venerdì, luglio 27, 2007

[Da"A Lezione da Stewo"] CAP.XV: il carattere personale

CAPITOLO XV

Il carattere personale:
la chiave di lettura del nostro destino

E’ sorta la curiosità di sapere se le qualità fondamentali del carattere di una persona nell’aldilà si rafforzano o si mitigano.
Noi sappiamo in realtà che una volta passata la soglia della morte il complesso delle qualità caratteriali di un individuo subisce processi di purificazione e di perfezionamento; si perde allora l’essenza profonda di un carattere?
Chi, ad esempio, ha una indole focosa, aggressiva e dinamica o chi è mite, flemmatico e riflessivo, una volta attraversati nel kamaloca i processi purificatori, ritorna in terra con le stesse caratteristiche?

Coord.: Le qualità positive o negative del carattere si rafforzano o si possono mitigare nell’aldilà? Che funzione ha il carattere in vita?
Stewo: Una volta passati nell’aldilà si fa sempre un compromesso migliorativo e di revisione di certi aspetti del carattere, perché l’ideale evolutivo per l’uomo tende sempre alla perfezione in ogni sua manifestazione ed espressione; per questo si lavora nelle vite.
Però siamo tutti nati, per la prima volta milioni e milioni di anni fa, con il codice genetico psico-fisico-mentale ben determinato, che esprime certe qualità fondamentali e caratteriali molto difficili a rimuoversi o a trasformarsi, in quanto acquisite attraverso le esperienze di innumerevoli vite.
Il DNA fisico-spirituale è una peculiarità unica, irripetibile e originale di ogni essere vivente, che è un mondo a sé con le sue leggi, ma molto resistente ad ogni cambiamento. Riesce a compiere cambiamenti solo chi è dotato di grande consapevolezza e volontà sistematica e si programma non per una sola, ma per più vite.
Stewo con un sorriso dice a Laura: - Tu sarai come sei ora almeno per altri 10.000 anni e pure io lo sarò sempre, irruente potente e dal cuore immenso.
Però nel kamaloca o purgatorio, nei grandi momenti di consapevolezza e di liberazione, balzano chiari alla coscienza gli aspetti più forti del carattere in positivo e in negativo e allora ci si può lavorare facendo delle scelte e delle promesse da realizzare in vita. Infatti il grosso del lavoro viene fatto in terra, sono le esperienze della vita nel mondo quotidiano, le sbattute di porta in faccia, che fanno capire che prima di aprire la porta, conviene bussare o aprire con cautela, guardare ed entrare.
In sostanza il lavoro più importante va fatto in vita, è infatti l’esperienza che modifica, trasforma e perfeziona o peggiora e passa così tanto tanto tempo, vite e vite.
Mi spiego con degli esempi: un commerciante è abituato alla speculazione e al guadagno e fa di tutto per procurarselo; quindi il disinteresse materiale o il vantaggio altrui e l’atteggiamento di agire senza nulla in cambio, sono spesso estranei alla sua mentalità, non fanno parte del suo carattere più profondo.
Diverso è il modo di pensare ed agire di chi mira a quel successo, che non si misura in soldi o con un metro concreto, senza speculazioni o imbrogli o compromessi; hai voglia a convincerlo a speculare o a rinunciare alla propria onestà! Dirà sempre di no!
Quest’ultimo aspira ad un successo più difficile a conquistarsi ma più duraturo; se poi di fondo c’è la bontà, la comprensione e il rispetto di regole morali, il successo tarda a venire ma è più gratificante e arriva sempre, basta non perdere la fiducia e la speranza.
Chi invece ricerca il successo anche con l’imbroglio e ad ogni costo, arriva subito, alza un polverone che poi si deposita e si perde nel tempo, ed è pure disposto a scendere a compromessi e in questa condizione spesso fa inconsciamente un patto con le forze demoniache.
Il successo così inseguito è rapido, perché all’inizio la via è spianata ma si entra in un circolo vizioso: io ti do, tu mi dai, però il pegno da pagare diventa sempre più gravoso e rischia di schiacciare chi lo fa, i suoi famigliari e le generazioni successive (è una specie di usura spirituale).
Quindi, se vi domandate perché una persona raggiunge facilmente il successo materiale, il potere e il guadagno facile, la notorietà ecc.. e perché invece un’altra stenta ad affermarsi, pur meritando molto, in quanto ricerca il successo in forma di autorealizzazione sul piano interiore, vi dovete rispondere che ciò è dovuto alla codificazione in un certo modo del carattere. Se non si è formati in una determinata maniera (karma personale), non si possono fare certe esperienze, non si ha la forza di avvicinare quelle determinate persone, che aprono un campo di possibilità di realizzazione in ogni senso, non si raggiungono certi scopi e obiettivi.
Se sei forte e determinato, diventi meno attento e sensibile al bisogno degli altri, se sei concentrato sulle cose importanti del momento, eviti errori e comunque guadagni del tempo.
Quindi, il carattere, qualsiasi esso sia, spigoloso, egoista, rigido o aperto, equilibrato, altruista e sensibile ecc… è come una cornice intonata ad un bel quadro. Ogni quadro ha un suo ben preciso significato e richiede una cornice adeguata, come ogni persona ha il suo strumento adatto a svolgere il suo compito nella vita terrena: il suo carattere, cioè l’insieme delle sue potenzialità e dei suoi limiti, dei pregi e dei difetti.
Stewo dice, questa volta con fermezza e non con il sorriso, che è molto difficile modificarsi, anche con una disciplina lunga e severa si può trasformare una piccola parte del carattere in ogni incarnazione, il resto dura all’infinito, è il nostro contributo individuale alla evoluzione dei mondi. Nonostante tutte le difficoltà però deve essere sacro l’impegno di perfezionarsi.

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