potere decisionale, verrebbe ad intaccare il rapporto armonico che ha potuto stabilire con gli stessi. Io in questo caso avvertirei la pesante limitazione della mia libertà interiore.

Coloro che credono alla legge del Karma e della reincarnazione, sanno benissimo che, volenti o no, è proprio attraverso queste situazioni quotidiane che il Karma offre la possibilità di saldare i debiti o riscuotere i crediti contratti in altre esistenze; questo processo descritto che si concretizza per proprio volere, permette a chi lo vuole di vivere due validissime occasioni: il saldo dei propri debiti (pareggio karmico) e la possibilità di riacquistare la libertà perduta. Dunque, questo processo molto semplice (consigliamo di sperimentarlo il più possibile) è un vero toccasana per tutti coloro che vogliono sentirsi liberi, specie quando sono coerciti e condizionati in un qualsiasi contesto di vita o di lavoro.

Riportiamo un altro esempio di situazione molto diffusa: una persona vive un rapporto di coppia in cui avverte, in varie occasioni, di non essere libera di esprimere se stessa, le sue opinioni e idee personali, perché non capita e contestata e di non potersi comportare nella maniera a lei più consona e si accorge anche di non essere rispettata, e non dico considerata, nei suoi atteggiamenti e comportamenti verso gli altri e verso la vita in genere. Vivere con tali pesanti limitazioni significa sentirsi soffocati e repressi nelle più naturali aspirazioni alla libertà di pensiero e di sentimento, di comportamento e azione.

Tale tipo di situazione con coercizioni e condizionamenti psicologici è molto diffusa, più di quanto non si pensi, ed è la causa di quel malessere tanto diffuso nel vivere quotidiano di tutti o quasi, e delle crisi di coppia.

Come risolvere tale problema?

Occorre innanzitutto capire quali aspetti del carattere assopiti dovrebbero essere risvegliati e sviluppati: la pazienza, la comprensione, la tolleranza, l’accettazione, l’altruismo, la dolcezza?

Perché? Perché la legge del karma nella nostra vita interviene sempre a proposito per stimolare e correggere, per insegnare che quando un individuo ha purificato la sua personalità e ha capito e superato le imperfezioni, le limitazioni e i pesi del suo carattere, può liberare la sua mente e il suo cuore dalla gabbia in cui è imprigionata la sua personalità.

La vita, specie di coppia, offre le occasioni più importanti da non lasciarsi sfuggire: applicare la forza amore per compiere azioni per libera decisione e scelta.

Il ragionamento pratico è il seguente: “Quando avverto la costrizione, l’aggressione morale, il non rispetto e la limitazione della mia espressione e devo agire per necessità, allora decido di compiere l’azione sostenuta da un mio ideale, scelto per l’occasione in piena libertà, ad esempio, la comprensione, la pazienza, la pace del cuore e il sereno e pieno controllo sulle mie emozioni, istinti e pulsioni…Così potrò spezzare le catene che mi costringono per liberare tutto il mio essere”.

E’ molto difficile e molto impegnativo ma estremamente concreto e reale il processo di liberazione che ti fa toccare con mano la unica possibile libertà nel quotidiano; ogni evento e rapporto è un’occasione irripetibile per capire e attuare la propria libertà.

D'altra parte il mondo in cui viviamo non offre mai a nessuno spontaneamente quella libertà tanto agognata che, se non conquistata con consapevolezza, esercizio e sacrificio, si rivela solo come una falsa ed utopica rappresentazione da rimuovere, poiché si trasforma in una vera causa di conflitti, di dolore, di frustrazione e d'impotenza che tormentano l’anima.

Effetti della riconquistata libertà
Dinanzi alla constatazione di questa verità è costruttivo e positivo da ogni punto di vista, ritmare la propria vita in modo da riacquistare in ogni momento la libertà perduta e al tempo stesso vivere il processo descritto quale buon pretesto per risvegliare in se stessi la coscienza di Supergiudice che quindi agevola gli Ego con il guidarli, assisterli e consigliarli nella indispensabile loro "sperimentazione" e maturazione.

Vivendo questo processo interiore vi è una concreta possibilità di conquistare, attraverso l'accettazione totale di qualsiasi situazione, rapporto ed evento, la libertà desiderata. Il Supergiudice risvegliato a guida degli Ego, con la sua azione non può che registrare una vittoria completa sui medesimi, in quanto è riuscito ad imporre loro con persuasione e dolcezza il suo volere.

Al tempo stesso anche gli Ego potranno sentirsi più sicuri e protetti, meglio consigliati e quindi più liberi di sperimentare quanto esigono, al fine di liberarsi e rendersi indipendenti dalle due potenze dell'ostacolo.

Se il mediocre costretto ad ubbidire e ad eseguire contro la sua volontà quanto gli viene richiesto, avverte in sé una riduzione personale, una sconfitta e quindi un senso d'impotenza e frustrazione, il risvegliato alla coscienza di Supergiudice sperimenta in sé che, pur non avendo né scettro né corona, può considerarsi il vero Re del Mondo, soddisfatto del suo supremo potere che però potrà sempre più esercitare sui suoi Ego psicologici, ma non come tiranno, bensì come maestro e amorevole padre cosmico.

Conosciamo, pur tuttavia, una serie di obiezioni che molti mediocri potranno avanzare su quanto è stato detto, ma sappiamo benissimo che non è affatto loro colpa, in quanto non avendo una vera identità propria ed essendo incapaci di esprimere un giudizio sereno e obiettivo che non sia suggerito da una delle due potenze ostacolatrici, non potrebbero agire altrimenti. Presto o tardi anche questi individui limitati, testardi e presuntuosi, si accorgeranno che i loro "secondo me" cioè le loro critiche soggettive: “sono argomentazioni utopistiche, non rispondenti alle reali condizioni del mondo in cui viviamo…”, rivelano null'altro che la loro limitata ed offuscata coscienza mediocre, e che in ogni istante, senza eccezioni (fino a quando rimarranno identificati a tale limitata e vissuta coscienza), sono spinti e manovrati ad esprimersi dalle potenze ostacolatrici in continua alternanza che non li rendono consapevoli delle loro limitazioni mentali.

E' altrettanto importante aggiungere che la capacità di ritrovare in se stessi la libertà perduta nella quotidianità è un processo strettamente legato alla trasformazione del proprio essere da coscienza mediocre a Supergiudice Imparziale e al riconoscimento in tale coscienza della propria vera identità. Solo attraverso questo processo interiore descritto da varie angolazioni sarà possibile innalzarsi alla coscienza reale dell'eterno Sé, l’Io Sono.

Sarà possibile a varie individualità mature di sperimentare, al di là di questo processo descritto da esplicare sul piano pratico, quella vera ideale libertà descritta che ogni evoluto cristiano, e via via tutti gli altri appartenenti ad altre vie evolutive, dovrà incontrare prima e durante ogni suo agire in ogni attimo della sua vita, dinanzi alle varie richieste che il Karma gli presenta.

Questa grandiosa, unica e possente esperienza che si riassume nel: "Non io agisco, non i miei Ego, bensì il Principio Superiore l’Io Sono per mio tramite”, o l'altra simile esperienza: “Non io amo, bensì la forza amore tramite me fluisce incondizionatamente sulle anime che contatto”, richiesta solo a particolari persone (che la scienza numerologica è in grado di svelare), sono tali da far sentire in chi le vive, oltre la vera autentica libertà, anche il senso reale della sua eternità. Il rifiuto e l'avversione, la critica che molti mediocri sentono ed esprimono verso questo processo liberatorio, sia quello per ritrovare la libertà perduta sul piano materiale, sia quello ideale di valore iniziatico sopra descritto, è solo la reazione della potenza mefistofelica, che per timore di perdere le sue prede, s'insinua subdolamente ispirando avversione e diffidenza verso ogni possibile risveglio di coscienza.

Inoltre, in misura che si è capaci di una sempre più completa identificazione alla nuova risvegliata coscienza, si potranno evitare una serie di correttivi karmici** che avrebbero il compito di produrre un tale risveglio.

Chi non ha sperimentato almeno una volta nella vita che ad ogni minimo suo cambiamento di atteggiamento di fronte agli eventi, alle situazioni e ai vari rapporti, corrisponde una conseguente modifica di essi nei suoi riguardi? “La regola solare” consiglia di non cercare mai di manipolare gli eventi, le situazioni e le persone a proprio piacimento, bensì di cambiare se stessi verso i medesimi; in questo modo si cresce evolutivamente, nell'altro modo si potenzia un proprio Ego nelle sue pretese eccessivamente egoistiche e nella sua caparbia ignoranza. Solo i mediocri ubbidiscono a questa tendenza che in ogni caso rivela ignoranza assoluta della legge del karma e una rappresentazione errata sulla vita.

Viceversa, la vera capacità di accettazione (e non assolutamente di rassegnazione), la possibilità di cambiare se stessi a quanto il Karma invia, la forza di autodeterminarsi là dove o per abitudine istintiva o contro voglia si fanno le varie azioni indispensabili, sviluppano una volontà che automaticamente rende la vita più gioiosa, meno pesante e monotona, e si trasforma in validi pretesti per rafforzare il potere del Supergiudice nei riguardi dei propri Ego.

Il compiere tutto quanto si deve per proprio unico volere o meglio ancora per volontà d'amore è già per sé una notevole conquista che risveglia in chi lo fa delle forze inaspettate, costruttive e benefiche. Tale autodeterminazione distrugge all'istante tutti gli atteggiamenti errati suggeriti dalle potenze dell'ostacolo a tutta l’umanità; atteggiamenti e false rappresentazioni che solo ad una "risvegliata coscienza" appaiono meschini e limitati, riduttivi ed anche autodistruttivi, in quanto precludono ogni minima crescita interiore.

Molto importante è analizzare obiettivamente un aspetto della libertà, che mira a sostituirsi alla vera libertà descritta, per stimolare quei mediocri ricchi, potenti e vanitosi, a diventare consapevoli che la loro spinta a trasgredire, a dissacrare e a stroncare anche la morale corrente falsa ed ipocrita, preclude il superamento della coscienza mediocre ed è pur tuttavia una falsa libertà negli istinti. Infatti, nella ubriachezza, nella euforia della droga e nella frenesia dell'orgia si annullano tutti i possibili freni inibitori e si compiono azioni che fanno sentire e gustare una alienante ed inebriante sensazione di assoluta libertà, ma all’avvenuto risveglio, chi ha un minimo di consapevolezza si accorge di essere stato vissuto e condizionato dalla potenza mefistofelica.

Comunque, a quegli individui che sentono molto forti tali spinte egoiche a queste "sperimentazioni", sarebbe dannoso consigliare di reprimerle ad ogni costo, come altrettanto nocivo ed ingenuo sarebbe consigliare ad un alcolista o ad un accanito fumatore di smettere in ogni caso il loro vizio anche esercitando una pressione violenta su se stessi; a che varrebbe? Perciò, è più costruttivo ed evolutivamente più positivo acquisire piena consapevolezza che la libertà negli istinti è illusoria rispetto a quella prospettata, che può ben definirsi "dagli istinti".

Queste "sperimentazioni egoiche" (caratteristica di Ego che sono stati a lungo repressi), specie se guidate dal proprio Supergiudice risvegliato a coscienza, con sapienza e con il massimo della comprensione verso l'Ego implicato, diventano realmente liberatorie e quindi costruttive per la crescita degli Ego stessi. Ciò che più importa è che questi individui, afferrati come sono dall'esigenza di trasgredire e di dissacrare tutti i modelli di comportamento correnti e suggeriti dalle due logiche, diventino sempre più capaci di acquisire la piena consapevolezza che anche il loro agire è suggerito, ispirato dalla potenza mefistofelica e che chi si vuole un po’ di bene dovrà via via disidentificarsi da tali spinte, ma senza tentare di reprimerle. L'autosservazione, l'accettazione e la comprensione per tutto quanto Arimane e Lucifero ispirano agli Ego psicologici offrono anche a queste potenze un valido aiuto evolutivo.

Desideriamo esprimere un messaggio: il nostro intento con questo libro è di risvegliare in chi ci legge quel quid eterno, l’Io Sono, quel Sommo Bene che in ogni cosa visibile e invisibile alberga. Qualsiasi insegnamento filosofico o religioso, qualsiasi conoscenza e cultura che non sia in grado di risvegliare tale coscienza eterna, essenza e fondamento di tutto il creato, e al tempo stesso capace di far scoprire tutti i vari Ego psicologici che formano ogni entità umana, deve considerarsi ritardatrice, non aggiornata allo spirito di questa "Epoca Cosciente", quindi, non idonea a produrre il risveglio di una nuova coscienza reale ed eterna identità di ogni individuo.

Solo in tale nuova coscienza v'è la possibilità di sentirsi eterni e di sperimentare con certezza assoluta che tutte le varie e molteplici problematiche umane con i loro dolori si annullano totalmente, come la percezione del tempo e dello spazio.

...CONTINUA NELLA PARTE 3...

[Da"Il Destino Umano?"]: La vera Libertà concessa all'Uomo (Parte1)

DA “IL DESTINO UMANO??”
PARTE1


LA VERA LIBERTA' CONCESSA ALL'UOMO
Considerazioni, riflessioni e vari pensieri indispensabili
per capirla e riconquistarla se si è perduta

E' veramente deludente constatare in più di mezzo secolo di attività la incapacità, molto diffusa soprattutto fra le persone interessate al problema della libertà, di capire la dinamica di autorealizzazione attraverso la tecnica dell’azione libera, la più attuale e concreta delle vie di attuazione dei propri obiettivi di crescita sia sul piano materiale che spirituale.

Questa incapacità è dovuta al fatto che anche le persone sensibili, interessate e impegnate nella ricerca della “libera e giusta azione” non hanno la consapevolezza del ruolo determinante che esplicano le “due potenze dell’ostacolo”, di cui descriveremo accuratamente logiche e dinamiche di intervento nella gamma infinita delle azioni umane, dalle più banali alle più alte.

Parlare, quindi, di “libero arbitrio”, cioè di pensare, sentire e volere e agire in piena libertà, è una illusione e un inganno fino a quando non si conoscono le forze che suggeriscono le due logiche che esplicano il loro influsso su tutti gli uomini, nessuno escluso: la prima si può definire logica dell’avere, con i suoi infiniti moduli, sfumature e comportamenti; la seconda, logica dell’accrescimento egoico o all’opposto, della rinuncia, anch’essa con una infinità di sfumature, schemi e atteggiamenti.

E’ inutile ignorare che ogni essere umano, di qualsiasi razza, religione, civiltà e cultura, è continuamente vissuto dagli influssi delle due potenze; infatti, è caratteristica della natura umana essere influenzata e condizionata dall’una o dall’altra nella sua attività di pensieri, di sentimenti, volontà e azioni.

Compito di chi tende alla crescita personale è acquisire piena coscienza e consapevolezza di tutti i sottili modi di esplicazione delle due forze per controllarli e via via disidentificarsi.

La vera libertà, il libero arbitrio sono conquiste molto difficili a cui l’individuo che non vuole essere strumento inconscio delle due forze, deve tendere con impegno totale e quotidiano per scoprire la sua vera identità e coscienza che sono la base per ulteriori conquiste.

Quindi, la libertà è la meta fondamentale da raggiungere ma è strettamente legata al risveglio della coscienza del Supergiudice Imparziale sia nell’uomo che nella donna, attraverso l’esercizio di una continua e costante “autosservazione” di quanto si agita nell’interiorità, proprio per scoprire come le forze dell’ostacolo si annidano negli Ego psicologici (che formano la complessa entità umana) determinandone e condizionandone pensieri sentimenti e azioni secondo schemi e moduli di comportamento uniformi e convenzionali.

Per entrare nel vivo della questione citiamo una sentenza di Leonardo da Vinci: “Stolto colui che si getta nella mischia, stolto colui che si astiene dal vivere nella mischia, saggio colui che vive nella mischia consapevole e circoscritto”.

Nessuna massima di saggezza tra tutte quelle espresse in ogni dottrina, è più reale, concreta e attuale di questa, perché suggerisce il giusto atteggiamento da assumere verso se stessi e la vita in questa epoca dell’anima cosciente in rapporto alle forze in questione.

Infatti, capire e realizzare questo stato di coscienza consapevole delle spinte opposte, permette di agire dinanzi a qualsiasi richiesta karmica, che l’attimo presenta, non più condizionati dall’istinto e dai moduli convenzionali caratteristici di una coscienza mediocre ma ispirati dalla coscienza superiore che si identifica con la forza amore.


Le due forze dell’ostacolo

Chi conosce la concezione del mondo cristiano-esoterica, espressa dal poeta Wolfgang Goethe (era inoltre scienziato ed esoterico rosacruciano), riconosce nelle due logiche opposte, menzionate dal poeta tedesco, le forze definite con i termini Arimane e Lucifero:
a) la forza che ispira e spinge l’uomo a considerare come unico fine della vita il possesso, l’accumulo, il potere e il dominio del mondo materiale, il denaro come manifestazione di volontà e di potenza personale, è Arimane o Mefistofele, il dio delle tenebre (logica dell’avere);
  1. b) la forza opposta che suggerisce sottilmente che l’unico valido scopo è quello di accrescere l’io personale, di accumulare meriti, riconoscimenti morali e spirituali, è Lucifero, l’angelo ribelle, (logica dell’accrescimento egoico e della rinuncia) che inoltre spinge a rinunciare alla sfera materiale sensibile per paura di affrontare le esperienze concrete e fisiche, le uniche ad offrire continuamente l’occasione di crescere, di provare e di sublimare se stessi.

    Quindi, Leonardo evidenzia nella sua massima di saggezza che la stoltezza, l’insensatezza e l’errore di impostazione di vita sta nel lasciarsi afferrare dalle due logiche opposte, diventandone strumenti senza identità e coscienza propria; mentre chi, dopo aver sperimentato le dinamiche e gli aspetti delle due forze, Arimane e Lucifero, ne diventa cosciente e consapevole, riuscirà ad assumere verso se stesso e verso la vita il giusto atteggiamento; sarà capace di agire libero dalle due spinte opposte e di sperimentare dinanzi ad ogni richiesta della vita questo stato di coscienza: “Non io agisco, spinto da una o l’altra logica, ma il Principio Superiore (la mia coscienza superiore) agisce tramite me per amore dell’azione stessa e non dei frutti morali o materiali che ne conseguono”.

    Ma se un attimo dopo aver compiuto una libera azione, dinanzi alla più insignificante richiesta del karma si ubbidisce ad un istintivo impulso egoico e ci si astiene dal dare il proprio contributo con amore indipendentemente da chi lo richiede, si perde tale libertà e lo stato di grazia che ne consegue, ricadendo nel gioco delle due logiche.

    Arimane spinge l’essere umano a considerare l’unico fine o scopo della vita il denaro, la ricchezza, il possesso, la sicurezza materiale, il potere e l’illusoria creazione della realtà virtuale attraverso le vie informatiche.

    Lucifero stimola l’uomo a compiere azioni per accrescere e saziare i propri Ego per sentirsi qualcuno, trova la via all’interiorità attraverso l’esaltazione, l’orgoglio e la superbia, la creazione di mondi fantastici eludendo qualsiasi esperienza o verifica sul piano fisico sensibile ed illudendosi di aver raggiunto la più alta spiritualità. Logiche opposte ingannatrici che hanno la funzione di ritardare ma non di bloccare totalmente la crescita evolutiva umana, anzi soltanto se se ne prende coscienza e consapevolezza si avanza con sicurezza sulla via della maturazione personale.


    La Potenza Arimanica

Ora passiamo a descrivere con concretezza e chiarezza gli aspetti della potenza arimanica o mefistofelica:

  • ispira il desiderio di sicurezza e di benessere materiale come unico scopo da conseguire, quindi brama di ricchezza, accumulo e possesso e tutto il potere e la volontà di potenza, di dominio assoluto su tutto e tutti considerandoli pedine del proprio volere, sono le sue più semplici manifestazioni; istiga inoltre alla ribellione contro ogni ordine costituito, contro ogni legge umana e soprasensibile; suscita invidia, indifferenza e rivalità, possessività e sfiducia in se stessi, eccessivo calcolo, evasione dai propri compiti e doveri, sfruttamento di ogni simile e demotivazione, astio, inimicizia e fiducia che ogni forma di prepotenza possa vincere in ogni situazione.
  • crea il caos, il disordine, offusca la coscienza umana, semina discordia paura e terrore di conflitti e guerre, disastri e catastrofi, ispira tutti coloro: falsi profeti, giornalisti, scrittori, politici ecc.. che seminano con le parole, le opere e le attività, odio e lotte, competizione e paure e suscitano una visione pessimistica e tragica della vita; i mass-media sono lo strumento preferito;
  • tende a distogliere la coscienza dell’individuo dall’esplicare con serietà il dovere assegnatogli dal karma come pareggio o pagamento o riscossione di effetti di vite precedenti; ostacola con argomentazioni capziose razionali e scientifiche ogni tentativo di risveglio di coscienza, ogni ricerca di identità propria, ogni impulso a crescere evolutivamente, rifiutando ogni verità che trascenda la sua limitata e condizionata logica;
  • crea false rappresentazioni su se stessi, sul significato della vita, limitata alla sola esistenza terrena e spinge ad assumere falsi atteggiamenti verso i propri simili considerati soltanto in proporzione al successo materiale, alla ricchezza materiale e al successo acquisito;
  • stimola l’astuzia e la schermaglia, l’eccessivo calcolo e la corruzione, il dubbio e l’incertezza, la gelosia e la possessività, la separatività e poi la paura, l’invidia, la competizione e la rivalità, la diffidenza e la volontà di possesso e di sottomettere ogni simile al proprio volere;
  • risveglia ed accende brame e desideri senza sosta spesso incontrollabili, genera impotenza e frustrazione tristezza e insoddisfazione, dipendenze di ogni tipo, conflitti, riduzione e complessi o al contrario un senso di potenza e di pienezza e sicurezza effimere; spinge all’odio, alla vendetta, alla calunnia e all’indifferenza;
  • mette in dubbio ma più spesso nega l’esistenza della legge del karma, affinché non si creda ad alcuna ripercussione in vite future di quanto si pensa e si agisce nella attuale, ostacolando in mille modi ogni risveglio di coscienza; ispira dottrine filosofico-religiose con l’intento più ambizioso di tenere in pugno le menti rendendole suoi docili strumenti;
  • nei rapporti sentimentali e sessuali si insinua come un serpente tentatore che vuole avvolgere e stritolare la sua preda annientandone ogni possibile resistenza e volontà; spinge all’orgiastico e alle trasgressioni più strane e ricercate per l’unico fine del suo godimento e della sottomissione dell’altro alla sua dipendenza, fino a ridurlo in uno stato larvale; lo sfruttamento della prostituzione ne è un esempio palese;
  • colpisce subdolamente ideali e valori, sentimenti e ogni fiducia in se stessi, godendo del male, della debolezza altrui; offusca la mente, debilita e annienta ogni volontà per realizzare il suo disegno contro l’evoluzione, la droga ne è lo strumento più idoneo.
  • nelle arti figurative ispira l’astratto e ciò che distrugge ogni espressione artistica frutto di un pensare e sentire capaci di generare nuove forme vitali, costringendo ogni contenuto ideale in rigide forme senza vitalità; ogni immagine che dovrebbe esprimere bellezza, armonia ed equilibrio è come profanata e dissolta nella cerebralità;
  • nella letteratura denigra ogni ideale umano con crudezza devastatrice e crea gioia e soddisfazione effimere ad ogni scrittore che semini paura e diffidenza, trasgressioni, critiche e giudizi contro i valori e la dignità umana più profonda; i mass-media sono gli strumenti della sua volontà perversa e distruttiva in questa epoca ;
  • nella musica ispira rumore e disarmonia, ossessione, incubo e perdita di ogni minimo barlume di consapevolezza; i suoni ripetuti con ritmo ossessivo intaccano il già debole equilibrio psicofisicomentale di chi è assalito da loro;
  • propaga germi di malattie che seminano terrore e impotenza, ansie e depressioni, affila le armi della perfidia, della prepotenza e del tradimento, del disprezzo e della sopraffazione, della tirannia, della corruzione e della dissolutezza, dell’ignoranza e della presunzione, frutti dello scetticismo e della denigrazione; l’espressione più completa di questa forza mefistofelica è la Magia Nera che però sta cedendo il potere nefasto ad entità molto più temibili che istigano le più terribili e inaudite sevizie su uomini e animali.

Modi di affrontare le influenze arimaniche

A questo punto sorge spontanea una domanda: come dovrebbe agire una persona che voglia rendersi indipendente dagli effetti di tale potenza e controllarli, che si esprime quale logica dell’avere e della volontà di potenza nel pensare sentire volere e agire umano?

Come può venire, più che sconfitta, redenta e sublimata questa forza che fa parte del disegno evolutivo? Perché sconfitta non lo sarà mai, in quanto è una forza che ci permette di avanzare nella consapevolezza e nel dominio della negatività.

L'unico comportamento che permette a chiunque lo voglia, di agire da libero e consapevole delle due spinte opposte e quindi, capace dinanzi a qualsiasi richiesta del suo Karma che l'attimo presenta, di agire seguendo quanto gli suggerisce ed ispira il principio superiore stesso o la forza Amore, è quello di portare ordine mentale e pratico dove regna il caos, di acquisire controllo e dominio sulla paura, regina di tutte le Malerbe, cioè di tutte le negatività e scoprire in se stessi con l’autoconsapevolezza nel pensare e sentire, volere ed agire quotidiano le sottili influenze di tale potenza mefistofelica.

Questa forza si controlla con lo sforzo l'impegno e la volontà di agire per proprio unico volere, per decisione consapevole capace di disciogliere ogni ostacolo ed impedimento egoico al risveglio di una nuova coscienza di Supergiudice Imparziale; col diventare consapevoli dei propri Ego psicologici in modo da liberarli da tali dannose influenze e con il vivere ogni attimo dando il proprio contributo ad ogni richiesta del Karma senza subire alcuna influenza o coercizione; col superare la freddezza nei rapporti interpersonali disciogliendo ogni influenza antisociale e considerando che ogni altra persona è parte integrante di se stessi.

Se si acquista consapevolezza di tutti i comportamenti e atteggiamenti influenzati da tale forza, che agisce particolarmente nelle coscienze mediocri e cerca con ogni mezzo di sempre più radicarsi nelle coscienze umane, si riesce a sfuggire in buona parte alla sua influenza.

Ma è necessario applicare anche altre capacità, sforzandosi di non credere alle immagini, ai quadri mentali negativi ed oscuri che questa forza suscita nell’attività psichica inconscia, alle false idealità suggerite dalla moralità ipocrita e repressiva e di sollevarsi per proprio volere in quella dimensione psicomentale, che è la vera identità e coscienza di ogni individuo, dove ogni problematica, ogni dolore e ogni conflitto si annulla totalmente dandogli la possibilità di sperimentare la sua reale ed eterna essenza.

Agevolare con impegno e dedizione la propria crescita evolutiva e dei propri simili senza mire interessate e agire liberi per amore dell'azione e non dei frutti che ne possono derivare, significa disciogliere quelle influenze ostacolatrici che suscitano tutti quei contenuti spesso inconsci che, se non disciolti, creano diffidenza e suscettibilità, rivalità e distacco anche dalle persone più care.

Questa potenza mefistofelica o arimanica teme ogni attività che agevoli e ispiri, stimoli e spinga l'individuo a "disidentificarsi dai suoi Ego" psicologici, che attraverso le varie esistenze terrene sono diventati gli strumenti con cui essa si manifesta e influenza l’agire umano.

Inoltre, non lasciarsi mai sovrastare da qualsiasi desiderio, anche importante (la grande maggioranza dei desideri sono solo conseguenza dell'attività che Arimane esplica in ogni individuo per separarlo da se stesso) e la capacità di sollevarsi alla dimensione reale dove ciò che si desidera, è realtà concreta unita e fusa con la coscienza dell'eterno sé, distrugge e annienta ogni subdola manovra di questa potenza dell'ostacolo, che continuamente opera per separare l'essere umano dalla sua coscienza eterna, impedendogli di riconoscere in essa la sua vera identità.

Anche l'accettazione pacata serena, consapevole e gioiosa di tutti gli eventi, delle situazioni e dei vari rapporti attirati dal Karma, che la potenza mefistofelica fa sentire avversi, ostili e ingiusti e il ritrovare nella propria coscienza risvegliata la forza-amore, che ispira e stimola alla riaccettazione di quanto si è tentati di lasciare, di trascurare o ignorare, è per questa potenza che tende ad offuscare le coscienze umane e a fomentare la guerra e l'odio di tutti contro tutti, una terribile sconfitta; lo è altrettanto la volontà d'amore che mira a rafforzare il rapporto profondo tra la nuova e risvegliata coscienza ed i propri Ego psicologici e tutti i simili che il Karma ci fa incontrare e rappresenta per Arimane una perdita di potere che lo riduce e depotenzia.


Effetti della giusta azione verso Arimane

Quando un individuo è pienamente riuscito a risvegliare in sé la coscienza di Supergiudice Imparziale identificandosi in essa quale strumento del principio superiore o forza-amore, non può che assumere verso questa forza, un atteggiamento improntato alla più reale comprensione ed accettazione dei suoi limiti e del suo "ruolo" che, se da un lato ostacola e ritarda la crescita evolutiva di un individuo, da un altro, se vissuto e sperimentato quale valido pretesto per superare le "prove" e gli ostacoli, i tanti tranelli e le subdole tentazioni, diventa una forza alla quale dobbiamo una certa riconoscenza e rispetto.

La vera comprensione non considera più Arimane un "nemico" da estirpare e da annientare, bensì un compagno di viaggio dal quale è sempre bene aspettarsi qualche colpo mancino, non tanto per perfidia o malizia, quanto per il ruolo che è costretto ad esplicare.

Quanto descritto è solo un quadro incompleto di come agisce tale potenza arimanica o mefistofelica; ognuno nello sperimentare continuo potrà scoprire molteplici altri aspetti che abbiamo tralasciato e in misura che attuerà il suo risveglio alla nuova coscienza, sarà in condizione di viverli da consapevole e circoscritto, cioè da lucido, obiettivo, imparziale e distaccato ed allora farà l'esperienza soprascritta, sviluppando in sé una vera e reale comprensione per tutte e due le potenze dell'ostacolo.

Senza la loro azione continua l'essere umano non potrebbe sviluppare in sé né diventare strumento della Logica dell'Essere che, a differenza delle due in opposizione, esprime il principio superiore o forza-amore. Essendo l'amore l'opposto di ogni egoismo, tali potenze permettono un confronto e una continua verifica.


La Potenza Luciferica

Ora prendiamo in esame l'altra potenza opposta a quella arimanica o mefistofelica, che opera anch'essa nel pensare, sentire e volere ed agire dell'uomo e in sottile opposizione alla logica dell'Essere alla quale vorrebbe sostituirsi.

Tale potenza definita in esoterismo rosacruciano luciferica (Lucifero, l’angelo ribelle) è l’ispiratrice della logica dell'accrescimento egoico e della rinuncia, più intelligente, più sottile dell'altra, quindi meno riconoscibile.

Ogni individuo deve riconoscenza a questa potenza, in quanto tramite la sua azione ha potuto sviluppare la sua egoità, ma sarebbe grave per la sua evoluzione, se non cercasse con ogni sforzo di trascendere proprio tale egoità, che ingannandolo mira a sostituirsi alla coscienza dell'eterno Sé.

Perciò ogni individuo, se vorrà crescere al di là della sua mediocre coscienza, dovrà per il suo sommo bene riconoscere e sviluppare la sua vera identità in quella nuova coscienza di Supergiudice Imparziale (proiezione umana della sua coscienza eterna), affinché possa superare ogni influenza egoica che Lucifero ispira, alimenta e stimola per ritardare il cammino evolutivo dell'umanità intera, radicandola al suo più profondo egoismo.

Purtroppo molti esoterici d'impostazione orientale ignorano tale potenza, per cui sono portati a credere che quanto essa istilla nella loro coscienza sia veramente il massimo traguardo evolutivo da conseguire.

Le forze luciferiche vorrebbero che l'essere umano rimanesse sempre relegato nel loro "regno inconsistente" quale strumento della loro logica che ispira, non solo ad astenersi dal vivere tutti quei processi che riguardano la sfera materiale, ma soprattutto a ricercare tutte quelle azioni che possano accrescere la sua egoità per sentirsi "qualcuno". Questa potenza luciferica al pari di quella arimanica si esprime attraverso una logica che ora cercheremo di descrivere nella sua dinamica, per evitare che ogni individuo la scambi per quella dell’essere che dovrà, in misura che crescerà evolutivamente, sostituire alle due logiche ostacolatrici.

1) Tale potenza luciferica è creatrice di entusiasmi febbrili, che quasi sempre si consumano nella mente senza concretizzarsi in azioni sul piano materiale. Fa pavoneggiare un individuo per qualsiasi cosa egli faccia, acuendo in lui il sentimento egoico.

2) Chi è afferrato da tale logica, cerca di agire solo con la speranza di ottenere riconoscimenti e meriti, stima e lodi, premi e gratifiche, trasformandosi spesso in protagonista alquanto scomodo, perché farebbe qualsiasi cosa rinunciando perfino ai propri beni materiali pur di essere apprezzato, riconosciuto ed ammirato e di sentirsi veramente "qualcuno". Questi individui donano i loro beni materiali e morali unicamente per sentirsi appagati nella loro egoità, per sentirsi felici dopo aver compiuto quanto considerano una buona azione.

3) Frantuma l'eterno in modo che l'essere umano sperimenti la provvisorietà di ogni attimo offuscando la coscienza che in realtà è soltanto frazione dell'eterno.

4) Tenta ed ispira l'uomo a vivere unicamente nella propria testa, evitando ogni impulso del cuore ed ogni suo agire sul piano materiale a meno che non gli frutti delle ricompense morali.

5) Coloro che nel carattere hanno prevalenza di Ego psicologici di natura luciferica rifiutano ogni verifica di esperienze sul piano fisico, evadono il più possibile da ogni richiesta che non procuri loro accrescimento morale.

6) Nei vari rapporti di natura sentimentale s'innamorano non del loro partner, bensì di quanto gli ha potuto risvegliare nella propria interiorità, il mondo di bellezza e di armonia, trascurando di approfondire la conoscenza dei lati umani, quelli magari meno poetici, della persona.

7) S'illudono sempre di essere superiori ai loro simili in quanto ignorano di essere strumenti sventolati da tale logica, che comunque ispira una morale fine a se stessa, molto personale e astratta, pseudospirituale.

8) L'individuo di natura luciferica, anziché vivere in una dimensione reale, che corrisponde alla risvegliata coscienza del Supergiudice Imparziale, si "arrocca" in un regno fatiscente, tagliando ogni legame con la vita e con il suo prossimo, diventando un solitario nella sua torre d’avorio, quasi schifato del mondo. Egli senza saperlo si preclude quella più reale gioia che solo un agire libero dalle due potenze dell'ostacolo e a contatto con il prossimo può produrre senza che sia affatto ricercata come naturale gratifica di azioni d’amore. Ogni altro simile è per il luciferico una pedina per il suo accrescimento egoico.

9) Ciò che tali individui conquistano in fatto di conoscenza non vogliono assolutamente comunicarlo ad alcuno per timore di essere sminuiti in ciò che hanno conseguito, sono orgogliosi, presuntuosi e suscettibili e alquanto vulnerabili, volubili e protagonisti malati d'idealismo non fattivo. Nei loro rapporti interpersonali provano grande difficoltà e quindi delusioni continue impotenza e insoddisfazione.

10) Un altro aspetto di questa logica si esprime nel fatto che gli individui diventati suoi strumenti ricercano non la loro crescita reale bensì di accumulare conoscenze e virtù sempre con il fine di essere più stimati e più considerati…..

11) ...suggerisce anche il pietismo, la compassione, la pietà e non affatto la comprensione, l'accettazione e l'amore attivi. Ciò che sperimentano di pietismo, di compassione e di pietà non è altro che la proiezione di quanto sentono per se stessi, per i loro Ego psicologici che vorrebbero vivere e sperimentare, ma non ci riescono.

12) Viceversa è importante affermare che tali sentimenti sono ancora molto validi, quando spingono ad agire con pieno distacco da interessi morali o materiali.
Spesso invece gli individui luciferici si appagano nel consumarli nella loro interiorità senza sforzarsi di tradurli in azioni.

13) La stessa potenza spinge inoltre gli individui suoi strumenti a frequentare solo quelle persone e quelle associazioni dalle quali attingere nuovo alimento per accrescere le loro egoità.

14) Evadere da ogni possibile responsabilità che richieda impegno concreto sul piano fisico è una loro tendenza al pari di quella che spinge a donare senza rinunciare a qualche riconoscimento desiderato.

15) Il far credere di essere realmente "qualcuno" senza alcuna verifica sul piano fisico appartiene alla stessa logica che, per sussistere e alimentarsi, è costretta ad ingannare e ad illudere i suoi strumenti, quegli uomini portati alla evasione dalla realtà materiale.

Purtroppo ci sono infiniti altri aspetti che spesso sfuggono anche alla più severa indagine, ma non mai alla Legge del Karma o dell'Equilibrio, che per fortuna tende con incessante attività a correggere ogni individuo maturo con i giusti correttivi sulla via della sua realizzazione con il fine di risvegliarlo alla sua vera identità che risiede nella coscienza dell’eterno Sé.


Modi di affrontare le influenze luciferiche

Viene di domandarsi: “In quale modo queste forze luciferiche possono venire superate e sublimate, riassorbite e quindi trascese dalla risvegliata coscienza?”

Quando un individuo riesce per sua libera scelta o per maturità raggiunta a sacrificare in se stesso l'egoico pensare, sentire volere ed agire, dedicando la sua attenzione ad ogni altro simile con incondizionato interesse; quando al posto di quell'amore che lo fa sentire importante ogni qualvolta che si riaccende nella sua interiorità, riesce a sviluppare una vera capacità di comprensione, di accettazione e di amore disinteressato non egoistico verso il prossimo, è segno evidente che è riuscito a liberarsi dagli artigli di tale potenza luciferica e quindi, dalla sua illusoria ed ingannevole tentazione.

Allora soltanto gli verrà spontaneo di dare il suo massimo contributo ad ogni richiesta del suo Karma senza attendersi né riconoscimenti, né lodi, ma ciò non è tutto, in quanto deve verificare se la sua spinta ad agire sia suggerita dall'altra logica dell'avere, che suggerisce di compiere azioni per ottenere frutti sul piano materiale.

La verifica per essere completa deve sempre tenere presente l'attività delle due potenze dell'ostacolo e chiunque ne senta la necessità deve osservarsi con totale obiettività imparzialità e distacco per capire se la sua spinta ad agire sia realmente esente da ogni influenza. Ciò non deve assolutamente impedire di compiere azioni secondo il proprio intuito, bensì si deve acquisire piena consapevolezza delle due opposte spinte. Solo lo sviluppo dell'autoconsapevolezza e della coscienza di tali logiche da noi descritte può evitare di essere ingannati e illusi.


Comportamenti nel quotidiano

Viene a questo punto spontanea un'altra domanda: “Come ci si deve muovere nel contesto quotidiano e soprattutto nel rapporto con se stessi per non essere più condizionati e vissuti da tali potenze dell'ostacolo !?! Come si può pensare ed agire per riconquistare la libertà perduta e programmare per il futuro comportamenti e atteggiamenti favorevoli alla realizzazione di questo principio determinante nella vita umana?”

Al grande maestro del Tao, Lao Tze fu rivolta una simile domanda: “Come dovrei comportarmi per essere in perfetta armonia con la Regola Celeste (Legge del Karma e dell'Equilibrio)?

Il saggio rispose: "Io giungo senza camminare, io prendo senza mai tendere le mani", questa risposta rivela lo stesso spirito di Lucifero, il vivere nella testa nel pieno controllo psicofisicomentale. Nulla di più grandioso per quella epoca, ma sarebbe assurdo in questa epoca dell'anima cosciente, se si continuasse a vivere questa esperienza quale unico fine evolutivo da raggiungere; può, però, accadere che ci sia ancora qualche individuo situato karmicamente nella vita in modo da dover portare a compimento quanto ebbe modo d'iniziare in una sua vita precedente nel senso e nella direzione del Tao (ciò è accaduto a Walter, fino alla età di 17 anni).

Ora, la giusta richiesta evolutiva in questa epoca cosciente suggerisce che ogni uomo, specie in occidente, in mezzo alla vita frenetica sul piano materiale, acquisisca l'autoconsapevolezza e la coscienza di sé, senza rinunciare ai suoi desideri e interessi egoici e alla lotta per realizzarli e si domandi: “Chi sono realmente quale risultato karmico di precedenti esistenze e quale agglomerato di Ego psicologici forma in questa vita la mia entità umana? Inoltre, cosa dovrò fare per pareggiare i miei errori passati e come lavorare sulle loro conseguenze, sia per trasformarle in qualità e forze positive sia per esplicare il compito evolutivo assegnatomi dal Karma?”

Dovrai, quindi, costretto dagli eventi karmici superare la tua mediocre coscienza, condizionata dalle due potenze descritte, per ritrovare la tua vera identità e coscienza, l'unica in grado di assistere a tutto quanto si agita nella tua interiorità con vero distacco, da spettatore o Supertestimone imparziale ed obiettivo, per modificare le tue reazioni consce ed inconsce al vivere quotidiano ed entrare nell’onda dei pensieri creativi, positivi, cioè nella forza-amore.

....CONTINUA NELLA PARTE 2

[Da"A Lezione da Stewo"] CAP.II: Cause karmiche di alcune malattie" (Parte2)


PARTE 2: CAUSE KARMICHE DI ALCUNE MALATTIE


Coord.: Si dice che queste persone, i nani, siano cattive e godano del male altrui, perché?

Stewo: Si cerca sempre di giustificare la loro reale cattiveria come una reazione negativa alla loro deturpante menomazione, ma in realtà quella cattiveria loro ce l’hanno nel profondo già da vite e per la legge del karma se la portano dietro fino a quando non nascerà in loro una spinta alla redenzione e la consapevolezza delle loro colpe. Nella successiva incarnazione comunque porteranno i segni in positivo nel corpo e nella mente, perché la sofferenza e il dolore sopportati sono stati il saldo del debito karmico e nello stesso tempo un abbuono, un guadagno sulla via evolutiva. Questa è una realtà, credetemi, veramente consolante e aperta con speranza al futuro.

Coord.: Come si spiegano quelle condizioni psicofisiche di alcuni individui al limite tra uomo e animale o vegetale?

Stewo: La condizione al confine tra l’uomo e l’animale e/o il vegetale è l’effetto, la conseguenza karmica di comportamenti violenti, aggressivi e fortemente lesivi della dignità e del rispetto umano; è gente che ha fatto stragi, è nata, cresciuta e si è fortificata solo per uccidere, violentare e brutalizzare essere umani.

Hanno perduto tutto, eccetto la memoria della coscienza, cioè nella loro durissima esperienza hanno barlumi di coscienza di quello che stanno subendo e soprattutto della condizione opposta, dello stato di normalità o di bellezza, che potrebbero avere o essere e che non sono e non hanno.

Per essi ogni cosa, ogni condizione è migliore della loro e questo è terribile, perché è come se avessero vicino tante persone bellissime e loro fossero rimasti lo “sgorbietto” della situazione, come coscienza e capacità, oggetto di commiserazione o di scherno.

Sono pagamenti molto duri per loro e per le persone legate da vincoli di parentela che li concepiscono, li accettano e li assistono.

In genere le persone che ruotano intorno a loro hanno coscienza molto elevata o la acquisiranno subito nella vita successiva, in quanto hanno sviluppato comprensione e accettazione che le fanno progredire.

Ci sono anche individui che accettano passivamente, perché per la loro evoluzione hanno scelto quel tipo di esperienza come ripiego, che frutta però sempre un guadagno evolutivo.

Coord.: Da quali correttivi karmici derivano queste situazioni: malattie che durano tutta la vita o soltanto alcuni periodi e malattie potenziali che non si sviluppano mai (c’è gente che, sieropositiva da molto tempo, non svilupperà mai l’AIDS, ma ha sempre questa spada di Damocle sulla testa) ?

Stewo: L’esistenza è una continua prova per progredire verso la perfezione fisica e mentale, regolata dalla legge del karma e della reincarnazione. Potrebbe trattarsi di persone che pensano materialisticamente senza alcuna fede, coinvolte senza speranza nei processi quotidiani della loro esistenza.

La malattia le mette di fronte a continue prove che richiedono fiducia in se stesse e autoconsapevolezza; se lo capiscono e attuano queste richieste che il karma suscita in loro, acquistano grandi meriti e abbuoni per le vite successive, ma se ignorano queste istanze, si ribellano e non accettano la loro condizione, ritardano l’evoluzione fino a quando non supereranno questo gradino.

Avere invece una malattia per un periodo della vita: una paralisi per alcuni anni, un coma da cui si esce dopo un lungo periodo o disfunzioni più o meno debilitanti, vuol dire che nelle vite precedenti sono stati risolti gravi problemi, ma sono rimasti alcuni spigoli da smussare che comportano i pagamenti karmici relativi; il fatto di distribuirli nell’arco della vita dipende dalla decisione personale prima di reincarnarsi: si può preferire di vivere bene la giovinezza e la maturità e meno bene la vecchiaia.

Sono quindi pagamenti karmici limitati e in genere accettati; certo dipende anche dal tipo di danno che si deve riparare: avere una grossa limitazione nell’adolescenza è più pesante che averla in età matura: per un ragazzo cadere in coma per lungo tempo a 20 anni è più dura che per un adulto, che ci va a 50 anni.

Per quanto riguarda le malattie latenti da una vita, come per esempio l’anemia, le si deve a pagamenti generazionali (karma di famiglia) che si trasmettono per via ereditaria o familiare.

In questi casi si ottiene un doppio guadagno, perché si aiuta qualcun altro, si porta la croce di un’altra persona che ha sbagliato per noi.

Non siamo noi che abbiamo deciso, però si crea la condizione per cui chi eredita questa malattia latente, allevia la sorte di chi ha sbagliato dividendo e assumendo una parte del suo bagaglio.

E’ come se il responsabile del grosso errore genetico dicesse, prima di incarnarsi: - - Tu e io abbiamo qualcosa in comune, apparteniamo alla stessa famiglia (in senso lato), per me è gravoso portare tutto il peso di questo errore, ne vuoi un pezzo anche tu?

Il guadagno è buono, sia per la persona che accetta automaticamente, sia per il responsabile, che viene alleviato di questo peso con un atto di solidarietà. Si accetta per solidarietà una anomalia caricandosi di una parte di angoscia.

Se la persona che ha commesso l’errore generazionale riesce a distribuire parti della sua malattia a diversi individui, che sono sani e forti e che non avranno mai la malattia conclamata, durante l’incarnazione non avrà la malattia, ma sarà sempre più o meno coscientemente a loro debitore.

Ci sono poi anime che hanno uno stesso problema di malattia, per cui devono scontare in vita alcuni pagamenti karmici non troppo pesanti, che però permettono un miglioramento.

In questo caso decidono di affrontare l’esperienza in coppia, in armonia, sono quindi pagamenti karmici di coppia.

Avvengono generalmente con l’incontro di due individui che hanno geneticamente una tara; come mai fra tante persone al mondo due persone aventi la stessa malattia genetica si incontrano e si innamorano?

Queste si scelgono, perché hanno lo stesso problema e devono vivere le stesse problematiche per cui decidono di farlo insieme, non solo, ma quando si incontrano in vita concepiscono un figlio con la stessa malattia genetica. Si forma quindi una “squadra” impegnata in pagamenti karmici: ognuno decide di dare qualcosa, insieme si fanno forza e insieme decidono di attuare questo piano di pagamento, per questo si combinano incontri.

Ci sono anche persone tarate che, pur avendo costantemente la spada di Damocle sulla testa, superano psicologicamente il problema, conquistano compagne bellissime con cui procreano figli bellissimi, pur essendo loro dei mostri; sono persone opposte che si compensano, perché hanno superato i canoni standardizzati di bellezza riuscendo a stare tranquillamente insieme, a volersi bene e a crescere insieme. Anche alcuni sieropositivi riescono a vivere normalmente con rispetto e amore, superando atteggiamenti e comportamenti errati, basati solo sull’esaltazione della giovinezza e della bellezza come unici valori della vita. Accettarsi come si è, per loro significa vincere la paura di questa malattia mostruosa e vivere positivamente.

Coord.: Se una donna sa che il figlio che aspetta è malato e anormale e provoca l’aborto, come paga karmicamente?

Stewo: Il pagamento karmico dipende dalla struttura psico-mentale della donna: in alcuni casi, già il sopportare lo stato di gravidanza e provocare l’aborto, è un grosso pagamento karmico e può essere psicologicamente distruttivo per la donna (l’anima che viene uccisa nel feto sapeva di avere un inizio ed una fine molto vicine). Non si può quindi condannarla, perché c’è stata un’accettazione come pagamento karmico di questa pseudo maternità, che comincia e finisce lì con quel tipo di episodio, l’aborto, che però ha risvolti traumatici e talvolta crudeli.

Ci sono donne che abortiscono con disinvoltura molte volte e altre, che non gliela fanno nemmeno una volta e ne escono devastate psichicamente e fisicamente anche da un aborto spontaneo. In questo caso il pagamento karmico è quello che doveva avvenire, il trauma psicologico.

Nel caso di quelle donne “terribili” che abortiscono senza scrupoli, senza morale e rispetto della vita, la responsabilità è grossa, perché nella pratica di quell’atto si sprigionano solo energie negative e si uccidono anime che avevano scelto di scendere in terra. Perciò essendo rifiutate, sono costrette a ritornare indietro, per attendere una successiva chiamata per reincarnarsi. Infatti, non tutte queste anime rifiutate, per così dire, hanno scelto come pagamento karmico di entrare in un corpo fisico per uscirne poi rapidamente con l’aborto. Quindi l’aborto sistematico è semplicemente devastante!!



[Da"A lezione da Stewo"] CAP.II Cause karmiche di alcune malattie (parte1)

Da “ A LEZIONE DA STEWO”

CAPITOLO II ( Prima parte)

Cause karmiche di alcune malattie

Molti elementi del gruppo sono fortemente impauriti dalle sofferenze per le malattie; sappiamo con certezza che sono dovute a ragioni karmiche individuali e in questo ambito vanno capite e possibilmente risolte.
Tuttavia abbiamo voluto avere idee più chiare e sicure sul vero significato della malattia in genere e di qualche malattia in particolare, rivolgendo questa domanda:

Abbiamo paura delle malattie, qual è la loro reale natura?

Stewo: Sono eventi strani nella vita di un individuo e causa di gravi preoccupazioni ma possono capitare spesso anche quando si è fatto di tutto per evitarle. Quando una persona karmicamente è giunta al culmine di una serie di processi inconsci logoranti, stressanti psicofisicomentali, allora può sfociare in una malattia.
Sono circostanze che non possiamo decidere in terra, ogni tanto capitano e occorre accettarle; comunque, salvo eccezioni, non sono mai così brutte come sembrano alla mente umana.
E’ l’uomo che ingigantisce le cose, perché in realtà, da quando è apparso sulla terra, ha sempre assistito al disfacimento materiale.
Anzi nel passato c’era anche più sofferenza. Voi non ricordate le sofferenze sopportate in altre vite, ne portate le conseguenze nei vostri corpi spesso in positivo (perché la sofferenza ripaga sempre). Ma basta che voi pensiate alle malattie più banali che qualche decennio fa ancora stroncavano vite con inaudite sofferenze, per capire che adesso il dolore può essere minore, perché avete tutto ciò che lo allevia, la scienza e la tecnica fanno passi da giganti in questa direzione.
E’ chiaro però che le sofferenze sono del tutto “personali” nel senso che sono legate al karma individuale: mi spiego, negli ultimi giorni della mia esistenza terrena ho provato un dolore tremendo e travolgente che ha piegato la mia forte e potente fibra, nonostante la “bomba” che i medici mi hanno somministrato in ospedale (terapia del dolore), perché? L’ho capito dopo, attraverso questa sofferenza indescrivibile dovevo praticamente vivere e sperimentare tutti quei processi che la malattia causa e che mirano all’accettazione totale del dolore, della sofferenza.
Solo così sono passato di gradino, sono salito ad una comprensione completa, non solo intellettuale del dolore, di quel dolore che ti “schianta”, ma ti accende al massimo la luce della Coscienza.
Il mio atteggiamento taoista che ho sempre tenuto verso la malattia, cioè il dominio e il controllo di tutte le reazioni consce ed inconsce ad essa, è stato letteralmente stravolto dal dolore che ha abbattuto tutte le mie difese mentali, coscienti e volitive: voi ricorderete, non valevano più per me le formule di autosuggestione, i mantra, le preghiere.

Ho accettato negli ultimi momenti della mia vita terrena con altre forze la mia sofferenza, cristicamente e sono immensamente cresciuto.

E’ una esperienza che si può capire con la coscienza, ma essendo strettamente legata alle esigenze karmiche della persona che la prova, vissuta e sofferta è un’altra cosa, diventa una sorgente di crescita evolutiva.
Ho vissuto totalmente l’esperienza cristica del dolore e sono ora cristiano nel senso di testimonianza di sofferenza e di verità.
Ora, quando una persona si dispera per quello che è capitato, per esempio, ad un figlio piccolo o ad un’altra persona, non pensa che l’esperienza di dolore anche in un bimbo mira a sviluppare certi processi, che salvano quell’anima proprio attraverso la sofferenza, quell’anima poteva essere “un’anima persa”, l’unico modo per salvarla, per pareggiare il suo karma, è la sofferenza.
Non lasciatevi sopraffare dalle apparenze, queste nascondono sempre un’altra realtà.
Io vi ho sempre spinti ad indagare dietro le apparenze, dietro la “maya” per usare il termine orientale più appropriato.
Quindi non abbiate paura delle malattie, perché sono uno strumento karmico per crescere (non sono parole!); piuttosto finché lo potete, cercate di leggere dalle vostre esperienze, di capire quali aspetti del vostro carattere, del vostro Karma sono messi in discussione dalle malattie e lavorateci su per cambiarvi: a questo mirano le sofferenze sia fisiche che morali.

Coord.: Vorremmo conoscere le cause karmiche di alcune malattie gravemente limitanti, come la cecità, la sordità, il mutismo, il cancro, il nanismo…..

Stewo: Le malattie sono sempre conseguenze di scelte fatte a priori, come sapete, per pareggiare i cosiddetti debiti karmici e avanzare sul sentiero della crescita evolutiva. Ognuno di voi può sviluppare per motivi particolari determinati sensi: udito, vista, tatto ecc…. e quindi scegliere di svilupparne uno piuttosto che un altro, quello più carente.
Ma per alcuni individui il tipo di malattia, gravemente limitante alcuni sensi non dipende da scelta karmica, ma da pagamento karmico: mi spiego, le persone affette da disfunzioni pesantemente riduttive hanno provocato grosse sofferenze ad altri individui in vite precedenti, quindi per la legge della giustizia distributiva o Karma sono assoggettate ad imposizioni o forti limitazioni per riparare quanto commesso: il cieco è tale, perché ha provocato in altri o offuscamento di coscienza o devianze su cattive strade o ha fatto vivere esperienze brutte, crudeli e disumane, per cui nell’attuale vita, non avendo la vista, è costretto a sviluppare maggiormente capacità di riflessione, quindi un risveglio di quella coscienza che ha offuscato in altri.
Avere fatto delle azioni cattive verso il proprio coniuge, figli o parenti comporta un pagamento più leggero, ma avere alienato una intera popolazione, una comunità, avere spinto intere popolazioni a morte o averle fatte vivere sotto una dura e disumana egemonia e per lunghi periodi, riducendole ad alienazione, comporta un pagamento più pesante, più rigido e rigoroso.
La permanenza nel kamaloca è più lunga, quindi un ritardo nella incarnazione e i processi animici nel luogo di purificazione sono più lunghi duri e logoranti.
Il problema sta nel modo di apportare la correzione al loro comportamento al momento della reincarnazione, perché è difficile convincere queste anime e piegarle, essendo dotate di capacità molto sviluppate e di intelligenza fine, sono dei leader che hanno la tendenza ad usare il loro potere evolutivo alto a loro esclusivo vantaggio.
Quando si reincarnano, allora sono costretti a sviluppare tutte quelle qualità che sostituiscono il senso della vista in maniera superlativa; infatti il cieco si comporta come se vedesse, il muto si esprime a gesti in modo molto efficace.
E’ chiaro che i motivi della loro sofferenza sono molto forti dovuti alle loro limitazioni, mitigati talvolta dalla accettazione.
Però è molto difficile, (per fortuna loro!), che persone di questo genere possano vivere un’altra vita con questo tipo di pagamento, cioè costretti ad esperienze così limitanti dovute a carenze fisiche: uno o più sensi inefficienti.
Dovrebbe essere proprio una colpa gravissima, allora diventa una scelta alternata: una volta, inefficienza di un senso, un’altra, di un altro, perché altrimenti sarebbe insopportabile che un’anima si reincarnasse sempre con lo stesso difetto. Il concetto è questo nel caso di gravi mancanze, che ci si deve allenare a sviluppare capacità di comprensione su canali differenti, cioè una volta le capacità che sostituiscono la vista, una volta quelle che sostituiscono la mancanza della parola o l’udito, per risvegliare e potenziare quella coscienza offuscata che li ha fatti errare.
Per la cecità, il mutismo e la sordità il discorso è unico, perché la limitazione di questi sensi, che in fondo non sono deturpanti esteriormente, riguarda persone che hanno fatto del male in buona fede, mi spiego: per esempio, un leader come Che Guevara, che aveva carisma, trascinava e convinceva la sua gente, era convinto che le sue idee e i suoi valori fossero talmente validi per il suo popolo da morire per essi; anche se ha fatto violenze, assumendo atteggiamenti aggressivi e ostili, in realtà era un buono che voleva aiutare la sua gente sofferente.
Invece un dittatore, come Hitler, Stalin o altri, ha imposto ai popoli che sottometteva con la violenza una egemonia terribile e crudele, testimonianza di una coscienza malvagia, tale da provocare infiniti dolori, sofferenze inaudite fisiche e morali disumane.
Gli esempi del Che e degli altri dittatori sono totalmente opposti e diversi: il Che ha usato per raggiungere i suoi scopi gli strumenti che aveva a disposizione con la coscienza del momento e più di quello non poteva fare, ma con spontanea immediatezza e buona fede e una carica di forte idealismo (lasciamo da parte il giudizio politico). Il dittatore, no, la sofferenza che provocava agli altri, ai milioni di persone nasceva da un proposito deliberato (anche lui strumento di Karma) sostenuto da una cultura, da una concezione di vita molto particolari, discutibili ma dagli effetti concreti disastrosi.
Di conseguenza i grossi cancri devastanti che non si spiegano o il fatto che bambini malati di cancro muoiano immediatamente senza speranza di guarigione o di cura, sono effetti che colpiscono anime, alle quali è quasi impedito il processo di reincarnazione per le loro male azioni; tuttavia è loro consentito di scendere sul piano fisico ma per provare sofferenza, non è loro data la possibilità di andare oltre, se non subiscono prima gli effetti di quanto loro hanno creato agli altri.
Questo tipo di incarnazione è piuttosto anomalo, cioè io vi ho detto che queste anime crudeli subiscono un ritardo nella reincarnazione dovuto al fatto che devono sopportare dei lunghi e duri processi di purificazione nel Kamaloca, però dopo un certo periodo di tempo hanno comunque diritto di ritornare in terra e di sperimentare il minimo indispensabile di una reincarnazione.
Allora, il “guadagno” per loro sta nella grossa sofferenza che provano nell’accettare un’incarnazione “finta” e “incompleta” dove non è loro permesso di spaziare a 360 gradi e nel portare le persone vicine (genitori, familiari in genere) ad elevarsi spiritualmente, per esempio, tramite il dolore di perdere un figlio piccolo, quando si tratta di bambini implicati in questi pesanti pagamenti karmici.
Per l’anima che si reincarna è un assaporare la vita, è vedere il dolce, prenderne con il cucchiaino una parte e non poterlo mettere in bocca, è un contatto sfiorato con la realtà, perché sono stati individui che in vite passate hanno causato grossi guai al prossimo.
La sofferenza peggiore, la limitazione più pesante dello sfiorare la vita, è scendere sulla terra con pesanti limitazioni fisiche o mentali: è il loro pagamento verso il prossimo, verso la comunità che hanno offeso e pesantemente condizionato.
Scendono in terra con le ali tarpate, loro che hanno guidato popoli interi e hanno usato il potere a scopo personale.
Infatti, la società in cui si inseriscono, non dà loro la possibilità di emergere; difficilmente un individuo con grossi handicap riesce ad emergere come leader, a guidare grosse masse e da questa impossibilità deriva la più atroce sofferenza.
Come nel caso, per esempio, di un mostro magari molto intelligente che non potrà mai esporsi e farsi vedere; questa condizione è per lui un grosso pagamento, è come dire: - Io conosco le grosse potenzialità umane, ho l’intelligenza e la capacità di fare certe cose, ma non potrò mai farle, perché non mi è concesso, la gente non mi accetta.
Così è anche per il nano che è tollerato dalla società quasi sempre in ruoli, come attore di circo, in cui è esposto alla derisione, al dileggio e alle offese più toccanti. Eppure questa è stata gente grande, ridotta però a quelle condizioni per un duro pagamento karmico.